martedì, febbraio 23, 2010

Scienza della convenienza automobilistica




In alcuni post passati avevo cercato di affrontare tematiche relative all'automobile, sia ripercorrendone brevemente la storia che facendo delle semplici osservazioni su una guida orientata al minimo consumo e alla fluidificazione del traffico. Anche Pippolillo ci aveva passato alcune sue riflessioni sul tema, pubblicate in un recente post . Ugo Bardi ha scritto, appena prima di questo post, un pezzo in cui si calcola una velocità "effettiva" delle automobili.

Ora, vorrei fare un confronto su alcuni livelli di variabili tra due tipi di automobile: un piccolo diesel a elevata capacità di carico, e un diesel di maggiore cilindrata orientato più a una guida "sportiva" e autostradale.

La prima vettura è la mia, non la nomino per evitare pubblicità occulte su vetture ancora in produzione. Dico solo che è una Fiat 1250 cc a gasolio, che pesa circa 1.200 kg e che ha la caratteristica di un'elevata capacità di carico (fino a 800 kg e quasi 3 metri cubi). 85 CV e 200 Nm di coppia.

La seconda, che ho avuto modo di guidare nell'ultima trasferta: BMW 2.000 cc a gasolio, 1.300 kg, assetto ribassato con CX molto favorevole. 150 CV, 300 Nm di coppia.

Esaminiamo ora i livelli di variabili che dicevo prima.

- Variabili fisiche

Entrambe le vetture sono piuttosto risparmiose di gasolio, naturalmente guidate allo stesso modo "fluido". La percorrenza si attesta per entrambe sui 21-22 km/L su strada piana e a medio carico. Per raggiungere questo risultato, per entrambe è necessario accelerare molto progressivamente e utilizzare il freno solo se davvero necessario a sicurezza e stabilità. Entrambe hanno la coppia massima a circa 2.000 rpm, regime in cui la prima auto esprime una velocità di circa 80 km/h in 5° marcia, la seconda di 115 km/h in 6° marcia. In queste condizioni si raggiunge il minimo di consumo citato sopra.

Va da sè che il "terreno" ottimale della Fiat è la strada extraurbana, quello della BMW l'autostrada. Ora, girare al max a 80 km/h su extraurbana significa fisiologicamente fare i 50 km/h di media (tratti cittadini, frazioni, rotonde, semafori etc); mentre fare al massimo i 115 km/h in autostrada corrisponde a una media di circa 70 km/h (caselli autostradali, raccordi, tangenziali trafficate...).

A titolo comparativo, per distanze di raggio 5 km la bicicletta è vincente (affiancata solo da scooter/piccoli veicoli elettrici, che hanno però un maggior costo di implementazione e mantenimento): in tratte cittadine e di vicina periferia, la velocità media del ciclista è di 20-25 km orari, identica a quella raggiungibile con un veicolo motorizzato.

- Variabili economiche

Il piccolo diesel è in fascia di prezzo di 15.000 € ; la sportwagon-berlina sui 30.000. Con queste cifre, vanno in modo pressochè proporzionale anche i costi di gestione.

- Variabili socio-psicologiche

Con il piccolo diesel cargo si ha il vantaggio del grande spazio, capacità di carico di persone e bagagli etc. Questo a discapito di estetica e prestazioni. Per la BMW, le cose si invertono: status symbol, motore grintoso ma scarsa capacità di carico.

Conclusioni

Premetto che nella mia vision aspista immagino un picco dei veicoli a motore endotermico ormai imminente. Quello che cerco di fare, in generale, è di usare l'auto solo se serve veramente, e comunque cerco di massimizzarne il carico (per quanto possibile).
Se si vogliono raggiungere distanze dell'ordine dei 50 km, l'auto elettrica diventerà estremamente competitiva (ipotizzando che questi nuovi modelli vengano commercializzati in modo importante nei prossimi 3-5 anni).
Se vogliamo raggiungere un luogo che dista al massimo 500 km, la cosa può essere realisticamente conveniente con il tradizionale motore a scoppio (affaticamento da guida ancora sostenibile, autonomia, ...)

Quando si parla di distanze dagli 800-900 km in su, un treno veloce o un aereo diventano papabili.

Se ci si accinge a percorrere ad esempio un 200 km con la Fiat su strada normale, si impiegherà 200/50 = 4 ore; con la BMW in autostrada, circa 200/70= meno di 3 ore.

Sopra, ho tirato giù calcoletti semplici, forse un po' ingenui e relativi a situazioni anche troppo teoriche. Ma lo scopo è quello di ragionarci su: vale davvero la pena spendere una barca di soldi per un'auto che fa risparmiare il 30% del tempo di percorrenza a patto di metterla su un'autostrada, e che è limitata nella capacità di carico di persone e bagagli? Non è che forse abbiamo dato troppa importanza a CV, accelerazione ed immagine, e ci ritroviamo sul mercato una miriade di modelli iperaccessoriati e non proprio così necessari?


PS Non è che voglia mettere in luce Fiat ai danni di BMW, è solo un esempio, praticamente quasi tutte le case automobilistiche hanno veicoli di un tipo e dell'altro, in una diversificazione estrema la cui sostenibilità sarà tutta da dimostrare nel momento in cui peak oil darà qualche giro di vite

1 commento:

Anonimo ha detto...

Penso che su questo blog sfondi una porta aperta con questi discorsi, nel senso che la maggior parte delle persone guardi all'automobile come fosse un trapano, una lavatrice, cioè al sodo.
L'auto deve portarmi da A a B possibilmente in modo confortevole e senza costarmi troppo.
Se tutti ragionassero così i pubblicitari dovrebbero cambiare mestiere visto che non funzionerebbero più le loro suggestioni.
Lo stesso vale per tutti gli altri oggetti che vogliono venderci.