Dal libro della Genesi Capitolo 1: “In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: «Sia la luce!». E la luce fu ..... Dio disse: «Sia il firmamento in mezzo alle acque per separare le acque dalle acque». Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così avvenne. Dio chiamò il firmamento cielo.... Dio disse: «Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo luogo e appaia l'asciutto». E così avvenne. Dio chiamò l'asciutto terra e la massa delle acque mare….Dio disse: «Le acque brulichino di esseri viventi e uccelli volino sopra la terra, davanti al firmamento del cielo”….. E Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra». Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra».
A quanto pare il genere umano (uomo e donna) ha preso alla lettera le parole Soggiogare e Dominare. Non solo esso continua ad essere fecondo e moltiplicarsi portando la popolazione mondiale agli attuali 6,5 Miliardi di esseri umani.
- Dominio assoluto e soggiogamento dell’intero sistema;
- Fecondità e Moltiplicazione
Due pilastri della lettura divina della Genesi che probabilmente andavano molto bene nell’antichità quando il genere umano era rappresentato da un numero molto basso di persone e quando la sopravvivenza era assicurata che soltanto quando era il più forte (in questo caso l’Uomo) a dominare.
Mai come oggi il pianeta Terra ed i suoi abitanti, il genere umano (soprattutto) e tutte le altre specie viventi, si sono trovati a rischio di estinzione per il coincidere di tanti fattori destabilizzanti, gran parte dei quali sono dovuti ai comportamenti stessi del genere umano per eccellenza.
Secondo il Terzo Rapporto delle Nazioni Unite sullo Stato delle Risorse Idriche del Pianeta (12 Marzo 2009), la crisi è arrivata ad un livello estremamente grave. Un allarme è stato lanciato per AGIRE e non più parlare. L’acqua come l’ossigeno è elemento vitale è:
- Un arma vitale per la lotta alla povertà
- Per debellare molte malattie
- Per sconfiggere la fame
- Ed è indispensabile per le economie in generale
La crescita della popolazione mondiale, stimata intorno agli 80 milioni di persone all’anno aumenterebbe i fabbisogni in acqua di circa 64 miliardi di m3 all’anno. Tale crescita è soprattutto concentrata nelle città il cui approvvigionamento sarà la vera sfida a venire. Attualmente 1,1 miliardi di persone non hanno accesso ad acqua pulita quindi potabile; 2,6 miliardi di persone non dispongono di servizi igienici. Tutte queste persone vivono in condizioni di estrema povertà e di insicurezza alimentare.
Per la FAO la questione dell’acqua è destinata a scoppiare come una bomba perché la pressione demografica si farà sempre più forte (si stima il raggiungimento di una popolazione di 8 miliardi di abitanti entro il 2025) ed in parallelo cresceranno sia la domanda alimentare globale che quella energetica.
In termini di produzione agricola, l’evoluzione delle abitudini alimentari pesa fortemente sulle risorse idriche infatti, la crescita economica di molti Paesi emergenti ha creato una classe media consumatrice di latte, pane e carne. La produzione di 1 kg di grano necessita da 400 a 1200 litri di acqua (a seconda delle aree di coltivazione); mentre per produrre 1 kg di carne sono necessari da 1000 a 2000 litri di acqua. L’agricoltura consuma il 75% dell’acqua totale.
L’industria energetica è il secondo settore consumatore di acqua. Con la scusa della lotta contro le emissioni di gas serra si stimola lo sviluppo del grande idroelettrico che assicura ad oggi il 20% della produzione elettrica mondiale; un’altra scusa per la lotta alle emissioni gas serra ma anche l’utopia del voler sostituire il Petrolio con una fonte energetica diversa sta nella coltivazione della biomassa per biocarburanti ed etanolo. Tale settore necessita di 2500 litri di acqua per produrre 1 litro di carburante cosiddetto “Verde”. Sempre nel campo energetico, l’acqua è indispensabile per il raffreddamento delle centrali termiche e nucleari.
