martedì, febbraio 26, 2008

I Lamed Wufniks



Le pale eoliche di Montemignaio, provincia di Arezzo


Ci sono sulla terra, e ci sono sempre stati, trentasei uomini giusti la cui missione è di giustificare il mondo davanti a Dio. Sono i Lamed Wufnik. Non si conoscono fra di loro e sono molto poveri. Se un uomo si accorge di essere un Lamed Wufnik, muore immediatamente e qualcun altro, forse in qualche altra parte del mondo, prende il suo posto. I Lamed Wufnik sono, senza saperlo, i pilastri segreti del mondo. Senza di loro, Dio distruggerebbe l'intera umanità. Ignari, sono i nostri salvatori. Questa credenza mistica degli Ebrei si può trovare nelle opere di Max Brod. La sua remota origine si può forse trovare nel diciottesimo capitolo della Genesi, dove leggiamo questo verso: "E Dio disse, se troverò in Sodoma cinquanta uomini giusti entro la città, allora risparmierò il luogo per il loro bene." I Musulmani hanno un personaggio analogo nei Kutb.


Jorge Luis Borges "Il libro degli esseri immaginari" (1967)



Non so se esistano veramente i Lamed Wufniks o i Kutb ma, più passa il tempo, più mi accorgo che il mondo va avanti per la cocciutaggine di poche persone che riescono a fare le cose giuste mentre quasi tutti gli altri o stanno a guardare o a mettergli i bastoni fra le ruote.

Qui vi racconto qualcosa di uno di questi cocciuti benefattori dell'umanità: Angiolino Sabatini, sindaco di Montemignaio, il primo paese che è riuscito a installare delle torri eoliche in Toscana. Sabatini non sarà proprio un Lamed Wufnik (e spero di no perché se per caso legge queste note, secondo Borges deve morire immediatamente!), ma comunque ha dei grossi meriti per essere riuscito a installare tre torri per un totale di 1.5 MW nonostante tutte gli ostacoli, i bastoni fra le ruote, l'ostruzionismo, la guerra sorda o dichiarata, e altre cose.

Queste note non sono proprio un intervista di Angiolino Sabatini, ma un resoconto a memoria di una chiaccherata che ho fatto con lui sul treno che andava da Firenze a Milano qualche settimana fa.

La storia di Angiolino Sabatini (classe 1945) comincia alla centrale elettrica "Marzocco" di Livorno dove lavora come giovane diplomato in elettrotecnica. Già a quel tempo, negli anni '70, lui e altri dipendenti si accorgono dell'inquinamento che la centrale produce bruciando olio pesante. Lo zolfo emesso corrode le carrozzerie delle macchine dei dipendenti parcheggiate. Sabatini fa notare la cosa alla direzione e subito si prendono provvedimenti efficaci: una tettoia viene costruita sopra il parcheggio.

Più tardi, Sabatini si trasferirsce a Montemignaio, un piccolo comune sull'Appennino Toscano, continuando a lavorare per l'ENEL. Anche lì, il problema dell'inquinamento portato dalle centrali elettriche sulla costa si fa sentire. Uno studio dell'Università di Firenze indica che i venti prevalenti portano sull'Appennino i veleni generati dalle centrali sulla costa. Sabatini comincia a concepire l'idea di fare qualcosa per combattere l'inquinamento. La zona di Montemignaio è molto ventosa e si possono costruire impianti eolici.

Le prime misure anemometriche a Montemigniaio si fanno nel 1991. Ci vorranno più di 10 anni prima che le torri entrino finalmente in funzione. Sabatini ha diversi aneddoti da raccontare su questo argomento; alcuni dei quali non possono essere resi pubblici con nomi e cognomi. Sarà sufficiente raccontare che basta che un solo funzionario si rifiuti, per ragioni sue, di firmare un'autorizzazione per bloccare per anni la costruzione. E i funzionari, a differenza dei politici, sono inamovibili e non influenzabili dal voto popolare. Di conseguenza, la Toscana è rimasta praticamente a zero come energia eolica, nonostante che il piano energetico regionale del 1997 prevedesse di installare 300 MW di energia eolica. A dieci anni di distanza, le pale eoliche di Montemignaio (1.5 MW) rimangono solitarie, le uniche in funzione in Toscana.

