Il blog di ASPO-Italia, sezione italiana dell'associazione internazionale per lo studio del picco del petrolio e del gas (ASPO)
mercoledì, dicembre 30, 2009
Efficienza e Resilienza: dopo il Paradosso di Jevons, il Principio del Porcellino
martedì, dicembre 29, 2009
Tre storie trammatiche - continua
domenica, dicembre 27, 2009
Perché l'idea di decrescita non trova consenso
Dott. Claudio Rava (Psicologo) 07 Novembre 2009
claudioravamail@yahoo.com
sabato, dicembre 26, 2009
Dimissioni?
Amministratore Delegato: Michele Mario Elia
Consiglieri: Dario Lo Bosco, Vittorio De Silvio, Barbara Morgante
Presidente: prof. Innocenzo Cipolletta
Amministratore Delegato: ing. Mauro Moretti
Consiglieri: ing. Clemente Carta, prof. Paolo Baratta, dott. Antimo Prosperi
Questi sono i componenti del Consiglio di Amministrazione di RFI e Trenitalia, principali responsabili della catena di disservizi che ha investito il sistema ferroviario italiano nei giorni di maltempo di questo fine 2009, e che ha provocato una serie di gravi e insopportabili disagi ai viaggiatori. Per questo motivo, in un paese normale, essi sentirebbero il dovere morale di rimettere il proprio mandato a chi li ha nominati, ma statene certi, non lo faranno, né chiederà conto dei loro errori nessuno dei partiti i cui rappresentanti siedono in Parlamento, perché sono essi stessi che li hanno indicati secondo le consuete logiche di spartizione partitocratriche.
Tra i compiti di RFI c’è quello di “assicurare la piena fruibilità ed il costante mantenimento in efficienza delle linee e delle infrastrutture ferroviarie” e di “destinare gli investimenti al potenziamento, all’ammodernamento tecnologico e allo sviluppo delle linee e degli impianti ferroviari”. Questi compiti derivano dal Decreto Legislativo n. 188/2003 che regola i rapporti con lo Stato concessionario del servizio, nell’ambito delle direttive comunitarie che impongono la separazione del Gestore della Rete dal produttore dei servizi di trasporto. Questo processo di liberalizzazione non poteva che essere gestito in maniera tutta italiana. Infatti sono state istituite due società ma, incredibilmente, esse fanno parte entrambe dello stesso gruppo “Ferrovie dello Stato”. Quindi, RFI concede a Trenitalia, cioè a se stessa, l’uso delle infrastrutture ferroviarie. Ma tralasciamo per il momento questo particolare per niente trascurabile, per concentrarci sull’inefficienza della società che, come è noto a tutti gli utenti del servizio ferroviario, non è in grado di mantenere in efficienza le linee nei periodi normali, figuriamoci quando c’è la neve e fa un po’ più freddo. Uno Stato normale, avrebbe revocato da tempo l’affidamento della concessione, per assegnarla a un soggetto più affidabile, ma come sapete, noi non viviamo in uno Stato normale.
Quanto a Trenitalia, l’Ad Moretti non aveva finora lavorato male, ma la gestione dell’ultima emergenza è stata fallimentare, con la ciliegina sulla torta del consiglio ai viaggiatori di portarsi cibo e coperte sui treni e la giustificazione che negli altri paesi europei si sarebbero verificati gli stessi disagi. Il primo consiglio è in grado di darlo al proprio figliolo, senza essere pagata lautamente come Moretti, qualsiasi mamma. La giustificazione è alquanto opinabile e tendenziosa, perché basta perdere un po’ di tempo a navigare sui siti dei giornali europei per accorgersi che da nessuna parte, con eccezione del grave guasto nel tunnel sotto la Manica, sembra si siano verificati disservizi minimamente paragonabili a quelli italiani. Solo in Francia, ci sono state alcune soppressioni di treni regionali, non per il freddo, ma per alcuni grève, scioperi dei ferrovieri.
