sabato, dicembre 09, 2006

Gli Hezbollah intesi come benzinai

Carlo Bertani è un commentatore che si occupa spesso di petrolio e geopolitica. La sua impostazione è radicale "di sinistra"; ha spesso delle intuizioni molto interessanti ma alle volte si fa prendere la mano da un complottismo piuttosto ingenuo.

In questo articolo, uscito su "comedonchisciotte", Bertani attribuisce l'abbassamento dei prezzi del petrolio che è cominciato verso la fine di agosto alla resistenza che gli Hezbollah libanesi hanno opposto agli israeliani nel Libano del sud. Secondo Bertani, l'obbiettivo dell'attacco israeliano era di preparare il terreno per il successivo attacco Israelo-americano programmato contro l'Iran. Ovviamente, un attacco del genere avrebbe causato un aumento terrificante dei prezzi del barile. Viceversa, la "sconfitta" israeliana, sempre secondo Bertani, avrebbe impedito lo svolgimento del diabolico piano, tranquillizzato gli investitori e riportato il prezzo del petrolio ai valori "giusti", depurati dalla "tassa sul terrore" che Bertani quantifica in circa 15 dollari al barile.

Bene, tutto è possibile, ma gli arzigogoli mentali che si fanno sul petrolio fanno sempre impressione. In particolare la questione della "tassa sul terrore" è un tipico esempio di entità proteimorfa non quantificabile che si può usare per giustificare qualsiasi cosa. A chi tira fuori questa cosa della "tassa sul terrore" verrebbe voglia di chiedergli qual'è il numero di conto in banca di Bin Laden.

Nel caso particolare, l'interpretazione tassaterroristica di Bertani per l'abbassamento di agosto dei prezzi sembra molto improbabile, per non dire di peggio. Molti commentatori hanno notato come, nonostante la "divina vittoria" proclamata dagli Hezbollah, israele ha comunque ottenuto gli obbiettivi strategici che si era prefisso, ovvero neutralizzare la possibilità di subire un attacco dal confine nord. Se questo era il prerequisito necessario per l'attacco all'Iran, era stato pienamente ottenuto. Semmai, soltanto a Novembre si è avuta la netta sensazione che l'attacco era stato rimandato, rinforzata poi dalla vittoria dei Democratici alle elezioni americane. Di bombardare l'Iran se ne riparla a primavera. Ma a Novembre i prezzi del petrolio NON sono diminuiti, anzi hanno mostrato una tendenza ad aumentare.

Quindi, rimane come più probabile l'ipotesi che l'oscillazione dei prezzi di agosto sia stata dovuta alla preoccupazione degli operatori non del terrorismo ma di uragani tipo Katrina, che poi non si sono verificati. O forse qualche altra cosa. Chi lo sa? Misteri del petrolio.

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HEZBOLLAH TI RIEMPE IL SERBATOIO, BUSH E OLMERT TE LO SVUOTANO !

DI CARLO BERTANI

“Quando le nostre azioni non fanno di noi dei traditori, ci rendon tali le nostre paure”
William Shakespeare, Macbeth

Lo so, affermazione eccessiva: perché incolpare due politici di rango se “schiacciamo” un po’ troppo sull’acceleratore? E’ forse colpa d’Israele se i palestinesi non riescono a darsi un governo stabile? Oppure di Capo George Anatra Che Zoppica se in Iraq tutto va storto?

Spicchiamo un salto indietro di qualche mese e torniamo a giugno 2006: bello eh? Sole, caldo, le vacanze che ancora ci aspettavano…e la benzina a quasi 1,40 euro. Maledizione: durante le vacanze ho fatto (come chi di voi si è recato all’estero) lo slalom fra le pompe di benzina di Slovenia, Croazia e Bosnia per “acchiappare” il miglior prezzo…calcolatrice alla mano, fra euro, talleri sloveni, corone croate, marchi bosniaci…

Il minimo che riuscii a spuntare fu uno 0,99 euro in Bosnia, ed al ritorno in Italia la vista di quel “ 1,38” , che voleva essere un richiamo pubblicitario, mi fece sospirare…ah, poter tornare – con una magia – al distributore di Mostar…

Siccome sono centesimi sembra che pesino di meno, ma a fine anno fanno una bella differenza: oggi, la benzina costa circa 1,22 e quasi 20 centesimi in meno sono proprio una bella sommetta.

Percorrete 20.000 Km l’anno con una media cilindrata? Risparmiate circa 235 euro. Con una grossa cilindrata? Sono circa 285 euro. Per 50 euro tanto vale viaggiare in Ferrari: no, in quel caso la differenza sarebbe di circa 650 euro, però è anche vero che chi viaggia in Ferrari non ha tempo da perdere per queste piccolezze.

Ora – per la legge dei vasi comunicanti – se c’è qualcuno che ci guadagna c’è qualcun altro che ci rimette: chi si ritrova – in questo ancor tiepido autunno – coperto di cenci?

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