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mercoledì, novembre 30, 2011

Una breve sintesi degli interventi al Quinto Convegno Aspoitalia

Il Picco del petrolio è ormai alle nostre spalle. Questo è ciò che sembra essere chiaro da quanto è stato detto al quinto convegno della sezione italiana dell'associazione per lo studio del picco del petrolio (ASPO), tenutosi a Firenze il 28 Ottobre. Già nel primo intervento dell'incontro, quello tenuto da Ian Johnson, segretario del Club di Roma, l'enfasi non è stata sul petrolio, ma sui problemi finanziari che il mondo sta affrontando. Questo punto è stato trattato anche da Nicole Foss del blog "The Automatic Earth" che ha parlato del totale ed imminente collasso del sistema finanziario mondiale.

Un altro punto discusso in modo esteso al convegno è come il picco stia portando l'industria del petrolio ad estrarre e trasformare risorse inefficienti ed inquinanti e come ciò sia causa di un peggioramento del problema dei cambiamenti climatici. Questa era la ragione che ha portato ASPO-Italia ad organizzare questo convegno unitamente a "Climalteranti", un gruppo di scienziati del clima Italiani. Almeno la metà degli interventi al convegno erano specificamente dedicati al cambiamento climatico e la questione climatica era praticamente presente in ogni presentazione. Dati recenti indicano un notevole salto in avanti nella concentrazione di CO2 nell'atmosfera a conferma che questa tendenza è in corso.

Il picco del petrolio sta condizionando anche l'agricoltura, come riferito dal vicepresidente dell'associazione, il Dott.Toufic El Asmar, che è anche ricercatore presso la Food and Agricolture Organization (FAO) a Roma. Il problema non è ancora percepito dalla maggioranza delle persone che hanno a che fare con la sostenibilità, ma è chiaro che è enorme. L'agricoltura, per com'è strutturata oggi, non può sopravvivere senza combustibili fossili ed il danno causato dai cambiamenti climatici potrebbe essere devastante.

Un altro punto discusso ampiamente ad ASPO-Italia 5 è stato il problema della comunicazione. Come trasformare i nostri modelli in azioni concrete? Questo si rivela essere un problema estremamente complesso e difficile. Non che non ci abbiamo lavorato. Pietro Cambi, membro di Aspo-Italia, ha stimato nel suo intervento che una persona su tre in Italia è stata esposta almeno una volta ai messaggi sul picco del petrolio durante gli ultimi 5 anni, come risultato del lavoro di ASPO e di associazioni e persone ad essa vicine. E' un notevole risultato, considerando che ASPO-Italia è un'associazione di volontari che opera con risorse finanziarie minime. Tuttavia, l'impatto del nostro messaggio non si manifesta; non ancora, almeno.

Alla fine dei conti, sembra che il picco del petrolio abbia generato una dura reazione da parte dei sistemi industriale, finanziario e politico. Ha causato un movimento contro l'esaurimento che investe più risorse nell'estrazione, nonostante i costi in aumento ed il risultante danno ambientale. Ian Johnson ha esposto molto chiaramente questo punto nel suo intervento. Anni fa, quando era vicepresidente della Banca Mondiale, era stata fatta una stima di quale fosse il prezzo del petrolio che, una volta raggiunto, avrebbe reso l'energia rinnovabile competitiva sul mercato. Ma, quando questo prezzo è stato raggiunto, quello che è accaduto è che le compagnie petrolifere hanno abbandonato i loro programmi per le energie rinnovabili per concentrarsi sulle nuove fonti petrolifere. Non importa quanto sporche e costose possano essere queste risorse, è ancora possibile ricavarne un profitto, a patto che l'industria non debba pagare per i costi dell'inquinamento. Come di fatto è il caso, sfortunatamente.

Quello che stiamo vedendo è uno sforzo tremendo per mantenere livelli di estrazione perlomeno costanti, anche a costo di demolire l'economia mondiale ed anche degli ecosistemi planetari. Sembra essere un classico esempio di ciò che chiamo “effetto Seneca”, che significa scambiare qualche anno ancora di relativa stabilità con un più rapido declino in seguito. Così, stiamo reagendo al picco del petrolio nel peggiore dei modi.

Il convegno è stato organizzato in gran parte da Luca Pardi, che è anche il nuovo presidente di ASPO-Italia. Ha preso il posto di Ugo Bardi che è stato presidente per otto anni. Il convegno è stato organizzato congiuntamente con il gruppo di Climalteranti e sponsorizzato dal Consiglio Regionale della Toscana, che ha fornito la prestigiosa "Sala delle feste" di "Palazzo Bastogi" a Firenze, dove il convegno ha avuto luogo.

Traduzione di Massimiliano Rupalti di un articolo di Ugo Bardi apparso su Legacy

giovedì, novembre 03, 2011

Un messaggio di saluto del nuovo Presidente di Aspoitalia

Scritto da Luca Pardi


Dopo otto anni dalla fondazione di ASPO-Italia, Ugo Bardi che da allora ne è stato presidente, ha deciso di farsi da parte, e l'assemblea dei soci mi ha fatto l'onore di eleggere il sottoscritto presidente per i prossimi due anni, affiancandomi Toufic el Asmar come vicepresidente, Mauro Icardi segretario, e confermando Marco Bressan tesoriere.

Il mio primo messaggio non può che essere un ringraziamento non rituale ad Ugo nella certezza che continuerà con i suoi atti e con i suoi scritti, che sono sempre stati fonte di ispirazione e riflessione per tutti noi, ad accrescere quella cultura della sostenibilità che, in un mondo ormai entrato nella fase acuta del collasso economico-ecologico, è l'unica bussola su cui possiamo contare. Ugo Bardi resterà fra noi con la nuova carica di past president, e forse avrà più tempo proprio per dedicarsi alla realizzazione dei molti progetti concreti che ha in agenda.

Il nostro programma come nuovi responsabili dell'associazione, in mancanza del carisma del past president, è di dedicarci al miglioramento delle capacità di comunicazione attraverso la creazione di una squadra che si occupi sia della comunicazione virale, che di quella convenzionale. E' chiaro a tutti infatti che la sola comunicazione virale non basta, almeno fin quando non si verifica l'epidemia. E, purtroppo, a vedere dalle code che si formano all'entrata dei centri commerciali per il lancio dell'IPAD4, e dalla persistenza della pubblicità mistificante (leggi qui) si direbbe che l'epidemia sia ancora di là da venire.

