Il blog di ASPO-Italia, sezione italiana dell'associazione internazionale per lo studio del picco del petrolio e del gas (ASPO)
venerdì, giugno 08, 2007
L'effetto serra è una bufala! Nettuno ce lo dimostra.
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Ugo Bardi
In un post precedente ho esaminato la "bufala Marte", quella leggenda che dice, più o meno, che "dato che Marte si sta scaldando, ne consegue che il riscaldamento terrestre è dovuto all'effetto del sole e non all'attività umana". La leggenda in questione era stata riferita a un membro di ASPO-Italia anche in un bar malfamato sulla Tiburtina.
Una leggenda simile, per ora meno diffusa, prende in considerazione Nettuno invece che Marte, ma viaggia secondo la stessa logica. "Dato che Nettuno si scalda, ne consegue che.... ecc." Questa non ci arriva da un bar malfamato sulla Tiburtina ma mi è stata raccontata l'altro giorno a un convegno sul clima da un distinto professore universitario. In effetti, la versione Nettuniana della leggenda è una tacca più seria di quella marziana (che è una pura fesseria) e quindi merita una piccola discussione.
La questione di Nettuno è il risultato di una serie di studi di Wes Lockwood dell'Osservatorio Lowell, in Arizona. Molti di questi studi sono stati pubblicati su riviste scientifiche serie, e in effetti sono studi seri. Lockwood riporta dati sull'albedo (ovvero la riflettività) dell'atmosfera di Nettuno. Da questi dati si può inferire un possibile riscaldamento degli strati esterni dell'atmosfera stessa.
A questo punto, Lockwood stesso ha provato a proporre la seguente interpretazione: dato che osserviamo un riscaldamento sia sulla Terra come su Nettuno, ne consegue che ci potrebbe essere una effetto comune che la causa, perlomeno in parte. Questa causa non può essere che l'attività del sole.
Lockwood è un ricercatore serio è quindi si è limitato a proporre un'ipotesi di lavoro, dichiarando esplicitamente che la correlazione è debole, che recentemente è peggiorata, ma che comunque ci potrebbe essere qualcosa da studiare e valutare. Il problema è che l'opinione di Lockwood è stata subito ripresa dai siti negazionisti per dichiarare che l'influenza umana sul riscaldamento globale è tutta una bufala. La figura più sopra è tratta da uno di questi siti che, a sua volta, l'ha presa da un articolo di Lockwood del 2000.
Esaminiamo la figura in questione. Vediamo subito che Lockwood ha ragione a dire che "la correlazione è debole". Nettuno ha cominciato a scaldarsi molto dopo la terra e la correlazione con l'intensità della radiazione solare (solar irradiance) la vediamo dopo il 1980, ma non negli anni precedenti. I dati della figura, poi, si fermano al 1997 circa. Negli ultimi anni, come Lockwood stesso ha notato, la correlazione è peggiorata. La terra ha continuato a scaldarsi, mentre l'irradiazione solare ha cominciato a diminuire. Insomma, la correlazione, se c'è, è debolissima. D'altra parte, non sappiamo quasi niente di Nettuno, che ha le sue stagioni, e sicuramente altri fattori climatici interni che potrebbero essere responsabili degli effetti osservati.
Il problema con queste cose, comunque, è la quantificazione. E' certo che l'attività solare ha un effetto sul clima dei pianeti che hanno un'atmosfera e un campo magnetico, come la Terra e Nettuno (ma non Marte). Ma quanto è importante questo effetto? Sicuramente è molto debole. Questo lo sappiamo dall'esame della storia delle temperature terrestri dove non troviamo traccia di un ciclo undecennale che possa essere correlato al ciclo solare che ormai conosciamo bene.
D'altra parte, sappiamo benissimo, e possiamo quantificarlo, l'effetto di altri fattori sulla temperatura terrestre come la concentrazione di CO2. Su questo punto, troviamo evidentissime correlazioni nella storia climatica terrestre. I modelli climatici tengono conto anche dell'effetto delle piccole variazioni osservate dell'irradiazione solare e concludono che questo effetto è molto piccolo, al massimo di qualche percento sul totale delle "forzanti climatiche".
