La città di Firenze ha un programma avanzato per la realizzazione di una rete estesa di linee tranviarie integrate al sistema ferroviario che, se portato a termine, tra qualche anno la collocheranno all’avanguardia del sistema di trasporto collettivo in Italia. La prima linea, che dal Comune limitrofo di Scandicci arriva alla stazione di Santa Maria Novella attraversando l’Arno in corrispondenza del Parco delle Cascine per 7,6 km di percorso e 14 fermate, è stata ultimata ed è attualmente in corso il collaudo dei mezzi Sirio lungo il percorso. L’inaugurazione è prevista al massimo per settembre. Le altre due linee, i cui lavori sono già stati appaltati alla prestigiosa società dei trasporti pubblici della città di Parigi Ratp, che gestirà insieme all’Ataf (azienda pubblica dei trasporti fiorentini) l’intero servizio sulle tre linee, comprendono la 2, che parte dall'aeroporto di Peretola, interscambia con l'Alta Velocità ferroviaria, percorre il centro storico e termina in piazza della Libertà, per 7,2 km di percorso e 18 fermate e la 3, che dall'ospedale di Careggi si collega con la stazione di Santa Maria Novella passando per la Fortezza da Basso, per 4 km e 10 fermate.
Tutto troppo bello per essere vero. Il passaggio della linea 2 in Piazza del Duomo scatena le proteste dei tutori dell’arte preoccupati dell’impatto sui monumenti e attorno ad essi si aggrega un variegato gruppo d’interesse politico-economico. A nulla valgono le assicurazioni, suffragate da centinaia di esperienze analoghe in Europa, che rispetto all’enorme impatto generato attualmente dai circa 2300 bus che attraversano giornalmente la piazza, il tram garantirebbe la salvezza delle opere d’arte grazie alla completa eliminazione delle vibrazioni agli edifici circostanti e alla totale assenza di emissioni nocive. Viene indetto un referendum consultivo che non supera la percentuale di partecipazione richiesta per la discussione in consiglio comunale. I contrari e i favorevoli sono quasi alla pari con una leggera prevalenza dei primi. Il Sindaco e la giunta comunale annunciano responsabilmente la volontà di andare avanti in un progetto strategico per la mobilità cittadina, uno degli oppositori politici manifesta l'intenzione di presentare una lista alle prossime elezioni comunali e tutto sembra tornare nell’alveo della ragionevolezza. Ma, alle primarie del Partito del Sindaco uscente per l’individuazione del nuovo candidato, vince nettamente e inaspettatamente il giovane Presidente della Provincia di Firenze che, appena nominato, annuncia una “verifica tecnica della fattibilità dei tracciati proposti” che tradotto dal politichese vuol dire ridiscussione del passaggio in Piazza Duomo. Nel vecchio stile italiano di rimettere sempre tutto in discussione senza concludere nulla. Ma perché perdere altro tempo quando, come spiega bene in questa intervista l’amministratore delegato francese della società che gestirà il sistema tranviario fiorentino, non esiste una vera alternativa al passaggio dal centro e dal Duomo? A meno di non prendere in considerazione l’assurda proposta proveniente da alcuni settori economici di una costosissima e inefficace metropolitana sotterranea. Come ho scritto in questo articolo e in questo articolo, il tram moderno è attualmente la soluzione più efficiente in termini energetici, gestionali ed economici ai problemi del traffico urbano ed extraurbano. Per questi motivi, mi auguro che il nuovo Sindaco, non riparta daccapo rispetto a un’infrastruttura fondamentale per la città e oserei dire per il paese, in forza della spinta propulsiva che l’esperienza di Firenze potrebbe dare a una tecnologia tranviaria in piena espansione in tutta Europa, ma in estremo ritardo in Italia.
