Tuttavia, a parte la cattiva impressione generale, in questo articolo riportano una tabella di dati che danno un deficit delle forniture di gas dalla Russia di 100 miliardi di metri cubi.
Non so quanto questi dati siano affidabili. Dicono che sono "Esclusivi per Energy Tribune". Se li saranno inventati? Oppure no? Mah? Speriamo che non faccia troppo freddo.
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Da Energy Tribune 13 Dicembre
Russia's Natural Gas in Trouble Vladimir Putin’s government is using Russia’s abundant oil and gas to consolidate and re-centralize power in the Kremlin. Putin’s also using Russia’s energy to project power internationally by punishing or rewarding neighbors – and that punishment or reward usually depends on how solemnly they genuflect in his direction. Acting as Putin’s chief enforcer is Gazprom, the world’s biggest gas company. But new predictions by the Institute of Energy Policy in Moscow indicate that Gazprom may be more Jabba the Hut than Luke Skywalker.
A recent report by the institute – obtained exclusively by ET – says that rising domestic gas demand and Gazprom’s rapidly decreasing production mean that Russia will likely have a gas shortage of at least 100 billion cubic meters (3.5 Tcf) per year by 2010. The report confirms rumors that we at ET have been hearing from inside Russia: that Gazprom will not be able to meet its future gas obligations.
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1 commento:
Peraltro sembra che nelle prossime settimane assisteremo a un caso-Ucraina bis...
Notizia del 16/12/2006 - 17:20
Energia: Lukashenko non strappa nulla a Putin, restano aumenti
MOSCA - Si profila una seconda guerra 'energetica' per Mosca: dopo quella dello scorso gennaio con Kiev, ora si battaglia con Minsk. Il tanto atteso incontro di ieri a Mosca tra il presidente russo Vladimir Putin e quello bielorusso Aleksandr Lukashenko si è infatti trasformato in un braccio di ferro dal quale il secondo è uscito perdente su tutti i fronti, stando al giornale Kommersant.
"Lukashenko resta senza pranzo", è l'eloquente titolo del quotidiano, che usa il gioco di parole sfruttando l'annullamento del previsto pranzo tra i due presidenti dopo la burrascosa conclusione del loro faccia a faccia di tre ore.
Lukashenko, secondo il Kommersant, "non ha ottenuto alcun risultato" e "non è riuscito ad abbassare neppure di un centesimo l'annunciato aumento del prezzo del gas russo". Fallimento anche sul fronte della prevista tassazione sul petrolio russo, "che non sarà ne annullata né abbassata".
Il gigante statale russo del gas, Gazprom, ha annunciato che dal 1. gennaio del 2007 i prezzi del suo metano saliranno da 47 dollari per 1000 metri cubi - la tariffa politica decisa nei tempi più idilliaci delle relazioni bilaterali - a 200 dollari per 1000 metri cubi. E, sempre dalla stessa data, Mosca imporrà dazi al greggio finora esportato esentasse a Minsk, facendosi pagare 180 dollari per tonnellata. Una decisione che costerà alla Bielorussia circa 2 miliardi di dollari l'anno.
Entrambe le mosse di Mosca, secondo gli analisti, rientrano nel tentativo di Gazprom di ottenere il controllo di Beltransgaz, la società di stato bielorussa che gestisce la rete di gasdotti nel Paese, attraverso il quale passa il 20% del gas russo diretto all'Europa (l'altro 80% viaggia via Ucraina).
Il monopolista russo stima il valore complessivo di quei tubi a due miliardi di dollari, ma Lukashenko pretende una cifra di 17 miliardi di dollari e anche ieri, secondo Kommersant, si sarebbe rifiutato di trattare ad un prezzo di mercato. Così, oltre al pranzo, è saltata anche l'inaugurazione con Putin del nuovo stadio del ghiaccio di Mosca.
Ora non resta che attendere due settimane per capire se la Russia interromperà le sue forniture di gas alla Bielorussia.
ATS
http://finanza.tio.ch/aa_pagine_comuni/articolo_interna.asp?idarticolo=301063&idtipo=214
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