“Senza fine, tu sei un attimo senza fine…”, cantava languidamente Ornella Vanoni interpretando un bellissimo brano di Gino Paoli degli anni 60’. Se nel linguaggio musicale sono possibili licenze poetiche che trasfigurano la realtà, nel mondo concreto è possibile immaginare qualcosa che non abbia fine? In Italia ci prova il Ministero dello Sviluppo Economico nello studio “Scenario tendenziale dei consumi e del fabbisogno (energetici) al 2020”. Qui accanto, trovate il grafico tratto dallo studio in questione che, a partire dai dati storici, prefigura una crescita continua e apparentemente senza fine dei consumi energetici italiani.
Ma analizziamo più da vicino la tendenza attuale con quest’altro grafico che ho ricavato dagli stessi dati del Ministero. Considerando l’evoluzione del Consumo Interno Lordo di Energia in Italia a partire dal 1991 fino al 2006, osserviamo la prosecuzione di una tendenza alla crescita con alcuni picchi parziali seguiti da nuove fasi di crescita. Siamo quindi in presenza del picco globale dei consumi energetici, come ipotizza Ugo Bardi in un suo recente articolo o riprenderà la corsa della crescita senza fine ipotizzata dal Ministero? La teoria di Hubbert, oltre al buon senso, farebbe propendere per la prima ipotesi. Comunque, “Ai posteri l’ardua sentenza”.
Per quanto riguarda l’analisi dei dati relativi al Consumo Interno Lordo di Energia 2006 pubblicati dal Ministero dello Sviluppo Economico, si nota la sostanziale stabilità dei consumi descritta in precedenza, ma anche una ripartizione dei consumi per fonte analoga a quella del 2005, con petrolio e gas naturale che insieme raggiungono quasi l’80% del totale. Per quanto riguarda gli Usi Finali di Energia, che corrispondono al Consumo Interno Lordo decurtato dei Consumi e perdite del settore energetico, abbiamo una ripartizione abbastanza consolidata di circa il 30% tra i principali settori, cioè Industria, Civile e Trasporti, ma negli ultimi anni quest’ultimo settore presenta una leggera tendenza alla crescita a scapito degli altri due. La dipendenza dal petrolio dei trasporti italiani è arrivata al 96,7% e i consumi finali di petrolio sono assorbiti per il 61,8% dai trasporti, con una tendenza alla crescita determinata dalla progressiva riduzione di questo combustibile fossile nelle centrali termoelettriche. I Consumi e perdite del settore energetico sono circa il 25% del Consumo Interno Lordo e sono localizzati prevalentemente, per circa l’85%, nel settore elettrico. Il peso di quest’ultimo nel sistema energetico italiano ha superato nel 2006 il 35% del consumo totale di energia. Rimando a un precedente articolo per un’analisi specifica della produzione di energia elettrica.
Ma analizziamo più da vicino la tendenza attuale con quest’altro grafico che ho ricavato dagli stessi dati del Ministero. Considerando l’evoluzione del Consumo Interno Lordo di Energia in Italia a partire dal 1991 fino al 2006, osserviamo la prosecuzione di una tendenza alla crescita con alcuni picchi parziali seguiti da nuove fasi di crescita. Siamo quindi in presenza del picco globale dei consumi energetici, come ipotizza Ugo Bardi in un suo recente articolo o riprenderà la corsa della crescita senza fine ipotizzata dal Ministero? La teoria di Hubbert, oltre al buon senso, farebbe propendere per la prima ipotesi. Comunque, “Ai posteri l’ardua sentenza”.
Per quanto riguarda l’analisi dei dati relativi al Consumo Interno Lordo di Energia 2006 pubblicati dal Ministero dello Sviluppo Economico, si nota la sostanziale stabilità dei consumi descritta in precedenza, ma anche una ripartizione dei consumi per fonte analoga a quella del 2005, con petrolio e gas naturale che insieme raggiungono quasi l’80% del totale. Per quanto riguarda gli Usi Finali di Energia, che corrispondono al Consumo Interno Lordo decurtato dei Consumi e perdite del settore energetico, abbiamo una ripartizione abbastanza consolidata di circa il 30% tra i principali settori, cioè Industria, Civile e Trasporti, ma negli ultimi anni quest’ultimo settore presenta una leggera tendenza alla crescita a scapito degli altri due. La dipendenza dal petrolio dei trasporti italiani è arrivata al 96,7% e i consumi finali di petrolio sono assorbiti per il 61,8% dai trasporti, con una tendenza alla crescita determinata dalla progressiva riduzione di questo combustibile fossile nelle centrali termoelettriche. I Consumi e perdite del settore energetico sono circa il 25% del Consumo Interno Lordo e sono localizzati prevalentemente, per circa l’85%, nel settore elettrico. Il peso di quest’ultimo nel sistema energetico italiano ha superato nel 2006 il 35% del consumo totale di energia. Rimando a un precedente articolo per un’analisi specifica della produzione di energia elettrica.
2 commenti:
Proposta: per quanto i dati complessivi siano interessanti, non sarebbe il caso di focalizzare l'attenzione anche sui dati pro capite? Probabilmente meriterebbero più di uno sguardo e più di una riflessione.
irussaGrazie del suggerimento. Certo, si può fare anche un'analisi dei consumi pro capite, però vanno scorporati per settore di attività, altrimenti hanno scarso significato. Su Terna ci sono i consumi per abitante di energia elettrica suddivisi anche per zone geografiche e sono molto interessanti. Come ho detto nell'articolo, l'energia elettrica ha un peso rilevante, circa il 35% del Consumo Interno Lordo di energia. Penso che si possa fare in breve tempo un articolo. Per quanto riguarda i trasporti, togliendo una quota irrilevante di energia elettrica, siamo a circa il 30% del C.I.L. e c'è un'analisi approfondita degli Amici della Terra che ho riportato in parte in un precedente articolo, con i consumi specifici, cioè i grammi equivalenti petrolio per passeggero e per chilometro percorso. Per quanto riguarda gli usi termici, prevalentemente riscaldamento, i dati sono un pò più sparsi, ma con calma si può fare qualcosa.
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