martedì, giugno 10, 2008

Il Libro della Chimera

Il Libro della Chimera, di Ugo Bardi, edito da Polistampa, 2008


I lettori di questo blog saranno probabilmente sorpresi dall'apparizione questo mio libro che non parla di petrolio. Parla proprio di quello che il titolo dice: uno studio della storia, del significato e dell'evoluzione del mito della Chimera. D'altra parte, ho detto più di una volta che non si vive di solo petrolio!

A parte questo, tuttavia, se leggerete questo libro ci troverete molti elementi che non sono così lontani dalle tematiche dell'attività di ASPO-Italia. La Chimera è un mito antichissimo che ha origine con la divinità della tempesta, la bestia del tuono sacra alla dea Inanna dei tempi dei Sumeri. E' un mito che ha molto a che fare con il rapporto che abbiamo con l'ambiente in cui viviamo. Un ambiente che ci illudiamo di dominare e di poter pavimentare a nostro piacimento come se fossimo per sempre impegnati a trasformarlo in un unico, immenso, parcheggio di supermercato. Ma è un ambiente che non si fa dominare tanto facilmente e la triste fine di Bellerofonte, l'uccisore della Chimera, ci fa capire come già i nostri remoti antenati avevano capito che distruggere la natura non porta bene a chi lo fa.

Più che altro, quello che mi ha spinto a scrivere questo libro è il fascino con il concetto di mito. I miti sono narrazioni fantastiche, ma nascono dall'esigenza che tutti abbiamo di capire quello che ci succede intorno. Quando questa comprensione ci sfugge su basi razionali, tendiamo a trasformarla in termini mitologici. Così, per i nostri remoti antenati, lo spettacolo della tempesta, con associati tuoni e fulmini, non era comprensibile su basi razionali. Perciò usavano la loro immaginazione trasformando la tempesta nell'opera di una bestia leonina, alata e fiammeggiante. La Chimera.

Oggi, non abbiamo bisogno di mostri mitologici per spiegarci i temporali. Ma il nostro mondo è diventato molto più complesso e incomprensibile di quello dei nostri antenati. Di fronte a questa complessità, reagiamo creando continuamente miti non diverse da quelli antichi. La storia, per esempio, delle "scie chimiche" somiglia a quella dei portenti che gli auguri e gli aruspici vedevano nel cielo. Quella della "società basata sull'idrogeno" ricorda i miti del paradiso terrestre, allo stesso modo di come il mito del petrolio "abiotico" che sgorgherebbe all'infinito dalle viscere della terra ci ricorda la fontana di Zamzam descritta nel Corano. Le varie cospirazioni che alcuni vedono nel problema del riscaldamento globale ci ricordano i tanti miti di creature malvage, demoni o angeli del male, che cercano di farci del male. La nostra epoca è forse la più mitopoietica della storia umana.

Rispetto al metodo scientifico, mitologizzare è un modo inferiore per capire il mondo che ci circonda. Ma, allo stesso tempo, studiare l'origine e la struttura dei miti è un modo molto efficace per capire come funziona la mente umana, come aveva scoperto Jung per primo. I problemi che fronteggiamo non sono gravi perché ci mancano risorse o perché l'ambiente, di per se, non sia sano. I problemi sono tutti nella nostra incapacità di gestire ambiente e risorse in modo corretto. Sono problemi che stanno nella nostra mente.

Quindi, le nostre azioni sono guidate date dai miti moderni, questo nonostante che la nostra epoca si inorgoglisca di essere razionale e basata sul metodo scientifico. Come ci diceva Joseph Campbell nel suo "Le maschere di Dio", i miti non sono cose da sottovalutare, sono le cose più pericolose che esistono.

E il mito più pericoloso di tutti è quello che vuole che il nostro pianeta sia in nostro potere e che lo possiamo sfruttare all'infinito a nostro piacimento. Questa è una vera Chimera.


Il libro della Chimera sarà presentato al pubblico Giovedi' 12 Giugno alle 18:30 presso la Galleria Frilli, Via dei Fossi 28 r, Firenze. Sarà presente l'autore, la sovrintendente per il patrimonio artistico di Firenze, Dott.sa Cristina Acidini e il Prof. Olimpio Musso del dipartimento di scienze dell'antichità dell'università di Firenze.


Link alla pagina della Chimera di Ugo Bardi
La pagina della Chimera di Ugo Bardi in Inglese (più estesa di quella in Italiano)
Il Libro della Chimera sul sito di Polistampa


(ringrazio Francesco Meneguzzo per il suo aiuto e supporto nella difficile impresa della pubblicazione di questo libro)

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Sarò condizionata, ma la Chimera in copertina per un attimo mi sembrava un cane a sei zampe...
:D

KoBi ha detto...

Prof. Bardi davvero un'ottima presentazione... sarò sincero, ho iniziato a leggere questo post con la ferma intenzione di non comprare il suo libro, perchè in fondo dalla Val di Non o da Genova non fa poi tanta differenza, ma lei mi ha fatto ricredere.
Lo leggerò e le saprò dire.
buon lavoro
MB

Anonimo ha detto...

Sono molto stupito che il prof. Bardi si interessi anche di ciò, come lui sosteneva il futuro è l'interdisciplinarietà.
Però devo farle un piccolo appunto, mi scusi, ha scritto un libro in italiano e fa una descrizione più estesa in inglese??? Mi sembra una contrdizzione, ma poi non ho capito bene, è un libro di racconti??

Anonimo ha detto...

Il leone spesso è un simbolo che rappresenta il Sole, spesso infatti è un leone alato: lo si ritrova nelle bandiere (Venezia) e raffigura il potere piramidale legato a culti solari che sono raffigurati in bandiere importanti (Giappone). Fran.

Ugo Bardi ha detto...

Ho cominciato 10 anni fa a lavorare sul mito e ho scritto un sito in inglese che piano piano si è ingrandito. Poi, dal sito in inglese ho scritto un libro in italiano. Per questo su internet ci sono più cose in inglese che in italiano. Non è un libro di racconti, è proprio uno studio di mitologia.

Gianni Comoretto ha detto...

Ho imparato a rivalutare i miti. Sono un modo molto potente per parlare alla gente, per raccontare verità profonde che con un linguaggio "razionale" non riesci a circoscrivere. Proprio perché non è possibile circoscrivere tante cose.
E' il bello dei miti, che sono aperti, lasciano spazio a tante facce di una realtà che di facce ne ha sempre molte.

Ma d'altra parte c'è il piccolo problema che un mito può essere bello o brutto, ma difficilmente è vero o falso. O quantomeno difficilmente distingui se le cose che indica sono vere o false, a meno di non uscire dal mito e affrontare anche le argomentazioni razionali, cosa che spesso chi ama i miti non è attrezzato a fare.

Gli esempi fatti sono purtroppo esemplari, aggiungerei il mito degli zingari che rubano i bambini....