In linea teorica, in futuro le cose potrebbero migliorare con l’avvio della liberalizzazione dei fornitori del servizio nazionale di trasporto, con l’ingresso dal 2011, nel mercato ferroviario dell’Alta Velocità, di NTV, azienda partecipata da alcuni imprenditori nazionali, ma soprattutto dalla Société Nationale des Chemins de Fer (SNCF), l’Azienda pubblica dei trasporti nazionali francesi. Soggetto potenzialmente in grado, per competenza e capacità gestionali, di offrire un servizio nettamente più efficiente di Trenitalia. Però a patto che lo Stato risolva il paradossale conflitto di interessi tra il gestore della rete e uno dei competitori produttori del servizio di trasporto e garantisca il funzionamento delle infrastrutture ferroviarie su cui dovranno viaggiare contemporaneamente i treni di Trenitalia e NTV.
Per quanto riguarda il trasporto regionale che, come è noto a pochi, è stato completamente delegato alle Regioni, solo la governatrice del Piemonte, Mercedes Bresso, ha avuto il “coraggio” di mettere a gara il servizio di trasporto sulle linee regionali, gli altri governatori lo hanno di nuovo affidato a Trenitalia. Quindi gli strepiti politici di alcuni di loro contro i disservizi di questi giorni mi sembrano poco comprensibili e giustificabili.
Infine, per il trasporto su ferro locale, ho indicato in questo mio precedente articolo una possibile soluzione, basata dal punto di vista tecnologico sull’utilizzo dei moderni tram-treno e per quanto riguarda la gestione, nuovamente su ampie dosi di liberalizzazione del servizio tramite il meccanismo del project financing. Cioè con l’affidamento attraverso una procedura di gara della realizzazione e gestione del servizio.
mercoledì, dicembre 23, 2009
Il senso perduto del Natale e la frenesia del Consumo
In alcuni canti cristiani del Medio Oriente (cantati in lingua aramaica - assyriaca) si afferma che con l'avvento di Cristo, gli ebrei non hanno più bisogno di sacrificare gli animali sull'altare per chiedere perdono o compiacere al Signore. Infatti si cita che Cristo si sacrificò fisicamente per la salvezza dell'umanità "come un agnello sacrificato sull'altare".
I seguenti link sono relativi a due video presi da you tube, del "Padre Nostro" e dell' "Ave Maria" cantati in lingua aramaica - la lingua di Cristo.
I Vangeli raccontano che Gesù nacque in una specie di stalla in una giornata (o serata poco importa) fredda. Gesù nacque umile, circondato dagli animali (nella storia occidentale si ama parlare di bue e asino, io sarei un po’ scettico sul bue ma anche questo ha poca importanza). Egli stesso, una volta iniziata la sua missione di profeta e portatore di un messaggio divino di Pace e di Speranza, si dichiarò dalla parte dei poveri e umili e attaccò fortemente i commercianti del tempio e i falsi, facendo capire quanto sia difficile (ma non impossibile) conciliare ricchezza e paradiso. In sintesi la nascita e la morte di Cristo non si sono mai abbinate all'uccisione di agnelli, capponi, polli, tacchini; gli unici doni che il Cristo, da neonato, ricevette erano stati offerti da Re venuti dall'Asia.
Ogni anno sia a Natale che a Pasqua (che per noi Cristiani orientali corrisponde ad un secondo Natale), si riparte con la frenesia del consumismo becero; dei regali a tutti i costi, delle cene e dei pranzi abbondanti e nel consumo di quantità incredibili di animali domestici (agnelli, maiali, capponi, tacchini e polli) oltre ovviamente alla distruzione di centinaia o migliaia di abeti, pini ed altri alberi: Oggi sono stato al Supermercato ed ancora non siamo giunti alla vigilia, e sia dentro che fuori c'è la frenesia ... no, la pazzia totale. Ho visto gente comprare di tutto e di più, ho visto persone litigare per la fila alle casse, signore arrabbiate, perché non ci sono più i tacchini belli ... per strada, in macchina, una signora mi aveva quasi speronato perché aveva fretta di fare chissà cosa. Non nego che fare regali e riceverli sia una cosa bella, soprattutto per i nostri bambini, non nego che gli alberi, le luci, i babbi natale attaccati sui balconi e gli addobbi lungo le strade siano una cosa carina ... soprattutto per i bambini. Ma quand'è che la smettiamo con questa pazzia?
