Queste sono alcune note sparse del viaggio che ho fatto in Russia a fine Luglio. Non pretendono essere niente più che delle impressioni. In effetti, quando uno si trova per poco tempo in un paese che conosce poco, è facile farsene un'idea totalmente sbagliata. Peraltro, in Russia ci sono stato oramai parecchie volte, per cui forse qualcosina di come funzionano le cose laggiù l'ho capita. Perciò, provo a passarvi alcune osservazioni. Quelli di voi che ne sanno più di me della Russia, potranno correggere o integrare.
- Clima di Mosca. Arrivato a Mosca il 23 Luglio, ho trovato condizioni atmosferiche tropicali: caldo umido che sembrava di essere a Lagos o a Mombasa. Non mi ricordavo di aver mai trovato un caldo del genere a Mosca. Ovviamente, questa osservazione è del tutto irrilevante ai fini del dibattito sul cambiamento climatico. Altrettanto irrilevante di quelle che mi vengono fatte occasionalmente sulla base che questo Luglio in qualche zona dell'Italia è sembrato particolarmente fresco a qualcuno.
- Imballaggi e rifiuti. Mosca è ormai totalmente occidentalizzata in termini di imballaggi: i supermercati hanno gli “shoppers” in plastica, tutto è cellofanizzato e superimpaccato. Esattamente come da noi, potete comprare al supermercato, per esempio, formaggini o fettine di carne incartate una per una con un probabile valore dell'imballo superiore a quello dell'imballato. 10-15 anni fa, le cose erano completamente diverse. Gli imballaggi in plastica erano praticamente inesistenti e potevate comprare una scatola di cioccolatini che era di cartone con dentro i cioccolatini che sguazzavano liberi, avvolti soltanto (e non sempre) in un fogliettino di carta arrotolato a mano alle estremità. Questa esplosione degli imballaggi ha portato evidenti problemi con la normale rifiuteria sparsa che potete trovare altrettanto bene in Italia. Non so esattamente come sia gestito lo smaltimento dei rifiuti a Mosca. Presumo che ci sia posto in abbondanza per delle discariche; ma girellando per Mosca ho anche notato almeno un inceneritore tranquillamente piazzato nella periferia sud. Mi dicono che qualche anno fa, l'amministrazione di Mosca aveva cominciato la raccolta differenziata della plastica. Sembra che non abbia funzionato; nessuno differenziava e alla fine hanno smesso.
- Ferrovie. Le ferrovie nei dintorni di Mosca sono un po' vecchiotte, ma i treni sono molto ben tenuti e confortevoli. Anni fa, la tappezzeria la rattoppavano a mano. Oggi, si sono potuti permettere di rifarla nuova– perlomeno sui treni dove sono andato. Mi dicono che c'è oggi un solo treno superveloce: quello che fa la tratta San Pietroburgo-Mosca in circa 5 ore. A parte quello, le ferrovie Russe non sembrano aver ancora imparato le migliori tecniche di gestione dalle nostre ferrovie; ovvero fare solo treni superveloci e poi chiudere le linee per i pendolari, possibilmente con la scusa che non ci sono abbastanza passeggeri. Non è detto che non ci arrivino anche i russi, piano piano. Per il momento, però, muoversi in treno a Mosca e dintorni è una cosa talmente pratica e efficiente che a nessuno sano di mente verrebbe in mente di andare in giro in macchina.
- La fine del caviale. I supermercati e I centri commerciali di Mosca e dintorni sono strapieni di ogni sorta di alimentari; anche importati da tutto il mondo. E' una situazione ben diversa da come era anni fa, con la desolazione degli scaffali vuoti che faceva venir male al cuore. Una cosa che però oggi manca è il caviale nero; una volta comunissimo e poco costoso dentro caratteristiche scatole blu con sopra il disegno dello storione. Oggi, quelle scatole le ho viste soltanto al mercatino dell'antiquariato. Ho chiesto dove fosse finito il caviale nero, mi hanno detto che l'anno scorso si trovava ancora, ma a dei prezzi pazzeschi. Poco tempo fa, il governo ne ha proibito la vendita; secondo il mio interlocutore era perché il commercio del caviale era finito in mano a qualche mafia caucasica. Curiosa interpretazione di una cosa che invece si spiega benissimo con la distruzione sistematica dello storione del Caspio. Il caviale nero non si trova più semplicemente perché non ci sono quasi più storioni – sono esauriti come il petrolio di Baku. Ma tant'è, in Russia come da noi si preferiscono sempre le spiegazioni più complicate e strambe purchè si eviti la temutissima parola “esaurimento.”
