Il blog di ASPO-Italia, sezione italiana dell'associazione internazionale per lo studio del picco del petrolio e del gas (ASPO)
domenica, dicembre 17, 2006
Non vi preoccupate, la situazione è sotto controllo!
Posted by
Ugo Bardi
Per la serie "Quest'anno è andata di m*****, ma l'anno prossimo tutto cambierà", ecco un bell'articoletto dalla "Repubblica" dove il presidente dell'Unione Petrolifera, Pasquale de Vita, ci spiega che l'anno prossimo il prezzo del greggio scenderà "fra i 50 e i 60 dollari al barile" mentre il cambio fra l'Euro e il dollaro rimarrà favorevole. Se ce lo dice lui, possiamo stare tranquilli. Nel frattempo, si "si prevede un proseguimento del trend del calo dei consumi". Cosa possiamo chiedere di più? Non vi preoccupate, tutto è sotto controllo.
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Da "La Repubblica" del 16 Dicembre 2006
Energia, fattura record da 48 miliardi
"E' la più pesante da oltre 20 anni"
L'anno prossimo, ha detto il presidente dell'Unione Petrolifera Pasquale De Vita, si prevede una flessione di circa un miliardo
ROMA - Stangata per l'azienda Italia sul fronte dell'energia: quest'anno il paese deve fare i conti con una bolletta energetica - ovvero l'esborso per l'acquisto delle fonti dall'estero - di 48 miliardi di euro, 10 mld in più del 2005 (+24,4%). Si tratta della fattura più salata da oltre venti anni, pari al 3,3% del Pil.
A pesare sono state - spiega l'Unione Petrolifera nel preconsuntivo 2006 - le fiammate del greggio che hanno portato la sola bolletta petrolifera a 27,4 mld (+5 mld). Ma anche il forte apprezzamento del gas, in seguito alla crisi dell'inverno scorso: la spesa per l'acquisto del metano è salita da 12,1 miliardi a 16,9 miliardi di euro.
La bolletta sarebbe stata ancora ancora più cara di 7-8 miliardi se non fossero intervenuti l'apprezzamento dell'euro sul dollaro (+1,7%) e il calo dei consumi (-1,3% quelli di greggio), spiega ancora l'Unione Petrolifera.
Assicura comunque il presidente Pasquale De Vita che già dal prossimo anno si dovrebbe registrare infatti una flessione di circa un miliardo, grazie alla permanenza di un cambio favorevole per l'euro sul dollaro, un ridimensionamento del barile di petrolio tra i "50 ed i 60 dollari al barile", e un proseguimento del trend di calo dei consumi (stimati in una flessione del 2%).
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