martedì, novembre 18, 2008

Come si propaga una crisi


Mentre cercavo in rete del materiale storico, mi sono imbattuto in alcune pagine, su cui mi sono soffermato. L'argomento era relativo ai comportamenti sociali di popolazioni che si sono trovate a dover sbarcare il lunario in condizione di forte sottocapacità negli approvigionamenti di base (soprattutto alimentari).

Prima e durante ultime guerre del secolo scorso, milioni di persone hanno sofferto la fame, in particolare in Russia, Cina e Corea. Il comportamento ricorrente che mi ha colpito è stato quello della cannibalizzazione tra simili: fenomeno piuttosto diffuso in natura (branchi di leoni; mantide religiosa etc) in quanto caratterizzato da forti motivazioni energo-biologiche, ma così ripugnante e grottesco nel caso di un essere "evoluto" come l'Uomo.

Fatta questa premessa, la lascio un attimo da parte e mi chiedo: cosa succederà quando la crisi mostrerà il suo vero volto?
Nessuno può permettersi di dare risposte sbrigative a problemi complessi. Nemmeno possiamo presentare un supermodello che preveda esattamente quello che succederà... un tale modello non esiste! L'unica "superintelligenza" che possediamo è l'immenso bagaglio storico e scientifico dell'umanità: questa esperienza cognitiva, una volta condivisa nella rete globale, può essere un ottimo precursore del supermodello immaginario.

Se riusciamo a mettere in pista un piano massiccio di risparmio energetico, di diffusione di Rinnovabili e di recupero materiali, abbiamo buone possibilità di farcela. Sicuramente si passerà attraverso momenti di difficoltà, ammortizzatori sociali, crisi localizzate a raffica e cose simili; tuttavia si riuscirebbe a evitare una crisi sistemica e irreversibile, riuscendo nel lungo termine ad agganciarsi ad un' "orbita" rinnovabile.

Se invece crediamo di continuare con l'attuale modello e di fare correzioni qua e là su basi puramente finanziarie, la Termodinamica trasferirà i suoi debiti energetici sulle masse dei più poveri. Per questi lo scenario presentato al secondo paragrafo potrebbe diventare molto più reale di una manciata di pixel sullo schermo. Dopodichè, l'effetto domino su scala sociale e geopolitica (migrazioni di massa, repressione, disordini sociali, disoccupazione, povertà diffusa) attuerebbe il contagio globale.

19 commenti:

MicheleR ha detto...

Una domanda: sarebbe scorretto pensare, invece che ad un crollo repentino ed irreversibile della società occidentale attuale, ad un suo lento e graduale adattamento alle nuove condizioni ambientali che si verranno a formare in futuro? Quello che ho in mente è un cambiamento con una prospettiva temporale medio lunga piuttosto che un atteggiamento del tipo "si salvi chi può". Spero di non essere troppo paranoico...

Anonimo ha detto...

Salve; sono Francesco 33 anni, medico libero professionista;

..prima di parlare di cannibalismo,vorrei stimolare una riflessione sulla morale "facile", perchè accettabile senza troppe rinunzie, dei cosìdetti "baby boomers", o se preferite dei post 68ini cosumisti : io trovo ripugnante l'aver inserito nella società del dopoguerra elementi di squilibrio con l'ambiente e le future generazioni trovo ad esempio immorale, dal mio punto di vista,spendere importanti risorse familiari per le badanti, piuttosto che per pannelli fotovoltaici, o pretendere che alla nonnina ultra80enne venga dato l'antitumorale di ultima generazione (cioè di 6 mesi prima, frutto di anni di ricerca delle solite multinazionali e quindi di un costo per ciclo chemioterapico completo di 20-30 mila euro ).....O trovo immorale che esistano precari che lavorano 40 ore al mese per guadagnare 700 euro quando c'è il vecchietto senza contributi che prende quasi lo stesso di pensione....Cominciamo a pensare a queste cose, prima di parlare di cannibalismo..( vorrà dire che i vecchietti dovranno vivere in 4 per appartamento, facendosi compagnia a vicenda, come fanno tanti giovani, per esempio, e che dopo gli 80 il ssn garantirà solo terapie di controllo del dolore: non ci trovo niente di scandaloso, quando è in gioco il futuro della società..Quando non cìè equilibrio nel sistema prima o poi il sitem si rieequilibria da solo: sta a noi guidare questo "riequilibrio" )

raimondo ha detto...

