venerdì, giugno 27, 2008

L'amaro sapore del postpicco: cala il traffico negli USA


La riduzione del traffico negli Stati Uniti in termini di miglia totali percorse. Un cambiamento epocale; niente del genere si era visto a partire dall'ultima grande crisi petrolifera degli anni settanta.
Grafico da US department of transportation


Comincia a colpire il post-picco. Ancora sono tendenze, ma sono chiare. Dall'America arriva la notizia che, per la prima volta negli ultimi 25 anni, il numero totale di miglia percorse dai veicoli stradali è sceso. E' un cambiamento veramente epocale per un paese che era stato, ed è tuttora, la civiltà dell'automobile.

Come vedete bene dalla figura, il cambiamento di tendenza è cominciato già da qualche anno, in coincidenza con gli aumenti dei prezzi del petrolio. Il mercato reagisce agli aumenti riducendo i consumi; un comportamento da manuale di economia. E questo con buona pace di quelli che dicevano che il consumo di carburante era "perfettamente anelastico" e che non saremmo mai arrivati a una riduzione dei consumi.

Di per se, la riduzione del numero di miglia percorse negli Stati Uniti non è una catastrofe, anzi, sotto molti aspetti e una cosa buona per l'aria, per la salute, e per tante altre cose. Il problema è che cosa succede se la tendenza si accentua rapidamente in un mondo in cui quasi tutti dipendono dall'automobile anche per le necessità più elementari. Ci sarà tempo di riconvertire la società a uno stile di vita che possa fare a meno dell'automobile? Forse; ma la cosa potrebbe essere molto difficile e comportare dei disagi tali che potremo realmente parlare di una catastrofe.

Molte volte mi hanno dato di catastrofista per aver detto che andavamo incontro a questo tipo di cose. Sembrerebbe che i catastrofisti dovrebbero essere contenti di vedere le loro predizioni avverarsi. Bene, vi dirò che, personalmente, non ne sono affatto contento. Sarò un catastrofista, ma le catastrofi non mi piacciono per niente.

In fondo, mi sembra di aver sempre sperato che queste nostre predizioni di sventura fossero per un futuro un po' più lontano di quanto ci sembrasse. Avevo sempre pensato che il messaggio sarebbe passato prima di arrivare al picco, che avremmo fatto qualcosa, che non saremmo arrivati a questo punto così completamente impreparati. E, invece, ci siamo arrivati; e che siamo impreparati non c'è nessun dubbio.

In un certo senso, chi - come noi di ASPO - aveva previsto quello che sta succedendo ne è più duramente colpito di chi, invece, non ci credeva o non ne sapeva niente. Per queste ultime categorie, c'è sempre il conforto di pensare che quello che vediamo sia solo un'oscillazione, una crisi di quelle periodiche; l'opera dei vari cattivi di turno: gli speculatori, Al Qaeda, gli Sceicchi, i Rom, o chi altro.

Invece, quello che vediamo non è un'oscillazione momentanea. E' il primo sintomo della china che ci apprestiamo a scendere. Da qui in poi, ne vedremo di cose. Un giorno, risaliremo grazie all'energia rinnovabile, ma non sarà tanto presto.


Nota aggiunta posteriormente: non sono riuscito (per ora) a trovare un grafico equivalente per l'Italia, comunque qui le cose vanno probabilmente anche peggio che negli Stati Uniti. Mi limito a fare copia e incolla di un comunicato del sindacato dei consumatori (ADOC) apparso il 13 Giugno (e poi danno a me del catastrofista!).

Confermata la stima preliminare dell’Istat sull’inflazione di maggio, salita dal 3,3% di aprile al 3,6%, trainata dal rincaro dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto e dei carburanti. Per l’Adoc grave la ripercussione sui consumi e sull’utilizzo dell’automobile. “I continui rialzi dell’inflazione hanno spinto un automobilista su dieci, circa 2 milioni di persone, a non utilizzare più l’auto – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – mentre 6 milioni, circa uno su cinque, la utilizzano solo una volta alla settimana. In totale, 8 milioni di automobilisti che hanno modificato radicalmente le loro abitudini. E prevediamo che entro fine anno circa la metà degli automobilisti italiani userà la macchina sporadicamente. E’ un dato da tenere in conto per modificare il regime assicurativo, favorendo la stipula di polizze sul reale utilizzo del mezzo. In questo modo si dimezzerebbero i costi dell’Rca”. La riduzione dell’utilizzo dell’automobile è confermato, per l’Adoc, dai cali del consumo di benzina e gasolio. “Il consumo di carburanti è diminuito del 28% rispetto ad un anno fa – continua Pileri – in un anno il costo del gasolio è aumentato del 38%, quello della benzina del 26,2%. L’incremento delle assicurazioni Rca è stato mediamente del 7%. La crisi economica delle famiglie si sta così acutizzando che sta prendendo piede un nuovo fenomeno: sempre più anziani pensionati, solo a Roma se ne stimano oltre 2mila, rovistano tra i banchi dei mercati dopo la loro chiusura, in cerca di frutta e verdura. Una fotografia di un grave disagio sociale”.


14 commenti:

Anonimo ha detto...