Via via che mi occupo di energia e di risorse, mi accorgo sempre di più di quanto le barriere che ci tengono bloccati siano barriere che noi stessi ci siamo costruiti. E' sempre una storia di burocrazia, lentezza, ignoranza, passività, rassegnazione. Sembra che abbiamo perso la capacità di fare qualcosa per combattere il lento strangolamento che la scarsità di petrolio ci sta portando. Ci stiamo strangolando con le nostre stesse mani, eppure ci sarebbero modi per respirare a pieni polmoni l'energia che ci scorre intorno in tante forme. Se Angiolino Sabatini ha impiegato 10 anni per installare tre torri eoliche, a me c'è voluto un anno e mezzo per installare soltanto 2,6 kW di pannelli fotovoltaici. Non vi dico che fatica sta facendo Pietro Cambi per far circolare il suo cinquino elettrico, le difficoltà che sta trovando Massimo Ippolito con il suo nuovo sistema eolico d'alta quota e tanti altri casi. Forse ci sono tanti lamed wufnik (ma meglio non dirlo sennò.....)


Ecco una storia più dettagliata degli impianti eolici di Montemigniaio, scritta recentemente da Sabatini stesso

da EQUOLOGIA

Il parco eolico di Montemignaio - 07/08/2007
di Angiolino Sabatini
Esperto di energie rinnovabili
Ex Sindaco di Montemignaio

Il comune di Montemignaio, il più piccolo della provincia di Arezzo, sorge sulle boscose pendici del Pratomagno ad un'altitudine che varia dai 739 metri s.l.m. ai 1470 del Secchieta ed è sovrastato dal Castel Leone o Castiglione eretto, nel XII secolo, per volere dei conti Guidi.

Il progetto del parco eolico di Montemignaio parte nel 1991 con l’installazione degli anemometri per misurare il vento e sono occorsi 10 anni per vedere realizzati i primi 3 aerogeneratori.

Il progetto parte ancor prima del 1991 con lo studio dei dati dell’Università e del Comune di Firenze sull’inquinamento atmosferico, con particolare riferimento alle piogge acide. Infatti dagli anni ’70 in poi abbiamo registrato forti quantità di piogge acide che hanno causato gravi danni ai boschi e alle abetine del territorio di Montemignaio e Vallombrosa. Dai dati dell’università di Firenze si evince che le centraline poste a Vallombrosa discordavano da quelle posizionate nel comune di Firenze e non seguivano un andamento omogeneo ma presentavano andamenti del tutto diversi. Quelle di Firenze erano funzionali ai venti o alle piogge quelle di Vallombrosa solo alle fermate e alla produzione della centrale termoelettrica Marzocco di Livorno. Questa centrale consuma, a pieno carico, circa 67 tonnellate l’ora di nafta pesante ed, entrata in funzione nel 1964 circa, è stata dotata di elettrofiltri soltanto nel 2003, con la evidente conseguenza che tutto ciò che veniva bruciato andava per aria per poi tornare a terra anche sotto forma di piogge acide, colpendo soprattutto il territorio di Vallombrosa e Montemignaio che sono posti sulla montagna più alta che incontrano i predominanti venti marini!

