created by Antonio Zecca
[Dipartimento di Fisica, Università di Trento]
[Dipartimento di Fisica, Università di Trento]
Io non sono molto intelligente, ma quando mi trattano da super-idiota mi irrito.
La CCS (Carbon Capture and Sequestration) è una sola delle decine di "contromisure" proposte negli ultimi 10 anni (dalle multinazionali dell' energia - tramite loro "esperti") per convincerci a consumare ancora petrolio e soprattutto carbone come idioti e in modo inefficiente. Anche chi propone la CCS riconosce ormai che bisogna fare qualcosa per rallentare il riscaldamento globale.
Si può fare "mitigazione" oppure attuare "contromisure". Mitigazione è ciò che è stato proposto dal mondo scientifico: ridurre le emissioni di CO2 rendendo più efficienti gli inefficientissimi processi in cui bruciamo i fossili.
Contromisure è un termine che in italiano si traduce "nascondere l' immondizia sotto il tappeto". Si tratta cioè di trovare un modo per continuare a bruciare i fossili come scemi scaldando di meno il pianeta, è sottinteso: così accontentiamo sia quelli preoccupati per i danni del clima che quelli che vendono combustibili fossili. In verità ai primi si darebbe solo un contentino miserevole e lo dimostreremo più avanti. La CCS è una contromisura.
Contromisure è un termine che in italiano si traduce "nascondere l' immondizia sotto il tappeto". Si tratta cioè di trovare un modo per continuare a bruciare i fossili come scemi scaldando di meno il pianeta, è sottinteso: così accontentiamo sia quelli preoccupati per i danni del clima che quelli che vendono combustibili fossili. In verità ai primi si darebbe solo un contentino miserevole e lo dimostreremo più avanti. La CCS è una contromisura.
Occhio!! le contromisure non contentano neanche un poco i "picchisti"; anzi, chi parla di contromisure se ne frega allegramente se tuo nipote non avrà di che scaldarsi. Il picco non esiste per Scaroni e co. E' bene dare una idea sulle contromisure citandone un' altra a caso (non la più fantasiosa!).
E' stato proposto di coprire un decimo delle superfici oceaniche con lastre di polistirolo che, essendo bianche, rifletterebbero i raggi del sole. Se vi state chiedendo che cosa succederebbe a onde, correnti marine, supercorrente oceanica, siete dei retrogradi che non vedono il luminoso sole della crescita economica infinita. Se vi domandate cosa succederebbe dopo dieci anni quando il polistirolo si sbriciola, siete retrogradi. Se poi vi domandate quali pesci mangeremmo........
La CCS è sicuramente la più seria delle contromisure proposte. Due conti da scuole elementari (Scaroni e Conti sono convinti che noi non abbiamo fatto le elementari e, come ho detto, questo mi irrita).
1° non è possibile sequestrare la CO2 emessa dalle auto
2° non è possibile sequestrare la CO2 dalla piccola -media industria
3° non è possibile sequestrare CO2 dagli impianti di riscaldamento
RIMANE la CO2 emessa dai grandi impianti tipo centrali elettriche (diciamo meno del 15% del totale)
4° è stato proposto di immagazzinare la CO2 sequestrata
4a) nei fondali oceanici: se andate sotto i 3000 metri la pressione è così alta e la temperatura così bassa da trattenere la CO2 come liquido sul fondo. Non si conosce a sufficienza la termodinamica del processo, per cui non si sa dire se a tempi lunghissimi (vogliamo immagazzinare per almeno 2000 anni, altrimenti sarebbe un regalo mortale per i posteri) la CO2 non ritornerebbe lentamente in atmosfera.
4b) non ci sono fondali così profondi nel Mediterraneo, salvo tre (relativamente piccole) zone nel Tirreno, tra Sicilia e Grecia e sotto Creta.
4c) oppure in pozzi di petrolio/gas ormai svuotati. Anche qui bisognerebbe essere sicuri che poi la CO2 rimane imprigionata per almeno 2000 anni e questo non è garantito da nessuno.
1° non è possibile sequestrare la CO2 emessa dalle auto
2° non è possibile sequestrare la CO2 dalla piccola -media industria
3° non è possibile sequestrare CO2 dagli impianti di riscaldamento
RIMANE la CO2 emessa dai grandi impianti tipo centrali elettriche (diciamo meno del 15% del totale)
4° è stato proposto di immagazzinare la CO2 sequestrata
4a) nei fondali oceanici: se andate sotto i 3000 metri la pressione è così alta e la temperatura così bassa da trattenere la CO2 come liquido sul fondo. Non si conosce a sufficienza la termodinamica del processo, per cui non si sa dire se a tempi lunghissimi (vogliamo immagazzinare per almeno 2000 anni, altrimenti sarebbe un regalo mortale per i posteri) la CO2 non ritornerebbe lentamente in atmosfera.
4b) non ci sono fondali così profondi nel Mediterraneo, salvo tre (relativamente piccole) zone nel Tirreno, tra Sicilia e Grecia e sotto Creta.
4c) oppure in pozzi di petrolio/gas ormai svuotati. Anche qui bisognerebbe essere sicuri che poi la CO2 rimane imprigionata per almeno 2000 anni e questo non è garantito da nessuno.
