Il blog di ASPO-Italia, sezione italiana dell'associazione internazionale per lo studio del picco del petrolio e del gas (ASPO)
mercoledì, gennaio 10, 2007
Orsi, cammelli e dollari
Posted by
Ugo Bardi
Con il petrolio, siamo in una situazione "strana," per dirla gentilmente. Le notizie dall' orso russo petrolifero sembrano le più strane di tutte. Ci arriva la notizia che la Bielorussia ha cominciato a rubare petrolio dall'oleodotto che porta il petrolio russo in Germania. In qualche giorno hanno tirato via quasi 80.000 tonnellate secondo Semyon Vainshtok, presidente di "Transneft" che si occupa dell'oleodotto. A questo punto la Russia ha bloccato l'oleodotto ed è curioso che gli europei se la siano presa tutti con la Russia e non con la Bielorussia.
Sempre a proposito del petrolio e gas Russo, il senatore americano Lugar (presidente del Foreign Relations Committee) aveva sostenuto in un articolo apparso sul Washington Post una settimana fa che la NATO dovrebbe prendere qualsiasi interruzione di fornitura dalla Russia come un atto di guerra e agire di conseguenza. Non c'è che da sperare che nessuno gli dia retta; o che qualcuno gli spieghi che non è cosa buona invadere la Russia in inverno, nenche in tempi di riscaldamento globale.
In altri settori, le cose non sono meno strane. Dal paese dei cammelli, non orsi, l'Arabia Saudita, ci arriva la notizia che la produzione Saudita; proprio ieri, 9 Gennaio, la Aramco ha annunciato un taglio alle forniture ai paesi asiatici. Sono i tagli imposti dall'OPEC, si dice. Forse, ma la discesa della produzione saudita era cominciata già da Agosto dell'anno scorso.
Nel frattempo, continua la discesa del "petrolio di carta", quello dei mercati finanziari, sceso per un breve attimo sotto i 54 dollari al barile al Nymex, 9 Gennaio. La produzione cala, ma i prezzi scendono. Sembra che sia dovuto alla scadenza di alcuni contratti che gli investitori si devono affrettare a concludere. Sembrerebbe anche un effetto psicologico di "trend" che viene percepito come in calo.
Su tutto, aleggia la voragine umana e finanziaria della guerra in Iraq e di quella, possibile, in Iran di cui si continua a parlare con insistenza.
La situazione è, davvero, strana e instabile. Se il petrolio di carta si accorge di cosa sta succedendo al petrolio vero, c'è tutto il potenziale per un bel rimbalzo verso l'alto. Se al tutto si aggiunge una bella guerra, beh, quest'estate avremo di che ragionare su orsi russi e cammelli sauditi.
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