giovedì, marzo 22, 2007

Buon Norouz a tutti



Con la festività del Norouz, in Iran siamo entrati da ieri nell'anno 1386. Il Norouz è una festività molto antica, ne potete trovare una descrizione, per esempio, qui.

La festività del Norouz coincide anche con l'anniversario della nazionalizzazione del petrolio iraniano, che avvenne nel Marzo del 1951 ad opera, fra gli altri, di Mohammed Mossadeq che divenne primo ministro contemporaneamente alla nazionalizzazione. A quel tempo, l'ENI di Enrico Mattei ebbe un ruolo importante nello sviluppo dell'industria iraniana; è una storia lunga e complessa che si sta tuttora svolgendo.

A più di 50 anni di distanza dalla nazionalizzazione, l'Iran è ancora uno dei maggiori produttori mondiali di petrolio. Tuttavia, l'Iran si trova anche in una situazione molto difficile; mentre l'aumento dei prezzi del petrolio ha generato un flusso importante di risorse; allo stesso tempo l'aumento dei consumi interni sta facendo diminuire le capacità di esportazione del paese.

Come alternativa al petrolio e al gas, l'Iran ha poco carbone (e di cattiva qualità), nonché una modesta produzione di energia idroelettrica. L'Iran ha discrete risorse di uranio, anche se non abbondantissime; per cui una possibile strategia per ridurre il consumo interno di petrolio potrebbe essere lo sviluppo di centrali nucleari. Ma l'energia nucleare porta con se problemi politici immensi, come tutti sappiamo.

Probabilmente, la cosa migliore per l'Iran sarebbe lo sviluppo di energia rinnovabile, ma sembra che per adesso non si facciano molti sforzi in questo senso. Sembra che il governo iraniano, come molti altri governi, incluso quello italiano, non riesca ancora a vedere l'immenso potenziale dell'energia rinnovabile. E' un peccato, perché l'energia rinnovabile sarebbe un ottimo investimento per i ritorni delle esportazioni del petrolio. Ci vorrà un po' di tempo, ma prima o poi sarà una cosa ovvia per tutti.

Può darsi che le esportazioni di petrolio iraniane siano destinate a declinare nel prossimo futuro. Tuttavia, nel probabile declino generalizzato della produzione mondiale, l'Iran è destinato a rimanere uno dei massimi esportatori petroliferi ancora per molti anni.

Ma perché sempre parlare di petrolio? L'Iran è anche una zone abitate più antiche del pianeta, una culla della civiltà, un tesoro mondiale di poesia e letteratura, un'immensa ricchezza di cultura. Apprezziamolo per queste cose che, a differenza del petrolio, non finiranno mai!

Così, buon Norouz a tutti!




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