A mio avviso per " ... mettere in pista un piano massiccio di risparmio energetico, di diffusione di Rinnovabili e di recupero materiali, ..." non si possono aspettare gli Stati e i Governi che si muovano.
Per un'indipendenza energetica personale-familiare-condominale-locale le tecnologie ci sono.
Quello che serve sono le risorse finanziarie.
Ebbene il premio Nobel Mohammad Yunus (fondatore della Grameen Bank), con il suo modello di banca per lo sviluppo, ha dimostrato che le persone possono uscire dalla povertà.
Altrettanto dobbiamo fare noi, usando un modello analogo, dovremmo fondare una banca per lo sviluppo energetico rinnovabile.
Lo scopo di tale banca sarebbe quello di affrancare le persone dalla povertà verso cui il consumo delle fonti fossili ci sta costringendo.

Il modello prevede che chi riceve un prestito dalla banca man mano che restituisce questo prestito riceve in cambio anche delle azioni della banca stessa, diventandone di fatto azionista.

A proposito di azioni ... un saluto al prof. Bardi

Raimondo Barbera - Padova

Anonimo ha detto...

Boia faus Francesco, in confronto a lei Himmler era un samaritano.

Comunque le auguro un vecchiaia serena sempre che al governo non ci sia qualche cultore dell'eugenetica come lei.

Walter

Anonimo ha detto...

Ecco, il comportamento odierno della classe politica italiana ci sta portando dritti dritti verso il secondo paragrafo.
Berlusconi, Veltroni e le loro cricche ci seppelliranno in una crisi disastrosa.
Ma non è che nel resto del mondo industrializzato ed emergente si rida.
Un cambio di rotta decisivo per fronteggiare la recessione globale imminente, comporta necessariamente l'abbandono netto del dogma del profitto e della crescita infinita da parte delle elites dominanti.
Personalmente dò pochissimo credito a questa eventualità, almeno oggi che siamo ancora in tempo a rallentare lo "schianto".

Paolo B.

P.S. Per Francesco
Lei sembra un protagonista in negativo dell'epopea nazi-fascista.
Ha perso un'occasione per starsi zitto...

Anonimo ha detto...

Beh, immagino che Francesco parlasse di una società post-collasso... infatti parla di alternativa al cannibalismo!
...tutto è relativo, anche nell'etica...
Mi chiedo davvero però perchè si parli cosi poco di contenimento demografico, senza posizioni fondamentaliste.
Ma forse è più importante la commissione di vigilanza della RAI.
JAS

Anonimo ha detto...

Caro Frank Galvagno :

Tutto sbagliato tutto da rifare !!!

Meglio che lo cancelli questo !

Ciao

Anonimo ha detto...

Concordo con Micheler e focalizzerei cambiamenti verso nuove condizioni, nuovi paradigma - già avviati,anche sé in percentuale minima ma i modelli hanno già viste le loro trasformazioni e sono applicabili su larga scala ( economia,scienze varie, modelli etici).
Il crollo in corso su ogni piano è accompagnato da uno sviluppo di proposte corrispondenti( spunti di riflessione sono anche quelli di Francesco ...da ridimensionare perché molto provocatorie).
Nonostante tutto il panorama poco rasserenante con un po' di fatica riesco ad immaginare un cambiamento in positivo con una transizione più o meno dolorosa ( dipende dai coinvolgimenti personali nei vecchi modelli).

Maria

Frank Galvagno ha detto...

