venerdì, luglio 18, 2008

Al Gore: il futuro è tutto rinnovabile

Non mi ricordo più chi ha detto che in ogni categoria di persone, nessuna esclusa, ovvero dagli idraulici ai premi nobel, il 99% sono degli incapaci. Nel caso dei politici, la generale incapacità a fare qualsiasi cosa di utile e di serio è di solito evidentissima. Ma, anche fra i politici, esiste quell'1% di persone in grado di vedere quali sono i problemi e di proporre delle soluzioni. Negli Stati Uniti, questo 1% è rappresentato da Al Gore.

Nel suo discorso fatto a Washington ieri, Gore le ha dette tutte giuste. Ha capito tutto e ha preso esattamente la posizione che ASPO-Italia ha da anni, inclusi i veicoli elettrici come mezzo di storage dell'energia rinnovabile (!!). Il futuro è tutto rinnovabile.

Gore ha proposto di generare il 100% dell'energia elettrica da rinnovabili entro il 2020 degli Stati Uniti.

Sembra impossibile? Certo, lo sembra per persone che non vedono oltre 10 centimetri dal proprio naso. Ma non è impossibile ed è la sola speranza che abbiamo di liberarci da una situazione che ci sta distruggendo piano piano. E' incredibile la distanza che c'è fra la visione di Al Gore e quella di tutti i politici di basso livello che non trovano altra via che rifugiarsi nel passato, trivellare di più o ritornare al nucleare.

Fatto oggi, il discorso di Al Gore ha la possibilità di influenzare tutta la campagna elettorale. Da quello che si legge, sembrerebbe che Gore e Obama si siano messi daccordo per lanciare questa idea che, dopo aver visto le reazioni del pubblico, Obama potrebbe adottare come la base del suo programma politico.

C'è ancora una speranza per il mondo. I prossimi mesi saranno cruciali per tutti.

Ecco alcuni dei punti fatti da Al Gore, selezionati da Tyler Hamilton. Un rapporto più esteso sta sul New York Times. Potete leggere su "The Oil Drum" un commento approfondito di Jerome Guillet.

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On economic, environmental and national security concerns

"When we look at all three of these seemingly intractable challenges at the same time, we can see the common thread running through them, deeply ironic in its simplicity: our dangerous over-reliance on carbon-based fuels is at the core of all three of these challenges... We’re borrowing money from China to buy oil from the Persian Gulf to burn it in ways that destroy the planet. Every bit of that’s got to change... if we grab hold of that common thread and pull it hard, all of these complex problems begin to unravel and we will find that we're holding the answer to all of them right in our hand. The answer is to end our reliance on carbon-based fuels."

On cost trends for fossil fuels, renewables

Those those who say the costs (of renewables) are still too high: I ask them to consider whether the costs of oil and coal will ever stop increasing if we keep relying on quickly depleting energy sources to feed a rapidly growing demand all around the world. When demand for oil and coal increases, their price goes up. When demand for solar cells increases, the price often comes down. When we send money to foreign countries to buy nearly 70 percent of the oil we use every day, they build new skyscrapers and we lose jobs. When we spend that money building solar arrays and windmills, we build competitive industries and gain jobs here at home."

On importance of grid modernization

"To be sure, reaching the goal of 100 percent renewable and truly clean electricity within 10 years will require us to overcome many obstacles. At present, for example, we do not have a unified national grid that is sufficiently advanced to link the areas where the sun shines and the wind blows to the cities in the East and the West that need the electricity. Our national electric grid is critical infrastructure, as vital to the health and security of our economy as our highways and telecommunication networks. Today, our grids are antiquated, fragile, and vulnerable to cascading failure. Power outages and defects in the current grid system cost US businesses more than $120 billion dollars a year. It has to be upgraded anyway."

On the link between a smart grid and electric cars

"We could further increase the value and efficiency of a Unified National Grid by helping our struggling auto giants switch to the manufacture of plug-in electric cars. An electric vehicle fleet would sharply reduce the cost of driving a car, reduce pollution, and increase the flexibility of our electricity grid."

