mercoledì, settembre 12, 2007

Da Norimberga con stupore

Un post scritto al volo da una connessione che ho trovato nel palazzo dei congressi di Norimberga, dove si svolge il congresso "Euromat" dedicato alla scienza e alla tecnologia dei materiali.

Del convegno, vi racconterò qualcosa quando ho un attimo più di calma. Per ora vi racconto qulacosa di Norimberga. Avete forse visto il post di Debora Billi dove ci racconta di come sono bene organizzati a Friburgo. Vi posso confermare che la stessa cosa si vede a Norimberga. Ieri mattina ero a mangiare un panino nel bar della stazione; dopo di che ho cercato un posto dove buttare la bottiglietta di acqua minerale che mi era rimasta in mano. Strano a dirsi, ma non c'era nessun cestino di rifiuti in vista. Perplesso; ho mostrato la bottiglietta alla ragazza al banco, la quale mi ha fatto un sorrisone, mi ha preso la bottiglietta di mano, l'ha messa in un contenitore che aveva dietro il banco e mi ha dato in cambio 15 centesimi. Non si è sicuramente immaginata che quel tale che ha fatto questa figura da fessacchiotto è un membro della commissione interministeriale rifiuti in Italia!!

Insomma, sono sono rimasto di sasso, di stucco, di pelle di becco (come si dice a Firenze). Un conto è parlare di buone pratiche della gestione rifiuti in una commissione, un conto è vederle messe in pratica al bar della stazione. Da vergognarsi anche solo a pensare di come siamo messi in Italia..... Vabbé, contentiamoci, almeno queste stesse buone pratiche la commissione intermninisteriale rifiuti le aveva proposte, chissà che un giorno non si mettano in pratica anche da noi


...

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Storia vecchia (ma virtuosa).

Ricordo che già nei primi anni '90, in Selva Nera (proprio nei pressi di Friburgo) in negozi e supermercati si pagava ben un marco di cauzione per ogni bottiglia in plastica (circa 1050 lire di allora). Alla restituzione della bottiglia in magazzino si riceveva un gettone da un marco. Alla cassa, quel gettone si tramutava in vera e propria moneta, spendibile direttamente o immediatamente convertibile in veri e propri marchi sonanti. Tra l'altro, il gettone da un marco veniva riconosciuto a CHIUNQUE portasse, brevi manu, bottiglie in plastica, anche se non cliente regolare e anche se si trattava di contenitori di prodotti non commercializzati in quel punto vendita. Virtualmente, quindi, chiunque si sarebbe potuto inventare il mestiere del "riciclatore", girovagando per le campagne a raccattare bottiglie da un marco. Senonché sarebbe finito in miseria, giacché di bottiglie in giro non se ne trovava manco una. E' facile capire perché.

Scusate se sono stato un po' "lungo".

Anonimo ha detto...

E pensare che invece da noi tutti i fossi e i parchi pubblici sono pieni di bottiglie vuote...

Anonimo ha detto...

Sono un operatore nel settore della raccolta differenziata, la mia azienda da i punti per chi conferisce il differenziato all'isola ecologica e poi fa lo sconto sulla tariffa al cittadino. Vi posso garantire che la gente se ne frega!! forse, serve al piu' presto un piccolo picco per scegliare un po' le genti.

Anonimo ha detto...

Se invece che i punti quell'azienda desse direttamente dei soldi, probabilmente funzionerebbe di più. Inoltre sarebbe interessante sapere qual è la percentuale dello sconto accordato.

Non sarebbe male se i rifiuti venissero cassati già al momento della produzione, imponendo standard ad hoc alle aziende. Così invece paghiamo i rifiuti al momento dell'acquisto per poi pagarli nuovamente al momento della dismissione. Quanto costerebbero i prodotti risparmiando su confezioni e pubblicità? Di più o di meno? (domanda retorica, of course)

Ma dello spreco connesso al ciclo infinito imballa-traporta-sballa-riimballa-ritrasporta-risballa-ecc. non interessa nulla a chi ci lucra.

Anonimo ha detto...

Beh, quest'anno in alcuni comuni a nord di Modena hanno introdotto la raccolta porta a porta (già sperimentata a Catania): l'effetto è stato quello di ottenere una percentuale di rusco differenziato dell'ordine del 75% (se ricordo bene le notizie date dai TG locali). Davvero notevole, ma vedremo se continueranno a farlo.

Comunque, in Italia esistono anche casi di buona (ottima) gestione dei rifiuti. E' il caso degli oli usati, per i quali il costo di smaltimento viene già pagato all'atto dell'acquisto del prodotto. In tal modo, solo un pirla potrebbe farsi venire l'idea di gettare nelle fogne l'olio del motore, visto che lo smaltimento lo ha già pagato all'atto dell'acquisto. Bisognerebbe generalizzare questi metodi.

fausto

Matteo ha detto...

Aggiungo un'altra cosa: vi siete accorti di come siano vivibili le stazioni tedesche? Bei bar, addirittura ristorantini anche i "fast food" sono famigliari, buon cibo, buon mix tra commercio, ristorazione e servizi, bagni puliti. Risultato? Stazioni popolate, anche di sera, e ti viene ancor più voglia di prendere il treno. Avete mai provato a fermarvi in stazione centrale a Milano dopo le 21? Non sto parlando degli immigrati, ma della possibilità di consumare un pasto decente e avere un posto comodo dove aspettare.

Ugo Bardi ha detto...

Proprio vero! La stazione di Norimberga è una meraviglia, piena di luce, di ristoranti, di pub. Puoi anche giocare con un trenino elettrico pubblico - si pagano 50 centesimi per fare andare i trenini per un quarto d'ora. Anche questo è un modo di invogliare la gente a prendere il treno.

Anonimo ha detto...

Dove abito io la raccolta porta a porta, di recentissima istituzione (luglio 2007), sta provocando una impennata... della rumenta nei fossi. Evidentemente c'è chi, piuttosto che accollarsi la "scocciatura" di separare con cura i rifiuti e di fronte al rischio di vedersi appioppare una multa per errori nella separazione, preferisce gettare sacchetti dalle auto in corsa (rischio contravvenzioni pari a zero). Senza contare l'effetto "vendetta" dei soliti scontenti cronici. Ci fosse almeno una squadra deputata alla periodica raccolta dei sacchetti sparsi qua e là!