Ma non vogliamo darci una struttura rigida, fatta di comunicati stampa e presenzialismo da Hard Think Tahnk come l'Istituto Bruno Leoni, con dipartimenti interni e inutile burocrazia. Meglio non discostarci troppo da quello che siamo stati fino ad oggi, come dice il nostro socio e amico Andrea Fanelli: un lievito per la transizione.

Nel suo intervento al convegno di venerdì scorso Enrico Euli ci esortava, a non vivere in attesa della catastrofe ma di nuotarci dentro dandola per già in corso. Allo stesso convegno Gabriele Porrati ispitatore della compagnia teatrale che ha accompagnato i nostri lavori, concludeva con un messaggio che mi ha commosso e motivato, specialmente perché proveniente da un maschio: “d'ora in poi agirò come se fossi una donna incinta”. Anche se la citazione è fatta a memoria, quindi non esatta, non ha bisogno di spiegazioni in questo contesto. Detto da uno che, come me, ha sempre dichiarato le proprie convinzioni sul natalismo e sulla sovrappopolazione, spero che valga ancora di più.

ASPO ha sempre affrontato i temi dell'energia, delle risorse e dell'ambiente con il raziocinio che indubbiamente viene dalla formazione tecnico scientifica della maggioranza dei suoi membri. Non dovremo rinunciare mai a questa forma mentis. Le Scienze Naturali sono il modo migliore che abbiamo per capire quello che ci sta succedendo intorno. Il ponte con le scienze umane può e deve essere fatto, ma sulla base del principio di non rinuncia al rigore scientifico. Penso in questo momento, ad esempio, alla necessità di intraprendere un certo livello di interlocuzione con l'economia e la sociologia, almeno per colmare le differenze di linguaggio e trovare piattaforme comuni. Per quanto sia difficile trovare economisti “non convenzionali”, è forse possibile intraprendere un dialogo con alcuni economisti che non siano dogmaticamente crescisti e che quantomeno abbiano a cuore il destino dei popoli piuttosto che quello delle oligarchie finanziarie.

Sarà forse più facile fare il ponte con l'espressione artistica come abbiamo cercato di fare, in forma embrionale, nel nostro quinto convegno. Arte e musica possono esprimere concetti con l'immediatezza che gli conferisce il fatto di essere rivolte all'intelligenza emotiva più che a quella razionale. Il non essere nerd su cui abbiamo dibattuto negli scorsi anni potrebbe anche passare attraverso forme di espressione integrata che magari sono ancora da inventare. Un giuoco delle perle di vetro, commistione di arte, scienza, psicologia e perfino spiritualità, che potrebbe farci assumere, o attrarre o recuperare o inventare un'anima femminile che fino ad oggi sembra l'aspetto meno presente di questa per altri versi preziosa associazione.

Buon lavoro a tutti,

Luca Pardi

lunedì, ottobre 31, 2011

ASPO-Italia 5: concluso il convegno

Si è concluso il convegno organizzato il 28 Ottobre a Firenze da ASPO-Italia in collaborazione con Climalteranti. Vedremo di relazionare nei dettagli con calma, nel frattempo qualche foto senza pretese di una cronaca completa.

Ian Johnson, segretario generale del Club di Roma, apre i lavori con il suo intervento. A mio parere è stato nettamente il più interessante di tutto il convegno.

Toufic El Asmar, segretario di ASPO-Italia da la sua presentazione sul problema alimentare.

Questo è Stefano Caserini a rappresentare il gruppo "Climalteranti" nella sessione del mattino.

Ed ecco Luca Mercalli che non sta facendo il Karaoke, come potrebbe sembrare, ma sta dando la sua presentazione. Lo strumento sulla sinistra è del gruppo "Cambiamo" che ha fatto le pause musicali nel pomeriggio.

Il concetto di essere delle "Cassandre" si diffonde; qui nell'interpretazione di Pietro Cambi.

Una delle pause musicali del gruppo "Cambiamo".

Per essere un convegno fatto in un giorno di lavoro, ha attirato un bel gruppo di persone.

Pausa pranzo al ristorante "Nerbone" nel cuore del mercato di San Lorenzo. Da sinistra a destra, si riconoscono Cristiano Bottone, Sergio Paderi, Terenzio Longobardi, Massimiliano Rupalti (dietro Massimiliano, si intravede una sua amica).

La pausa pranzo di Fabio Biagini, al mitico baracchino del lampredotto del mercato di San Lorenzo.

Alcuni dei partecipanti dell'assemblea dei soci ASPO-Italia. Da destra a sinistra, Gianni Comoretto, Pietro Cambi, Francesco Aliprandi, Noemi Brogialdi, Andrea Fanelli e Lou del Bello. Dietro Andrea, si intravede Mirco Rossi.

La nuova triade dirigente di ASPO-Italia, da sinistra a destra: Toufic El Asmar (Vice-presidente), Luca Pardi (presidente) e Mauro Icardi (Segretario).

Per finire, questo oggetto era in un corridoio vicino a dove si teneva la conferenza. Non so se lo si debba interpretare come un partecipante che è rimasto scioccato dal tono catastrofista di certi interventi.

domenica, ottobre 16, 2011

Quinto Convegno ASPO-Italia


Quinto convegno nazionale ASPO-Italia

Associazione per lo Studio del Picco del Petrolio
in collaborazione con Climalteranti

Venerdì 28 ottobre 2011
Ore 9:00 – 19:00

Cassandra nel XXI secolo

Clima, energia e cibo: fra informazione e disinformazione,
crescita della consapevolezza pubblica e politiche appropriate



Sala delle Feste - Palazzo Bastogi
Consiglio Regionale della Toscana
via Cavour, 18 - Firenze


Il convegno sarà trasmesso in diretta video sulla homepage del portale del Consiglio Regionale della Toscana
www.consiglio.regione.toscana.it


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PROGRAMMA
Apertura e Saluti 9.00-9.30

Ugo Bardi, Presidente di ASPO - Italia

Mauro Romanelli, Segretario Questore Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale

Saluti dei rappresentanti della Regione Toscana.

09:30 Ian Johnson, Segretario generale del Club di Roma. 40 years of Limits to growth.

10:15 Nicole Foss, ricercatrice economica coeditore del blog “The Automatic Earth”. Un secolo di sfide.

10:45 -11:15 Coffee Break

11:15 Toufic el Asmar, Segretario ASPO - Italia e consulente FAO. Climate Smart Agriculture.