Per anni ho denunciato il fenomeno fino a che non si sono mossi la Provincia ed il Comune di Livorno, che hanno imposto all’ENEL di montare gli elettrofiltri. A seguito di questo episodio mi sono avvicinato alla produzione di energie rinnovabili, la Edison ha presentato, dopo un lungo monitoraggio anemometrico, un progetto per un parco di 5 aerogeneratori. Dei 5 aerogeneratori ne sono stati costruiti solo tre perché l’ENEL non accetta sulla propria linea potenze superiori ai 2 megawatt rendendosi disponibile ad accettare l’energia prodotta dalle ulteriori due macchine soltanto nel caso in cui fosse costruita una linea dedicata agli aerogeneratori, ma questo comporta spese così elevate da non rendere economicamente possibile l’intervento. L’area in oggetto è situata in corrispondenza del crinale di Monte Secchieta, precisamente nei pressi di Poggio della Risala, all’interno del territorio comunale di Montemignaio (AR). L’altitudine varia dai 1400 m slm ai 1470 m slm; l’ambiente nella zona del sito è caratterizzato da pascolo cespugliato.

L’impianto è stato realizzato a seguito di un Accordo di Programma tra la Regione Toscana, la Provincia di Arezzo ed il Comune di Montemignaio, che ha permesso l’individuazione all’interno della zona agricola, di un’area idonea all’installazione di n. 3 aerogeneratori tripala ENERCON E40 da 0,6 MW ciascuno, per una potenza media di resa totale pari a 1,8 MW ed una produzione annua di 4.392 MW. L’energia elettrica prodotta in Bassa Tensione (BT) dal generatore di ciascuna macchina viene trasferita al quadro di controllo interno della torre e quindi ad una cabina prefabbricata ubicata ai margini del plinto (cabina di macchina) dove sono alloggiati quadri elettrici ed il trasformatore per la elevazione della tensione da BT (380-690 V) a Media Tensione (15.000 V). Un sistema di linee in cavo di tipo interrato collega fra loro le cabine in MT. Dalla centrale, tramite cavidotto interrato, l’energia prodotta viene trasmessa fino al punto di consegna in MT (15KV). L’impianto eolico di Secchieta, sfruttando una risorsa naturale e rinnovabile, produce energia elettrica "pulita" e permette quindi la riduzione di emissioni nocive.

Dalle lungaggini burocratiche per la realizzazione del nostro parco eolico mi sento di poter dire che ancora oggi, in Toscana, esistono molte difficoltà per montare impianti che utilizzino fonti rinnovabili. Il piano energetico regionale, attualmente in vigore, prevede la costruzione di 300 MW eolici, ma di fatto questi progetti non sono fattibili visto che le attuali linee guida sono talmente restrittive da non permetterne la realizzazione.


12 commenti:

Sandro kensan ha detto...

Molto bello il racconto. Io poi sono convinto che le pale eoliche sono l'energia che rimarrà quando il petrolio avrà prezzi troppo alti.

Per fare il preciso si dice che «1,8 MW ed una produzione annua di 4.392 MW», sarebbero Mwh, comunque sono 2440 ore all'anno che sono moltissime. Un impianto da 2000 ore all'anno è già un buon impianto eolico.

Insomma produce tantissima energia. Saluti.

Anonimo ha detto...

Ma vi rendete conto quanta energia si riesce estrarre dal vento con una pala eolica?

E Casini vuole il federalismo nucleare.

Ha proprio ragione Beppe Grillo: questa gente è malata di mente. O forse no... è proprio ignorante in materia, che è peggio perché per dei politici non è giustificabile!!!

Caro prof. Bardi, ma quanta energia hanno prodotto finora i suoi pannelli fotovoltaici? Che ne dice di fare un post apposito?


Complimenti per il sito!

Anonimo studente di Chimica

Anonimo ha detto...

Ignoranti o in malafede sono degni rappresentanti di questo popolo. Per quanto riguarda Beppe Grillo non mi sembra che dal punto di vista energetico abbia le idee molto chiare neppure lui.
Mimmo.

Anonimo ha detto...

Quello che si fa subito notare è che il sito ove sono state costruite le pale eoliche in questione si trova in un'area che, prima della loro installazione, era ancora relativamente sana da un punto di vista ambientale. Ora non la è più altrettanto.

