giovedì, novembre 27, 2008

Il ritorno del bagno di vapore


Uno dei modi di risparmiare acqua è di fare la doccia in due.
Non è sempre però la soluzione più pratica.


Fra le varie cose che mi sono capitate in vita, una è stata di essere invitato a una cerimonia indiana del bagno di vapore purificatore. Questo è avvenuto in Italia, ma il cerimoniere era un vero indiano Lakota (detti anche Sioux) e vi posso raccontare che non era una versione per turisti.

Una quindicina di persone si sono messi a sedere seminudi dentro una capanna al buio. L'assistente al cerimoniere stava all'esterno e da li' faceva rotolare all'interno dei pietroni scaldati al rosso vivo su un fuoco di legna. Stabilito che nessuno dei presenti era stato mortalmente ustionato dai pietroni (probabilmente per diretto intervento del Grande Spirito), il cerimoniere lanciava un secchio di acqua sui pietroni stessi. L'effetto che ne risultava era piuttosto simile a quello di cui ho esperienza quando mi capita di visitare una fonderia; ovvero di guardare dentro la bocca dell'altoforno.

La vampata di calore che si genera nella capanna in queste condizioni ha un effatto micidiale e uno si ritrova in trenta secondi a sudare più di quanto non abbia fatto nei precedenti 10 anni di vita. Il tutto mentre il cerimoniere prega il Grande Spirito con appropriate canzoni in lingua Lakota. Va detto che le regole consentono a chi non resiste di scusarsi e scappare pronunciando le parole rituali "Mitayuke Oyasin!" (siamo tutti fratelli). Apparentemente, il Grande Spirito perdona questo momento di sgomento. In quella occasione, non tutti ce l'hanno fatta ma vi posso dire che, da vero guerriero, ho resistito a tutte quattro le canoniche vampate di calore.

La capanna sudatoria Lakota è una versione un po' più drastica di cose più sopportabili, come la sauna finlandese o il bagno turco. Mi è capitato di provare la sauna finlandese in Finlandia: è bello caldo, si, ma non mortale come la cerimonia Lakota. Ho anche sperimentato molte volte il bagno termale giapponese, l'onsen; che è il meno mortale di tutti; anche se l'acqua è a temperature tali che sembra a un passo da poterci buttar dentro gli spaghetti.

Non so dire quali siano le ragioni delle differenze di stile di queste varie e antiche tradizioni. Certi bagni sono molto umidi e relativamente meno caldi, come mi pare di capire che sia l'hammam medio-orientale. Altri sono micidialmente caldi e poco umidi come la sauna e il bagno Lakota. Forse ci sono delle ragioni geografiche per queste differenze; per esempio in Giappone sono comuni le sorgenti calde naturali e, probabilmente, i giapponesi hanno trasferito in ambienti artificali l'antica abitudine di rilassarsi a mollo in queste pozze vulcaniche.

Una cosa che però tutti questi bagni hanno è la caratteristica di essere a basso costo; "sostenibili" diremmo oggi. Principalmente, il costo viene abbassato dal fatto di essere pubblici. Se uno dovesse tagliare la legna e scaldare l'acqua soltanto per se; sarebbe una fatica e un costo da non credersi. Una volta, in effetti, la doccia o il bagno caldo in casa propria erano impossibili o talmente costose da essere concepibili solo per i super-ricchi.

In secondo luogo, i vari bagni di vapore sono pensati in modo da risparmiare sia acqua come combustibile. In questo senso, il vapore batte ampiamente l'acqua liquida. La cerimonia Lakota è veramente il massimo del risparmio. Un po' di legna, una decina di litri d'acqua, e 15 persone escono dalla tenda fuori belle pulite e rilassate. L'altro estremo è il bagno giapponese, dove bisogna comunque scaldare un centinaio di litri d'acqua a persona. Però, va detto che il Giappone è un paese ricco d'acqua e anche di legna.

Vista la carenza di energia e di acqua che sta comincianto a delinearsi, sembrerebbe appropriato cominciare a pensare a soluzioni meno costose per le nostre personali abluzioni. Con questa idea in testa, ho fatto qualche misura. Vi posso dire che una doccia fatta a casa mia con due passate di shampoo consuma circa 25 litri di acqua, più o meno. Mi sembra di essere abbastanza parco, dato che su internet si dice comunemente che una doccia consuma almeno 50 litri di acqua. E' comunque sempre meno di una vasca da bagno che, tipicamente, contiene 150-200 litri di acqua. In effetti, fra le varie regole per risparmiare energia, una delle più comuni è "fate la doccia e non il bagno". Si suggerisce anche a volte di fare la doccia in due, il che ha qualche risvolto erotico; solo però nel caso della giusta combinazione di sessi e gusti.

