sabato, agosto 16, 2008

Un picco al giorno: Il picco del consumo energetico in Italia

Questa figura è presa dal "Rapporto Energia e Ambiente 2007" apparso recentemente sul sito di ENEA.

Il picco non si vede molto bene, ma c'è e deriva dalla somma dei contributi di tutte le fonti. Lo vedete meglio in questi dati, cortesia di J.S. Callahan che li ha estratti dal sito di BP.com. (non includono le rinnovabili, che sono comunque un contributo marginale).

Year   2001   2002   2003   2004   2005   2006   2007
Coal 13.7 14.2 15.3 17.1 17.0 17.2 17.5
Oil 92.8 92.9 92.1 89.6 86.7 86.7 83.3
Gas 58.5 58.1 64.1 66.5 71.2 69.7 70.0
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Total 165.0 165.2 171.5 173.2 174.9 173.6 170.8


Come vedete, il picco dei consumi energetici in Italia è stato nel 2005. E' un inversione di tendenza epocale.

In sostanza, siamo ufficialmente al di là del nostro picco e stiamo cominciando a rotolare per la china. Speriamo che nessuno si faccia male.

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Incidentalmente, a pagina 13, il rapporto ENEA contiene anche la seguente frase:

Visto che le riserve dichiarate sono rimaste pressoché immutate da parecchi anni e che si è a conoscenza di ben pochi nuovi giacimenti coperti in medio Oriente, ci si domanda se quei dati non siano in realtà più eterminati da decisioni sulle quote di produzione che il riflesso accurato di realtà geologiche. Molte zone di produzione, alcune molto più "giovani", al di fuori dell'OPEC, si trovano in una fase di declino produttivo, e anche per questo i dubbi sulla prossimità di un “picco della produzione petrolifera” sorgono e si concretizzano in aspettative di scarsità future e di prezzi elevati.

Miracolo! Hanno detto che c'è il picco del petrolio! Prima o poi, se ne dovevano accorgere anche loro.

8 commenti:

Weissbach ha detto...

Sì, ma... ENEL o ENEA?
Comunque è già qualcosa.

Ugo Bardi ha detto...

Si, ENEA... non ENEL. Si vede che il caldo ferragostano mi ha bollito il cervello.

Anonimo ha detto...

non è possibile però che la riduzione dei consumi energetici dei paesi industrializzati sia dovuta anche al fatto che molte industrie vengono trasferite all'estero, in particolare in cina?

Ugo Bardi ha detto...

In realtà, non sembra. Dai dati ENEA si vede che quello che sta crollando sono i consumi privati. I consumi industriali, più o meno, si mantengono costanti

Anonimo ha detto...

Sarebbe interessante anche avere un grafico dei consumi procapite, visto che già da alcuni anni la popolazione italiana cresce di quasi una mezza milionata all'anno.

Anonimo ha detto...

L'anonimo appena precedente mi ha rubato le parole... dalla tastiera! Aggiungo che sarebbe interessante poter sapere cos'hanno in mente (a parte cagnotti e camole) coloro che pianificano quella crescita impetuosa in un momento di crisi conclamata come quello corrente.

Carlo Stagnaro ha detto...

Caro Bardi, questa è la dimostrazione non che i consumi energetici seguono un andamento a campana, ma che la domanda energetica è relativamente elastica al prezzo. Naturalmente la grande domanda è se i prezzi saliranno o scenderanno, e da questo dipende se - a parità di altri elementi - i consumi saliranno o scenderanno. E qui torniamo al peak oil e dintorni.

Ugo Bardi ha detto...

Caro Carlo, le due cose sono compatibili, anzi necessarie una all'altra. I prezzi salgono e la gente consuma di meno perché la produzione stagna e le esportazioni diminuiscono. E' proprio il concetto di picco!