11:45 Enrico Euli, Università di Cagliari. Informazione, apprendimento e pedagogia delle catastrofi.

12:15 Luca Mercalli, Presidente Società Meteorologica Italiana. Prepariamoci. Consapevolezza e ritardi nella percezione dei problemi ambientali.


Break pranzo 12:45-14:30

Nella sessione pomeridiana i seminari saranno intercalati da intermezzi teatral-musicali di circa 10 minuti.

14:30- 18:00 I grandi problemi dell'Umanità su web, carta stampata, editoria, radio e televisione.

Sylvie Coyaud, Giornalista. Il clima nella rete.

Pietro Cambi, Geologo esperto indipendente e blogger. Il picco nella rete. La benedizione di Cassandra.

Sergio Castellari, Centro Euro - Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici / Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. IPCC, climategate e i media.

Stefano Caserini, DIIAR Politecnico di Milano. Il Clima sulla carta stampata.

Mirco Rossi, Divulgatore indipendente. Energia e futuro – le opportunità del declino. Tre lenti per leggere meglio.

18:00-18:15 Conclusioni e chiusura

giovedì, settembre 29, 2011

Aspoitalia e il dibattito italiano sul picco del petrolio

Pubblichiamo il documento inviato alla stampa dal Comitato Scientifico di Aspoitalia per controbattere ad alcune affermazioni pubbliche che negano la realtà del picco petrolifero.


Raccontando un incontro al Festival dell'Energia di Firenze, Lorenzo Pinna, uno dei giornalisti della rubrica televisiva SuperQuark, scrive un articolo dal titolo roboante “Balle energetiche: il Peak Oil e altri falsi miti“.
Nell'articolo si riprendono alcune delle opinioni sul Picco del Petrolio del Prof. Vaclav Smil da questi già espresse nel suo recente libro: “Energy Myths and Realities” e in un articolo reperibile in rete [1].
Il Picco del Petrolio sarebbe un falso mito. Nella sostanza l'articolo di Pinna e le pubblicazioni citate non aggiungono nulla di nuovo rispetto alla ricca letteratura meta-scientifica che si occupa di sfatare il mito del Picco del Petrolio.
Pinna, Smil e recentemente Yergin del Cambridge Energy Research Association adottano argomentazioni datate: non è vero che il petrolio è finito, anzi ne abbiamo sempre di più. Con questo essi intendono dire che ne abbiamo sempre di più da annoverare fra le risorse conosciute.
L'affermazione è tanto discutibile quanto inutile e non risolve il problema dell'offerta di combustibili liquidi.
E' infatti essenziale estrarlo quel petrolio, cioè produrlo.
L'impegno delle compagnie petrolifere, tutte le tecnologie dispiegate e il prezzo del barile (che nel decennio 1998-2008 è aumentato di un fattore 10 e oggi oscilla su valori non lontani dai 100 USD/barile) hanno permesso di impedire il declino della produzione di liquidi combustibili, ma lo hanno fatto attingendo a risorse assai più costose energeticamente ed economicamente, bilanciando il calo di produzione del petrolio convenzionale che, come previsto dagli stessi geologi citati nell'articolo di Pinna, ha avuto il suo picco attorno al 2005.
I fatti sono quantitativamente descritti nel seguente grafico tratto da The Oil Drum [2].
Qui è visibile il “plateau” (l’altopiano disegnato dalla stasi produttiva) nel quale ci troviamo dal 2004 e che viene faticosamente mantenuto a causa delle crescenti difficoltà di individuazione e di estrazione, nonché legate alla inferiore qualità del greggio.
Dalla prima metà del secolo scorso ad oggi il costo energetico di estrazione (determinato dal rapporto tra la quantità di energia investita e quella che se ne ricava, definito ERoEI), su cui pesano anche le sempre più onerose azioni di ripulitura ambientale (come quelle del Golfo del Messico), è aumentato in media di 10-15 volte. Un processo negativo che riduce di fatto la risorsa netta estraibile e quindi realmente disponibile.
Le nuove tecnologie introdotte possono in realtà solo allungare di qualche anno questo stato di stallo produttivo, dopodiché l'inizio della discesa della disponibilità di greggio sarà inevitabile.
Considerazioni analoghe sono contenute in recenti documenti del JOE (The Joint Operating Environment) del Comando delle Forze Armate USA, del Dipartimento dell’Energia del governo USA (DoE) e del Zentrum für Transformation der Bundeswehr, un Centro di Ricerca dell’esercito tedesco.
Anche l’Agenzia Internazionale per l’Energia nel suo ultimo rapporto colloca nel 2008 il picco della produzione di greggio convenzionale dei giacimenti già in produzione e nel 2015 quello deigiacimenti che si stanno ora sviluppando.
Successivamente il mantenimento del livello di produzione risulterebbe garantito solo da improbabili nuove scoperte che si potessero estrarre tempestivamente.
Le altre energie fossili (gas e carbone) seguono trend ed evoluzioni peggiorative dell’ERoEI analoghe, anche se non temporalmente coincidenti. Possibili processi di sostituzione di una fonte energetica primaria con un’altra non sarebbero comunque in grado di soddisfare una domanda di energia globale tendenzialmente in costante crescita.
Il problema non è la quantità di energia fossile che possiamo contemplare attraverso i sofisticati mezzi della prospezione geologica, ma la quantità di petrolio (o di gas o carbone) che possiamo estrarre a costi che il sistema economico globalizzato (largamente dipendente da un flusso ininterrotto di energia a buon mercato) può permettersi senza andare in tilt come nell'estate del 2008.
Allora, in concomitanza con il picco assoluto del prezzo del barile, il sistema finanziario inciampò nella realtà fisica che è alla base della ricchezza monetaria, piombando in un crisi da cui ancora nessuno sa quando e se si potrà uscire.


[1] Vaclav Smil - Peak oil: A Catastrophist Cult and Complex Realities - http://www.vaclavsmil.com/wpcontent/
uploads/docs/smil-article-2006-worldwatch.pdf
[2] http://www.theoildrum.com/node/8391

Comitato Scientifico ASPO-Italia.

lunedì, agosto 01, 2011

Atti e materiali del IV Congresso Nazionale di Aspoitalia



Dopo aver annunciato il prossimo Congresso di Firenze di Aspoitalia, facciamo un salto indietro al precedente Congresso dell'associazione che studia il picco del petrolio, svoltosi a Trento.
Sono finalmente disponibili a questo indirizzo, gli atti contenenti tutte le relazioni. Si tratta di una messe di documentazione e informazioni imponente e altamente qualificata che dimostra l'ottimo livello di approfondimento scientifico dell'associazione sull'ampio spettro delle tematiche connesse al picco del petrolio e che mettiamo a disposizione dei lettori.

