domenica, giugno 01, 2008

I rifiuti di Granada III - non c'è peggior disgrazia che esser ciechi a Granada



Dale limosina, mujer, que no hay en la vida nada como la pena de ser ciego en Granada

Fagli l'elemosina, moglie, perché non c'è peggior disgrazia in vita di esser cieco a Granada

Francisco Alarcón de Icaza



E' la geografia che determina la storia e, in qualsiasi posto ti capita di viaggiare, ci vuole abbastanza poco per cogliere i segni del passato. Granada è a metà fra le montagne della Sierra Nevada e la pianura dell'Andalusia. Le montagne innevate significano acqua; la pianura significa agricoltura. Queste pianure devono essere state fertili e ricche. Allo stesso tempo, per chi viveva in queste zone, la montagna portava ricchezza in forma di legname. Non c'è da stupirsi che l'Andalusia sia stata la sede di una raffinata civiltà, quella dell'ultimo reame arabo, fino alla reconquista nel 1492. Ma la pianura è oggi in gran parte deserto o, al massimo, sostiene l'olivicultura. Da quello che posso vedere dalle mappe di Google, le montagne a Est di Granada sono molto malridotte e spelacchiate.

Non ho trovato molti dati sulla deforestazione della Sierra Nevada, ma mi sembra probabile che sia stata completata dagli Arabi verso gli anni che hanno seguito la grande pestilenza medievale, ovvero dal 1400, circa. A quel punto, non è rimasta che la decadenza che fa seguito a tutte le deforestazioni. Una delle cause della decadenza che segue la deforestazione è che non c'è più il carbone di legna che serve a fare l'acciaio, e con quello si fanno le armi. Amin Maalouf, scrittore Libanese, ci racconta in "Leone l'Africano" di come i difensori di Granada al tempo della reconquista non solo non avessero cannoni ma non sapessero nemmeno utilizzare quelli catturati ai Castigliani. Non è necessariamente una verità storica, ma se Maalouf l'ha raccontata vuol dire che c'era qualche leggenda del genere e, si sa, le leggende hanno spesso una base storica.

In questo caso, quella di Granada è stata una decadenza lenta che ci ha lasciato una città vecchia molto elegante, con tante fontane e pareti ricoperte di azulejas colorate. Granada, come tutta la Spagna, ha ricominciato a espandersi solo in termin moderni, con l'energia che viene dal petrolio. Ora, come in tutto il mondo, intorno alla città vecchia c'è una cintura di edifici moderni, autostrade, e centri commerciali. Che sia petrolio o foreste, cambia poco, una volta che la risorsa è stata sfruttata fino in fondo non rimane che "rientrare". Agli antichi Moriscos di Granada è toccato un ritorno abbastanza dolce. Vedremo che cosa capiterà a noi.


Cosa c'entra tutto questo con la conferenza sui rifiuti? Beh, non tanto, ma in effetti i rifiuti sono una conseguenza del sovrasfruttamento delle risorse e sembra che ci sia una certa cognizione in questo ambiente che le foreste e la deforestazione sono cose importanti da tutti i punti di vista. Gli organizzatori hanno regalato a tutti i partecipanti un libro sulle foreste del Wessex, dove sta l'istituto che organizza il convegno. Oltre a quello, ci hanno dato il librone degli atti: 917 pagine. Me lo sto guardando con calma. Domani cominciano i lavori.




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3 commenti:

Anonimo ha detto...

è istruttivo leggere l'articolo sulla deforestazione, nell'edizione inglese di Wikipedia. Credo che pochi si rendano conto di quanto già siamo andati vicini al tracollo ecologico in tempi non sospetti:

"From 1100 to 1500 AD significant deforestation took place in Western Europe as a result of the expanding human population. The large-scale building of wooden sailing ships by European (coastal) naval owners since the 15th century for exploration, colonization, slave – and other trade on the high seas and (often related) naval warfare (the failed invasion of England by the Spanish Armada in 1559 and the battle of Lepanto 1577 are early cases of huge waste of prime timber; each of Nelson's Royal navy war ships at Trafalgar had required 6000 mature oaks) and piracy meant that whole woody regions were over-harvested, as in Spain, where this contributed to the paradoxical weakening of the domestic economy since Columbus' discovery of America made the colonial activities (plundering, mining, cattle, plantations, trade ...) predominant."

E ancora:

"Europeans had lived in the midst of vast forests throughout the earlier medieval centuries. After 1250 they became so skilled at deforestation that by 1500 AD they were running short of wood for heating and cooking. They were faced with a nutritional decline because of the elimination of the generous supply of wild game that had inhabited the now-disappearing forests, which throughout medieval times had provided the staple of their carnivorous high-protein diet. By 1500 Europe was on the edge of a fuel and nutritional disaster, [from] which it was saved in the sixteenth century only by the burning of soft coal and the cultivation of potatoes and maize."

http://en.wikipedia.org/wiki/Deforestation

Frank Galvagno ha detto...

Post estremamente (d)istruttivo Ugo. Come anche il primo commento di anonimo.

E' chiaro che nei prossimi 10-20 anni ci attende un declino da risorse fossili.

Gli Europei del medioevo sono stati salvati dal carbone per 3 secoli, gli uomini delle 2 grandi guerre sono (siamo) stati salvati dal petrolio.

Intanto, siamo cresciuti sia in numero, che in intensità energetica, che in dipendenza dai fossili.

Per forgiare i metalli mi risulta che non esistono ancora tecnologie di concentrazione solare disponibili, non so se per via elettrica si può fare qualcosa. n ogni caso, utilizzare le foreste come sorgente di carbone di legna, per soddisfare il nostro bisogno energetico in campo metallurgico, potrebbe avere conseguenze anche peggiori di quelle dei biocombustibili

Ugo Bardi ha detto...

Stasera vi racconto con calma; ho conosciuto gente interessantissima al convegno!!