On the need for a price on carbon

"We could and should speed up this transition by insisting that the price of carbon-based energy include the costs of the environmental damage it causes. I have long supported a sharp reduction in payroll taxes with the difference made up in CO2 taxes. We should tax what we burn, not what we earn. This is the single most important policy change we can make."

On how the U.S. political system is f^%$#$ up

"It is only a truly dysfunctional system that would buy into the perverse logic that the short-term answer to high gasoline prices is drilling for more oil ten years from now. Am I the only one who finds it strange that our government so often adopts a so-called solution that has absolutely nothing to do with the problem it is supposed to address? When people rightly complain about higher gasoline prices, we propose to give more money to the oil companies and pretend that they’re going to bring gasoline prices down. It will do nothing of the sort, and everyone knows it. If we keep going back to the same policies that have never ever worked in the past and have served only to produce the highest gasoline prices in history alongside the greatest oil company profits in history, nobody should be surprised if we get the same result over and over again."

On the thirst for change

"I’ve begun to hear different voices in this country from people who are not only tired of baby steps and special interest politics, but are hungry for a new, different and bold approach."

Finally, on the virtue of being a leader

"It is a great error to say that the United States must wait for others to join us in this matter. In fact, we must move first, because that is the key to getting others to follow; and because moving first is in our own national interest."

17 commenti:

Anonimo ha detto...

Visto che il nostro esimio Presidente del Consiglio è filoam ericano tanto da dare il voltastomaco, potrebbe essere che(sempre che sia ancora in carica), con l'ascesa al soglio della sala ovale di Obama, sposi la politica energetica del rinnovabile.
Di sicuro qualsiasi cosa si decida nel nuovo corso presidenziale USA in materia energetica da noi avrebbe un peso notevole.
Staremo a vedere...

Paolo B.

Anonimo ha detto...

Se non ci sbrigheremo a sostituire i combustibili fossili con le fonti rinnovabili, l'Italia entro un paio di decenni o poco più, diventerà un paese economicamente morto, tappezzato di automobili e infrastrutture abbandonate.
Dobbiamo avere la determinazione a cambiare il modo di pensare e di vivere, altrimenti finiremo tutti male.

Carlo Z.

Anonimo ha detto...

Qui c'è chi parla male dell'ASPO:

http://realismoenergetico.blogspot.com/2008/07/ignoranza-economica-e-razzismo-ecco-la.html

Mi verrebbe da ribattere punto su punto smontando il saccente virgulto neoliberista, ma con certi personaggi certe battaglie sono perse in partenza. Non so voi, ma non ho mai visto un'accozzaglia di idiozie e forzature ideologiche tutte insieme in un unico post. Forse solo a artisti con uno spiccato gusto dell'orrido come Ciprì e Maresco saprebbero rivalutare artisticamente questi personaggi.

Anonimo ha detto...

Sono lieto che Al Gore dica quello che dice, ma prendiamolo con le pinze anche lui. Non sono affatto convinto che, se fosse sopravvissuto ai brogli grafici della scheda elettorale e fosse diventato presidente, ora direbbe le cose che dice.Vuole fare una tv alternativa? Bene, ma alternativa a cosa visto che dietro c'è Murdoch?

Gli USA hanno piani strategico-militari da portare avanti e questo vale sia per i repubblicani che per i democratici. E anche Obama: basta vedere i video su youtube per osservare da vicino come il candidato finge di non sentire domande scomode come quelle sull'apertura d'una commissione sull'11 settembre 2001.

I programmi elettorali per raccogliere voti sono meravigliosi: ma davvero ci credete ancora? Sul programma di Obama c'è sì la riduzione dell'emissione di CO2, ma non ci sono riferimenti concreti e, cosa ben più chiara, non vi è un solo riferimento alla ratifica americana del protocollo di Kyoto. Bastava quello.

I governi sono dipendenti dalle lobbies industriali. Come faranno Al Gore e Obama a mettere in atto programmi ambientalisti contro l'interesse di queste lobbies? Solo di petrolio gli USA consumano 20 milioni di barili al giorno e, improvvisamente, diventano "rinnovabili"? Loro? Ma non sarà che a novembre ci sono le elezioni?