Un particolare ringraziamento va a Claudio Della Volpe, Antonio Zecca e Luca Chiari che, oltre ad aver tenuto importanti relazioni, hanno organizzato il congresso e curato la redazione degli atti.

Di seguito riporto l'introduzione agli atti di Claudio Della Volpe.

Il 4 congresso di Aspo Italia si è svolto il 5 e 6 Novembre 2010 nella sede della Facoltà di Ingegneria dell'università di Trento; ha visto la partecipazione di una ottantina di persone fra iscritti e interessati; il titolo del Congresso richiamava quello di un numero de Le Scienze nel quale si considerava la situazione attuale delle risorse da un punto di vista molto simile a quello di ASPO.
Le Scienze riconosceva la necessità di un diverso approccio alle questioni delle risorse, una nuova Terra, Terra3.0; noi che rivendichiamo questa esigenza da molti anni pensiamo di avere già maturato alcune idee su come fare e quindi proponiamo in questo congresso non solo una analisi accurata della situazione, ma anche delle proposte pratiche, a partire da Kitegen, il generatore eolico troposferico, per risolvere in via definitiva i problemi ecologici e materiali che ci si presentano con crescente veemenza; quindi Terra3.1.
Gli atti che qui raccogliamo consistono in alcuni casi delle slides dell'intervento, ma spesso sono scritti originali, basati sull'intervento tenuto al Congresso e basati sui dati e sulle acquisizioni più recenti.
Il congresso era diviso in tre parti: una parte in cui si sono analizzati i problemi di energia e risorse, compreso un dibattito fra diverse posizioni sul nucleare; (sono qui riportati gli interventi , mentre la discussione sarà poi aggiunta in un secondo tempo); una parte in cui si sono affrontati alcuni aspetti della climatologia recente visti come uno dei problemi dei limiti: insomma la atmosfera come deposito limitato dei nostri scarichi gassosi, con il contributo assolutamente da non perdere sull'interazione possibile fra picco del petrolio e modifica climatica; una terza parte infine in cui abbiamo invitato alcuni dei gruppi che sono più attivi nell'azione concreta per costruire una società sostenibile, che ci hanno raccontato il loro approccio.
Si tratta di materiali diversi ed eterogenei tra di loro: dai dati precisi e completi di alcuni relatori a presentazioni che suggeriscono idee ad altre che cercano di comunicare il senso di quello che alcuni gruppi stanno facendo; dal laboratorio di studio e ricerca al cantiere; dalla analisi per quanto appassionata al sudore del quotidiano; è in atto un grande processo di presa di coscienza e di trasformazione pratica: conoscere è trasformare!
Spero che questa raccolta di materiali che assommano a oltre 600 pagine e più di 100Mbytes (oltre ad altri 200 Mbytes di filmati usati negli interventi di M. Ippolito e S. Caserini, aggiunti in coda) possano essere di aiuto nella documentazione, nella divulgazione e nella discussione.
I filmati sono aggiunti al file complessivo e ne costituiscono parte integrante.
Rimane ancora il materiale raccolto durante il congresso che è stato tutto videoregistrato, ma solo parzialmente verificato e dal quale si potrà estrarre qualcuno dei commenti; lasciamo questo lavoro ai prossimi mesi.

C. Della Volpe

venerdì, luglio 29, 2011

Quinto Convegno Nazionale Aspoitalia



Il Quinto convegno nazionale di ASPO-Italia organizzato in collaborazione con Climalteranti si terrà a Firenze il 28 ottobre 2011. Il convegno si svolgerà sotto il patrocinio della Regione Toscana nella sede del Consiglio Regionale.

Cassandra nel XXI secolo.

Clima, energia e cibo: fra informazione e disinformazione, crescita della consapevolezza pubblica e politiche appropriate.

ASPO-Italia, sezione italiana dell'Associazione per lo Studio del Picco del Petrolio e del Gas, dal 2003 si occupa di suscitare l'attenzione del pubblico, dei media e del mondo politico sul picco di produzione del petrolio e delle altre risorse fossili; indipendentemente dal preciso momento in cui questi picchi si verificheranno (o si sono già verificati) il problema è chiaro e rappresenta una singolarità storica, nella quale si fondono considerazioni di tipo ecologico, economico ed energetico. Un contesto la cui comprensione implica quell'approccio sistemico ai problemi globali che ha come capostipite i lavori svolti del Club di Roma negli anni ’60 e ’70 dello scorso secolo. ASPO-Italia, oltre ad occuparsi dei temi legati all'esurimento delle risorse, ha immediatamente messo al centro della propria azione la valutazione e la promozione delle forme sostenibili di produzione energetica, industriale e agricola.

Nelle sue precedenti edizioni il convegno di ASPO-Italia ha presentato tanto i problemi quanto le possibili soluzioni alla crisi indotta dal raggiungimento dei limiti della crescita economica. Il quinto convegno, organizzato in collaborazione con Climalteranti.it, è chiamato da una parte ad approfondire in prospettiva globale e locale i temi della sostenibilità del metabolismo sociale ed economico di una popolazione umana sempre crescente, dall'altra ad affrontare i problemi dell'informazione sulla natura e la persistenza delle resistenze alla costituzione di una consapevolezza diffusa e alla realizzazione di politiche adeguate per i problemi energetici e ambientali, in primo luogo quello dei cambiamenti climatici. In questo quadro sembra naturale l'incontro fra coloro che hanno sviluppato una particolare sensibilità sul lato dei problemi legati al picco del petrolio e ai problemi energetici in generale, con chi invece si occupa dei cambiamenti climatici.

L'esaurimento delle fonti fossili di energia e la questione climatica sono, in chiave sistemica, legate a doppio filo e lo sono anche sul lato della percezione del problema da parte dei cittadini e dell'opinione pubblica attraverso i mezzi di comunicazione. Tuttavia fra climatisti e picchisti si è sviluppata, a livello internazionale, una dialettica del genere: il mio problema è più grave del tuo, che invece tende a porre in competizione gli specialisti dei due campi. ASPO-Italia e Climalteranti si propongono di riportare nell'alveo dello scambio di idee, un confronto tecnico-scientifico naturale in due campi contigui. Se il problema energetico, la cui ipostasi è il Picco del Petrolio, ha immediati riflessi nell'economia, quello climatico ne ha, altrettanto immediati, sulla biosfera. I due fenomeni sono chiaramente già pienamente dispiegati ed iniziano ad interagire pericolosamente proprio sul lato dell'economia della produzione di cibo per un popolazione umana in continua crescita.

