mercoledì, ottobre 08, 2008

Il picco dei furtarelli (non abbiamo ancora visto niente)


Ieri ho fatto un salto alla casupola in collina. Da un po' volevo recuperare la motosega e altre cose: volevo toglierle dalla cantina per portarle in un luogo meno umido. Cerca e ricerca, la motosega non c'è più. Sparita!! E con lei, anche altri oggetti. Il tutto avrà un valore commerciale di 150, 200 € al massimo. I ladri, meno ambiziosi di Lupin e Gighen visto il target, hanno poi proseguito con un'altra casupola isolata, prima di dileguarsi.

Ora, non mi ritengo particolarmente sfortunato, tra l'altro i trafugatori non hanno neanche forzato le serrature in quanto con qualche acrobazia hanno raggiunto la finestra più "facile". Neanche mi importa sapere se sono italiani o no.

Quello che secondo me merita un pò di riflessione è il contesto. Furtarelli come questi ce ne sono sempre stati. Tuttavia, la casupola è collocata a 400 m di dislivello dal primo paesino, con strada stretta in mezzo ai boschi. Il cortile è cieco e a un ladro non conviene andare con un furgone, le poche case "vicine" (a qualche centinaio di metri) vedono tutto!
A piedi ci vuole quasi 1 ora di cammino a pendenza media del 12%, inoltre già si sa che non si farà chissà quale bottino. Per questo, nessuno aveva mai segnalato furti in 30 anni. Finora.
Il picco del petrolio rende però interessanti anche piccole refurtive, in posti scomodi da raggiungere. Poco ma sicuro, e di questi tempi tutto fa brodo... immediato il paragone con l'EROEI calante, gli scisti bituminosi e compagnia bella.

Molto post picco, no? Ma non abbiamo ancora visto niente.

7 commenti:

magius ha detto...

come dire: se volete farvi la casetta post-picco, meglio non farla in luoghi isolati. a meno che, "dopo" non abbiate almeno un esercito privato a difendervi...

Anonimo ha detto...

E' evidente che dalla descrizione del luogo e della refurtiva è qualcuno della zona che sapeva bene cosa trovare.
Come quando aprono le cantine nei condomini e guarda caso, aprono solo quelle dove vi sono delle biciclette, naturalmente le biciclette le rubano. Sono persone del luogo che vanno a colpo sicuro.

Anonimo ha detto...

domenica sera, passando da lì, ho visto un suo vicino che stava motosegando allegramente degli alberi... erano trent'anni che non lo vedevo così contento; che sia il "picco" della beffa?

Anonimo ha detto...

Spiacente dirtelo ma sono balordi/drogati del luogo dato che questi furti da 50anni li fanno loro.

Sono pochi ma, una dopo l'altra, dopo 30anni sono arrivati alla tua.

Ciao

Frank Galvagno ha detto...

LOL, Gio ... :-D


A me la cosa che stupisce è il concetto di ritorno energetico: in quelle zone ti devi muovere a piedi per non farti "beccare" e devi salire in cima a una collina.
Cioè, investire tempo e energia per poi ottenere roba da poco.

Anonimo ha detto...

Non sono nè balordi nè drogati, ma più spesso furti su commissione o comunque con ricettatore già noto.

Non so dire nel caso specifico, ma dalle mie parti (Romagna) questi fatti succedono periodicamente già da anni: una notte una squadra si muove e saccheggia oggetti mirati in tutti i capannoni agricoli non protetti (la maggiora parte).

Tra gli oggetti rubati, le motoseghe sono le prime: ce n'è sempre richiesta e sul mercato dell'usato una di marca va tranquillamente a 400€. Quando quindi in una nottata ne fanno sparire due dozzine è ovvio che han già un commerciante compiacente a cui portarle.

Anonimo ha detto...

molto spesso sono anche i cacciatori.
Passano per luoghi del genere per "lavoro" (divertimento) e poi... la tentazione fa il resto!