Sui giornali parlano di una ripresa nella fiducia dei consumatori cito dalla Repubblica di oggi: "Migliorano le attese dei consumatori, ma non nel Mezzogiorno. Si spera in meglio per la propria situazione personale, ma non per l'economia nazionale. Isae, a dicembre cresce la fiducia. E' ai massimi dal luglio 2002" ... mi sembra che la maggior parte delle persone non ha ancora realizzato la portata della crisi economica-finanziaria che i politici ed i loro fidatissimi portavoce - giornalisti dicono che ormai è stata superata.
(fonte immagine http://italianiscostumati.splinder.com/tag/poverta)
Si è perso il senso della Natività, come si è perso il senso del "Babbo Natale", o di "San Nicola", che non si era dato da fare per i ricchi o bimbi dei ricchi ma per i più poveri, gli ultimi. Il Babbo Natale è ormai una velina in gonna cortissima oppure un ubriacone sulla spiaggia, oppure il famoso calciatore che riceve centinaia di lettere nella sua splendida casa, aiutato dalla bellissima mogliettina per regalare le penne telefoniche. Eppure siamo in Crisi, c'è troppa gente in Cassa Integrazione, non passa un giorno senza la notizia di nuovi scioperi e occupazioni per le aziende che chiudono.
Mentre siamo indaffarati a comprare i regali, o a pensare cosa fare alla vigilia del Natale, il giorno di Natale, a Santo Stefano ecc... ecc...:
- Molte persone a Natale si stanno deprimendo completamente, odiano questa festività, per tanti motivi (psicologici, d'infanzia, povertà, ecc....);
- Molti Paesi sono collassati (ad esempio la Somalia, Haiti), in corso di collasso (ad esempio Nigeria, Etiopia, Afganistan, etc..), molti stanno confermando il loro collasso (come Argentina);
- Il numero di affamati e malnutriti (1 Miliardo di persone secondo la FAO) è in crescita dato che le statistiche ancora non considerano completamente i nuovi poveri americani (Nord e Sud), Europei, e di altri continenti;
- Il numero dei poveri è in continuo incremento e la crisi finanziaria ed economica sta probabilmente nascondendo nuove sorpresa ... vedremo;
- Il prezzo di molte commodities agricole è in crescita, ultimamente si segnala un incremento nel prezzo del tè nero (3,18 dollari al kg nel settembre 2009, rispetto ai 2,38 dollari al kg del 2008, e questo a causa della siccità);
- L'intensificazione delle anomalie climatiche (alla faccia del "Giornale") con tutte le conseguenze che ne stanno risultando; perché questa grande nevicata - gelata, che ci ha colpiti mettendo in KO tutti i sistemi dei trasporti, seguita dopo pochissimi giorni da un rialzo netto delle temperature per l'arrivo dello scirocco, può essere considerata un'anomalia non tanto per il fenomeno in se quanto per la violenza e l'intensità del fenomeno stesso;
- La crisi energetica è in corso, nonostante le solite chiacchiere, i Paesi produttori non intendono incrementare la loro produzione giornaliera (notizie di 2 giorni fa), il prezzo non scende al di sotto dei 70 dollari e comunque anche se scende non è che riesca ad andare al di là di una certa soglia.
- La disoccupazione è diventata di nuovo il problema dei vari governi mentre le banche, finanziarie e grandi società che hanno beneficiato dell'intervento pubblico non hanno cambiato nemmeno di una virgola il loro comportamento e codice etico rispetto al passato, ed insistono nell'applicare politiche ormai dimostratisi inefficienti e dannosissime per le economie dei Paesi. Il sistema sia completamente drogato e questo, forse, fa presupporre una nuova crisi forse ancora peggiore della prima, poiché la prossima volta difficilmente i Governi riusciranno a trovare i soldi necessari per salvare le banche e le finanziarie.
- A Copenhagen, i politici ed i governanti oltre ad aver seppellito per sempre gli accordi di Kyoto hanno fallito clamorosamente nella difesa dell'ambiente e quindi delle economie in generale. Gli aiuti promessi ai Paesi più poveri serviranno davvero a qualcosa? questi miliardi di dollari di cui parlano Obama, Clinton e compagnia esistono d'avvero?
