mercoledì, febbraio 18, 2009

Spigolature: linkoteca di ASPO - Italia



What is and what should never be *

created by Maurizio Tron


Dalle deliranti affermazioni di chi si rifiuta di parlare di se stesso:

'Il fatto che tra gli sponsor della sua fondazione ci siano società coinvolte nel business degli inceneritori per lui non è un motivo di imbarazzo ma “una balla che non esiste, un’invenzione”'

visto che fra i suoi sponsor ci sono fior di aziende legate mani e piedi al business:

all' "half gone" per un bene del quale non si può proprio fare a meno, altro che petrolio:

'Siamo al “picco dell’acqua”. Anche se miliardi di persone non hanno ancora accesso all’acqua, il genere umano usa già la metà dell’acqua accessibile. L’informazione viene dal Pacific Institute, che usa il termine “picco dell’acqua” nel suo rapporto biennale “The World’s Water” appena pubblicato'

Dalle speranze presto deluse dell'energia infinita - chi fra gli ing. nucleari della ml non ricorda il Superphénix ? :

'La centrale nucleare di Monju è l'unico reattore autofertilizzante giapponese e avrebbe dovuto essere il fiore all'occhiello della sua tecnologia. Il fiore invece è appassito presto, dal momento che nel 1995, appena un anno dopo la sua inaugurazione, una grave perdita di Sodio ne ha imposto la chiusura'

agli investimenti che avrebbero un reale ritorno, energetico e di risparmio:

'Qui da noi no. Qui da noi parole sante come quelle di Thomas Dietz sembrano eresia. I nostri governanti pensano di far ripartire l’economia e salvare posti di lavoro con gli incentivi al mercato delle auto. Proprio quelle che consumano tanta energia e friggono il clima con le emissioni di gas serra. E quando arriverà il piano di incentivi all’acquisto delle auto, per favore: non date retta agli specchietti per le allodole, non stateli a sentire quando diranno che lo fanno per salvare il pianeta oltre che l’economia, dal momento che le auto nuove producono meno emissioni'

dagli arabi che comprano derivati petroliferi:

'Beh è una notiziola, ma comunque un evento storico: l'Arabia Saudita ha firmato un accordo per comprare 3 milioni di barili di gasolio da una compagnia giapponese'

fino alla madre di tutti i problemi:

'Non è solo questione di lasciar spazio su questa Terra anche alla foca monaca e alla tigre del Bengala. Il punto è che lo spazio, fra un po’, non lo avremo neanche più per noi. Eppure, se sentite i tigì, le culle vuote sembrano un’emergenza nazionale. Strano, non trovate?'

Con una lettura consigliata:

'Kunstler, la cui impostazione è vista da vari analisti come l’ultima evoluzione delle teorie malthusiane sullo squilibrio tra demografia e produzione di risorse, basa la sua analisi non solo sulla necessità di congrue forniture di idrocarburi per il nostro sistema socio-economico, ma sull’imprescindibilità di una loro disponibilità a basso prezzo: secondo l’autore infatti, l’intera parabola dell’industrializzazione (dalle prime macchine a vapore fino all’odierna economia globalizzata) e dell’urbanizzazione di massa si è basata su una specie di “bolla” di prelievo di energia. Indipendentemente dal fatto che il picco globale del petrolio e quello del gas siano già stati raggiunti o siano in procinto di esserlo (e, come giustamente afferma l’autore, ce ne potremo accorgere solo «dallo specchietto retrovisore», cioè a posteriori), ciò che è certo è che in due secoli l’umanità ha consumato almeno la metà dell’energia solare che era stata stoccata in depositi sotterranei in milioni di anni. E la metà rimanente è quella più costosa e meno agile da estrarre [....] Una società ipertrofica quindi, perchè drogata di energia a basso prezzo. Una società che ha basato il suo sviluppo industriale, economico, urbano e dei trasporti sull’illusione dell’inesauribilità del suo carburante (e componente strutturale) più importante, o perlomeno sull’infinita disponibilità di esso a basso prezzo. E una società che, con il mutamento del paradigma della disponibilità di idrocarburi economici è destinata al collasso, o meglio ad una fase di «lunga emergenza», quale è il - più adatto – titolo originale dell’opera [....] In sintesi, quindi, abbiamo costruito, grazie agli idrocarburi a buon mercato, un sistema di utilizzo dei flussi caratterizzato da altissima entropia, i cui sottoprodotti sono l’inquinamento (in particolare quello climatico), le guerre per le risorse, l’impoverimento morale della società [....] Per capire il futuro occorre aggiungere a quanto descritto finora un costante percorso di logoramento che subiranno la società umana, la sua coesione sociale, la sua stabilità economico-finanziaria (e a conferma della spiccata capacità predittiva dell’autore va annotato che, tra i principali fattori di destabilizzazione da egli attesi in un “prossimo futuro” rispetto all’anno 2005 in cui è uscita l’opera, possiamo leggere una crisi dei mutui subprime e oscillazioni prima mai viste del prezzo al barile del petrolio), la solidità delle sue istituzioni centrali, e l’aggravarsi dei cambiamenti climatici causati dal surriscaldamento globale'

Maurizio

* http://www.lyricsfreak.com/l/led+zeppelin/what+is+what+should+never+be_20082025.html, http://www.youtube.com/watch?v=Q7oxXi0V_I0

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The party's over .... Well, sometimes it's there, sometimes it's not there anymore

David Addison

1 commento:

Anonimo ha detto...

E' incredibile come si dia credito ancora a Malthus, nonostante duecento anni fa Marx abbia chiaramente demolito le sue idee sulla popolazione.

http://www.quinterna.org/pubblicazioni/rivista/24/malthusianesimo_ricorrente.htm