domenica, luglio 08, 2007

Energia Gratis e il pensiero di gruppo

Si è conclusa ignomignosamente in questi giorni la parabola della Steorn, la ditta che dichiarava di aver trovato il modo di ottenere energia gratis dal niente. (vedi anche blogeko). La dimostrazione programmata è stata un fallimento totale, attribuito dai tecnici della Steorn "alle luci troppo forti" della sala dove si doveva svolgere.

In un certo senso, questi della Steorn sono stati quasi onesti. Se avessero concepito la cosa come un imbroglio fin dall'inizio, avrebbero pensato a qualche scusa più teatrale. Magari avrebbero mandato il loro capo (tale Sean McCarthy, nella figura) in vacanza alle Maldive per un po', mentre chi rimaneva avrebbe potuto gridare al complotto e dichiarare che il capo era stato rapito dalla CIA, dagli alieni, dagli gnomi di Zurigo, o qualcosa del genere.

Vista la facilità con la quale le leggende nascono e si diffondono, sarebbe bastato poco a creare la leggenda del complotto contro la Steorn. Questo poi sarebbe entrato a far parte della galassia dei complotti che impediscono - come tanti sostengono - a tante meravigliose invenzioni, dalla macchina ad aria compressa alla fusione fredda, di far concorrenza ai malvagi signori del petrolio.

Invece, troppe luci nella stanza! Che figuraccia; neanche uno straccio di alieno a rapirli!

Eppure, non c'è fallimento che non possa servire perlomeno come un cattivo esempio. Ci possiamo forse immaginare quale perverso meccanismo abbia portato un gruppetto di persone, probabilmente non del tutto debilitate mentalmente, a imbarcarsi in questa fesseria: è il "pensiero di gruppo".

"Pensiero di gruppo" è una malattia ben nota che affligge gruppi di lavoro politici, industriali o scientifici. Di solito è generato da una leadership debole e incompetente. Quello che succede è molto semplice: il grande capo, o comunque la leadership del gruppo, inizia a sostenere che il gruppo deve impegnarsi in un'abominevole scemenza. Tutti si rendono conto che è, appunto, una scemenza, ma nessuno ha il coraggio di contraddire per primo il leader. Una volta che tutti si sono dichiarati daccordo, nessuno può tornare indietro per non perdere la faccia. Con questo meccanismo, si può andare avanti per un pezzo e distruggere completamente un'azienda, la reputazione di un gruppo di persone, o anche fare danni ben peggiori.

Un esempio classico è la decisione di Mussolini di attaccare la Grecia nel 1940. Se leggete il libro di Mario Cervi "Storia della Guerra di Grecia", vi accorgerete come quello che fu uno dei più grandi disastri militari di tutti i tempi per il nostro paese fu dovuto, si, in parte all'incompetenza di Mussolini, ma in gran parte anche al fatto che di tutto lo stato maggiore del tempo, nessuno ebbe il coraggio di contraddirlo. Dichiararono molto dopo che sapevano benissimo che la decisione di attaccare la Grecia era una fesseria immane. Appunto, il meccanismo "pensiero di gruppo." In questo caso il risultato è stata una strage che avrebbe potuto essere molto peggiore se non fosse stato che le armi del tempo non permisero di portare a compimento certi ordini del Duce, tipo quello di "radere al suolo tutte le città greche con più di 10.000 abitanti" (come ci racconta Cervi)

Per fortuna, il caso della Steorn è innocuo e lo possiamo archiviare con una risata. Purtroppo, il meccanismo del pensiero di gruppo è sempre in agguato, soprattutto considerando l'incompetenza quasi totale a livello scientifico delle persone che sono a prendere delle decisioni. Consideriamo Jeremy Rifkin, per esempio. Sembrerebbe che molto del suo successo sia dovuto a un effetto di "pensiero di gruppo" amplificato dall'incompetenza dei politici che gli danno retta e dal fatto che ormai si sono impegnati sull'idrogeno e non possono tornare indietro senza perdere la faccia. Forse Rifkin con il suo idrogeno è un tantino più serio di Sean McCarthy con la sua macchina dell'energia gratis. Forse. Ma quando mai i concetti di Rifkin sono stati messi alla prova seriamente? E se lo fossero, non verrebbe forse Rifkin a dirci ""L'economia basata sull'idrogeno non funziona per via delle luci troppo forti......."?



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3 commenti:

Frank Galvagno ha detto...

Questa della Steorn proprio mi mancava!

Interessantissima la questione della psicologia di gruppo.

Contestare un "leader" che si ritiene caduto in errore oppure parte interessata, sulla base di conoscenze il più possibile oggettive, è il punto di partenza per la vera democrazia.

Per contestare una decisione "assurda" ci vogliono innanzitutto le competenze giuste (e queste possono essere costruite se c'è interesse e volontà di apprendimento); ci vuole anche l'indispensabile coraggio per mettere in discussione una figura riconosciuta da un qualche gruppo.

Questo coraggio è molto più difficile da costruire, credo sia una "dote" innata. Chi ce l'ha, però, può trasmetterlo con meccanismi emotivi, almeno nei soggetti più recettivi.

[ Il film "L'attimo fuggente" rende molto l'idea ! ]

Se sapremo fare questo in termini di massa critica, forse, potremo evitare futuri conflitti originati dalla scarsità delle risorse.

Anonimo ha detto...

La macchina si chiamava Orbo: rende bene l'idea!

Anonimo ha detto...

Perlomeno ci hanno fatto capire che si DEVE continuare a insistere per cercare nuove fonti di non monopolio. se chi le cerca è considerato pazzo, CHI NON ci pensa neanche è un coglione