sabato, settembre 27, 2008

Il picco dei raccomandati


Quello delle raccomandazioni per l’ingresso nel mondo del lavoro è un fenomeno che la leggenda vuole essere soprattutto italiano. Ora non so fino a che punto sia vero, ma non è questo che vorrei approfondire nel post.
Partendo semplicemente dall’osservazione che il fenomeno esiste, sia per impieghi statali che nel privato, mi sono chiesto: nel dopo Peak Oil cosa succederà? Il ricorso alla raccomandazione aumenterà, diminuirà…? E l’effetto memoria della cosa, quel favoritismo che perdura per un certo tempo, subirà delle mutazioni?
Non sentendomela di elargire previsioni sicure su qualcosa di molto complesso, ho pensato di scrivere un post per mettere giù due idee e per interagire con altri bloggers.

Lavorando per una grande impresa privata dal 2001, ho avuto modo di vedere alcune cose. Entrato dopo 4 colloqui e nessuna conoscenza interna, a distanza di 7 anni il panorama dei meccanismi, imparentamenti e inciuci vari si fa sempre più completo. E’ un po’ come nella TAC, in cui occorre un certo tempo di calcolo per ricostruire un’immagine 3-D a partire da una serie di sezioni 2-D.
Non mi ritengo particolarmente sfortunato e derelitto :-) , tuttavia va da sé che tutto questo, in un ambiente che viene venduto come “meritocratico” in quanto non statale, non è particolarmente motivante.
La meritocrazia da competenze e risultati esiste, certamente, ma pesa a mio avviso un 10%, contro un 90% di noise, costituito dalla parte, chiamiamola così, “relazionale”.

Ma non voglio divagare troppo. Passato lo shock petrolifero degli anni ’70, le industrie sono cresciute in numero e in massa molto velocemente. La grande industria aveva diverse migliaia di dipendenti per sito, organizzati in una gerarchia molto rigida e piramidale, con caponi, capi e capetti. Già dalla fine degli anni ’90 le imprese si sono attivate per ridurre gli “strati” aziendali, in modo da snellire le strutture e preparare il terreno a eventuali riduzioni. Oggi, nel 2008, la riduzione di personale sta procedendo al galoppo, includendo chiusure di stabilimenti e accorpamenti funzionali al limite della sostenibilità.
In questo contesto, la collocazione di raccomandati assume connotati diversi. Negli anni ’80 era molto facile trovare persone arroganti e incompetenti a livelli medio/alti; la loro esistenza era giustificata dalla presenza di uno strato (n-1) di tecnici con una certa competenza, e con una certa soddisfazione retributiva. Annegate nel marasma, non nuocevano più di tanto (fino a un certo punto).
Oggi, il clima è tutt’altro che di soddisfazione e si lavora più che altro per mantenere la posizione raggiunta. I posti più gettonati stanno ovviamente diminuendo, e chi li occuperà sarà non solo raccomandato, ma anche un raccomandato che ne ha sconfitti altri.
Probabilmente, stiamo per arrivare al picco dei raccomandati. Dopodichè, essi diminuiranno in numero ma, verosimilmente, aumenteranno di potere.


[PS Il concetto di raccomandato è più sfumato di come l’ho presentato qui; per chiarezza, lo identifico come “persona che ha conoscenze pregresse in azienda, e usa questo fatto come strumento non leale di crescita”]

11 commenti:

Anonimo ha detto...

In anni di lavoro in varie aziende, grandi e medie, penso di poter dire che in Italia la meritocrazia non esiste. Qui non è importante la qualità del lavoro che si fa ma la quantità di ore che si rimane in azienda. L'apparire più che l'essere.
Credevo di essere io stato sfortunato nei miei incontri ed invece ne ho avuto conferma dal sociologo Domenico De Masi nel libro dal titolo "ozio creativo". Appunto grazie all'automazione, siamo destinati a lavorare sempre di meno, invece non è ancora così, sembra che non essere presenti sul posto di lavoro sia perdere quel minimo di potere che si ha. Le aziende sono brave a lusingarti, basta vedere gli atteggiamenti fantozziani come darti il posto auto numerato!
Da poco è arrivato in Italia il libro dal titolo "il lavoro fa schifo" scritto non da due marxisti-leninisti ma da due consulenti per il lavoro USA. Non l'ho ancora letto ma si presenta interessante, qui la spiegazione di cosa tratta http://www.ibs.it/code/9788861920514
/ressler-cali/perche-lavoro-schifo

Vi lascio con il Principio di Peter:"In ogni gerarchia ogni membro tende a raggiungere il proprio livello di incompetenza" (tratto da Arthur Bloch - La legge di Murphy).

Anonimo ha detto...

credo che il post subisca gli effetti di un errore di impostazione.
la raccomandazione è un fatto soprattutto culturale, relativamente indipendente dalle condizioni economiche.

se diminuisce l'occupazione diminuiscono anche i raccomandati, ma questo non significa che la disoccupazione sia la terapia contro la raccomandazione.

usare il picco come monofattore che spieghi tutto e' un errore non senza conseguenze.

questo mi pare di aver capito

Frank Galvagno ha detto...

Eugenio, personalmente non ho ancora trovato l'equazione che lega la curva del peak oil con quella dei "raccomandati" :-)

Comunque hai ragione a dire che un monofattore non spiega.

Quello che mi immagino io è che la quantità relativa di "privilegiati" deve ancora piccare. Le grandi aziende sono in contrazione, in questa concitata fase chi ha "ganci" occuperà sedie più influenti e di prestigio, mentre gli altri cambieranno azienda o più probabilmente opteranno per attività in proprio. Poi, quando le aziende saranno a un -40% medio di personale totale, i "parakul" saranno in eccesso e la performance dell'azienza ne risentirà fortemente; qui, scatterà il controfenomeno.
Alla fine ne resterà SOLO UNO ... the king of parakul ... :-)

Triste il quadro dipinto da Pippolillo; ma credo realistico

Anonimo ha detto...

