Riciclare la plastica è possibile: qui sopra vedete una massa di plastica di recupero alla cooperativa "Corim" in provincia di Cuneo, in attesa di essere risucchiata nella tramoggia. Poi sarà fusa e stampata a formare nuovi prodotti
Sono di ritorno da un giro in Piemonte insieme con i miei colleghi e collaboratori Elisabetta Cortelli e Francesco Festini. Abbiamo visto diverse iniziative molto interessanti soprattutto sui rifiuti, materie seconde, ma anche sull'energia. Sono tutte cose meritevoli di riflessione approfondita, ma per ora mi limito a passarvi qualche foto con brevi commenti.
Da sinistra: Elisabetta Cortelli, Ugo Bardi e David Burdisso; quest'ultimo è il responsabile della cooperativa "Proteo" in provincia di Cuneo. La cooperativa è impegnata nella raccolta differenziata porta a porta e in alcune interessanti iniziative di energia solare collettiva.
Da sinistra, David Scialla (responsabile della coperativa Corim), Francesco Festini e Elisabetta Cortelli discutono di riciclaggio della plastica
Il "feedstock" della cooperativa Corim, plastica di recupero macinata, tenuto in mano da David Scialla e esaminato con attenzione da Elisabetta Cortelli.
I prodotti della Corim; cassette di plastica per l'agricoltura. Si vedono anche le balle di feedstock di plastica riciclata.
Il convegno sul concetto di "Ecopunto" organizzato da Recoplastica a Moncalieri il 13 Settembre. Fra gli oratori incravattati, riconoscete anche il sottoscritto. In sala c'erano 500 persone, altre 1500 avevano chiesto di partecipare ma non era stato possibile per via della capienza della sala. L'idea dell'ecopunto è che il cittadino che porta i propri rifiuti separati viene compensato direttamente in moneta. E' un concetto enormemente interessante che è in linea con quello che si sta facendo, per esempio, in Germania. Si tratta di vedere se questo sarà possibile anche nel paese della burocrazia, che è il nostro.
6 commenti:
Lo voglio vicino casa mia, a Roma! Sono stufo di differenziare e mettere nei cassonetti roba che finirà alla fin fine nel solito inceneritore di turno! E non voglio manco soldi, sono disposto a regalarvi le plastiche, la carta, l'alluminio, l'acciaio, gli scarti alimentari, tutto quel che volete!
L'Ecopunto è un'ottima idea e dandoti subito dei soldini invoglia sicuramente a fare la raccolta differenziata. Io da anni faccio la RD (qui da me non vi è ancora il porta a porta ma i cassoni grandi in strada per diverse tipologie di rifiuto) e quest'anno mi hanno aumentato la TARSU di 7 euro! Mi viene voglia di buttare tutto nell'indifferenziato!
Qui c'è un articolo per saperne di più sull'Ecopunto
http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=8504476
http://www.odac-info.org/
COnoscerete senz'altro il sito sopra, vero?
Interessante.
Saluti
Fabersòl
Se tutti vanno a consegnare i propri rifiuti differenziati, ci sarà un via vai di automobili che all'inquinamento dell'ambiente tanto bene non faranno.
La cosa migliore è sfruttare al meglio (con una differenziata di qualità e facendo pagare le tariffe in base alla quantità e alla qualità della frazione conferita) i sistemi di raccolta in uso.
Pienamente d'accordo con anonimo
vi siete mai chiesti cosa incide sui costi della differenziata? 1) il sistema di raccolta in sé che costa comunque che io raccolga un chilo o un quintale e 2) il materiale ben selezionato per il quale la pubblica raccolta percepisce il contributo CONAI e il valore della vendita del materiale differenziato; in sostanza, se sottraggo i rifiuti al sistema pubblico prendo due soldi subito ma poi aumentano i costi della raccolta e quindi la TARSU; risultato: l'unico a guadagnare è l'impresa che mette su il negozio, secondo il noto principio del privatizzare utili e socializzare perdite!!!
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