E' ormai chiaro che per mitigare gli effetti della tempesta perfetta che i fattori economici, energetici e ambientali prefigurano è richiesto un mutamento radicale del modo di percepire i problemi che conduca a modificare profondamente il metabolismo economico e sociale. In pratica un cambio di paradigma. Tale cambiamento non può più essere perseguito solo attraverso l'etica della convinzione, basata sull'enunciazione dei problemi dal punto di vista tecnico e scientifico, nella speranza che l'oggettività delle osservazioni quantitative sia di per se sufficiente; è ovviamente necessario anche un tipo di comunicazione che tocchi altre corde presenti nelle nostre menti e nei nostri cuori. Per questo il Convegno di ASPO-Italia quest'anno tenterà di esplorare vie di comunicazione diverse in cui ai seminari classici si alterneranno monologhi recitati da Gabriele Porrati con il suo gruppo teatrale. La presentazione dettagliata del programma sarà affidata a comunicazioni successive. Per il momento hanno assicurato la loro presenza Ian Johnson, Segretario Generale del Club di Roma, Caterina Batello della FAO e il “nostro” Luca Mercalli.

Buon riposo estivo a tutti quelli che non se lo sono ancora preso e arrivederci a presto.

Per il comitato organizzatore.

Luca Pardi e Stefano Caserini.

venerdì, giugno 17, 2011

Auguri a Marco Pagani

Due ottime notizie giungono in questi giorni da Novara. La promozione in Serie A dopo 55 anni della storica squadra di calcio della città piemontese e l'elezione di Marco Pagani nel Consiglio Comunale di Novara.

Marco Pagani è socio Aspoitalia ed ha scritto insieme ad Ugo Bardi l'articolo sul picco dei minerali che abbiamo pubblicato qualche giorno fa. Gestisce un interessante ed utilissimo blog "Ecoalfabeta" su cui ha pubblicato di recente il suo "manifesto" politico per l'importante incarico che lo attende.

Condividiamo le interessanti proposte in esso contenute e riteniamo che la sua elezione sarà molto utile per il futuro sostenibile della città.

Complimenti e tanti auguri Marco.

sabato, novembre 20, 2010

Riflessioni a ridosso di Trento 3.1



Con questo intervento di Silvano Molfese concludiamo la serie di commenti all'ultimo congresso di Aspoitalia svoltosi a Trento. L'interesse suscitato dall'evento ci sembra importante e appena possibile pubblicheremo gli atti del convegno.




Scritto da Silvano Molfese




A Trento il 5 e 6 novembre si è tenuto il 4° congresso di Aspo Italia dal titolo “Terra 3.1” . E’ stato un appuntamento molto stimolante ed ho pensato di mandarvi queste righe un po’ disordinate.

A proposito di comunicazione scientifica: rimango dell’idea che il realismo non vada confuso con il catastrofismo.
Se attraverso l’analisi dei dati ottengo la curva a campana e ne verifico l’elevatissima attendibilità ho un dato oggettivo: può non piacere ma è così.

Ugo Bardi: ottima capacità predittiva dello studio “I limiti dello sviluppo”

Massimo Ippolito diceva: se ai politici offri una soluzione ti ascoltano.

In una pausa dei lavori Ugo Bardi ha detto che in sostanza non siamo stati incisivi come associazione verso i politici : vero! Però almeno un gruppo molto snello che racconta la realtà e che fa sognare un futuro sobrio con pannelli solari ed eolico d’alta quota c’è ed è importante che ci sia e poi: “mal comune mezzo gaudio”
Possiamo confrontarci e realizzare nel nostro piccolo cose utili prima di tutto per noi. A proposito di fotovoltaico Domenico Coiante ricordava che è una tecnologia comparsa nel 1953 e quindi recente: non la si è vista nei film o in giro come accadeva per le radio ricetrasmittenti od il telefono.

A Trento la Facoltà di ingegneria è separata dal contesto urbano: già quando ci si concentra nello studio uno è mentalmente lontano da tutto e da tutti. Allontanarsi dall’urbe significa sì concentrarsi ma anche essere meno allenati al confronto con i diversi modi di pensare e con differenti mentalità.

Messaggi di ottimismo e di positività diceva qualcuno; l’amara verità, la cruda e brutta realtà vengono rigettate.
Del resto perché meravigliarsi? Se vedessimo una persona con l’anello che pende dal naso, con orridi tatuaggi in volto, spilli che fuoriescono dalle gote … molto probabilmente avremmo una reazione di ribrezzo. Ecco forse quando parliamo di limiti delle risorse appariamo un po’ bruttini.

In corriera parlavo con una signora della provincia di Trento che vive a Caserta e che ha avuto 5 figli: io ho chiesto ma come ha fatto! (Mi meraviglio io che sono il primo di 6 figli!) Mi ha risposto che 50 anni fa si respirava un’aria di ottimismo, adesso no è tutto cambiato.

Discutendo del prezzo dell’energia elettrica da nucleare in sostituzione del petrolio, molto elegante ed eloquente è stato il saluto dell’ombrello richiamato da Antonio Zecca.
Sarebbe forse il caso di fare una bella tabella sull’energia nucleare in Italia per evidenziare vantaggi e svantaggi tenendo conto di quanto ha richiamato Balzani e tutti gli altri a Trento, di ciò che è emerso negli ultimi tempi ed anche di quello che ho letto nella lista Nuove Tecnologie Energetiche.
E poi … facciamo il confronto con fotovoltaico ed eolico d’alta quota. A proposito di eolico d’alta quota bisognerebbe trovare un nome italiano sintetico, due parole e non più.

Svuotare il fiasco e pulirlo per conservare a lungo l’olio nuovo. Questa è l’operazione culturale che stiamo facendo; e la dura realtà farà il resto.

Ragionando di ambiente e di energia una volta mi è stato detto che ciò di cui parlo è ininfluente. E’ vero, ciò che andiamo dicendo conta molto poco per chi prende decisioni su costruire la TAV o il ponte di Messina.
A proposito di cambiamento climatico, vincoli delle risorse ecc., se si continua a perdere tempo e se si oltrepassa il punto di non ritorno, di gran lunga più ininfluente sarà il fare di questi signori per fermare la calura verso cui stiamo andando.