Chi era nella prospezione petrolifera sa già di pozzi petroliferi che si sono aperti a causa dei movimenti tettonici e che stanno perdendo il petrolio (uno mi sembra che sia dalle parti delle Tremiti).
5° si può immagazzinare solo se avete a portata di mano pozzi esauriti o oceani.
6° quindi la CCS è adatta solo in poche regioni del mondo a meno di prevedere lunghi trasporti dal sito di produzione a quello di immagazzinamento.
7° conclusione quantitativa: se mettiamo in conto perdite termodinamiche e altre forse si potrebbe sequestrare il 2 o 3 % della CO2 emessa. Se si tiene conto dell’ aumento delle emissioni necessario per le operazioni di cattura, trasporto e immagazzinamento, si scende a 1 o 2%. onfronto: in Italia un serio programma di efficienza energetica ci porterebbe entro pochi anni a ridurre le emissioni di un 20%; ridurre le importazioni di petrolio del 20%; ridurre la nostra dipendenza dall' estero di quasi il 20%.
8° Il trasporto si può fare con gasdotti ad alta pressione; ma esiste anche la soluzione demenziale: liquefare la CO2, caricarla su autobotti e poi comprimerla nel pozzo. ENI e ENEL hanno scelto la soluzione demenziale.
9° è demenziale perchè il trasporto con gasdotti è costoso e aumenta il prezzo del kWh, ma quello con autobotti è costosissimo. Le autobotti dovrebbero essere ad alto isolamento termico come quelle utilizzate per l'azoto liquido - non è la stessa cosa che trasportare vino. Una stima conservativa dice che il costo (non so il prezzo all'utente) del kWh prodotto a Brindisi e immagazzinato a Cortemaggiore-Piacenza sarebbe tra due e quattro volte maggiore del costo attuale .
10° se state pensando all' inquinamento prodotto dai camion siete degli sporchi ambientalisti.
11° anche con la soluzione del gasdotto bisogna calcolare il costo della cattura di CO2, della compressione, del trasporto (cresce con la distanza) della ulteriore compressione per iniettare nel pozzo di deposito. Facile arrivare a un costo doppio di quello attuale. In qualsiasi futuro la CCS è una tecnica che aumenta i costi e aumenta i consumi di fossili e riduce solo in maniera marginale le emissioni. Le incognite sul comportamento della CO2 immagazzinata per 2000 anni sono enormi.
5° si può immagazzinare solo se avete a portata di mano pozzi esauriti o oceani.
6° quindi la CCS è adatta solo in poche regioni del mondo a meno di prevedere lunghi trasporti dal sito di produzione a quello di immagazzinamento.
7° conclusione quantitativa: se mettiamo in conto perdite termodinamiche e altre forse si potrebbe sequestrare il 2 o 3 % della CO2 emessa. Se si tiene conto dell’ aumento delle emissioni necessario per le operazioni di cattura, trasporto e immagazzinamento, si scende a 1 o 2%. onfronto: in Italia un serio programma di efficienza energetica ci porterebbe entro pochi anni a ridurre le emissioni di un 20%; ridurre le importazioni di petrolio del 20%; ridurre la nostra dipendenza dall' estero di quasi il 20%.
8° Il trasporto si può fare con gasdotti ad alta pressione; ma esiste anche la soluzione demenziale: liquefare la CO2, caricarla su autobotti e poi comprimerla nel pozzo. ENI e ENEL hanno scelto la soluzione demenziale.
9° è demenziale perchè il trasporto con gasdotti è costoso e aumenta il prezzo del kWh, ma quello con autobotti è costosissimo. Le autobotti dovrebbero essere ad alto isolamento termico come quelle utilizzate per l'azoto liquido - non è la stessa cosa che trasportare vino. Una stima conservativa dice che il costo (non so il prezzo all'utente) del kWh prodotto a Brindisi e immagazzinato a Cortemaggiore-Piacenza sarebbe tra due e quattro volte maggiore del costo attuale .
10° se state pensando all' inquinamento prodotto dai camion siete degli sporchi ambientalisti.
11° anche con la soluzione del gasdotto bisogna calcolare il costo della cattura di CO2, della compressione, del trasporto (cresce con la distanza) della ulteriore compressione per iniettare nel pozzo di deposito. Facile arrivare a un costo doppio di quello attuale. In qualsiasi futuro la CCS è una tecnica che aumenta i costi e aumenta i consumi di fossili e riduce solo in maniera marginale le emissioni. Le incognite sul comportamento della CO2 immagazzinata per 2000 anni sono enormi.
Conclusione: non si capisce perchè vogliono rifilare quest' altra bidonata agli Italiani.
Commento: ritengo che i tecnici ENI + ENEL sappiano fare questi conti e che li abbiano fatti.
Allora esistono due sole spiegazioni: La prima é che Scaroni e Conti vogliano rifilare il bidone all'Europa, cuccare un consistente finanziamento per fare sperimentazione pur avendo la consapevolezza che il risultato sarà negativo al 90%. La seconda è che l'annuncio dell'operazione CCS sia stato principalmente funzionale al tentativo irresponsabile e trogloditico di boicottaggio del piano Europeo 20/20/20 di riduzione delle emissioni fatto dal sig. Berlusconi.
Se qualcuno sa o immagina le vere ragioni per cui il signor Berlusconi ha detto di voler sabotare il piano 20/20/20, per favore me lo faccia sapere.