@ Michele

non è per nulla scorretto, anzi è auspicabile. Durante questo lungo cammino, però, rischiamo di dover vedere troppi focolai di crisi. Dobbiamo impedire di essere in lor balia

@ Francesco, l'erogare più o meno energie per i propri cari anziani è una questione personale ed è per me difficile scrivere in generale. Nulla vieta di investire nel contempo in rinnovabili

Francesco Aliprandi ha detto...

@ Francesco e Frank

Quello della salute è un argomento che tocca tutti prima o poi, direttamente o indirettamente.

Convivendo con un medico che lavora in un reparto di Medicina Interna (quello dove finiscono tutti i casi peggiori) mi sono spesso chiesto come sarà possibile, nel momento in cui le risorse dovranno essere raziona(lizza)te, fare scelte scomode.

Da quello che so esistono paesi - relativamente poveri - nei quali le persone al di sopra di una certa età non vengono ammesse nei reparti di rianimazione; probabilmente altri criteri di esclusione si useranno in ambiti diversi.

Credo però che queste scelte siano accettabili, per quanto amare, solo finché si percorre il ramo ascendente della gaussiana energetica: in fondo è più facile rinunciare ad un lusso che non si è mai provato. Quando saremo oltre il picco penso che inizialmente lasceremo che le cose si sistemino da sole in base a criteri economici (in parte è così già ora). E dopo, con una torta sempre più piccola da spartire?

Anonimo ha detto...

Per Franco - non tutti devono rispondere a tutti i focolai ma ognuno 'al suo'.
Questo punto di partenza è importante - come l'hai imposto nel tuo articolo - introdurre, far' partire le alternative che possono sostituire una logica morente.
C'è davvero in ogni settore questo lavoro da fare - quindi nessuno dovrà sentirsi impotente e in balia degli eventi - ma ognuno è invitato a contribuire a questa trasformazione. Sono tempi che danno l'occasione di mettersi in discussione su ogni aspetto della nostra vita - è una sfida grossa.

ciao Maria

Mario ha detto...

Grande post quello di Francesco, il medico
Due anni fa scatenai un putiferio per aver tentato in maniera goffa di esprimere questo concetto sulla lista Petrolio: una società gerontocratica e decadente che drena tutto il welfare che andrebbe stanziato per costruire il futuro delle giovani generazioni e salvaguardare l'ambiente in spesa sanitaria per ipocondria e inutile accanimento pseudoterapeutico guidato e imposto da 5 multinazionali del farmaco
(venni accusato di propagandare l'eutanasia)

Eugenio Saraceno ha detto...

Non è bello quello che scrive il giovane medico Francesco, però in realtà è quello che succede normalmente in una società che va in decadenza o peggio in collasso. I deboli, i più anziani e anche i più giovani, vedono ridursi le proprie possibilità di sopravvivenza L'esempio più vistoso di collasso in età moderna è quello dell'Unione Sovietica; ebbene qui la speranza di vita è declinata dopo il collasso dell'URSS, mi pare fosse 69 anni prima del '90 ed oggi è 64. Per quanto riguarda il collasso dell'Argentina non ho dati ma ho letto in più parti sui giornali che vi sono numerosi bambini sottonutriti nelle province andine. Bambini sottonutriti nella patria delle bisteccone alla brace (che continuano comunque a giungere puntuali nei ristoranti di tutto il mondo). In questi posti non è stata approvata alcuna legge di eugenetica, semplicemente negli ospedali se c'è carenza di risorse, ad es.una sola sala operatoria funzionante disponibile si da la precedenza al paziente più giovane (quello che può pagare, non ha problemi a qualsiasi età).

Eugenio

Anonimo ha detto...

Alcuni di voi mi sembrano un po' tanto nazisti qui dentro (si sa' c'é una certa arietta di estrema destra in giro ultimamente).

Voi volete il bene dell'umanita' e partite con questi propositi agghiaccianti? Mah!