Ps: per me chi fornisce i testi ad Al Gore fa copia/incolla dal blog di ASPO… ;-)

Anonimo ha detto...

Non sarei ottimista sul cambio di politica: questi se ne fregano anche del nucleare, quello che gli interessa è solo far girare soldi per studi di fattibilità, apertura di cantieri, firma di contratti con penali, anticipazioni di spesa, colate di cemento....

Tempo fa parlavo con un amico sociologo, e gli chiedevo una sintesi del perchè dagli anni '80 ad oggi ci siamo ridotti in queste condizioni, perchè anche dal punto di vista psicologico la gente che fa impresa come me è così depressa.

La risposta sintetica è stata che fino a quando non c'è stato davvero bisogno di uno stato forte ed autorevole che dettasse regole ed indicasse priorità, il privato è cresciuto al massimo delle sue possibilità: ora che con l'euro e la globalizzazione spinta il gioco è stato portato al livello di confronto di sistemi/paese, questa classe politica di maneggioni ignoranti ed incapaci riesce solo a difendere le sue rendite di posizione ed i suoi affarucci da suburra, fregandosene ovviamente di tutto il resto.

Aggiungerei inoltre che il vecchio contratto sociale basato sullo scambio basso livello di servizi pubblici / possibilità di evadere è saltato per manifesta inefficienza, generando la maledizione del terzo debito pubblico al mondo.

Personalmente la mia speranza è la stessa che ebbe De Gasperi a suo tempo con la sua ossessione europeista, e cioè che sia la UE a costringerci a cambiare priorità: quindici anni di mediatizzazione volgare ed oscena non mi fanno osare di più: il vostro lavoro, la puntigliosa determinazione a non cadere in uno sterile millenarismo, la cocciuta indicazione di soluzioni forti e praticabili destano l'ammirazione di noi che vi leggiamo, ma non destano il timore e l'interesse di un popolo stordito dalla televisione da un lato, e da arruffapopolo qualunquisti dall'altro.

Anonimo ha detto...

Il "picco del silicio"?
Che assurdità.
A parte il fatto che il silicio è molto abbondante sulla terra e per unità di peso produce molta, ma molta più energia rispetto ai combustibili fossili (naturalmente nel caso venga utilizzato per i pannelli solari e naturalmente l'energia è del sole non del silicio) inoltre mi risulta possa essere riciclato una volta che i pannelli finiscono la loro vita operativa.

Anonimo ha detto...

Scusate mi sono dimenticato di dire che di "picco del silicio" ne parlano sul link precedente:

http://realismoenergetico.blogspot.com/2008/07/ignoranza-economica-e-razzismo-ecco-la.html

Anonimo ha detto...

@lorenzo

Sì, è vero, Carlo Stagnaro lo dice:

Tra l'altro: l'ingrediente basilare dei pannelli fotovoltaici è il silicio, risorsa finita quanto il petrolio. Chi teme il picco del petrolio, suppongo tema anche il picco del silicio.

Il silicio è il secondo costituente della crosta terrestre, dopo l'ossigeno. Difficile immaginare qualcosa di più comune della comune terra, del granito, del quarzo, della sabbia. Non avrebbe senso nemmeno farne delle miniere, tanto si trova dappertutto.

Il petrolio, al contrario, è sempre più raro e concentrato, per la maggior parte, in pochi siti. E abbiamo già consumato circa la metà di quello che c'era duecento anni fa.

Come si fa ad affermare che chi teme il picco del petrolio dovrebbe temere anche quello del silicio?

Se potessimo consumare tutto il silicio, usandolo tutto per farci i pannelli fotovoltaici, è evidente: non ci sarebbe più nemmeno la crosta terrestre.

Non sarebbe certo una bella prospettiva: a noi la crosta terrestre serve, se non altro, per appoggiarci sopra i piedi.

Fortunatamente non corriamo questo rischio: basterebbe una infinitesima parte di tutto il silicio disponibile per ricoprire ogni centimetro quadrato della superficie del pianeta, mari inclusi, con pannelli fotovoltaici.

