Il futuro visto dall'International Energy Agency (IEA). Crescita della produzione petrolifera
sempre e comunque almeno fino al 2030.
sempre e comunque almeno fino al 2030.
Qualche tempo fa, a un convegno organizzato dalla Commissione Europea a Bruxelles, mi sono trovato a dibattere di fronte alla platea con un economista dell'IEA (International Energy Agency). Gli ho fatto notare, forse con un pizzico di cattiveria, come la sua agenzia avesse più di una volta mancato clamorosamente le previsioni dei prezzi e, in particolare, nel loro rapporto del 2006 avesse completamente mancato di prevedere il declino produttivo del Messico degli ultimi tempi. Lui mi ha risposto che non era colpa loro; "La colpa è di chi non ha fatto gli investimenti necessari"
Ho pensato di rispondergli come si sarebbe meritato. Il dibattito, però, si svolgeva in inglese e non avrei saputo esattamente come tradurre il concetto che mi era venuto in mente. Babelfish lo avrebbe tradotto, presumo, come "thanks to the cabbage," ma questo non avrebbe avuto l'effetto desiderato. D'altra parte, non ce ne è stato bisogno dato che le figuracce fatte dall'IEA nei suoi ultimi rapporti sembravano essere ben note a tutti i partecipanti al convegno.
Bene, questo avveniva a Settembre dell'anno scorso. Nonostante che il petrolio a quel tempo si avvicinasse già ai cento dollari al barile, questi dell'IEA continuavano a sostenere di aver ragione e che la produzione avrebbe continuato ad aumentare e i prezzi si sarebbero abbassati, come mi ha ancora ribadito quel tale durante la pausa pranzo. Mi domando che cosa tireranno fuori oggi che siamo a 140 dollari il barile e le loro proiezioni volevano che dovevamo essere intorno ai 35.
Se sono tutti come quel tale che ho conosciuto a Bruxelles, credo che insisteranno a parlare di crescita lineare della produzione e di prezzi in ribasso. Sembrerebbe una forma di ossificazione mentale. Si sono occupati di petrolio per talmente tanti anni che ormai anche il loro cervello naviga ormai dentro un bagno di petrolio invece che nel liquido cefalorachidiano.
Se sono tutti come quel tale che ho conosciuto a Bruxelles, credo che insisteranno a parlare di crescita lineare della produzione e di prezzi in ribasso. Sembrerebbe una forma di ossificazione mentale. Si sono occupati di petrolio per talmente tanti anni che ormai anche il loro cervello naviga ormai dentro un bagno di petrolio invece che nel liquido cefalorachidiano.
5 commenti:
Il tipo si meriterebbe un:
http://en.wiktionary.org/wiki/no_shit%2C_Sherlock
ma immagino non sia adatta ad un convegno scientifico.
Sono fatti del genere che mi fanno pensare che quei giornalisti che parlano di "bolla speculativa" ci credano davvero... Semplicemente, non ammettono altre possibilità; e se non si riconosce l'esistenza di un problema, come ci si può attivare per risolverlo?
se non è stupidità allo stato puro-e mi sembra che nessuno sia così stupido da crederli veramente stupidi-dovremmo chiederci quali sono gli obbiettivi di questi signori.Vogliono mantenere fino all'ultimo una menzogna di cui non pagheranno le conseguenze?
"grazie al ca.." prevedere, sbagliare, e poi inventarsi scuse per giustificare l'errore, è il mestiere più facile del mondo. Eppure molta gente ci campa: cartomanti, indovini, l'IEA .. purtroppo l'elenco è infinito. Ma essi hanno capito che non è azzeccando le previsioni che si guadagna, ma dicendo alla gente ciò che la gente vuol sentirsi dire. IEA e cartomanti appartengono allo stesso genere di business.
Loris
La speculazione non è nient'altro che un fattore moltiplicativo, in questo caso direi positivo, dato che anticipa il problema e ci da un pò più di tempo per affrontarlo. La diminuzione dei consumi di benzina/diesel è solo il primo passo.
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