Tutto troppo bello per essere vero. Il passaggio della linea 2 in Piazza del Duomo scatena le proteste dei tutori dell’arte preoccupati dell’impatto sui monumenti e attorno ad essi si aggrega un variegato gruppo d’interesse politico-economico. A nulla valgono le assicurazioni, suffragate da centinaia di esperienze analoghe in Europa, che rispetto all’enorme impatto generato attualmente dai circa 2300 bus che attraversano giornalmente la piazza, il tram garantirebbe la salvezza delle opere d’arte grazie alla completa eliminazione delle vibrazioni agli edifici circostanti e alla totale assenza di emissioni nocive. Viene indetto un referendum consultivo che non supera la percentuale di partecipazione richiesta per la discussione in consiglio comunale. I contrari e i favorevoli sono quasi alla pari con una leggera prevalenza dei primi. Il Sindaco e la giunta comunale annunciano responsabilmente la volontà di andare avanti in un progetto strategico per la mobilità cittadina, uno degli oppositori politici manifesta l'intenzione di presentare una lista alle prossime elezioni comunali e tutto sembra tornare nell’alveo della ragionevolezza. Ma, alle primarie del Partito del Sindaco uscente per l’individuazione del nuovo candidato, vince nettamente e inaspettatamente il giovane Presidente della Provincia di Firenze che, appena nominato, annuncia una “verifica tecnica della fattibilità dei tracciati proposti” che tradotto dal politichese vuol dire ridiscussione del passaggio in Piazza Duomo. Nel vecchio stile italiano di rimettere sempre tutto in discussione senza concludere nulla. Ma perché perdere altro tempo quando, come spiega bene in questa intervista l’amministratore delegato francese della società che gestirà il sistema tranviario fiorentino, non esiste una vera alternativa al passaggio dal centro e dal Duomo? A meno di non prendere in considerazione l’assurda proposta proveniente da alcuni settori economici di una costosissima e inefficace metropolitana sotterranea. Come ho scritto in questo articolo e in questo articolo, il tram moderno è attualmente la soluzione più efficiente in termini energetici, gestionali ed economici ai problemi del traffico urbano ed extraurbano. Per questi motivi, mi auguro che il nuovo Sindaco, non riparta daccapo rispetto a un’infrastruttura fondamentale per la città e oserei dire per il paese, in forza della spinta propulsiva che l’esperienza di Firenze potrebbe dare a una tecnologia tranviaria in piena espansione in tutta Europa, ma in estremo ritardo in Italia.
13 commenti:
In Italia più che in altri paesi europei è molto radicato il paradigma "la mia auto", per cui queste idee passeranno purtroppo con una certa lentezza
Qui a Torino eravamo famosi per le linee tranviarie, molte ce ne sono ancora. Nel centro in via Rossini, una linea passa a fianco dell'Auditorium Rai e per questo le rotaie sono state completamente rifatte con quelle a bassa rumorosità.
Però stiamo anche costruendo da anni il Metrò con dei costi spaventosi, lo scavo della linea 2 è fermo da oltre un mese perché nei pressi del Po hanno trovato una falda piuttosto superficiale e lo scavo si è riempito d'acqua.
Sarebbe stato meglio limitare il traffico automobilistico ed aumentare e rendere più efficiente quello tranviario/pubblico? Certo, in un'altra vita, su un altro pianeta, in un'altra dimensione, non certo nella città della Fiat.
Non sono fiorentino e quindi posso avere un'ottica sbagliata e non precisa,però quasi quarant'anni, facevo il pendolare ed arrivavo in treno a S.M.Novella, di lì a piedi alla Facoltà a Villa Favard e spesso capitava di andare in segreteria in Piazza S. Marco, sempre a piedi.Il centro di Firenze non è Los Angeles. E' scritto da qualche parte, in qualche Tavola delle leggi che in Piazza Duomo ci passino 2.300 autobus. Chi negli anni l'ha permesso dovrebbe essere punito. Paolo Stefanini
Bah, allo schifio non c'è limite. Io lavoro a Modena.
Anche l'Atcm modenese verrà acquisita da Ratp. Ma dubito che qui riusciranno a levare dai piedi un solo posteggio. Siamo troppo stupidi.
fausto
Eh sì, che l'Italia fosse un paese civile. Troppo bello per essere vero.
A Bordeaux ho dormito in una zona pedonale con attraversamento del tram sotto la mia finestra. Faceva MOLTO più rumore il traffico, a 200 metri di distanza.
