mercoledì, gennaio 10, 2007

Se sai, insegna; se non sai, impara: la polemica sull'energia eolica

Il titolo di questo post si riferisce a un vecchio proverbio Somalo (incidentalmente, preso dall'eccellente mostra fotografica sulla Somalia dell'Università della Tuscia che è esposta a Mantova in questi giorni).

Dal proverbio, possiamo dedurre dei corollari, uno dei quali è che "se non sai, è meglio che non insegni" che è una saggia massima che eviterebbe tanti errori clamorosi. Purtroppo, un caso in cui la massima è stata ignorata è in una recente polemica contro l'energia eolica in cui si è lanciato Carlo Cerofolini sul sito "ragionpolitica" di Forza Italia.

La polemica di Cerofolini è di tipo politico più che tecnico; ovvero è una serie di attacchi agli ambientalisti accusati di imbrogliarci consapevolmente allo scopo di rifilarci quella "patacca" che è l'energia eolica. A parte gli insulti basati sull'ideologia, tuttavia, Cerofolini deve ben basarsi su qualcosa di concreto se vuole dimostrare che l'energia eolica è un imbroglio. In pratica, si basa principalmente sul fatto che l'energia eolica costa più cara di altre.

Questo sarebbe già di per se discutibile; il costo dipende da tanti fattori e se si includono i cosiddetti "costi esterni" le cose cambiano in favore dell'eolico. Comunque, ammesso anche che sia vero che l'energia eolica costa più cara di altre, la critica rimane molto debole. I prezzi sono variabili che cambiano rapidamente. Se avessimo dovuto giudicare tecnologie come, per esempio, i telefoni cellulari solo una quindicina di anni fa soltanto sulla base del prezzo di allora, avremmo concluso che erano una tecnologia troppo cara per essere degna di considerazione. Il progresso tecnologico cambia rapidamente le cose; l'energia eolica è una tecnologia ancora giovane, suscettibile di sostanziali miglioramenti. Basta pensare, per esempio, al progetto kitegen per l'eolico d'alta quota che promette riduzioni di costi che potrebbero essere veramente radicali.

Cerofolini stesso sembra rendersi conto che la sua critica basata solo sul prezzo è debole. Si lancia di conseguenza con grande foga in una serie di argomentazioni che non fanno onore alla sua competenza sull'argomento. Prima scopre che la potenza media di una torre eolica è minore di quella massima, come è logico che sia. Poi si lancia a sostenere che l'energia eolica è peggiore di quelle tradizionali anche in termini di emissioni di gas serra:

Per quanto poi attiene l'emissione dei cosiddetti gas serra in atmosfera provenienti dai vari tipi di centrale elettrica(1) - riportati in grammi di anidride carbonica equivalenti per 1 KWh - secondo ricerche fatte dall'Istituto svizzero Paul Scherrer si hanno i seguenti valori: lignite: 1340, carbon fossile: 1071, petrolio: 855, gas naturale: 605, energia nucleare: 16, forza idrica: 4, fotovoltaico (p-Si): 193, fotovoltaico (m-Si): 121, vento: 36; solo che, alla luce di quanto prima scritto, per sostituire 1 KW convenzionale occorrono ben 24 KW eolici installati e quindi il valore di gas serra equivalenti di questa fonte vanno moltiplicati per 24 e così passano da 36 grammi a 864 grammi per KWh, dato che è di poco superiore a quello delle centrali a petrolio e più alto del 43% di quello delle centrali a gas.

Il lettore non completamente familiare con certe questioni tecniche potrà aver bisogno di un attimo di attenzione per capire l'errore madornale in cui è caduto Cerofolini, ovvero quello di confondere la potenza con l'energia. Cerchiamo di spiegare come stanno le cose.

Energia e potenza sono correlate, ma decisamente non sono la stessa cosa. La potenza si definisce come l'energia prodotta (o consumata) per unità di tempo. Ci aiuta nella comprensione un parallelo automobilistico: un motore potente può produrre rapidamente energia e questo si traduce in velocità del mezzo. L'energia, invece, la possiamo prendere come, grosso modo, proporzionale ai chilometri percorsi. Si possono fare gli stessi chilometri con macchine di potenza massima molto diversa ma, ovviamente, in tempi diversi.

La potenza si misura in "chilowatt" (kW) mentre l'energia si esprime spesso (anche se questo non è del tutto corretto) in "chilowattora", (kWh). 1 kWh corrisponde all'energia prodotta da un motore di 1 kW che funziona a potenza costante per un'ora. Notate che secondo le convenzioni del sistema internazionale la "k" si scrive minuscola in entrambe i casi. Cerofolini sbaglia scrivendo "KW" e "KWh." Questo è un dettaglio, ovviamente, ma è spesso un dettaglio rivelatore che chi fa questo errore è un dilettante.