Dopo l’intervento di Luca Pardi ho pensato che bisognerebbe distinguere tra le acquisizioni scientifiche di concetti come “la caduta del saggio medio di profitto” dall’impegno più propriamente politico e partitico che ha a che fare prevalentemente con la gestione del potere.
(L’ing. Raffaele Sarpi una volta mi disse: il politico organizza bisogni manifesti)

La conoscenza di questo concetto (cui arrivò anche Engels, industriale tessile) ha consentito a gruppi come la FIAT di diffondere per la pianura Padana tanti macchinari tra gli artigiani per produrre i pezzi che le servivano, sostituendo cosi i suoi operai. Prima promise un prezzo pari a 100 £ : questi operosi artigiani si sono indebitati per comprare i macchinari giusti lavorando 12 ore al giorno esclusa la domenica. Poi gli stessi uomini inviati da Fiat hanno detto a questi artigiani: se volete vi possiamo pagare lo stesso pezzo però a 60 £ . Questi artigiani, volere o volare, hanno stretto i denti ancor di più lavorando 15 ore al giorno e qualche ora anche la domenica. E adesso? ….Dopo aver fatto profitti la Fiat chiude! I macchinari sono fermi ed i nostri bravi artigiani … a spasso per la pianura Padana.

Ritengo che la crisi globale stia camminando sempre più velocemente su tre gambe:
una è legata alle disponibilità di energia e minerali (esempio emblematico il petrolio);
una è dovuta alla disparità tra le classi sociali;
e poi l’inquinamento, emblematicamente il riscaldamento globale.

Sono tornato a casa rassicurato: si sta avvicinando la realizzazione dell’eolico d’alta quota grazie all’impegno del gruppo diretto da Massimo Ippolito.

Mi cadono le braccia

A casa non sono riuscito a far sostituire i tovaglioli di carta con quelli di stoffa.
In un ufficio un impiegato sentiva freddo ed è andato ad accendere i termosifoni: premetto che quando sono uscito fuori ho dovuto levare il giubbotto: la temperatura media del 10 novembre era di 18 °C .
Tempo fa vidi che era stata scaricata la polvere del toner in un lavabo fuori uso: eppure è risaputo da anni che queste sostanze sono cancerogene !!!

lunedì, novembre 08, 2010

Un commento al IV Congresso Aspoitalia


Il quarto Congresso di Aspoitalia è stato come al solito una fonte preziosa di analisi e proposte tecniche e scientifiche per affrontare adeguatamente la prossima crisi sistemica che coinvolgerà l’umanità a causa del graduale esaurimento delle risorse fossili.
Il Presidente dell’associazione ha già sintetizzato i contenuti dei vari interventi, che appena possibile renderemo pubblici anche ai lettori di questo blog.
Io vorrei aggiungere solo un breve commento sulle difficoltà che la comunicazione dei rischi collegati al picco del petrolio trova nel raggiungere un’opinione pubblica anestetizzata dalla società del benessere, tema sottolineato in quasi tutti gli interventi.
Nella seconda giornata del convegno abbiamo ascoltato alcune relazioni di esperienze interessanti di coinvolgimento “dal basso” dei cittadini, come le transition town e i bilanci di giustizia. Si tratta di azioni indispensabili e meritorie di modificazione dei comportamenti per un utilizzo delle risorse meno consumistico.
Ma, sono pur sempre esperienze di nicchia che riproducono in forma laica quello che io definisco “modello Amish”, cioè comunità che da motivazioni religiose od etico – morali, fanno scaturire piccole società in opposizione ai modelli dominanti.
Ciò di cui abbiamo invece urgente bisogno è una consapevolezza di massa del problema, cioè di trasferire sul piano della politica, intesa come luogo di sintesi dell’interesse generale, l’emergenza attualmente ignorata o negata.
Molti sono scettici su questa possibilità, ma bisogna ricordare soprattutto ai più giovani che una consapevolezza di questo tipo si era affermata anche in Italia durante gli anni ’70, con quella che un politico lucido e lungimirante come Enrico Berlinguer definì “austerità”. Tale politica, che ho descritto qualche tempo fa in questo articolo, non a caso traeva forza e motivazioni dalla prima crisi petrolifera mondiale e dalla contemporanea apparizione del testo ormai storico su “I limiti dello sviluppo”.
Poi, il rapido ritorno alla “normalità petrolifera” e la sistematica demolizione su basi false delle denunce del Club di Roma, spensero i fermenti e le intuizioni di quel periodo, ingenerando quella sindrome dell’ “Al lupo, al lupo” che ho qui descritto qualche anno fa.
Francamente, non credo però che un clima analogo possa riformarsi attraverso la denuncia degli scenari apocalittici conseguenti ai cambiamenti climatici, ma forse solo come reazione ai traumi economici che si susseguiranno nei prossimi anni.

mercoledì, novembre 03, 2010

ASPO-Italia: il quarto convegno a Trento il 5-6 Novembre 2010


Repetita iuvant
A Trento, presso la Facoltà di Ingegneria, nei giorni 5 e 6 Novembre 2010 si terrà il quarto congresso di ASPO Italia. Il congresso è aperto a tutti gli interessati.


Il IV congresso di Aspo‐Italia si svolgerà a Trento, Facoltà di Ingegneria, Via Mesiano 77, 38050 il 5/6 Novembre 2010, aula R2, 2° piano ed avrà un tema sintetizzabile nello slogan: “Terra 3.1”.
Nel 500° numero de “Le Scienze” si sosteneva, che dopo una fase 1, nella quale l’uomo primitivo si è sforzato di sopravvivere sfruttando le risorse dell’ambiente, durata fino al Neolitico ed una seconda negli ultimi 10.000 anni in cui ha modellato il mondo che lo circondava piegandolo alle proprie esigenze, oggi siapre una terza fase in cui una crescita indiscriminata come quella dei 200 anni precedenti non è più possibile.


Molti processi ambientali sono arrivati ad un punto di non ritorno come dimostrato dalla questione climatica, dalla crisi di alcune risorse, ma anche dalla distruzione parossistica degli ambienti naturali; questo avviene proprio mentre lo sviluppo economico tradizionale sembrerebbe consentire anche a molti paesi poveri di aumentare il livello di vita delle loro popolazioni. In questa terza fase, Terra 3, occorrerà comunque conciliare la presenza umana e la impossibilità di ottenere risorse illimitate dal pianeta.