Certo, sono sicuro che tali draconiane leggi nelle vostre intenzioni non dovranno ovviamente essere applicate ne' a voi ne' ai membri della loro famiglia ma solo agli strati scomodi della popolazione; vero che ho indovinato Sig.ri Mario e Franceso?

complimenti

Giuseppe

Anonimo ha detto...

... non in difesa di Francesco ma prendendo spunto dalle sue riflessioni posso dire che l'idea di formare una comunità di vecchietti a me mi ispira - come revival dei miei tempi universitari anni settanta.
Avendo accompagnato i miei più cari( marito e genitori) senza chemio aiutando a loro a fare un percorso molto più tranquillo e pacifico e molto meno drammatico ( erano considerati spacciati ma le terapie si voleva fare ugualmente)penso che tanti aspetti davvero di circostanze oggi considerate normali richiedono ripensamenti ..... senza pensare a forme naziste o abbandono di deboli ....non solo il fossile ha portato in un vicolo cieco oppure ha favorito una scelta con diversi effetti collaterali di cui si intravede la gravità da un po' di tempo .. come le guerre preventive ( parallello l'eccesso di diagnostica nell 'ambito della ricerca di malattie)

Insomma non vedo nazismi e destrismi - sarà che non mi appartengono - un po' di creatività e coraggio per cambiare ci vuole.

Maria

Mario ha detto...

Giuseppe, mia madre ha subito un ordalia da terminale per tumore al polmone tale da essere morta di coma epatico da chemio
Mai più
Non sono nazista; ho solo lavorato 5 anni come trainer informatico per gli informatori del farmaco Aventis, AstraZeneca, etc, e ho visto cose che voi mortali non immaginate neppure, navo in fiamme al largo di =rione incluse

Anonimo ha detto...

In momenti di crisi (e non solo), piuttosto che "terminare" gli anziani, vedo come atto di carità il non generare nuove persone, ovvero astenersi dal mettere al mondo figli. Si può. A volte si dovrebbe.

Pensateci: un anziano può soffrire, un giovane pure, un non-nato no.

Dopo averci pensato fate quel che ritenete meglio, ma assumendovene oneri ed onori.

giuseppe ha detto...

L'unica "superintelligenza" che possediamo è l'immenso bagaglio storico e scientifico dell'umanità

E' questo il concetto che Marx e Bordiga avevano del partito (non un organismo burocratico, tipo URSS, ma un cervello sociale).

Il partito è una forza impersonale al di sopra delle generazioni; rappresenta la specie umana, l'essere umano infine ritrovato, la coscienza della specie.

http://www.quinterna.org/archivio/1952_1970/origine_funzione.htm

Anonimo ha detto...

Quando si affronta uno scenario possibile su questo tema, la fantasia richia di sovrapporsi al proprio noto, però è stimolante. Se la memoria storica ha un valore, diciamo che di fronte ad un'emergenza globale energetica e di risorse dobbiamo aspettarci che i Paesi più forti aggrediscano i più deboli, li sottomettano,li riducano in schiavitù ne sfruttino le risorse,poche o tante che siano. E' successo fino ad ieri, perché mai non dovrebbe ripetersi? Non è fortuito che ci sia la corsa alle centrali nucleari da parte di moltissimi Paesi con l'ovvio intento di dotarsi un ordigno atomico deterrente.Dopo questo processo l'attenzione si dovrebbe rivolgere alle soluzioni interne. In un film di vent'anni fà si ipotizzava che in una società gestita da giovani al massimo da quarantenni , i pensionati venivano festeggiati con una crociera dalla quale non sarebbero tornati. Qui la durata della vita attesa non era basata su dati statistici imponderabili, ma certa e programmata, all'età della pensione : Zac!!; quindi unitamente ad una programmazione rigida delle nascite si avrebbe una previsione certa dei consumi e dell'uso delle risorse. Tutto regolato come un orologio svizzero. Ma sarebbe giusto chiamarla ancora VITA ? E poi chi è sicuro che le Caste non si farebbero una leggina a parte? Stiamo seguendo il pifferaio magico, chissà dove ci porterà?