Detto questo, le centrali eoliche sono un po' come i motori delle automobili; hanno una potenza massima (o "nominale") ma non funzionano quasi mai alla potenza massima. Un'automobile può avere, diciamo, 50 kW di potenza massima, ma nella pratica per viaggiare in città ne basteranno 10 o 20. Possiamo definire come una "potenza media" nell'uso di un'automobile e lo stesso possiamo fare per una torre eolica. La potenza massima e la potenza media sono correlate fra loro attraverso un fattore che viene definito come "fattore d'uso." Nel caso di una torre eolica, in un sito ventoso, la potenza massima può essere 5-6 volte quella media (non 24 volte come dice Cerofolini, ma questo è un altro discorso)

Invece, l'energia fornita da una torre eolica è un po' come i chilometri percorsi da un'automobile. I km percorsi si accumulano uno dopo l'altro, non c'è un "chilometro medio" contrapposto al "chilometro massimo" così come non c'è un'"energia media" contrapposta a un "energia massima".

Vedete allora l'errore di Cerofolini. Non ha torto (a parte il fattore numerico esagerato) quando dice che

per sostituire 1 KW (sic) convenzionale occorrono ben 24 KW (sic) eolici installati

Ma a questo punto fa confusione fra energia e potenza, scambia i kW con in kWh, e dice

e quindi il valore di gas serra equivalenti di questa fonte vanno moltiplicati per 24

il che è una sciocchezza; è come se dicesse, nel caso di un'automobile, "i litri di benzina consumati vanno moltiplicati per 24" per tener conto del fatto che la potenza massima del motore è (ipoteticamente) 24 volte quella media.

Ne consegue che, quando nei vari testi si da il valore dei gas serra emessi in funzione dei kWh prodotti, questo è un valore perfettamente comparabile con le emissioni per kWh di ogni altra fonte energetica. Come è ovvio, dunque, e al contrario di quanto sostiene Cerofolini, l'energia eolica ha emissioni di gas serra molto inferiori a quelle delle fonti tradizionali secondo gli stessi dati che Cerofolini presenta.

Per maggiore chiarezza, dovremmo anche aggiungere che, durante l'uso, un impianto eolico NON emette gas serra di nessun tipo. Le emissioni che Cerofolini cita sono dovute all'energia necessaria per costruire e montare l'impianto, cosa che oggi viene fatta utilizzando in gran parte energia fossile. Ovviamente, in un futuro che si spera non sia troppo remoto, sarà possibile costruire e montare impianti eolici usando energia totalmente creata da fonti rinnovabili. A questo punto, l'eolico, come anche il fotovoltaico e altre tecnologie rinnovabili, saranno totalmente a "zero emissioni."

Spiegata la cosa, potremmo anche farci quattro risate sulla gran confusione che ha fatto Cerofolini, ma vale anche la pena di rifletterci sopra. L'energia è una cosa seria; senza energia non si può sopravvivere e senza energia a buon mercato il sistema industriale italiano non può sopravvivere; con esso non può sopravvivere la nostra prosperità come nazione. Fare delle scelte sull'energia vuol dire influenzare profondamente il nostro futuro e quello dei nostri figli. Non lo si può fare sulla base di considerazioni raffazzonate, ideologiche, e semplicemente sbagliate come quelle che abbiamo visto.

Questo non vuol dire che le scelte di politica energetica debbano essere lasciate ai soli specialisti; al contrario in democrazia abbiamo bisogno di un pubblico informato e consapevole che sia in grado di fare delle scelte. Ma se si vuole che il pubblico decida consapevolmente bisogna fare in modo che riceva informazioni corrette e sensate. Un sito definito come "Dipartimento Formazione" del maggior partito politico italiano non fa bene il suo dovere quando ospita testi di basso livello come quello di cui abbiamo discusso qui. Chi pretende di insegnare, secondo un altro corollario del proverbio somalo, dovrebbe prima preoccuparsi di imparare.






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1 commento:

Anonimo ha detto...

Non penso sia così semplice.
Nel senso che la produzione di co2 nell'eolico non dipende dall'energia prodotta, ma dalla costrizione fisica delle pale.
Per chiudere una centrale da un MW ci vogliono circa 24 MW eolici( Come si può vedere dai rapporti della Germania) per avere la certeza di riuscire a soddisfare i picchi energetici, quindi si butta un sacco di energia quando non c'è il picco con poco vento.
Non sarei sicuro che il dato di Co2 emessa tenga conto di questo particolare