lunedì, dicembre 04, 2006

MA SIAMO SICURI CHE IL NUCLEARE E’ SICURO?

Pericoli da incidenti imprevisti !!

Il 25 Luglio 2006 l’Europa si è trovata ad un passo dalla catastrofe nucleare, a causa di un corto circuito che ha provocato il black-out di un reattore a Forsmark in Svezia. Secondo un ex-responsabile della centrale Lars-Olov Höglund, « si è trattato dell’evento più pericoloso dopo Chernobil ».
Alla centrale nucleare di Forsmark (figura seguente), un corto circuito nella rete elettrica esterna alla centrale ha provocato la perdita dell’alimentazione elettrica del reattore n°1 che si è fermato di colpo. Tutti gli schermi della sala di controllo si sono spenti simultaneamente. Gli operatori si sono ritrovati privi di qualsiasi tipo di sistema di controllo-comando di fronte ad un reattore incontrollato ed incontrollabile. L’unica soluzione per evitare il peggio è stata l’attivazione dei quattro gruppi elettrogeni. In questo modo si è riusciti ad alimentare le pompe di raffreddamento del reattore.

Il problema è che nessun reattore è partito spontaneamente come dovrebbe succedere normalmente in caso di black-out improvvisi. Sembra che le batterie dei generatori siano stati danneggiati dal corto circuito iniziale. Il cuore del reattore non essendo più capace di dissipare il suo calore, si è surriscaldato, mentre il livello dell’acqua all’interno del circuito primario è calato di due metri e la pressione è caduta precipitosamente fino a 12 bar (quando di norma dovrebbe essere mantenuta a 70 bar). In queste condizioni, e nell’arco di pochi minuti, la catastrofe era quasi assicurata. Ci sono voluti 23 minuti affinché una squadra riuscisse a fare partire, manualmente, due generatori di soccorso: 23 minuti durante i quali gli operatori non hanno potuto sapere se il reattore era veramente in arresto e se le loro azioni abbiano raggiunto i risultati sperati. Si ignora sempre perché siano entrati in funzione soltanto due dei 4 generatori di corrente (dello stesso modello e stesse condizioni di manutenzione) .

Secondo gli Svedesi, se nessuno dei 4 generatori non si fosse messo in moto, le conseguenze sarebbero state devastanti per la Svezia e per l’intera Europa (ovviamente compresa l’Italia): la prima fase di distruzione del cuore del generatore si sarebbe consumata a partire dal 30’ minuto dall’inizio dell’intervento delle squadre di soccorso. La fusione del reattore, nelle ore successive, avrebbe prodotto una fuoriuscita colossale di radioattività che si sarebbe diffusa in tutta Europa. Una volta che la fusione del cuore è in corso, l’esplosione del reattore sarebbe potuta avvenire in qualsiasi momento.

Il reattore di Forsmark è stato ad un passo dalla catastrofe nucleare ed è stato soltanto per caso o per grandissima fortuna “nostra” che il cuore del reattore non si sia fuso. La causa del gravissimo incidente è sicuramente da ricercare in un difetto generico del sistema elettrico e ciò ha spinto l’ente Svedese per il controllo nucleare a fermare preventivamente tre reattori. Germania e Filanda stanno esaminando da vicino ciascuno dei loro reattori nucleari, la Francia, ovviamente, non sta facendo nulla dato che è convinta della sua infallibilità mentre in Italia l’ENEL (altrettanto altezzosa e sicura della suo sistema di sicurezza “infallibile”) spera in un accordo con il suo omologo France EDF per la progettazione, costruzione e messa in operatività non meno di 6 nuovi impianti di terza generazione.

Va ricordato che l’organismo statunitense di controllo nucleare (NRC) stima che il 50% dei scenari caratterizzati dalla fusione del cuore del reattore hanno una stessa causa : l’interruzione della corrente elettrica del reattore.

Pericoli da attacchi terroristici !!

Secondo i Nuclearisti o fautori del nucleare, le nuove centrali nucleari potranno resistere ad attacchi terroristici, per quanto l’area sia protetta da guardie, satelliti, missili anti - aerei e quant’altro. Ma secondo John Large (specialista nucleare britannico) le strutture delle centrali non sono affatto resistenti ad un attacco terroristico stile l'attacco alle Twin Towers dell'11 settembre 2001. Infatti, le infrastrutture murarie e metalliche di una centrale nucleare non sono state concepite e costruite per resistere all’impatto di un aereo suicida. Chi afferma il contrario dimostra una lacuna mentale o una disattenzione molto grave in materia di sicurezza.

D’altra parte, i nuclearisti non prendono in considerazione ne “l’energia termica considerevole” che potrebbe liberarsi dall’esplosione del kerosene (come ben sappiamo è il combustibile dei velivoli), ne i rischi di esplosione del reattore nel caso di infiltrazione dei vapori del kerosene nel cuore del reattore stesso. Sempre secondo John Large, il reattore non è l’unica parte vulnerabile di una centrale nucleare: i combustibili radioattivi utilizzati sono normalmente messi incastrati in una vasca situata in un immobile vicino al reattore e la cui struttura è molto meno resistente.

Le centrali nucleari non sono mai state pianificate o costruite in funzione del Modus Operandi delle menti, dell’immaginazione e della determinazione dei terroristi .

Fonti: Greenpeace; Agence France Presse, Svenska Dagablet; www.sortirdunucleaire.fr; Fonte immagine: www.rainews24.it

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