giovedì, novembre 01, 2007

Morto il pilota della bomba di Hiroshima


Arriva oggi la notizia della morte, giovedi' scorso, di Paul Tibbets, il pilota dell'aereo che nel 1945 sganciò la bomba atomica su Hiroshima.

Tibbets non può vantarsi di essere stato il più grande sterminatore della storia. Ma, sicuramente, la bomba sganciata dal bombardiere "Enola Gay" è stato un record di rapidità che ha sterminato 80.000 persone in pochi secondi e altre 60.000 entro qualche anno.

Tibbets ha dichiarato più volte di "non avere rimpianti" per quello che aveva fatto; che "aveva sonni tranquilli" e anche che "lo rifarebbe se si ripresentassero le stesse circostanze".

Quello che colpisce della figura di Tibbets non è tanto il fatto che abbia premuto il fatidico bottone che sganciò la bomba nel Luglio del 1945. Obbediva agli ordini, si era in piena guerra e, probabilmente, non sapeva nemmeno lui esattamente quali sarebbero state le conseguenze di quello che stava facendo. Colpisce però che nei 60 anni che seguirono non abbia trovato il modo di esprimere, non diciamo qualche tipo di pentimento o di ripensamento, ma perlomeno una parola di simpatia umana nei riguardi delle sue vittime. La sua biografia non è né quella di un eroe di guerra, ne quella di un grande malvagio. Sembra piuttosto la biografia di un impiegato di un'azienda di derattizazione. Come qualcuno ha commentato a proposito di questo post; è la banalità del male.



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U.S. pilot who dropped Hiroshima bomb dies: report
Thu Nov 1, 2007 12:49pm EDT


CHICAGO (Reuters) - Paul Tibbets, the pilot of the U.S. bomber that dropped the first atomic bomb on Japan on August 6, 1945, died on Thursday at age 92, a newspaper reported.

Tibbets, who died at his home in Columbus, Ohio, had suffered strokes and was ill from heart failure, the Columbus Dispatch said in its online edition.

An experienced pilot who had flown some of the first bombing missions over Germany during World War Two, Tibbets was a 30-year-old colonel commanding the Enola Gay, a B-29 Superfortress bomber named for his mother.

After a six-hour flight to Japan, Tibbets' crew dropped the bomb, code-named "Little Boy," over Hiroshima at 8:15 a.m.

"If Dante had been with us on the plane, he would have been terrified," Tibbets said later. "The city we had seen so clearly in the sunlight a few minutes before was now an ugly smudge. It had completely disappeared under this awful blanket of smoke and fire."

The bomb instantly killed about 78,000 people. By the end of 1945, the number of dead had reached about 140,000 out of an estimated population of 350,000.

Three days later the United States dropped an atomic bomb nicknamed "Fat Man" on Nagasaki. Japan surrendered on August 15, 1945, bringing World War Two to an end.

Tibbets said in interviews he did not regret the decision to drop the bomb.

He became a brigadier general before leaving the military in 1966. Later he was president of Executive Jet Aviation, a Columbus-based international air-taxi service, the newspaper said.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

"Nel mese di luglio [1945], quando le 66 città principali erano state ridotte in cenere, i diplomatici giapponesi cercarono disperatamente qualcuno di parte avversaria con cui discutere la resa. Il 18 luglio l'imperatore telegrafò a Truman e chiese la pace. Nessuno sembrò essere interessato.

In mancanza di meglio, gli americani adesso bombardavano città di soli 100000 abitanti, che non valevano quasi il costo delle bombe. All'inizio di agosto si era scesi al livello dei 50000 abitanti.

Rimanevano ancora quattro città tenute di riserva. Una di esse si chiamava Hiroshima, un'altra Nagasaki."

(LINDQVIST, SVEN: Sei morto! Il secolo delle bombe; Ponte alle Grazie; Milano; 2001; pag. 199)

Marco Pagani ha detto...

Questo Tibbets è il perfetto esempio della "banalità del male" (secondo la celebre espressione di Hannah Arendt).
Un idiota qualunque può sterminare in un secondo 140 mila persone solo perchè ha obbedito agli ordini. Tibbets è il più grande massacratore della storia se si considera la velocità di uccisione. Finchè esisteranno individui come lui la sopravvivenza della nostra specie rimane a rischio.
Tibbets è responsabile di un orrendo crimine di guerra, ma sono ugualmente corresponsabili tutti coloro che hanno fatto parte dell'equipaggio dell'aereo e anche chi ci ha messo dentro la benzina, come acutamente osservava don Lorenzo Milani in "L'obbedienza non è più una virtù".

Anonimo ha detto...

Io ritengo che questa persona non sia che l'ennesima pedina in un gioco molto grande. Che doveva fare?

E' molto "romantico" ritenerlo un massacratore visto che ha premuto il grilletto di una maccina bellica a cui una nazione intera aveva lavorato.
Se uno arriva a mangiare gli ultimi biscotti da una scatola che non aveva mai toccato prima, ma che anzi era stata in precedenza depredata da altri, non credo si possa prendere la colpa di aver finito tutti i biscotti! Non so se mi spiego

Anonimo ha detto...

Tibbets, che non avevo mai sentito nominare, ha fatto la lurida sua parte. Ma che dire dei mandanti? Nomi, cognomi e ruolo istituzionale, ad esempio? Da aggiungere alle giornate della memoria e consegnare alle generazioni a venire insieme alla loro simmetrica controparte? Perché ricordare uno degli olocausti è una gran cosa, ma non deve diventare una scusa per dimenticare gli altri, che sono davvero molti. Moltissimi.

"La storia che si dimentica, si ripete" dice un noto adagio. Spesso si ripete anche quella che si ricorda benissimo.

Anonimo ha detto...

clicca!

Anonimo ha detto...

Concordo con Angelo!
Troppo semplicistico e forse anche un po’ ipocrita “prendersela” con Tibbets.
…è un po’ come le attuali “guerre per il petrolio”..tutti in piazza a gridare no alla guerra per il petrolio e il giorno dopo tutti infuriati per l’ennesimo rialzo della benzina…

Conto-Graph ha detto...

Della serie "in memoria di" oggi hanno "proiettato" su rete4 il film Tora! Tora! Tora!

Anonimo ha detto...

Tibbets aveva il potere di dire no, di non salire su quell'aereo, di dire "lo faccia un altro, non io".
Certo, sarebbe forse finito in prigione, ma forse avrebe anche preso il premio nobel per la pace...
Tibbets poteva essere un uomo e invece è stato solo appunto una "pedina".
Marco Pagani
(risulto anonimo perchè non riesco ad accedere all'account da questo pc)

Mauro ha detto...

Non dimentichiamo che le 2 bombe atomiche sganciate sul Giappone furono principalmente un test.
La seconda città in particolare non era mai stata bombardata prima proprio per poter meglio valutare il danno inflitto.
2 bersagli per testare 2 tipologie di bombe: uranio e plutonio.