Dopo aver fatto il militare in fureria per qualche anno o lavorato come professionista per varie aziende (anche estere) per più di 20anni e dato che non ero un pericolo, vedevo la realtà delle cose e ovviamente fregandomene altamente.

Esiste quello che tira la carretta, esiste quello che si "dibarca" (una piccola raccomandazione) e quello che non fa un piffero (grossa raccomandazione) anzi lavora per fregare più soldi possibili all'azienda.

Un mio amico che lavorò per l'Alitalia mi disse una volta che secondo lui con le spese folli e le forniture d'oro e proprio questi mega-raccomandati che truffavano l'azienda (causando le prime 2) avrebbero fatto fallire l'Alitalia ! Niente di più profetico !

Ma finché il prezzo del petrolio era basso si rosicchiava un certo utile. Il danno era coperto da un grosso guadagno. Con il prezzo del petrolio alle stelle l'Alitalia fallisce, anzi è già fallita !!!

Infatti ora, sapendo la verità, rido sonoramente di chi dice che i debito è del personale che lavora. Questa patetica scusa serve per coprire ipocritamente gli affaracci sporchi e i raccomandati d'oro !

Infatti bastava eliminare i manager d'oro per addirittura permettersi d'aumentare gli stipendi del personale e non eliminare nessuno.

MA, anche se un azienda è in crisi o addirittura è sull'orlo del fallimento, sono PROPRIO QUESTI CHE NON POSSONO PERMETTERSI IL LUSSO DI LASCIARE LA BARCA ! Perché chi se li piglia ? Allora resistono con "le unghie e con i denti" sul posto sperando che la bufera passi.

Dunque con il costante aumento del petrolio vedremo fallire molte aziende e costruirsi altre aziende ed inglobarsi un sacco d'aziende !

Ciao

Gianni Comoretto ha detto...

Il problema dei raccomandati è che sono una quantità finita, e relativamente costante. Un potente conosce in modo adeguato (ne e' parente stretto, ne ha ricevuto favori in passato, ecc) un numero limitato di persone. Di queste un numero ancora più limitato sono i "raccomandati d'oro", quelli a cui non puoi ragionevolmente dire di no.
Ma ora i posti disponibili diminuiscono, e, temo, la percentuale di raccomandati aumenterà, anche se magari diminuirà il numero in assoluto. Se ci sono 100 posti, 1000 candidati e 10 raccomandati, avrai un 10% di raccomandati, magari i 100 assunti avranno avuto un qualche aiutino, ma la cosa rientra negli sprechi da corruzione che il sistema puo' tollerare. Se hai 10 posti, magari un bravo dei 100 ce la fa, se non viene "segato" proprio per non dar fastidio. Ma gli altri 9 sono raccomandati.

Anonimo ha detto...

Io il problema lo vedo più dal punto di vista dell'effetto "collasso". Prendiamo per esempio l'antica Roma dell'età imperiale inoltrata, caratterizzata dall'enorme e ingiustificato spreco in tutti i settori, dalla degradazione dei costumi, dal materialismo più crudo, dall'idolatria dei gladiatori mito di una forza genuina ormai completamente affogata dalle mollezze delle comodità "moderne" e naturalmente dal proliferare di una pachidermica burocrazia inetta e corrotta piena zeppa di raccomandati. Roma aveva esaurito il proprio compito, non c'erano più le straordinarie risorse di una volta da depredare e comunque l'impero era ormai diventato troppo grande ed esigente per accontentarsi e la sua straordinaria civiltà si accingeva così a tramontare; la nostra non farà eccezione.

Massy Biagio ha detto...

Trovare l'equazione che lega la curva del peak oil con quella dei "raccomandati"??? Credo che Tu sia molto stanco . Permettimi di consigliarTi un periodo di vacanza. Con stima. PS: Se sei interessato ad uno scambio di links ecco il mio sito 'energetico-scientifico-macroeconomico': http://arcanaintellego.blogspot.com Lascia un commento che poi ci sentiamo. Di nuovo.

Redarrow ha detto...

un grafico sul picco dell'olio molto interessante :)

http://giavasan.diludovico.it/archivi/images3/BlameItOnRock.jpg

Frank Galvagno ha detto...

@ Blogmasterpg, LOL!

La mia affermazione era implicitamente assurda, come speravo l'emoticon suggerisse :-)

Ho dato un'occhiata al tuo sito, vedo che ti occupi di moti perpetui, hai per caso un master in Fisica?!

E siccome sei in moto perpetuo, sarai sicuramente molto più stanco di me...

ciao

Anonimo ha detto...

Al diminuire dei posti disponibili, un uguale numero di raccomandati copre una percentuale crescente di ruoli.

Questo meccanismo, che osservo ogni giorno in alcune pubbliche amministrazioni, ha permesso di danneggiare in modo grave la pianta organica di molti enti.

Anonimo ha detto...

E' possibile che nessuno cerca di mettere fine a questo scempio !!!!
Chi sarebbe disposto veramente a rifiutare una segnalazione.
I giovani sono impazziti.
Tutti pensano a se stessi e nn agli altri.
Sono solo
Alone ..solo ...
E mi prendono in giro dicendo che voglio fare il superman di un guerra persa in partenza.
Mi vergogno , mi sento triste , ed haimè continuo a credere nelle mie idee senza essere capito.



Un giovane che vuole combattere l' ingiustizia.