I grandi cambiamenti spesso passano inosservati. Ce n'è stato uno in questi giorni che non ha fatto notizia in Italia; come è normale sui nostri media,
impegnati in tutt'altre cose. Eppure è un cambiamento importante: la Turchia si è accordata con l'Iran per far passare il gas iraniano attraverso il proprio territorio e distribuirlo in Europa (vedi la notizia, più in basso).
Questo accordo ha a che fare con uno dei problemi strategici principali che hanno accompagnato la politica mondiale nell'ultimo secolo è stato il controllo delle risorse petrolifere medio-orientali. Se non siete troppo familiari con queste cose, vi invito a dare un'occhiata a un
articolo che ho scritto recentemente sulle comunicazioni fra Europa e Medio Oriente.
Per le potenze marittime, prima la Gran Bretagna e poi gli Stati Uniti, uno dei modi di esercitare questo controllo è stato bloccare i tentativi delle potenze continentali (principalmente la Germania) di creare comunicazioni via terra fra Europa e Medio Oriente. Un tempo, questo ha voluto dire boicottare la ferrovia Berlino-Baghdad che non fu mai completata dopo che gli Inglesi ebbero conquistato l'Iraq con la campagna del 1914-1918. In tempi più recenti questo ha voluto dire bloccare ogni tentativo di costruire oleodotti (o gasdotti) che passassero attraverso la Turchia; ovvero lungo lo stesso tragitto della ferrovia Berlino-Baghdad. Se guardate la figura in cima (cliccate per ingrandire), in effetti, vedete che mancano oleodotti e gasdotti che portino il gas e il petrolio medioorientali per via di terra verso l'Europa, lungo la loro strada più naturale, la Turchia (le linee rosse nella figura sono oleodotti progettati, ma mai costruiti finora).
Per molti anni dopo la seconda guerra mondiale, la Turchia è stata un fedele alleato degli Stati Uniti del cui supporto aveva bisogno per contrastare l'espansione sovietica. Ma tutto cambia e, svanita la minaccia da Nord, la Turchia può tornare agli imperativi strategici del vecchio impero ottomano, ovvero fare da "ponte" fra l'Europa centrale e il Medio Oriente. Non è un caso che l'Europa sia così interessata ad avere la Turchia fra i membri dell'Unione e non è un caso che la Turchia non abbia appoggiato l'invasione Anglo-Americana dell'Iraq nel 2003. Non è un caso, nemmeno, che gli Stati Uniti abbiano fatto esprimere dal loro ambasciatore ad Ankara la loro disapprovazione per l'accordo Turco-Iraniano (vedi l'articolo dell'associated press del 17 Luglio, più in basso)
Così, con l'accordo con l'Iran di questi giorni, la Turchia sta disponendo i suoi pezzi sulla scacchiera medio-orientale per giocare una partita simile a quella che ha giocato, e perso, nel 1914-1918. Lo stesso stanno facendo gli altri giocatori: l'Iran cerca di rompere il suo isolamento, l'Europa cerca di avere un fornitore di gas alternativo alla Russia e gli Stati Uniti cercano di mantenere il loro controllo militare e politico sulle risorse del Medio Oriente. E' un gioco difficile, ma la posta ha un immenso valore. Per un buon secolo fino ad oggi, chi ha dominato le risorse petrolifere del Medio-Oriente ha dominato il mondo; e tuttora lo domina. Ma è un gioco che non durerà per sempre. Quanto durerà ancora? Qualche decennio al massimo, forse anche meno.
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http://www.rainews24.it/Notizia.asp?NewsId=71878
Teheran | 14 luglio 2007
Iran e Turchia firmano un accordo per trasportare gas iraniano in Europa
L'Iran e' il piu' grande possessore di riserve gassose dopo la Russia
Iran e Turchia hanno firmato un accordo preliminare per trasportare il gas iraniano in Europa attraverso la Turchia. Secondo quanto ha dichiarato alla filiale di Ankara dell'agenzia di stampa iraniana Irna, il ministro del Petrolio iraniano, Kazem Vaziri-Hamaneh, il memorandum siglato tra Ankara e Teheran prevede sia il trasporto attraverso l'Iran del gas originariamente proveniente dal Turkmenistan verso Ankara, sia l'utilizzo dei campi di estrazione del gas iraniano situati nel Sud del Paese.