Nozioni di base sulla costituzione della crosta terrestre si danno nella scuola elementare, si approfondiscono nella media inferiore, e si riprendono, più in dettaglio, nella maggior parte degli istituti superiori. Roba da far venire la nausea.

Ciò detto, quella di restare nell'ignoranza totale circa la materia di cui è fatto il nostro pianeta sembrerebbe un'impresa impossibile, per cui mi congratulo con Carlo Stagnaro: non solo c'è riuscito, ma, pur trovandosi in una tale situazione, pretende pure di parlare, ostentando cognizione di causa, di problemi energetici.

Antonio Tozzi.

Anonimo ha detto...

Dice Carlo Castagnaro:"Detto questo, non credo che il silicio si esaurirà. E neppure il petrolio."
ahahahaha ma cos'è un blogger o un comico??????

Anonimo ha detto...

"Anzitutto, per quel che riguarda i prezzi di petrolio e carbone, ci sono tante buone ragioni per pensare che, nel lungo termine, scenderanno.
Una seconda ragione sta negli investimenti in esplorazione che stanno avvenendo in questi anni, nonostante le numerose difficoltà di natura soprattutto politica nell'accesso alla risorsa. Una terza ragione sta nel fatto che siamo in presenza di una bolla petrolifera, dovuta a ragioni finanziarie tra cui le principali sono l'indebolimento del dollaro (e l'aspettativa di ulteriori indebolimenti) e la crisi finanziaria."

Belle anche queste due però

["Ma mi fa ancor più arrabbiare l'altra implicazione delle parole di Gore, che cioè i paesi produttori di risorse usino i soldi che ricevono dai paesi consumatori per "costruire grattacieli". Non che ci sia nulla di male nei grattacieli, come dimostra quella splendida città che è New York. Ma il punto è che Al Gore fa un'affermazione di razzismo inaudito. L'opportunità di trarre beneficio dalla vendita del petrolio può rappresentare, per i paesi produttori, una grandiosa occasione di sviluppo e crescita; può essere la leva per uscire dalla povertà."

Ma qaulche documento di aspo l'avrà mai letto???

Anonimo ha detto...

se potete e volete bene alla vostra salute non leggete il resto di quel blog.

Anonimo ha detto...

Al Gore, con quattro (4) figli, non è credibile come ecologista. E' invece molto credibile come opportunista.

Ugo Bardi ha detto...

Vedo che il post di Stagnaro ha generato commenti assai poco favorevoli. E' vero che quello che dice non è molto in linea con il "pensiero ASPO". Però tenete conto che Stagnaro è una persona con la quale si può dialogare; e dialogare anche proficuamente anche se non siamo daccordo. Questa è cosa rara in questo momento in cui regna solo la polemica urlata.

Anonimo ha detto...

Si va bene Ugo, però hai letto quello che dice, nemmeno uno che ha letto un solo documento di Aspo lo direbbe....

Anonimo ha detto...

Voi non avete capito, Stagnaro è uomo dell'Istituto Bruno Leoni, che serve interessi ed ideologie di parte. E viene pagato per dire ciò che dice, perchè c'è chi ha interesse affinchè certe idee vengano propinate ad una parte dell'opinone pubblica. Se così non fosse, non godrebbe di nessun credito nè visibilità presso nel circuito mainstream.
Un altro modo per cercare di accreditarsi è quello della provocazione fine a se stessa, come quel post: la migliore risposta a tali provocazioni è il silenzio.

Gilgamesh ha detto...

Carletto Stagnaro è un dogmatico, nella migliore delle ipotesi. Ho già saggiato i limiti in cui presto ci si imbatte nelle discussioni con lui: il suo credo neoliberista è una forma di religione, infantile e anche distruttiva.
In più, per l'appunto, lavora per l'IBL...Andreste a parlare col Cardinal Ruini di unioni di fatto? Con quali aspettative?

Infine, cari amici di ASPO, vi segnalo il nostro blog:
http://noalcarbone.blogspot.com
http://noalcarbone.blogspot.com
A presto

Carlo Stagnaro ha detto...

Caro Bardi, la ringrazio per le parole gentili. Affili le armi, che ci vediamo a Vedrò ;-)