Ora, ho anche visto che la temperatura ideale della mia doccia è di circa 40 gradi. Questo mi permette di fare un po' di conti. Sappiamo che per scaldare un litro di acqua di un grado ci vuole una kcal. Quindi, se la temperatura esterna è di 18 gradi, diciamo che mi ci vogliono 25*22 =550 kcal, il che corrisponde a circa 0.7 kWh. Ma questo assume un'efficienza del 100% e che si scaldi soltanto l'acqua che mi serve. Ovviamente, nella pratica le cose sono molto diverse. I vecchi scaldabagno a bidone erano estremamente inefficienti, dato che erano pensati per tener caldo un ammontare di una cinquantina di litri d'acqua tutto il tempo, anche se non serviva. Quelli più moderni, che scaldano i tubi via via che l'acqua passa, dovrebbero essere molto migliori, ma anche con questi credo credo che l'efficienza del riscaldamento di uno scaldabagno a gas sia misera e questo valore deve essere perlomeno moltiplicato per tre. Diciamo che una doccia mi costa 2 kWh.

2 kWh non sono molti, ai costi attuali dell'energia elettrica sono dell'ordine del costo di un caffé al bar. Se l'acqua si scalda con il gas, è ancora meno. In realtà, li si possono azzerare con dei pannelli solari passivi che non hanno difficoltà a scaldare l'acqua ai 40 gradi necessari, anche per quantità ben superiori a quelli che ci vogliono per una doccia.

Tuttavia, al momento attuale, nelle nostre zone il problema non è tanto l'energia, ma l'acqua. Con l'inaridimento generalizzato del Mediterraneo dovuto al cambiamento climatico, in un futuro non remoto potremmo trovarci in difficoltà per avere abbastanza acqua anche per una semplice doccia. Se il comune ti sospende le forniture; anche se uno ha i pannelli solari, la doccia se la scorda.

Ora, potremmo fare uno step in più e pensare di risparmiare ritornando agli antichi metodi di bagno di vapore? In effetti, la quantità di acqua necessaria è enormemente minore. Già vi ho raccontato che con il metodo Lakota, bastano pochi secchi d'acqua per 15 persone. Si possono fare saune molto più tecnologiche e su internet troverete molte soluzioni basate sul "generatore di vapore" elettrico. Questo è un arnese che ha una potenza data, al minimo, intorno ai 2 kW. Un bagno di vapore può durare un quarto d'ora o giù di li, ma il generatore starà in funzione un po' di più, diciamo una mezz'ora. Il risultato è 1 kWh di costo, non molto diverso da quello della doccia. Il vantaggio del bagno di vapore è che l'acqua necessaria è intorno ai due-tre litri; molto meno dei 20-30 che sono il minimo per una doccia.

Vedremo allora il ritorno del bagno di vapore? Forse si, ma ci sono alcuni problemi. Uno è che i sistemi super-belli e super-tecnologici in vendita sono molto cari. Una capanna sudatoria Sioux costa molto meno, ma non è che sia tanto pratica e mancano gli stregoni per le adeguate incantazioni e preghiere al grande spirito. In più, i vicini di casa troverebbero strano vedere la cerimonia svolgersi nel cortile.

Quello che vi posso dire è che c'è molto interesse sull'argomento e che nei paesi dove ci sono problemi d'acqua si cerca di fare degli "hammam sostenibili" basati sull'energia solare. Vi posso anche dire che sono stato invitato a provare uno di questi hammam solari, insieme a Toufic El Asmar e altri membri del team del trattore elettrico RAMSES. La cosa si dovrebbe fare per Marzo dell'anno prossimo a Attaouia, dalle parti di Marrakesh in Marocco. Vi racconterò come è andata.


15 commenti:

Anonimo ha detto...