Tutti i settori industriali come il tessile, l’elettronica, l’industria agroalimentare, le miniere, il settore metallurgico hanno bisogno di ingenti quantità di acqua per poter funzionare – produrre.
Numerosi segnali di tensione e di conflitto sono ben visibili agli attenti osservatori. Conflitti tra gli utilizzatori e tensioni tra nazioni si stanno moltiplicando. Gli ecosistemi sovra-sfruttati si stanno degradando. In molte regioni la riduzioni della biodiversità e l’inquinamento hanno raggiunto i punti di non-ritorno. Molti fiumi come il Colorado, il Nilo o il fiume giallo non raggiungono più i mari. L’essiccamento di aree umide, la diminuzione dei livelli delle falde freatiche (del sottosuolo) , l’inquinamento per opera delle industrie, dell’agricoltura intensiva e dei rifiuti urbani, la proliferazione di alghe nocive non sono soltanto responsabili di gravi danni alla biodiversità ma impediscono ai sistemi di fornire acqua salubre per le future generazioni.
La crisi dell’acqua ha delle conseguenze drammatiche a livello della sanità pubblica. Nei Paesi in via di sviluppo ed in quelli emergenti, 80% delle malattie sono legate all’acqua. Si parla di 1.7 milioni di morti sia per causa di assenza totale di acqua potabile che di assenza di strutture di depurazione adeguate. Un esempio importante sono le epidemie di colera nello Zimbabwe che hanno provocato 4000 morti a partire dall’Agosto 2008 a causa della mancanza totale di infrastrutture idriche.
Alla faccia della produzione di piante per biocarburanti ed etanolo, la siccità eccezionale che ha colpito l’Australia, la Cina e la California hanno limitato la produzione agricola con ingenti perdite economiche. In Kenia, l’impatto combinato di siccità e inondazioni che si sono susseguiti tra il 1997 ed il 2000 è stato stimato intorno ai 3,8 miliardi di Euro) ossia il 16% del PIL nazionale.
Dopo decenni di inattività, i problemi sono veramente enormi e questi si aggraveranno ancora di più se le politiche saranno sempre le solite. Il problema è che i politici e le solite lobbies (negative) devono smetterla di pensare che l’acqua sia una risorsa inesauribile e devono rivedere tutta la loro politica di gestione delle risorse idriche passando da una gestione insostenibile ed iniqua ad un nuovo modo di valorizzazione dell’acqua come risorsa necessaria ed indispensabile prima di tutto per la vita ed il benessere di tutte le specie viventi compreso noi stessi.
Il deficit o la mancanza di finanziamenti per la costruzione o l’ammodernamento di infrastrutture di approvvigionamento, risanamento e soprattutto di Stoccaggio delle acque (piovane in particolare) è sempre stato considerato come l’ostacolo principale alla buona gestione dell’acqua.
Tuttavia rimane il fatto che, è la presa di coscienza politica del problema da parte del 90% dei politici che ancora è deficiente: ”l’acqua prima del profitto deve essere prima di tutto al centro delle politiche agricole, dell’energia, della salute, delle infrastrutture, dell’educazione”. E qui tocca soprattutto ai capi di stato ed ai governi nazionali di appropriarsi di una questione che è diventata così vitale da essere considerata come un elemento di crisi per le sicurezze nazionali.
Ancora ad oggi, come lo ha dimostrato il Forum Mondiale per l'Acqua tenutosi ad Istanbul, c'è chi vuole speculare sull'acqua giocando sulle ambiguità dei termini "Diritto all'accesso o libertà di accesso all'acqua"?in attesa di che cosa faranno i soliti politici, gli affaristi e le persone al servizio delle multinazionali non ci resta che osservare la gente morire.
(N.B.. tutte le foto sono state scaricate dalla rete salvo quella del mercato africano in alto)