Non solo siamo d’accordo in linea generale con questa analisi, ma come Aspo‐Italia ci poniamo il problema di come concretamente affrontare le innumerevoli questioni che si aprono sia dal punto di vista tecnologico che economico e sociale. Come conciliare l’esigenza di una maggiore giustizia distributiva e le dimensioni limitate del pianeta? Quali tecnologie e quale organizzazione della produzione, della riproduzione e dello scambio sono maggiormente adeguate?


Questo è l’argomento del nostro congresso che vuole entrare nel merito di alcune almeno di tali questioni. Oltre 40 anni fa fu pubblicato “Limits to growth” che sviluppò per la prima volta il tema; seguiremo la traccia, per quanto possibile aggiornata, di quella grande impresa intellettuale.
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Per informazioni potete contattare l’organizzazione via e-mail: claudio.dellavolpe@unitn.it

Link al programma dettagliato del convegno

venerdì, agosto 20, 2010

Un blog anticonformista


Ho accettato con qualche titubanza il compito di coordinare questo blog in sostituzione di Frank Galvagno, che in questi anni ha svolto il ruolo con garbo, equilibrio e sobrietà, doti sempre più rare in un paese sempre più pervaso di sopraffazione, maleducazione e volgarità.

Ho scritto frequentemente su queste pagine elettroniche, ma indubbiamente il compito di regolare la pubblicazione degli articoli e gestire le discussioni è sicuramente più impegnativo e rischia di contrastare con le attività lavorative e della vita. Proveniamo comunque da una generazione che considera l’impegno civile un fatto costituivo della propria vita e anche per questo ho alla fine deciso di cimentarmi in questa nuova esperienza.

Il blog Risorse, Economia, Ambiente è uno degli strumenti informativi di Aspoitalia. Come è noto agli assidui lettori (nel grafico l’andamento giornaliero dei contatti), l’associazione si occupa di divulgare presso l’opinione pubblica e i decisori politici il problema molto sottovalutato e purtroppo poco conosciuto dell’esaurimento delle risorse non rinnovabili. La teoria del picco è stata per anni rifiutata o ignorata, ma oggi c’è una quasi generale concordanza sulla validità del modello. La data del picco del petrolio, che ASPO colloca intorno al 2010, è stata per anni confutata dall’ottimismo delle organizzazioni ufficiali, ma oggi persino l’amministrazione americana ne ammette l’imminenza. Un altro argomento tabù delle società contemporanee, al centro delle nostre riflessioni, è la critica all’attuale modello sociale fondato sulla crescita continua ed esponenziale dell’economia. A tale proposito, continueremo nell’opera di rivalutazione dei documenti, bollati come eretici, su i limiti dello sviluppo, il cui precursore fu il celeberrimo studio commissionato nei primi anni ’70 dal Club di Roma. E, infine proveremo a sviluppare il tema cruciale delle possibili soluzioni per affrontare in maniera adeguata i tempi duri e difficili che attendono l’umanità nell’era del post picco.

Cercheremo di trattare queste tematiche poco rassicuranti e anticonformistiche con il consueto rigore scientifico che contraddistingue la nostra associazione, ma anche con un approccio integrato, indispensabile per affrontarne l’estrema complessità, approfondendo i vari aspetti, tecnologici, economici, sociali e politici che la contraddistingue. Buona lettura.

sabato, ottobre 24, 2009

Lucca - concluso il convegno ASPO-Italia

Una foto da ASPOItalia-III a Lucca. A sinistra nella foto, Ugo Bardi; a destra, Armando Boccone; al centro, un partecipante che ha messo in pratica le lezioni di catastrofismo degli aspisti.


E' continuato oggi il convegno di Lucca, parte della serie di manifestazioni organizzate con il titolo assai poco azzeccato di "La Toscana dei Consumatori". Ma, a parte il titolo, il convegno di Lucca è stato organizzato con molta cura, competenza e anche, direi, passione. ASPO ha partecipato a queste manifestazioni con una giornata intera di convegno, ieri, e oggi con un intervento del modesto sottoscritto, Ugo Bardi.

Partecipare al convegno con una nostra manifestazione è stato un tentativo di fare qualcosa di nuovo e di diverso attraverso la sinergia con un altro convegno. Era lo stesso approccio che abbiamo preso con ASPO-5 a San Rossore nel 2006 e in entrambi i casi direi che ha funzionato. Fra le altre cose, il supporto della Regione e della Provincia ci ha permesso di usufruire di servizi e spazi che altrimenti non avremmo potuto permetterci. Basti pensare alla stampa e alla distribuzione di 2500 manifestini, cosa che senz'altro ha contribuito alla sala piena della prima giornata. Questo nonostante che la sezione ASPO del convegno si svolgesse di giorno di lavoro.

Certamente, la differenza di stile di ASPO si è rimarcata nettissima durante il convegno. Pur con tutta la buona volontà degli organizzatori, molti degli interventi "non-ASPO" sono stati tradizionali, alcuni interessanti, ma a volte anche deludenti (per non dir di peggio). Chi ha seguito entrambe le giornate non ha potuto fare a meno di notare l'originalità di pensiero e di approfondimento delle tematiche che caratterizza ASPO.

Qualcosa del nostro convegno ha tracimato nel secondo giorno: con il mio intervento, con diversi commenti in pubblico e in privato fatti dai partecipanti, con menzioni fatte dagli altri oratori e altre cose. In sostanza, l'integrazione non è stata perfetta, ma certamente siamo stati notati. Abbiamo lasciato una traccia.

Su una nota meno positiva, speravo che la concomitanza con il convegno regionale ci avrebbe dato una certa visibilità mediatica, ma i risultati non sono stati gran cosa. I giornalisti sapevano del nostro convegno ma sembrano soltanto interessati a piazzare un microfono davanti al politico di turno e ci hanno ignorati. Peraltro, è stato meglio di altre volte: c'è stata un'intervista telefonica al presidente (il solito Ugo Bardi) e una a Mirco Rossi. Inoltre, ho partecipato alla conferenza stampa finale dove ho potuto ribadire l'importanza dell'esaurimento delle materie prime nel definire il concetto di "sostenibilità".