Bravo, Ugo!
Oh! senza ironia.....
Quello che traspare dal tuo scritto è la quintessenta della dimostrazione che ciò che dobbiamo recuperare è la convivialità.Il consumismo imbecille,
dagli effetti devastanti e irreversibili si fonda essenzialmente sulla creazione di cellule antropomorfe dal comportamento ottusamente individualista.
Che sogno meraviglioso, per certi individui dallo spirito imprenditoriale,avere un popolo di
singoli,che all'occorrenza si comportano in modo gregario.E viceversa ovviamente.
E che incubo terrificante per loro,
la consapevolezza generalizzata che
il sole non è costruito come un lampadario da miliardi di lampadine ,seppur a d alta efficienza.Da vendersi una ad una,
seppure con regolare scontrino.
Se siamo in guerra, e ci sono tutti gli indizi e gravi che lo siamo, questa sembra combattuta tra visioni individualistiche e collettivistiche della vita umana.
Chissà se troveremo e alla svelta,
l'equilibrio fra queste visioni
della vita.Chissà se la paura di
sterminarci a vicenda trascinando un bel pò di ospiti terrestri inconsapevoli, paura che finora
è stata un pessimo deterrente e una ancora peggiore consigliera,
non si riesca a sostituirla con il coraggio di provare idonei modi di convivenza?
Ma a volte mi coglie una visione di di inusitato orrore.
Noi terrestri, non siamo altro che una simulazione fra tante, di mondi possibili,da parte di un essere vivente un pò più potente di noi.Il tutto sotto l'occhio impassibile di un essere ancora superiore, che osserva anche involontariamente divertito la raccapricciante tenzone.
Involontariamente, anche, perchè sopra di lui, c'è qualcun altro che guarda e viene a sua volta osservato.
Però.
Ho la sensazione che in linea di principio,noi potremmo comportarci in modo da sconcertare tutta la catena, anzi la torre, di spettatori.
Preferisco a questo punto, non indagare oltre.Nel mistero,anche il nemico,cerca di farsi amico del buio.
Ciaù
Marco Sclarandis.

Anonimo ha detto...

Mio fratello adopera un impianto in cantina( in Germania) che recupera le acque chiare e le fa ripassare per i servizi del WC - penso che ci sia un filtro in mezzo.
In Giappone ero perplessa a casa di un amico di essere invitata ( ero ospite) a fare prima un breve doccia e dopo rilassarmi in una piccola vasca costantemente a disposizione con acqua calda. I bagni hanno un ruolo importante anche nella cultura giapponese. Quindi l'acqua calda serviva a TUTTA la famiglia ma ci si infilava dopo una breve doccia.la vasca era una specie di termos con coperchio. Potrei informarmi come funziona.

Penso che la nostra fantasia deve solo volare per introdurre modifiche sensate perché in quest' epoca regna davvero la scemenza che spreca in un maniera insostenibile.

Cari saluti Maria

Anonimo ha detto...

Fulco Pratesi, Presidente onorario del WWF Italia, è da qualche tempo che gira in TV predicando che si può anche lavarsi di meno.
Qualche giorno fa, l'ho visto a "Cominciamo bene" su RAI 3.
Per risparmiare acqua ha affermato che si può fare la doccia ogni tre o quattro giorni ed usare indumenti di colori più scuri in modo da non doverli lavare tutti i giorni.
Una camicia bianca bisogna cambiarla ogni giorno per via del colletto, una grigia può sopportare l'utilizzo per almeno due giorni.

Avreste dovuto vedere le facce dei due conduttori, Fabrizio Frizzi e Elsa Di Gati. Strabuzzavano gli occhi, la loro mimica facciale non nascondeva certo la contrarietà per queste pratiche che evidentemente a loro modo di vedere sono piuttosto incivili.

La strada è lunga e tutta in salita purtroppo.

Anonimo ha detto...

http://www.corriere.it/
esteri/08_novembre_27
/energia_sporca_canada
_b94779f4-bc9a-11dd-88c4-00144f02aabc.shtml

Anonimo ha detto...

Io appoggio a pieno l'idea di Pratesi, anzi uno deve fare la doccia solo quando gli serve, tipo in inverno che fa freddo si può farla anche una volta a settimana.

Anonimo ha detto...

Una soluzione alternativa è compiere un "lavaggio integrale" meno spesso, limitandosi a lavaggi più localizzati nelle rimanenti giornate. Bidet e lavabi sono stati inventati per questo. Lavarsi integralmente una volta alla settimana è quanto mi veniva imposto da bambino, ed è già una sciccheria. Oggi, da adulto, ho verificato che è possibile una ulteriore rarefazione, a meno che si viva in situazioni molto particolari.