- Ricerca e università. La popolazione di ricercatori e universitari in Russia si è ridotta di circa un fattore 2 dal tempo dell'Unione Sovietica. Mi dicono che, al massimo storico, c'erano circa 200.000 ricercatori; oggi sono circa 100.000. Molti centri di ricerca sono completamente scomparsi. Io stesso ho visto un centro di ricerca che ospitava 2000 ricercatori (molti di alto livello internazionale) trasformato in un centro commerciale con tanti negozietti di abbigliamento o ristoranti che occupano quelli che una volta erano i laboratori. E' stata una distruzione creativa? Forse. L'idea del governo Russo era di eliminare i ricercatori di basso livello e di tenere solo quelli di alto livello. Ma, come è successo per quel centro di cui vi dicevo, la distruzione non è stata tanto creativa: hanno cacciato via tutti. Un mio collega particolarmente tosto ha comunque continuato a lavorare non lontano dal suo vecchio centro. Oggi lo deve fare in un laboratorietto affittato in un una specie di cantina in un edificio dove ha accanto una ditta che fabbrica nanetti di Walt Disney. Forse da questa cosa vi sarete fatti un'idea di quali siano i piani del governo italiano per quanto riguarda la ricerca e l'università. Io, a questo punto, l'ho capito benissimo. Qualcuno ha una cantina da affittare?
- Palazzi e edilizia. Mosca è una città dove tutto è sempre su grande scala. Questo vale anche per gli appartamenti. Da noi, i palazzinari si limitano di solito a cubi di 5-6 piani, circa. A Mosca, immaginatevi le periferie ricoperte di edifici di 15-20 piani; larghi in proporzione, vere muraglie di appartamenti. Dal punto di vista energetico, questo tipo di architettura è certamente più efficiente delle sterminate distese di micro-villette che invece fanno il paesaggio degli Stati Uniti. Non perchè gli edifici siano particolarmente bene isolati; al contrario non mi è parso di vedere isolamenti termici particolari, a parte i doppi vetri che sono universali. Piuttosto, è perché il rapporto superficie/volume è più basso. Da quello che ho visto, il riscaldamento è fatto in grandi caldaie centralizzate, da cui il vapore viene portato agli edifici anche a distanze notevoli. Gli edifici non hanno impianti a gas, cosa che mi sembra saggia per ragioni di sicurezza. Anche i fornelli delle cucine, sono tutti a piastre elettriche. La prima ondata di cementificazione della periferia di Mosca era stata ai tempi dell'Unione Sovietica. Poi, con la crisi degli anni '90, si erano calmati. Ora, c'è pieno di gru dappertutto. Quando si tratta di cementificare, socialismo e capitalismo non sono gran che differenti.
- Black out. Mi hanno raccontato che c'è stato un black-out per tutta Mosca nel Maggio del 2005. Le infrastrutture della città mi sono parse particolarmente vulnerabili a una cosa del genere: mi immagino gli ascensori fermi nei grandi palazzi, i treni della metropolitana anche quelli fermi. Anche il riscaldamento degli edifici si fermerebbe per via delle pompe che portano il vapore che sono sicuramente elettriche. Se una cosa del genere succede in pieno inverno; le conseguenze potrebbero essere bruttine dato che non c'è nessuna alternativa alle caldaie centralizzate per riscaldare gli appartamenti. Speriamo che non succeda.
- Vita quotidiana. L'atmosfera di Mosca si è fatta nettamente più allegra e vivace di quanto non fosse anni fa. Non troverete mai i Russi indossare i bottoni con la faccina sorridente che usano tanto negli Stati Uniti. Ma, tuttavia, di questi tempi potrete vederli anche con un'espressione, diciamo, meno patibolare di quella che era comune una volta. Rimane l'impressione che i Russi non facciano altro che litigare fra loro; una cosa che avrete forse visto anche in una puntata dei “Simpsons”, quando Lisa si trova sperduta nel quartiere russo di Springfield. Ma una volta che ci avete fatto l'abitudine vedrete che i russi non sono meno cortesi e disponibili della gente da noi; solo un tantinello più bruschi al primo contatto.
- Governo e burocrazia. La Russia ha ripreso certi controlli piuttosto capillari che erano tipici dell'Unione Sovietica, per esempio anche per comprare il biglietto del treno bisogna mostrare il passaporto. Con i miei colleghi russi, ci abbiamo ragionato sopra e siamo arrivati a una conclusione che credo abbia validità generale: ovunque nel mondo la grandissima maggioranza delle persone sono brave persone; ovunque nel mondo i governi sono composti delle persone peggiori. Per quale ragione accade che la brave persone siano sempre governate dalle peggiori, è uno dei misteri del nostro universo.