sabato, ottobre 25, 2008

Il grande secchio bucato della finanza mondiale

Il grande crollo della borsa nel 1929. Lo si sarebbe potuto evitare con una forte iniezione di capitali, come si sta cercando di fare adesso? Forse. O forse sarebbe stato come cercare di riempire d'acqua
un secchio bucato.


Avrete certamente sentito parlare del "Secchio Bucato" che Maurizio Pallante usa come una metafora per descrivere come usiamo male l'energia che generiamo. E' un concetto che ha avuto un grandissimo successo fra gli ambientalisti.

Bene, sicuramente la situazione del nostro sistema energetico non è così grave in termini di sprechi come lo è quella del sistema finanziario. Ultimamente, i governi ci hanno buttato dentro quantità immense di denaro ma le borse continuano a crollare. Non potrebbe essere che stiano sbagliando tutto e peggiorando le cose? Alla fine, viene proprio in mente il secchio di Pallante: un secchio che non si può riempire non importa quanta acqua ci si butti dentro.

Howard Kunstler ha espresso un concetto simile ma usando un linguaggio più immaginoso (traduzione mia):

Tutte le nazioni che hanno raggiunto il livello di civilizzazione della forchetta e del cucchiaio stanno ora creando una vasta rete di cyber-cavi che connettono direttamente i computer delle loro banche centrali alla Death Star che è sospesa sopra il mondo degli affari finanziari come un gigantesco aspirapolvere cosmico che risucchia dollari, euro, zloty, fiorini, corone e che altro. Altrettanto rapidamente di come le tastiere creano pixel-denaro, le piccole unità di scambio elettroniche sono risucchiate via dall'economia terrestre verso il buco nero della morte elettronica.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Senza dimenticare la grande truffa dei fondi pensione, imprenditori, sindacati e governo a dirci che il TFR è una cosa vecchia, bisogna investire il proprio futuro in altro modo. Beppe Scienza scrive al blog di Grillo sintetizzando le perdite finanziarie di questi ultimi mesi.

Ma la domanda è sempre la stessa: capito che il malato è moribondo, come risollevarlo?

Anonimo ha detto...

Mi chiedo: ammesso che abbiano compreso le ragioni della malattia ritengono doveroso passare alla decrescita terapia?

bufoleccio

Anonimo ha detto...

Esiste una (non confermata) :
Il Benito Mussolini era nei guai perchè l'Italia andava sempre più male e oramai scappavano tutti (anche in Romania, non solo USA e Francia) all'estero per fame. Infatti bastava varcare il confine (mica facile) per avere l'eldorado.
Allora andò in un confino dove aveva rinchiuso un vecchio "amico" del partito Socialista, riconosciuto in tutto il mondo come come valente economista.
Gli chiese cosa fare e lui rispose "riduci le ore di lavoro (da 14 a 8 e "sabato fascista"), rendi più sicure le condizioni di lavoro e previdenza" (es.: INAIL e "carta dei lavoratori fascisti"), butta tutti i soldi di Stato in aziende pubbliche (es.:IRI)e aumenta di molto le tasse alle aziende, manda al diavolo le proposte delle banche e stendi un "tappeto rosso" che gli stranieri facciano fabbriche in Italia.
"Ma come sei matto ?" gli rispose Mussolini ... "Fai come dico è vedrai che l'Italia avrà una rinascita e chi non è d'accordo usa il tuo "olio di ricino" ".

Cosi' l'Italia si salvo dal SECONDO crack della Banca d'Italia !!!

Quale primo crack della Banca d'Italia vi chiederete ? Quello causato da Giolitti (Liberista) che fece il contrario !

Ciao

V. Marrat ha detto...

Tratto da Italians di Beppe Severgnini:

Senza consumismo sfrenato non si vive

Caro Beppe,
ho visto di recente su BBC News un'intervista a un concessionario d'auto americano. Era semi-disperato: la gente visita ma compra ben poco: chi non ha bisogno di cambiare la macchina non la compra. Mentre a lui occorre che compri la macchina anche una larga fetta del pubblico che vorrebbe una macchina nuova, senza averne la necessità. Quindi lui auspicava che il governo mettesse mano a finanziamenti di stato per le banche, per rendere il credito accessibile a tutti (o quasi) come una volta. E' così inaccettabile che compri la macchina solo chi ne ha bisogno? Per il tipo di economia imperante in questa fase della storia, pare proprio di sì. Guardiamo il problema da un altro punto di vista. Da anni scienziati e governi insistono che le emissioni di CO2 porteranno il mondo alla rovina se non si prendono misure drastiche che riducano i consumi del sempre più vasto mondo industrializzato. Allora il recente rallentamento dell'economia mondiale potrebbe essere una botta di fortuna per la salute del pianeta. Ma non va bene, i governi mondiali hanno l'impellenza di riaccelerare i consumi a tutti i costi. Dimenticandosi che fino a poco tempo fa si scervellavano sul come rallentarli. Mi si dirà che si vogliono rallentare le emissioni senza intaccare i consumi, ma non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca. Non sono un economista né un fanatico ecologista, ma secondo me siamo messi male. Cordiali saluti,

Paolo Metelli

Anonimo ha detto...

Suggestiva ed inquietante l'immagine finale che rispecchia l'altra faccia dela medaglia: il petrolio che va in fumo dal sottosuolo (dopo esser stato estratto e bruciato), manda al contempo in fumo la nostra vecchia economia industriale.

halifax

Anonimo ha detto...

immettere liquidità creata dal nulla nn puo' che peggiorare la situazione. Siamo di fronte allo sgonfiamento della piu' grossa bolla speculativa di tutti i tempi al massimo possiamo posticipare lo scoppio di qualche mesetto ma niente di piu'.