Questa vignetta di Elle Kappa apparsa di recente su La Repubblica, in maniera sarcastica, sintetizza efficacemente la conclusione della vicenda Alitalia. Le considerazioni svolte nel mio precedente articolo nel merito di questa vicenda esemplarmente italiana, sono tutte confermate. Air France, qualche mese fa, avrebbe assunto la pesante situazione debitoria della società, pagando anche al Tesoro il prezzo delle azioni acquisite nell’operazione. Ora, lo Stato, attraverso una “bad company” trasferisce sul contribuente il pesante fardello della defunta compagnia di bandiera. Gli esuberi previsti ora nel nuovo piano di risanamento sono circa il triplo di quelli contenuti nel piano Air France e verranno riassorbiti nel solito modo italiano, assistenziale ed antieconomico, in altri enti pubblici. Il nuovo Piano industriale configura una compagnia “minore” con un futuro di corto respiro, che verrà spazzata via in poco tempo dal picco del petrolio e dalla crescita esponenziale dei prezzi petroliferi. Le attività vengono concentrate su una tratta, la Roma – Milano, su cui sta per entrare completamente in funzione un insidioso (e meno inquinante) competitore, l’Alta Velocità ferroviaria. La fantomatica “italianità” sbandierata durante le elezioni da Berlusconi per far naufragare l’accordo con la compagnia franco – olandese è grottescamente smentita dai nuovi azionisti che pongono come condizione della propria partecipazione alla nuova società, la presenza di un solido partner internazionale, che aprirebbe la strada, a condizioni nettamente più vantaggiose per Air France, di un suo clamoroso rientro nell’operazione.
A tale proposito, a tema di smentita, mi permetto solo di dubitare su tale ultimo esito finale. Continuo a ritenere avvantaggiati i tedeschi di Lufthansa, in quanto raccolgono l’esplicito consenso dei sindacati che preferiscono un modello di relazioni sindacali orientato alla cogestione e della Lega Nord che sostiene l’aeroporto di Malpensa a scapito di Fiumicino.
Niente di nuovo sotto il sole, la solita Italia da operetta, con una classe dirigente di infima qualità, intenta sempre ad anteporre le proprie esigenze politiche alla buona amministrazione e a una corretta gestione delle risorse pubbliche.
A tale proposito, a tema di smentita, mi permetto solo di dubitare su tale ultimo esito finale. Continuo a ritenere avvantaggiati i tedeschi di Lufthansa, in quanto raccolgono l’esplicito consenso dei sindacati che preferiscono un modello di relazioni sindacali orientato alla cogestione e della Lega Nord che sostiene l’aeroporto di Malpensa a scapito di Fiumicino.
Niente di nuovo sotto il sole, la solita Italia da operetta, con una classe dirigente di infima qualità, intenta sempre ad anteporre le proprie esigenze politiche alla buona amministrazione e a una corretta gestione delle risorse pubbliche.
4 commenti:
Era molto meglio se la vendevano mesi fa....
Era molto meglio se la facevano fallire mooolti mesi fa...
Il bello che si parla di Air France o KTM, senza voler sentire che Air-France NON è più disponibile (neanche in regalo) e KTM è una società di Air-France !
Inoltre si parla di INVESTITORI addirittura in cordata, ma finora tutti gli intervistati coi soldi o che contano hanno detto che non centrano niente o non sono interessati ! Ma dicono che sono segreti ... La prima volta che un investitore si vergogna ???
Questo perchè semplicemente NON è il momento di comprare (magari qualche mese fa ancora) ed inoltre l'Alitalia NON è un buon affare.
Allora ci prendono per il bavero ?????
Ciao
Mi sa che l'unica cosa della cordata che restera' sara' la corda conla quale impiccheranno Alitalia.
C'e' da dire che l'hanno filata per parecchi anni un po' tutti.
Saluti
Hanmar
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