Saluterò con entusiasmo l'eolico quando ne vedrò installare gli impianti in aree già devastate, che so, nel bel mezzo d'una zona industriale, o in cima al Pirellone (quella del Pirellone è ovviamente una boutade).

Anonimo ha detto...

Ammissibili le osservazioni sul possibile piazzamento degli impianti in aree già devastate; queste ultime però sono usualmente ubicate in pianura, in aree nelle quali il regime dei venti è differente. In linea di principio anche a bassa quota è possibile costruire impianti, ma occorrerebbe adattarli a venti caratterizzti da velocità media più bassa. La resa finale potrebbe essere decorosa ricorrendo a generatori specificamente pensati per venti un po' più deboli (manovra già in atto in vista delle prime realizzazioni qui in Emilia), ed ovviamente impiegando mostri dotati di altezza del mozzo da terra di 70-80 metri. Vaglielo a dire agli abitanti di Milano che devono stare sotto ad una schiera di colossi alti quanto il Pirellone stesso. Io personalmente accetteri subito di starci vicino: forse è poco bello da vedere, ma almeno non mi avvelena. Dubito però che questa percezione sia diffusa.

Segnalo due notiziole:
_l'Emilia Romagna si è decisa a levare il bando agli impianti eolici, e le installazioni congelate stanno già partendo;
_il mitico Scaroni, in un'intervista, ha pronosticato 70-80 anni di petrolio assieme al problema dell'esaurirsi dell'uranio.

Ola.

Anonimo ha detto...

le pale eoliche sono bellissime anche se si vedono, a dispetto di certi veleni che non si vedono , e vanno costruite dove c'è vento.
mimmo.

Anonimo ha detto...

All'ignoranza ed alla malafede ho smesso di crederci da molto tempo.
Sarà che tendo a vedere complotti facilmente ma mi sembra che ci sia una vera e propria guerra dichiarata da certe lobby all'eolico(e in misura minore al solare). Lobby che appestano il Parlamento e che condizionano pesantemente le politiche a favore delle rinnovabili.
Se poi ci mettiamo l'estrema ignoranza ed incompetenza( che c'entra quell'imbecille dell'oncologo Veronesi col nucleare???)dei più alti esponenti della nostra grassa parassita casta politica nazionale e regionale, i giochi contro l'eolico sono fatti.
Il massimo del grottesco è poi vedere qualche volta le stesse popolazioni manifestare contro l'installazione di generatori eolici nei loro territori.
Ah, questo popolo bue...

Paolo B.

Terenzio Longobardi ha detto...

In Toscana oltre alle pale eoliche di Montemignaio, ci sono ora due nuovi parchi eolici, uno a Chianni (PI) sul Monte Vitalba per circa 6 MW e un altro nel Comune di Scansano (GR), credo sui 10-12 MW, ma quest'ultimo è stato fermato da una sentenza del TAR.
Comunque, più in generale, in Italia nel 2006 si sono prodotti 2.970.700 MWh con una potenza installata di 1908 MW. Per farsi un'idea, questa energia prodotta è poco meno dell'1% dell'intero Consumo Interno Lordo italiano di energia elettrica. Ancora poco, ma un'enormità rispetto alla produzione da fotovoltaico, attualmente 78 MW installati con una produzione di circa 100.000 MWh annue, pari a circa lo 0,0003% del Consumo Interno Lordo. C'è ancora tanto da fare, ma soprattutto c'è da risolvere il quasi insormontabile problema dell'intermittenza in rapporto alla rete di trasmissione dell'energia elettrica.

Anonimo ha detto...

Bè...tanto berlusconi ha appena dichiarato che se va al governo abolirà completamente l'eolico...per puntare tutto sul nucleare...ora che lo stesso Scaroni ammette che è un'energia senza futuro

Anonimo ha detto...