L'Iran, che e' il piu' grande possessore di riserve gassose dopo la Russia, ha preso in considerazione l'Ucraina e la Turchia come rotte possibili per il transito del suo gas verso l'Europa, tanto da annunciare nell'agosto 2006 un accordo con Ankara per l'utilizzo dei suoi gasdotti. Nonostante le massicce riserve del paese pero' Teheran ha rallentato le sue esportazioni soprattutto a causa del limitato accesso, frutto delle sanzioni americane, agli impianti di gas liquefatto, che raffreddano il gas per portarlo allo stato liquido, in modo da favorirne il trasporto via mare. Il Turkmenistan ha gia' esportato 4,1 miliardi di metri cubi in Iran nella prima meta' dell'anno. L'accordo siglato oggi e' stato confermato dal direttore delle relazioni internazionali della compagnia petrolifera nazionale iraniana, Hojatollah Ghanimifard, che ha detto che esso "pone le basi di un lavoro congiunto tra i due paesi".
Il transito via Ankara, verso l'Ungheria, l'Austria e i Balcani orientali, dovrebbe permettere l'approvvigionamento di 31 miliardi di metri cubi di gas a regime, attraverso il gasdotto "Nabucco". Una via di transito questa caldeggiata dall'Europa che la considera una alternativa necessaria alla diversificazione della sua dipendenza dalle fonti russe e un modo per raggiungere le riserve dei paesi del'Asia centrale.
Vaziri-Hamaneh, secondo quanto confermato dagli esperti, intende finalizzare i dettagli dell'accordo in un mese mentre Ghanimifard ha annunciato che i futuri colloqui riguarderanno la struttura dell'azionariato delle aziende eventualmente coinvolte nello sviluppo degli impianti. "I dettagli saranno studiati il mese prossimo, in occasione della vista del ministro dell'Energia turco per siglare gli accordi finali in 4-6 mesi", ha aggiunto Vaziri-Hamaneh, sottolineando che le fasi 22,23,24 del gasdotto, coinvolte nell'accordo, saranno sviluppate nei termini di una operazione di "buy back". In sostanza, le aziende che avranno sviluppato gli impianti consegneranno alla compagnia di Stato iraniana i campi estrattivi, una volta terminate le operazioni di sviluppo, in cambio di forniture di petrolio e gas a copertura degli investimenti effettuati.
http://www.iht.com/articles/ap/2007/07/17/europe/EU-FIN-Turkey-Iran-Gas-Pipeline.php
Iranian official defends energy deal with Turkey, says U.S. should not meddle
The Associated Press
Published: July 17, 2007
ANKARA, Turkey: An Iranian diplomat on Tuesday defended an agreement with Turkey to ship natural gas from Iran and Turkmenistan to European markets and called on the United States not to meddle in the region's affairs.
Turkey and Iran last week agreed on a preliminary deal to build two separate pipelines to ship natural gas from the fields in Iran and neighboring Turkmenistan via Turkish territory.
The United States — a close ally of Turkey — on Monday criticized the timing of the deal and said Iran was not a reliable partner. Washington, which fears Iran's nuclear ambitions are a threat to peace, wants to isolate Iran internationally.
"The agreement is not only to the benefit of Iran and Turkey, it is to the benefit of regional countries also," Ahmad Noorani, the diplomat, told reporters in Ankara. "European nations will also reap the benefits of this agreement."
Asked to comment on U.S. objections, Noorani said "this country's policies in the region are not positive or constructive."
"It is the people of the region that are shaping their own future. If the U.S. is disturbed by the cooperation it should revise its own policies," Noorani said.
Turkey's Foreign Minister Abdullah Gul, in remarks published Tuesday, also defended the deal saying it would contribute to European energy security. European nations are aiming to diversify energy supplies to reduce dependence on Russia.
In a daily press briefing Monday, U.S. State Department spokesman Sean McCormack said: "Do we think it is the right moment to be making investments in the Iranian oil and gas sector? No, we don't think so."
An official from the Turkish Energy Ministry said Turkey had reached a preliminary agreement to build some 3,500 kilometers (2,174 miles) of gas pipelines and transport up to 40 billion cubic meters (1,412 billion cubic feet) of gas to Europe, through Turkey.
The official, who spoke anonymously because he was not authorized to speak to journalists, said Ankara and Tehran were a month away from a final agreement, setting late August as the probable date for a final treaty.
Under the deal, Iran will also allow Turkey to develop a part of its gas fields in the country's south and will ship 10 billion cubic meter (353 billion cubic feet) of gas per year, which Turkey can use for its own domestic needs or ship to the EU, according to the ministry official.
Turkey, a partner of a European gas pipeline project called Nabucco, wants to be a key hub for oil and gas routes to feed the energy-hungry markets of Europe.
The construction of the Nabucco pipeline, which will stretch from Turkey to Austria crossing Bulgaria, Romania and Hungary, is expected to start by 2009 and the first gas will flow in 2012. When fully operational — which is not expected before 2015 — Nabucco will carry 31 billion cubic meter (1,094 billion cubic feet) per year, mostly from the Caspian basin.
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Associated Press Writer C. Onur Ant contributed to this report from Istanbul.