Il blog di ASPO-Italia, sezione italiana dell'associazione internazionale per lo studio del picco del petrolio e del gas (ASPO)
giovedì, gennaio 18, 2007
il petrolio e i comuni mortali
Posted by
Ugo Bardi
I prezzi del petrolio continuano ad abbassarsi; al Nymex sono ora fra i 50 e i 52 dollari al barile.
Curiosamente, la discesa dei prezzi non corrisponde a una crescita della fornitura. Al contrario, un po' dovunque, la produzione cala. A sinistra, vediamo la produzione saudita nell'ultimo anno e mezzo (da "econbrowser").
Questi dati sembrerebbero dare ragione a Matthew Simmons che, con il suo "Crepuscolo nel deserto" del 2003 ha sostenuto che la produzione Saudita avrebbe cominciato a declinare a breve scadenza a causa del graduale esaurimento.
D'altra parte, c'è anche chi dice che i Sauditi stanno deliberatamente riducendo la produzione per cercare di mantenere alti i prezzi. Può darsi, ma se è vero, chi è che sta producendo? Altri produttori sono in declino terminale. La produzione mondiale di petrolio "convenzionale" è ferma ormai da quasi due anni a 73 milioni di barili al giorno (dati IEA). Sta ancora aumentando la produzione degli "altri liquidi", ma sembrerebbe che a tutti gli effetti pratici abbiamo piccato fra il 2005 e il 2006.
Può darsi che il picco si manifesti con un'abbassamento dei prezzi? Non è impossibile che il calo della domanda sia più importante del calo dell'offerta; questo potrebbe essere sia il risultato dell'inverno anormalmente caldo, sia di una recessione imminente. Nel primo caso, ci possiamo aspettare un bel rimbalzo dei prezzi appena farà un po' più freddo, oppure quando accenderemo i condizionatori d'aria (se continua così, forse già a Marzo?). Nel secondo, il prezzo continuerà ad abbassarsi ma avremo altri e peggiori problemi di quelli dei prezzi della benzina
Come sempre, comunque, il petrolio segue sue regole che sembrano sfuggire alla capacità di comprensione di noi comuni mortali.
/
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Pensiamo male...che si fa peccato..
supponiamo che KSA non abbia effettivamente ridotto la produzione ma immagazzinato il delta.
Dai dati del grafico può avere quasi 100 mil di barili da "buttare" sul mercato per distruggere l'economia del venezuela e dell'iran.
Sono troppo complottista????
Posta un commento