domenica, agosto 12, 2007

Global Warming: le madri delle bufale sono sempre incinte


Dagli USA arriva una nuova bufala sul riscaldamento globale. E' freschissima e i nostri negazionisti non l'hanno ancora notata. Quindi mi affretto a de-bufalarla, anche se so che fra breve arriverà anche da noi, vestita a festa....

Allora, un certo sig. McIntyre ha riportato sul suo sito che la Nasa ha fatto del "number crunching" sui dati delle temperature e che, come conseguenza, adesso gli anni più caldi del secolo non sono più gli ultimi dieci anni ma gli anni della decade del 1930, con il 1935 come record assoluto.

Il sito di McIntyre non risulta accessibile al momento, ma la cosa è stata riportata nel blog di un certo sig. Noel Sheppard con il titolo "La NASA e i media hanno nascosto al pubblico dei cambiamenti sui dati del cambiamento climatico?" (incidentalmente, il sig. Sheppard si qualifica come "economista e imprenditore")

Dal blog di Sheppard possiamo accedere al file originale della NASA che riporta i dati in questione. Apparentemente, sebbene un economista, il sig Sheppard non è in grado di plottare questi dati, ma li vedete in testa a questo post, plottati da me alla buona con excel. In effetti, da questi dati vedete che gli anni più caldi della serie sono negli anni 30. Da qui, Sheppard si lancia in tutta una serie di accuse di cospirazione, di imbroglio, dittatura, e tutto il resto. Queste accuse sono poi state riprese in diversi altri blog.

Peccato però che tutto questo ragionamento è basato sul nulla. In primo luogo, i dati tanto strombazzati sono soltanto quelli degli Stati Uniti, non quelli globali. Si sapeva da decenni che l'effetto del global warming sugli USA è meno netto che nel resto del mondo. La differenza fra i dati mondiali e quelli USA la potete vedere benissimo sul sito del GISS. Si ritiene che la differenza sia dovuta al fatto che gli Stati Uniti sono schermati un po' di più degli altri paesi dal pulviscolo dovuto alle attività industriali. Comunque, quello che conta quando si parla di riscaldamento globale, ovviamente, sono i dati globali.

In secondo luogo, sul sito del GISS potete leggere "ultima modifica del 1 Agosto" per il grafico in questione. Quindi, è vero che la NASA ha rivisto recentemente i dati. Ma le modifiche sono infinitesimali e non cambiano quasi per niente quello che già si sapeva da anni. Il grafico "vecchio" è stato sostituito dal nuovo nel sito del GISS, ma lo si trova in giro in vari documenti su internet. Per esempio, in questo documento del 1998 potete vedere da voi come i dati non sono cambiati affatto da allora (fra l'altro, sono dati in un articolo negazionista).


Questa storia della NASA che ha cambiato i dati ricorda un po' quando accusano Colin Campbell "di aver cambiato i dati" sulle riserve petrolifere; al che Campbell risponde pazientemente: "quando ho nuovi dati, li inserisco nei miei modelli". Certa gente sembra pensare che i modelli siano profezie e che - come le profezie della Sibilla - non se ne possa cambiare una virgola senza che gli Dei che hanno profetizzato ne siano sbugiardati. La cosa importante è se i nuovi dati cambiano sostanzialmente i risultati dei modelli, oppure se sono solo dei piccoli aggiustamenti. In questo caso, chiaramente si tratta di aggiustamenti infinitesimali.

Insomma, è tutta una bufala, come sempre. Nessun imbroglio, nessuna rivoluzione nei dati, niente del genere. Solo il rumore ossessivo della propaganda che ci impesta.

Però, questi qui ci mettono veramente impegno; neanche fossero pagati (ovvero...... mah??)


Nota del 13 Agosto: RealClimate ha fatto
un commento sulla faccenda sostanzialmente uguale al mio, ma con qualche dato quantitativo il più. Le differenze fra i vecchi e i nuovi dati sono di qualche centesimo di grado. Lo intitolano "molto rumore per nulla".


...

4 commenti:

Francesco Aliprandi ha detto...

Volevo far notare che, puntuale come una cartella esattoriale, è arrivato il nuovo articolo di Franco Battaglia:

solamente un bluff

Leggendolo mi viene da chiedermi che cosa intenda per "scienza accreditata", ma non voglio approfondire...

Ugo Bardi ha detto...

Dall'articolo di Franco Battaglia:

"Per i più curiosi, i 10 anni più caldi degli ultimi 100 anni, sono stati, in sequenza: 1934, 1998, 1921, 2006, 1931,1999, 1953, 1990, 1938, 1939"

Ma nessuno gli spiega al Franco Battaglia che questi dati sono PER I SOLI STATI UNITI e che la correzione non ha cambiato nulla alla graduatoria planetaria? Lo sa e non lo dice? Oppure da dove diavolo prende i suoi dati?

Senza speranza......

clayco ha detto...

La pper review di McIntyre rigurda l'emisfero nord non solo gli usa. Ricordo invece che realclimate non è soggetta a peer review ma è un sito di proprietà di Mann Schmidt.Non sono certo una fonte affidabile quando attaccano McIntyre.

http://www.uoguelph.ca/~rmckitri/research/trc.html
McIntyre, Steven and Ross McKitrick, (2003). "Corrections to the Mann et. al. (1998) Proxy Data Base and Northern Hemisphere Average Temperature Series." Environment and Energy 14(6) pp. 751-771.


sempre una peer review di McKitrick invece stima che più della metà dell'incremento delle T superficiali, è dovuto ad errori, (ad esempio isole di calore sviluppatesi dopo gli anni 30).

L'importanza della pubblicazione è che negli anni 30 -40 ci fu un riscaldamento marcato (ma eslusivamente naturale)nell'emisfero nord come dimostrato anche dai dati della Groenlandia dove ci furono aumenti anche di 6°C.
Difficile quindi credere ai catastrofisti sulla rapidità del riscaldamento delle ultime decadi, senza precedenti negli ultimi 800000 anni.

clayco ha detto...

http://icecap.us/images/uploads/MM.JGRDec07.pdf
Questa è sulle isole di calore:

McKitrick, R.R. and P.J. Michaels, 2007, Quantifying the influence of anthropogenic surface processes and inhomogeneities on gridded global climate data, J. Geophys. Res. 112, D24S09, doi:10:1029/2007JD008465

e questa sul riscaldamento in Groenlandia

http://www.ingentaconnect.com/content/klu/clim/2004/00000063/F0020001/05140445)

Chylek P.1; Box J.E.2; Lesins G.3 “Global Warming and the Greenland Ice Sheet” Climatic Change, Volume 63, Numbers 1-2, March 2004 , pp. 201-221(21)