In sostanza, la questione si riduce a questo: "sulla base di dati molto incerti, si può inferire che ci potrebbero essere delle correlazioni fra la temperatura di Nettuno e l'attività solare." E allora? Volete basarvi su pochi anni di studi su un pianeta di cui non sappiamo quasi niente (Nettuno) per buttar via i risultati di parecchi decenni di studio su un pianeta di cui sappiamo quasi tutto (la Terra)? A ognuno le sue opinioni, ma le bufale sono bufale. Non si esclude però che questa storia la sentiremo raccontare anche in quel famoso bar malfamato della Tiburtina frequentato da climatologi dilettanti.
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11 commenti:
Un dubbio. Nettuno ha un "anno" che dura 164 anni terrestri. E ha un'inclinazione assiale (quella che sulla Terra determina le stagioni) di 28 gradi, confrontabile con i 23 gradi terrestri. Ora, non ho idea di se e quanto abbia senso parlare di stagioni su Nettuno, che e' gassoso, ma mi viene il dubbio che ottanta anni di osservazioni facciano un po' poca statistica, dato che Nettuno e' stato osservato solo su "un paio di stagioni". Sbaglio?
Si, questo punto è stato sollevato da un astronomo alla riunione di cui parlavo nel post. Su un decennio o poco più di dati riportati da Lockwood, non ci può essere statistica stagionale
Tempo fa in un bar "malfamato" della Tiburtina ho incontrato Luca Mercalli... :-)
Questo bar malfamato della Tiburtina deve essere una cosa veramente speciale. Magari hanno anche un wormhole nel retrobottega che ti porta direttamente su Marte o su Nettuno!
Ciao Ugo e a tutti
osservando il grafico "total solar irradiance" ci vedo un trend di crescita dal 1900 al 2000... è vero che dopo il 2000 c'è una discesina, ma mi chiedo se l'atmosfera su scala 5 anni riesce a rispondere in tempo reale al delta energetico del Sole ...
Infatti. Se guardi i dati dell'IPCC, vedi che tengono conto dell'aumento della solar irradiance nel modello. Ha un peso dell'1%-2% in confronto agli altri fattori
Ma Nettuno non era il pianeta con l'esagono al Polo Nord? :O
Poco in comune mi pare abbia con la nostra vecchia Terra!
Continuo comunque a non capire perché si affannano tanto per dimostrare la falsità del riscaldamento globale. Se anche fosse tutto un complotto pluto-giudo-masso-eccetera, varrebbe la pena di deconsumare, desprecare e deinquinare se non altro per non continuare a morire di asma, tumori e altre amenità.
Grazie Ugo. Ho provato a leggere l'IPCC parziale (in attesa dell'opera omnia di settembre), ma è così "tanta" che non riesco a maneggiarla con facilità ... :-)
Emerge dunque che gli scienziati dell'IPCC hanno tenuto (e tengono) conto di TUTTI i Fattori...
questo smentisce coloro che ipotizzano un "complotto" ad alto livello per depistare l'attenzione del pubblico dal declino delle risorse al clima.
Debby, forse chi si affanna a smantellare il Warming da CO2 e si butta su fattori astronomici, o non crede alle reali capacità che ha l'Uomo di modificare l'Ambiente, o non vuole crederci per non disturbare il suo business (es ... ENI?)
Sono perfettamente d'accordo sulla necessita di DECRESCERE, ma questo va contro le credenze AdamSmithiane dominanti.
Il Cambiamento Climatico è importante, sia sul lungo termine che da un punto di vista conoscitivo, ma l'URGENZA è la carenza di risorse. Il concetto di "limitatezza di una risorsa", rispetto al Clima, è di comprendibilità diretta, non richiede passaggi, sponde, ipotesi, 1000 pagine di rapporto ... eppure NON SE NE PARLA a livello POLITICO!
Se USA, EUROPA, JAP, URSS, CINA-INDIA, BRASILE (per citare chi o consuma molto, o vuole arrivare a farlo) non attuaranno una DECRESCITA CONCERTATA temo in un evento bellico di portata mondiale.
No Debby, non è Nettuno ad avere un esagono al Polo Nord, bensì Saturno. A questo link si può vedere. Saluti, fra.
http://z13.invisionfree.com/THE_UNHIVED_MIND/index.php?showtopic=14789&st=315
Ma la cosa più importante non la diciamo?
Se vogliamo usare gli altri pianeti per misurare l'andamento della radiazione solare (non è l'unico metodo) bisogna pure fare la media di TUTTI...
Un interessante post di Carlettodarwin qui:
Il clima nel sistema solare
E qui sono i suoi ultimi contributi:
Carlettodarwin: Clima
Sito interessante quello di Carletto Darwin. Grazie per la segnalazione
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