giovedì, giugno 05, 2008

I Rifiuti di Granada VIII - Il filo per i panni da plastica riciclata


Un filo per panni fatto con plastica recuperata dalla cooperativa dei riciclatori di San Paolo del Brasile (cortesia di Jutta Gutberlen). Una piccola cosa, ma anche una dimostrazione che si possono fare delle cose concrete con un po' di buona volontà. Per ulteriori informazioni, vedete il sito del "participatory sustainable waste management project" (PSWM)


Concludo - per ora - con questa immagine la serie dei post sul convegno "Waste Management 2008" di Granada. Ho ancora dei post in preparazione, ma credo che sia il tempo di lasciare il blog anche ad altri argomenti. Spero che abbiate trovato degli spunti interessanti in questa serie; personalmente mi limito a dire che è stata forse la conferenza più interessante alla quale ho mai partecipato. Grazie a tutti per l'attenzione e torneremo poi sull'argomento

7 commenti:

Corrado ha detto...

Vista la gentilezza dimostrata nella risposta a un mio precedente commento, sono ancora qui a chiedere un'autorevole opinione. Questa volta vorrei una valutazione di questa lungo attacco agli inceneritori e in particolare a quello di Brescia. La mia impressione è che sia molto ideologico ed eccessivo, ma...

Inoltre mi hanno colpito i dubbi espressi qui sulle motivazioni e la realtà del global warming. Dubbi non semplicemente negazionisti, mi sembra.

Grazie molte, buon lavoro e prometto di non scocciare più, almeno per un po':))

Ugo Bardi ha detto...

Caro Corrado, mi sono guardato i link che ci proponi. Quello sull'inceneritore di Brescia contiene un po' tutte le critiche che vengono fatte di solito agli inceneritori. Ha una base di verità, ma anche molte esagerazioni e inesattezze. Soprattutto, bon si può utilizzare un documento anonimo per fare una critica del genere. Personalmente, non ho particolare competenza sull'inceneritore di Brescia, ma l'ho sentito criticato pesantemente da Gianni Tamino, che è una persona intelligente e in gamba e che se fa una critica sicuramente ha una ragione di farla. Comunque, gli inceneritori hanno dietro interessi economici potentissimi e non ce ne possiamo liberare fino a che non li faremo morire di fame negandogli il combustibile.

A proposito del secondo link, mi ha lasciato freddo. Mi è parsa una critica di assai basso livello, poco più su di quelli che quando piove ti dicono "Oggi piove, e allora dovè il global warming"? Siamo effettivamente in un'oscillazione leggermente negativa della temperatura rispetto al trend che era stato comune fino a quest'anno. Ma si sa che la temperatura oscilla intorno a una media - ci sono molti fattori nel clima. Questo signore che scrive sembra volere per forza che la temperatura debba salire sempre e comunque. Sembra credere che debba esistere per forza una correlazione diretta e rigida fra la concentrazione di CO2 e la temperatura. Non è così; esistono tanti altri fattori - come tutti sanno salvo quelli che non vogliono sapere. In particolare, la pausa nel riscaldamento di quest'anno si spiega con i cicli delle correnti del Pacifico. Il problema è che quando le correnti oceaniche si invertiranno di nuovo, anche la temperatura riprenderà a salire e, come al solito, avremo perso un altro paio di anni per via degli scettici.

Anonimo ha detto...

A me invece sembrano delle ottime slide che pongono il problema senza preguidizi, ma è la realtà, anche su questo blog un po' di tempo fa era stato pubblicato un post sul tema, confermando la poca resa degli inceneritori.

Ugo Bardi ha detto...

Caro anonimo, è perfettamente vero che gli inceneritori hanno una bassa resa e infatti è quello che ho scritto in questo blog. Ma per sostenere una cosa del genere, ci vogliono dati, riferimenti e rigore. Altrimenti ti fai la fama di cialtrone e tutto quello che dici poi viene ignorato. Questo è successo a qualcuno ben noto per i suoi attacchi contro gli inceneritori che per aver esagerato ora viene considerato un pagliaccio da tutti. Non si possono combattere queste battaglie con documenti anonimi e raffazzonati. Meglio detto, si possono combattere, ma non le si vincono.

stefano ha detto...

purtroppo è possibile che questa piccola diminuzione di temperatura potesse essere una notevole diminuzione in tempi 'normali'; c'è il rischio che i fenomeni di inversione di tendenza vengano 'attenuati' e letti in maniera non del tutto corretta..
domando al gentile prof. Bardi dove posso trovare informazioni su quanti pannelli solari necessiti per ricaricare il mio monopattino elettrico..sono un neofita purtroppo..grazie :)
stefano

Sandro kensan ha detto...

"Aspo-Italia è il ramo italiano..."

http://www.rainews24.it/ran24/rainews24_2007/inchieste/06062008_ipermarket_uranio/

Citano sia ASPO che Ugo Bardi. È una semplice segnalazione. L'argomento è il peak dell'uranio. Scusate l'OT.

Sandro kensan ha detto...

Il link è stao troncato, lo metto su tre righe:

http://www.rainews24.it/ran24/rainews
24_2007/inchieste/06062008
_ipermarket_uranio/