Proprio poco fa sentivo l'ennesimo servizio televisivo in cui si parlava semplicemente di "bolla speculativa": come dire che poi sarebbe tornato tutto alla normalità. Ma quando si sveglieranno?!?

Michele ha detto...

ben venga il prezzo sempre più alto dl petrolio , tanto il problema prima o poi si presenterà e fino a che non avrà raggiunto la catastrofe le volontà politiche non si muoveranno a risolverlo. La decrescita non sarà più un movimento politico o una filosofia di vita, ma un fenomeno che ci travolgerà o coinvolgerà tutti volenti o no. Saranno anni duri ma servirà da stimolo allo sviluppo di tecnologie per il riparmio energetico e del fotovoltaico.

Ugo Bardi ha detto...

Caro anonimo, non è che sono addormentati. Semplicemente, continuano a prenderci in giro. Si sono accorti che la gente se le beve tutte, anche le più assurde. Basta ripetere un numero sufficiente di volte le peggiori fesserie e queste diventano la verità

Anonimo ha detto...

Da modestissimo studente faccio una critica, non è detto che prima o poi riusciremmo a risalire.....per fare ciò bisognare preparari già da adesso, altrimenti sarà troppo tardi.

Anonimo ha detto...

Per caso un grafico anche per l'italia non c'è?

Ugo Bardi ha detto...

Non sono riuscito a trovare un grafico equivalente per l'Italia. Comunque, ecco un comunicato ADOC di questo mese

“Il consumo di carburanti è diminuito del 28% rispetto ad un anno fa – continua Pileri – in un anno il costo del gasolio è aumentato del 38%, quello della benzina del 26,2%. L’incremento delle assicurazioni Rca è stato mediamente del 7%. La crisi economica delle famiglie si sta così acutizzando che sta prendendo piede un nuovo fenomeno: sempre più anziani pensionati, solo a Roma se ne stimano oltre 2mila, rovistano tra i banchi dei mercati dopo la loro chiusura, in cerca di frutta e verdura. Una fotografia di un grave disagio sociale”.

Ugo Bardi ha detto...

X Paolomot. Giusta la critica. Ragionandoci sopra ho pensato che avrei dovuto specificare che "risaliremo grazie all'energia rinnovabile". Ho modificato il testo di conseguenza. Grazie per il commento.

Ugo Bardi ha detto...

Visto che c'ero, ho anche aggiunto al testo il comunicato ADOC come nota in fondo al post.

Anonimo ha detto...

Mica poco il 28%...... tempi bui.. speriamo in bene nel futuro.

Anonimo ha detto...

Grazie alle ultime aggiunte l'articolo è molto più completo e uno si rende conto che la crisi tocca anche l'italia, speriamo che sia la volta buona in modo che la gente cambi le sue abitudini.

Anonimo ha detto...

http://blogeko.libero.it/index.php/2008/caro-petrolio-i-mezzi-pubblici-inglesi-r

Anonimo ha detto...

Mi impressiona pensare che la stradaccia costruita sulla terra di mio padre appena cinque anni fa è già divenuta inutile. Uno spreco immane di buona terra, ghiaia, lavoro, petrolio, catrame, acciaio, cemento...

E' folle costruire strutture di cui non potremo servirci che per pochi anni.

fausto

Anonimo ha detto...

La disinformazione in Italia è a livelli altissimi, a questo punto mi viene da pensare che non sia per incapacità giornalistica ma è una vera e propria strategia.
Venerdì 27 giugno sono capitato sul TG1 delle ore 20, se non ricordo male è il TG serale più seguito.
Nei titoli iniziali hanno parlato dello scioglimento dei ghiacci al Polo Nord.
Ho guardato tutto il TG aspettando il servizio che hanno dato dopo circa 27 minuti! Cioè la notizia più importante che riguarda la nostra sopravvivenza l'hanno data quasi per ultima! Naturalmente nessun accenno a cosa potremmo fare da subito per ridurre l'effetto serra o altro.
Però il TG1 non si è fermato qui.
Subito dopo questa notizia drammatica, hanno mandato in onda un servizio sul... gelato!
Tanto per distrarre gli spettatori? O sono io che sono paranoico?
Qui la ricostruzione video di quello che ho spiegato
http://video.google.it/
videoplay?docid=7803307336148619022&hl=it

stefano ha detto...

vivo a Firenze..piccola rispetto a tante altre realtà italiane, che potrebbe essere percorsa (e vissuta..) in bici..
della diminuzione di traffico non me ne sono accorto..
mi muovo spesso in monopattino elettrico (per spostamenti fino a 3km) e molti di prendono per grullo..come diciamo noi..
ad almeno 10 tra parenti, amici e colleghi ho consigliato lo scooter elettrico..visto che viaggiano su cinquantini e percorrono al massimo 15km a/r..; insomma ho cercato una 'conversione' all'elettrico..ma nulla..
è come se gli avessi prefigurato un panorama di disagi..e tutti hanno controbattuto parlando di 'scarse prestazioni' e difficoltà per la ricarica..verità per sentito dire insomma..che non corrispondono però a realtà..
questo per dire quanto sia difficile cambiare le abitudini, anche quando sono sbagliate e anti-economiche..
per l'auto forse ci vorrà la benzina oltre i 2€ per modificare qualcosa??
ciao!!