Il popolo bue è quello che accetta tutto senza discernere. L'eolico sempre dovunque e comunque è un'emerita ca...ta!!!L'Italia non è un Paese a vocazione eolica, (v. Politecnico di Milano e tutte le altre Università).Abbiamo le Alpi e l'Appennino non le grandi pianure baltiche con venti costanti e moderati. Da noi la produzione stimata è di ca. 1.400 h/anno (72 giorni) L'eolico produce in modo intermittente di giorno e di notte e più d'inverno che d'estate mentre è proprio di giorno e d'estate che c'è bisogno di coprire il picco dei consumi. La soluzione migliore è il kite wind generator. Se in terra con pale tradizionali la soluzione meno peggio è l'off-shore, ma costa di più che non saccheggiare i crinali, magari dando un piatto di lenticchie ai sindaci. Per esempio in Toscana SI RISCHIANO DANNI ECONOMICI ENORMI per il turismo,attività collegate e valore degli immobili.In Toscana i turisti stranieri non vengono certo a fotografare le pale, ma i paesaggi(non deturpati dalle pale) ed i monumenti. Perché non la mettiamo sulla Torre a Pisa una bella pala?,o sul Duomo di Firenze ? se sono così belle! Da questo punto di vista Pontedera ha cercato di limitare i danni,e ha individuato una striscia di 2.400 mt x 800mt nella zona industriale più dequalificata e realizzerà 4 impianti, ovviamente saranno un pò alti 100mt di pilone e 49 mt di palata, 4 grattacieli da 50 piani che si vedranno da 20 km di distanza!!! Ovvio che molto più devastante come impatto la scelta di Castelnuovo V.di Cecina. Andate a vedere gli atti di Giunta, hanno regolamentato in modo pignolo e restrittivo la installazione di termico e fotovoltaico ma dopo due mesi hanno dato il via a 4 subito, incrementabili a 6, pale da 140mt. Son 4 grattacieli da 45 piani sul crinale!!! Qui sì che c'è la lobby! Imprese di produzione di pale che sponsorizzano movimenti pseudo ambientalisti o frazioni di partito per fare opera di persuasione sulla popolazione (v, inchiesta giornalistica del Secolo XIX di Genova dell'agosto 2007) Chi sostiene l'eolico tout court fà il gioco del nucleare, anche quello non emette CO2, e se siamo disposti ad ignorare gli effetti collaterali..... Ha più senso il microeolico come il fotovoltaico per uso proprio sino ai 200kwp;con una funzione anche educativa . Le fonti rinnovabili per grandi produzioni sono il CSP ed il kite wind.Sono d'accordo sull'ottusità della burocrazia, solo una chicca. Per rilasciare l'autorizzazione unica per un impianto fotovoltaico oltre i 20 kwp la Provincia di Pisa richiede anche una specifica certificazione di impatto ACUSTICO!, un impianto fisso sul tetto di un capannone! Non sanno neppure di cosa parlano ma esigono perdite di tempo e documenti assurdamente inutili. Il trionfo dell'autoreferenzialità . Saluti Paolo Stefanini

Anonimo ha detto...

Faccio ingegneria energetica. L'energia eolica in italia è uno spreco di risorse. Ci sono poche zone dove installare pale eoliche e la potenza fornita è di difficile gestione (la danimarca ha molte wind farm, ma se non fosse connessa alla rete europea non andrebbe da nessuna parte). Quindi si all'eolico fintanto si riesce a gestire, fortissimo si al nucleare dato anche l'elevato prezzo del petrolio (e di conseguenza del gas naturale che ha il prezzo legato a quello del petrolio tramite un coefficiente di 0,9).

Scordatevi che il vento possa coprire completamente il fabbisogno energetico, e non solo il vento, ma tutte le rinnovabili in generale

Mariangela ha detto...

Bravi, continuate a combattere l'eolico e a mandare i soldi ai Moratti con le vostre bollette dell'Enel!
Io voto eolico.
In Campania di pale ne ho viste moltissime ed ho convissuto con loro, sono belle, non nocive e pure romantiche!
Cafoni!