P.S. Un altro modo per risparmiare un sacco d'acqua, se vivete in campagna, è fare la pipì all'aperto. Non comporta nessun sacrificio e nessuna conseguenza negativa.

Anonimo ha detto...

la doccia tutti i giorni chi la faceva 50 anni fa? e vivevano bene lo stesso.
mi permetto una precisazione pignola e inutile: se faccio la doccia a 40 °C il delta t dell'acqua è un poco più alto di quello usato nei conti: l'acqua dell'acquedotto arriva in casa a 13-14 °C circa, non a 18.

roberto ha detto...

nel bagno a vapore bisogna anche considerare tutta l'acqua che ti bevi dopo che esci , perche' sudando butti fuori la tua che ai accumulato bevendo. l'acqua che sciupi sudando la devi reintegrare.

roberto de falco

Ugo Bardi ha detto...

Roberto, ti ce ne vuole prima di sudare 25 litri d'acqua per far pari con una doccia!

Frank Galvagno ha detto...

C'è sempre stato il mito di dire che "col bagno si spreca più acqua che con la doccia".

Io riempio la mia piccola vasca con 4 L circa, con cui mi "sgrosso"; poi, con circa altri 3-4 L, mi sciacquo con il tubo della doccia.
2-3 volte alla settimana.

Quest'anno mi sono evoluto: ho acquistato una doccia solare da camping. Un'otre da 10 L, nera, che si scalda al sole in 3 ore.

Paolo Marani ha detto...

Ugo. Stavo per fare una esperienza simile qualche anno fa quando sono stato ospite di una tribu pseudoindiana che risiedeva nei pressi del monte Amiata (gli YantaHo).
Poi però mi sono tirato indietro pensando non fosse il massimo per la mia salute, mi sa che ho fatto male e mi sono perso qualcosa ;o)

Anonimo ha detto...

La pulizia a vapore è largamente pubblicizzata anche nelle tv. Inoltre, la cottura a vapore sembra sia dietetica e faccia conservare la qualità delle vitamine ecc.
Si potrebbe pensare a tunnell di lavaggio, gli "umanilavaggi", che scorrendo su tapis roulant, lavano in serie e economicità decine di persone. Non voglio fa sembrare la cosa degna dell'anticamera di Himmler, ma del tutto moderna.
Certamente, separazione netta in base all'età, tanto per fare anche socialità.

Anonimo ha detto...

Sarà anche vero quello che dite, ma chi non si lava puzza.
E stare di fianco ad una persona che puzza fa schifo.
Tra l'altro una breve doccia fatta tutti i giorni probabilmente richiede meno acqua di un bagno fatto una volta a settimana.

E poi, perchè prendersela con la doccia? E il WC quanta acqua consuma ad ogni scarico?
Perchè allora non tirate l'acqua una volta a settimana, per risparmiare...

Anonimo ha detto...

Anonimo: "chi non si lava puzza".

Non siamo tutti uguali -- c'è chi è più portato a puzzare di più, chi di meno. Inoltre, non svolgiamo tutti le stesse attività, e anche questo influisce.

Anche il concetto di "puzza" è opinabile: secondo me chi lascia dietro di sé una scia di "deodorante" o "profumi" vari "puzza" più di chi ha un lieve sentore di umanità.

Anonimo: "E il WC quanta acqua consuma ad ogni scarico?"

Dipende dalla vaschetta impiegata e dalla sua taratura. La mia può erogare da 1 a 5 litri, a seconda di come si agisce sul comando (che è del tipo apri-chiudi, ovvero permette di interrompere volontariamente il flusso). Ovvio che la quantità d'acqua da impiegare dipende dalla tipologia delle deiezioni. Inoltre, proprio a fianco a casa mia c'è un campo, il che apre un orizzonte di possibilità ancor più risparmiose.

Nuvola ha detto...

ehh no. Prova a farti una vasca di metropolitana poi me lo racconti il lieve sentore di umanita'. Chi non si lava per una settimana diventa un puzzone, e' inevitabile. Idem se non lavi i vestiti per lo stesso periodo di tempo.
Certo che se uno ha sempre addosso un fetore inenarrabile dopo un po' smette di sentirlo appieno e lo percepisce come un lieve sentore di umanita', ma gli altri no!
Chi non si lava, dopo un po' puzza e te ne accorgi subito.