Ancora non ci siamo; i segnali di fumo non sono leggibili da tutti e quindi si crede o si tende a credere che tutto stia andando benissimo, come prima, anzi meglio di prima e allora alla faccia del Cristo e del suo messaggio di umiltà, solidarietà, pace, amore per il "Creato": meglio un Babbo Natale in più magari in gonnella e strafiga oppure muscoloso e macho che regala suonerie, telefonini, che un momento di calma durante il quale - almeno - si tenta di pensare a quello che ci circonda e che non riusciamo a vedere e soprattutto a fare un piccolo gesto verso chi oggi ha bisogno non della carità ma di un aiuto morale.
Approfitto dell'occasione per augurare a tutte e tutti un Buon Natale segno di Pace e Rinnovamento nelle nostre teste e comportamenti.
lunedì, dicembre 21, 2009
Quei coraggiosi scienziati che lottano contro l'establishment
Praticamente tutti gli scienziati che lavorano nel campo della climatologia sono daccordo sull'interpretazione corrente del riscaldamento globale, ovvero il fatto che è causato principalmente dall'attività umana. C'è qualche eccezione, ma la grande maggioranza degli scettici sono persone che non hanno competenza in climatologia.
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Nota: questo post l'avevo scritto prima del caso "climategate" ovvero delle email rubate ai climatologi. Ora che lo rileggo dopo la pubblicazione, noto che è rilevante anche in relazione all'accusa che è stata fatta ai climatologi, ovvero di aver cercato in modo fraudolento di nascondere l'evidenza per impedire a una nuova teoria di affermarsi. Anche nel caso di Wegener, non c'è mai stato nessun complotto contro di lui - sono cose che non succedono mai nella scienza.
domenica, dicembre 20, 2009
Nell’aria che respiriamo
sabato, dicembre 19, 2009
Bada come parli
Il secondo attiene al rapporto tra linguaggio letterario e linguaggio scientifico e richiede un maggiore approfondimento. Ambedue i linguaggi, si manifestano attraverso segni, ma le conseguenze reali del simbolismo in essi contenuto sono profondamente diverse. In particolare per quanto riguarda gli errori e le inesattezze espressive. Gli errori linguistici, entro certi limiti, non inficiano la possibilità di comprensione del discorso, le imprecisioni del linguaggio scientifico pregiudicano irrimediabilmente il rigore e la correttezza del metodo scientifico. Se ad esempio un parente ci scrivesse “Sto disperato, io avrebbe bisogno del aiuto vostro”, forse rabbrividiremmo per gli orrori grammaticali, ma questo non ci impedirebbe di correre immediatamente in soccorso del malcapitato. Se invece uno studente di matematica scrivesse nella dimostrazione a + b * c, al posto di (a + b) * c, il risultato finale sarebbe sbagliato e rimedierebbe una sonora bocciatura.
Allora, perché è importante e dobbiamo pretendere che si parli un italiano corretto? Perché è giusto che una comunità nazionale coesa si esprima in maniera omogenea e condivisa, ma soprattutto per una questione eminentemente estetica, legata al piacere formale che ci procura un discorso corretto dal punto di vista grammaticale e sintattico. In un’epoca utilitaristica come la nostra, potrebbe sembrare un argomento irrilevante, ma l’aspirazione alla bellezza è a mio parere l’unico antidoto contro la barbarie. “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”, fece dire ad Ulisse uno dei padri della nostra antica lingua. Naturalmente, auspicheremmo tutti che un bel discorso in italiano fosse sempre accompagnato anche da un contenuto ragionevole e non proponesse corbellerie scientifiche, ma tutto dalla vita non sempre si può avere. Vittorio Sgarbi si esprime in un italiano impeccabile, però quando manifesta la sua contrarietà alle centrali eoliche o al tram di Firenze dice delle castronerie che gli andrebbero rinfacciate in un altrettanto impeccabile italiano. Concludendo, rigore scientifico e correttezza formale dal punto di vista linguistico, non indeboliscono ma arricchiscono il discorso sulla natura umana.
giovedì, dicembre 17, 2009
Lettera picchista a un giornale locale
mi preme ritornare sulla questione dell'energia verde, sulla quale si è espresso in maniera tanto radicale il Sig. *** nel numero scorso.
mercoledì, dicembre 16, 2009
Speculazione: ai confini della realtà
lunedì, dicembre 14, 2009
Climategate: a che punto siamo?
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Update del 15 Dicembre
Google trends ha appena aggiornato i dati e sembra proprio che l'interesse nella storia del climategate stia cadendo rapidamente. Come era giusto che fosse.