mercoledì, ottobre 08, 2008

Mi fa il pieno di mais?

Sul sito dell’Unione Petrolifera sono disponibili alcuni documenti relativi a uno studio sui biocarburanti eseguito da Nomisma Energia, dal titolo “I biocarburanti in Italia”, che contiene dati e analisi interessanti sulla situazione e sulle prospettive di questo settore.
I biocarburanti nel mondo contano attualmente per il 2,3% dei consumi mondiali di carburanti, dopo 30 anni di sostegno. Lo studio prende in esame le esperienze dei due principali produttori mondiali, gli USA e il Brasile, rilevando che lo sviluppo relativo della produzione di bioetanolo dipende da condizioni locali difficilmente riproducibili in altri paesi. Nel 2008 un terzo della produzione di mais degli USA sarà destinato ad essere impiegato per la produzione di bioetanolo, oltre 100 Mtonn. Il doppio rispetto al 2006. Questa è la singola causa più importante del rialzo dei prezzi alimentari. Nonostante questo sforzo, negli USA solo il 4% dell’energia consumata nei trasporti proviene dai biocarburanti.
L’obiettivo dell’U.E. del 5,75% di biocarburanti rispetto al consumo di benzina e gasolio al 2010, non sarà raggiunto, verrà spostato al 2015, ma non è certo il suo conseguimento. In Italia, per raggiungere l’obiettivo, servirebbero al 2010, 2,1 milioni di ettari di superficie agricola, ma il potenziale teorico è oltre tre volte più basso. (Per inciso, questa superficie rappresenta quasi il 20% di quella agricola totale).
Lo studio ha un’appendice dedicata al LCA (Life Cycle Assessment) della produzione di biocarburanti in Italia. Per il bioetanolo, il rapporto tra energia ottenuta e quella impiegata è 1,2, per il biodiesel è 2,5. Numeri certamente non entusiasmanti.

Queste le conclusioni sintetiche dello studio:
I biocarburanti sono destinati a crescere.
Le politiche sono complesse e i tempi lunghi, in particolare in Italia.
Non sono la principale causa dell’aumento dei prezzi degli alimenti.
Gli obiettivi ambiziosi sono già stati aggiustati.
I biocarburanti sono giustificati per aiutare l’agricoltura.
I potenziali impatti sui prezzi sono dell’ordine di 1-2 € cent/litro alla pompa.
Il bilancio energetico e della CO2 in Italia danno valori inferiori alle soglie della commissione.
Non esiste sufficiente terreno in Italia e in Europa.
Minori difficoltà oggi per il biodiesel.
Grandi innovazioni tecnologiche necessarie in futuro per materia prima non alimentare.

In sostanza questo studio mi sembra confermi quanto già sapevamo: la bassa densità di energia, da cui deriva la necessità di grandi estensioni di superficie agricola da riconvertire, e la conseguente competizione con la produzione alimentare, rendono assolutamente impraticabile la strada dei biocarburanti per il trasporto individuale di massa. A mio parere, i biocarburanti potrebbero invece svolgere un utile ruolo di nicchia in alcuni settori economici come quello dell’agricoltura, sostituendo i carburanti convenzionali nelle macchine agricole utilizzate per la produzione.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

In Romania il prezzo dell'olio (mais e girasole) per uso alimentare oramai raggiunge prezzi che fanno protestare i rumeni !

Questo non solo per l'uso come carburante, ma anche per l'uso nelle stufe (anche Italiane) al posto del pallet !!!
es:
http://www.bergoserenissima.it/prodotti/prodotto.php?Gp=35&Pr=100125


Ciao

Frank Galvagno ha detto...

Giusto.

La bassa efficienza dell'agrobio va riconosciuta e valutata per quello che è: utile, forse indispensabile, ma è assolutamente necessario ponderarla in modo da avere il massimo dello stoccaggio energetico compatibilmente con gli utilzzi più nobile dei suoli.

Per analogia, se tutti da domattina ci scaldassimo e cucinassimo a legna, le foreste scomparirebbero molto rapidamente. Se invece usiamo il sole e l'isolamento per il 90%, e la biomassa per i soli casi particolari (notte, cielo nuvoloso, freddo intenso) la cosa assume un'altra fattibilità

GiangiF ha detto...

A proposito di superfici necessarie vedi:

1)GJ/ettaro
http://www.locchiodiromolo.it/blog/wp-content/uploads/2007/06/h2_per_ettaro.miniatura.jpg

2) Auto per ettaro
http://www.locchiodiromolo.it/blog/wp-content/uploads/2007/06/auto_per_ettaro.miniatura.jpg

Gianni Comoretto ha detto...

Ieri alla radio ho sentito la notizia che il prosepttato impianto di biodiesel a Livorno (alla Stanic) non si farà.
La notizia comunque girava già da mesi:
http://www.senzasoste.it/la-mia-citt-/livorno-leni-ritira-gli-investimenti-e-taglia-sulla-manuten.html