Cominciare a interessarsi di picco del petrolio è un po' come imparare a andare in bicicletta. I primi tempi, uno si trova in difficoltà a mantenere l'equilibrio. Pendi troppo a destra, giri da quella parte per compensare, allora pendi troppo a sinistra; giri dalla parte opposta, alla fine rischi di trovarti a gambe all'aria.
Quando si parla di petrolio è facile perdere l'equilibrio fra una massa immensa di notizie contrastanti. Il picco è in arrivo. No, ci sono nuove scoperte nel Golfo del Messico. Ma Ghawar è in declino! Si, ma ci sono le sabbie bituminose canadesi. Attenti, la Russia sta raggiungendo il suo secondo picco produttivo! Novità: sviluppate tecnologie più efficienti sul fronte dei biocombustibili.... Può succedere di perdere completamente l'equilibrio e finire a gambe all'aria nelle buche opposte del catastrofismo e del cornucopianismo.
Ci vuole un po' di pazienza. Con calma, si riesce a orizzontarsi nella massa di notizie che arrivano e a seguire una traiettoria non troppo oscillante che vede la situazione con un certo equilibrio. Di petrolio ce n'è ancora tanto, ma non dobbiamo nemmeno farci illusioni di infinita abbondanza. Il picco non è l'apocalisse, ma non è nemmeno una cosa che possiamo ignorare.
Per chi comincia a interessarsi di queste cose, ci sono molte fonti di notizie. In inglese, le migliori a mio parere sono il sito di "The Oil Drum" come pure la newsletter di ASPO. Vale la pena anche seguire "The Energy bulletin" come pure farsi arrivare il notiziario dell'ODAC. L'impostazione di queste fonti è sostanzialmente "picchista" ma sono anche siti gestite da persone molto competenti e affidabili. Per quanto riguarda un'informazione di impostazione "non picchista" conviene tener d'occhio il sito dell Energy Information Agency (EIA). Un altri sito non picchista, o comunque neutrale, è della BP (http://www.bp.com/) dove si trovano valanghe di dati utilissimi. Altri siti non picchisti come quello dell'international energy agency (IEA) sono anche interessanti, ma i rapporti recenti sono a pagamento.
In Italiano, purtroppo, abbiamo una scelta molto minore. Una fonte non picchista è la rivista tradizionale sul petrolio e il gas, "La Staffetta Quotidiana" che però è a pagamento. A mio parere, può essere utile per rimanere aggiornati sulla situazione italiana, ma per quella globale non riporta molto di più di quanto non si trovi sito dell'EIA. Fra i picchisti, oltre al blog ASPOItalia (che state leggendo) Debora Billi sta facendo un ottimo lavoro con il suo blog "petrolio" tenendo d'occhio, fra le altre cose, i dati di TOD. Ovviamente, c'è poi il sito di ASPO-Italia che riporta più di un'introduzione al concetto di picco. Ci sono altri blog che tengono d'occhio la situazione petrolifera anche se sono dedicati a questioni energetiche/ecologiche più generali. Per esempio, l'eccellente blog Ecoalfabeta di Marco Pagani. C'è già chi si preoccupa del post picco. Su questo, potete dare un'occhiata a "Crisis, what crisis?" gestito da Debora Billi e Pietro Cambi.
Ci sono moltissime fonti di informazione oltre a queste che ho citato. Partendo da google, uno si può divertire all'infinito. L'importante, è non perdere l'equilibrio. Andare in bicicletta è una cosa che richiede un po' di sforzo. Ci si può fare aiutare ma, alla fine dei conti, uno impara con le sue forze. Non è difficile; però bisogna buttarsi.
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