Comunque il tram fiorentino è la solita cosa all'italiana, costi lievitati, tempi quadruplicati, e simpatici abbellimenti come le piantine grasse tra le rotaie che marciranno alla prima pioggia.
scusa Pippolillo ma a Torino la linea 2 non è neppure in progetto! La linea 1, nel tratto in costruzione (da Porta Nuova a Lingotto) non passa vicino al Po! Di cosa stai parlando?
In ogni caso prova a chiedere agli utenti attuali della linea 1 (Rivoli Porta Nuova)se preferirebbero tornare al tram:
Franco Noce
Beh si, i fiorentini sono ben strani, litigiosi e si lasciano trascinare dalla presunta bellezza oltraggiata, dall'estetica... amano la propria città. Preferirebbero spendere un sacco di soldi in più per far passare sottoterra il metro' con un opera oltretutto tecnicamente inadempiente alla propria funzione. Non vedo l'ora che la linea due, se mai verrà portata a termine, mi permetta di arrivare dall'ufficio in centro in pochi minuti... ammesso che tolgano dalle scatole il traffico automobilistico indecente. Ma ... al costo del tram e del tempo impiegato per la realizzazione delle infrastrutture avrebbero potuto realizzare l'intero rete cittadina di filobus, egualmente ad impatto zero, più agili, flessibili e silenziosi (laddove il silenzio del tram è dato grazie ad un costo superiore della infrastruttura).
Se a qualcuno interessa, Pippolillo era impreciso ma il problema dell'acqua negli scavi della metro di Torino c'è.
Non hanno funzionato le misure di impermeabilizzazione preventive del terrono da scavare con la talpa. Rimango dell'opinione che la metro a Torino sia un gran passo avanti per gli utenti.
Franco Noce
Dunque, Stefanini, il tram (se lo faranno, perchè a questo punto non ci capisco più nulla) consentirà l'eliminazione dei 2300 bus puzzolenti, rumorosi, e distruttori dei monumenti con le vibrazioni, portando in centro molti più passeggeri. Chi vuole camminare a piedi potrà continuare a farlo anche meglio perchè il tram a differenza dei bus non ha emissioni inquinanti, è silenzioso a tal punto che se non si fa attenzione si rischia di essere arrotati, non fa vibrare la strada ome un terremoto del 4° grado della scala Mercalli. Ma la città, rispetto a quando andavi tu all'Università, si è ingrandita e non tutti, soprattutto vecchi e bambini, se la sentono di fare chilometri a piedi. Anzi, con un mezzo così comodo, frequente e puntuale, anche una buona parte di quelli che prendono la macchina per arrivare a ridosso del centro si convertono.
Per quanto riguarda le osservazioni di Comoretto sui tempi di realizzazione e in parte sui costi le condivido, fanno parte dell'incapacità tutta italiana della pubblica amministrazione. Però, se proprio debbo fare una critica, questa riguarda il materiale rotabile (Ansaldo Breda) scelto. Si poteva fare uno sforzo, come hanno fatto in Francia e nella citata Bordeaux, di pensare a mezzi che esteticamente si adattassero maggiormente ai colori e alle forme del contesto. D'altra parte, la testata del tram di Strasburgo è stata esposta di recente in una mostra di arte moderna.
Chiedo scusa per l'imprecisione, è il prolungamento della linea 1 il Metro a Torino, però come già ribadito da un altro intervento, gli scavi si sono fermati per allagamento.
La notizia completa
Il tram però può dare un vantaggio enorme: essendo su sede vincolata, riesce a sgusciare in spazi stretti.
Un filobus, pur bello, necessita comunque di mangiarsi tutta la sede stradale; in alternativa finisce in fila assieme alle auto, divenendo inutile.
fausto
Gent. Anonimo, il fine del trasporto pubblico di cui si parla, Firenze, ha come obiettivo quello di togliere dalle strade le auto. Se non si tolgono le auto, sia i tram che i filobus fanno la fila dietro di esse. Il filobus non è più bello a mio avviso è più razionale, meno costoso, ecc..
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