Insomma, nel complesso direi un buon risultato anche se, come tutte le cose, bisogna migliorare ancora. Oggi abbiamo tenuto anche l'assemblea dei soci, ma di questa vi relazionerò più tardi con calma.





Lucca: primo giorno di convegno ASPO-Italia

Quest'anno, il convegno nazionale di ASPO-Italia è stato sponsorizzato dalla Regione Toscana e dalla provincia di Lucca (di cui vedete lo stendardo qui sopra) nell'ambito di un convegno più generale sulla sostenibilità.



Cronaca quasi in tempo reale del primo giorno di convegno ASPO-Italia. Direi buoni risultati: nonostante il giorno lavorativo e lo sciopero dei treni e degli autobus, abbiamo avuto la sala quasi piena tutto il giorno; con almento cento persone a seguire. Molti giovani fra i partecipanti; molto interesse su tutte le tematiche.

Ha esordito al mattino Mirco Rossi che ha fatto una splendida presentazionedi quasi due ore diretta ai ragazzi delle scuole medie superiori. Era la prima volta che facevamo una cosa del genere - i risultati saranno da valutare. Certamente, i ragazzi sono i più interessati al nostro messaggio, ma è difficile farlo passare quando loro sono esposti a un continuo bombardamento mediatico che li invita a consumare sempre di più fra telefonini, SUV e televisori. Prima o poi, si dovranno accorgere del bidone che si stanno prendendo, ma ci vuole un po' di tempo.

Nel pomeriggio, abbiamo esordito con quattro presentazioni piuttosto "snelle" che hanno inquadrato le tematiche principali di ASPO-Italia.

Ugo Bardi ha parlato di energia, evidenziando il declino dei consumi nei paesi ricchi; segno evidente di un'inversione di tendenza epocale. Ha anche presentato degli scenari di sostitituzione dell'enegia fossile con energia rinnovabile, evidenziando come sia critico cominciare subito e dedicarci risorse importanti; altrimenti non sarà possibile evitare un drastico declino.

Luca Chiari ha mostrato come il picco del petrolio e dei combustibili fossili influenzi le concentrazioni di CO2 nell'atmosfera. Il declino dell'estrazione sicuramente le ridurrà rispetto agli scenari "standard" dell'IPCC; ma questo non ci salverà dal cambiamento climatico e - soprattutto - non ci mette al riparo dal temuto "tipping point", il punto di non ritorno al di la del quale il cambiamento si auto-alimenta e diventa irreversibile, qualunque cosa facciamo.

Luca Pardi ha parlato di sostenibilità, di "overshoot" (tracimazione ecologica" e dell'impatto della popolazione umana sugli ecosistemi. Particolarmente impressionanti i dati sulla frazione delle risorse biologiche asservite agli usi umani. Non si può continuare a crescere per sempre - o ci decidiamo noi a mettere un freno, oppure sarà l'ecosistema stesso a costringerci a frenare.

Finalmente, Pietro Cambi ha fatto un riassunto di come l'energia eolica di alta quota, il kitegen, sia necessaria e forse l'unica speranza che abbiamo di contrastare il declino della produzione dei fossili. Era presente anche Massimo Ippolito, inventore del kitegen, che ha parlato anche lui su questo argomento.

E' seguita circa un'ora e mezzo di discussione con il pubblico, con molti interventi. Sembra che il kitegen sia quello che ha suscitato il massimo interesse, ma anche l'energia nucleare suscita molto interventi. La gente si rende conto che anche qui gli stanno tirando un gran bidone, ma ha difficoltà ad analizzare correttamente la questione. Certamente ci dobbiamo ancora abituare a "pensare sistemico", ovvero a non pensare che i problemi si risolvano con un singolo miracolo tecnologico.

Ugo Bardi ha riassunto la posizione "media" dei soci di ASPO-Italia (non c'è una posizione "ufficiale") che, ha detto, sono in generale persone tecnicamente molto preparate che riescono ad analizzare le tecnologie sulla base dei fatti e non delle ideologie. Se l'analisi avesse indicato che l'energia nucleare è la soluzione ai nostri problemi, ci troveremmo tutti d'accordo a promuoverla. Ma non è così; siamo invece in generale tutti d'accordo che i problemi con il nucleare siano tali e tanti da condannare la tecnologia al libro dei sogni dei politici in cerca di voti. D'altra parte, non ci sono nemmeno soluzioni miracolose basate sulle rinnovabili. Alcune sono molto promettenti, come il kitegen, ma bisogna lavorarci sopra e provare, tenendo i piedi ben saldi per terra e gli aquiloni il più in alto possibile.

Le presentazioni sono state videoregistrate e le metteremo on line il prima possibile.

Per finire, ringraziamo Eugenio Baronti, assessore alla ricerca scientifica della Regione Toscana, che ha sponsorizzato e sostenuto il nostro convegno. Lo ha anche seguito dall'inizio alla fine, intervenendo più volte ( è la prima volta che vediamo un esponente politico fare una cosa del genere!). Ringraziamo anche Valentina Cesaretti, assessore al volontariato e alla cooperazione della provincia di Lucca, come pure Lida Celli che si è presa carico di gran parte del pesante lavoro di organizzazione del convegno.

Oggi, Sabato 24 Ottobre, continua il convegno sulla sostenibilità; con un intervento di Ugo Bardi alle 10 (circa). Oggi pomeriggio, assemblea dei soci ASPO-Italia e libera discussione fra soci e amici.

giovedì, ottobre 22, 2009

Il terzo convegno ASPO-Italia a Lucca il 23-24 Ottobre 2009



2009: il terzo convegno


Quest'anno, il convegno dell'associazione ASPO-Italia si svolge in modo un po' diverso. Farà parte di un convegno più ampio organizzato dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Lucca, che ringraziamo per il supporto alle nostre attività.

Abbiamo scelto un formato "leggero" con poche ma buone presentazioni. Per prima cosa, la mattina avremo un incontro con i ragazzi delle scuole, in omaggio al nostro impegno divulgativo. Ci penserà Mirco Rossi a spiegare i concetti di base della nostra visione ai ragazzi. Questo sarà un incontro riservato ai ragazzi, ma se qualcuno vuol venire ad assistere, va bene se c'è posto.

Il convegno vero e proprio comincia il pomeriggio con i saluti di Eugenio Baronti, assessore regionale, che gentilmente ci ha sponsorizzato. Seguirà un breve intervento di Ugo Bardi, che ormai comincia ad essere noto con il soprannome di "prezzemolo" perché c'è dappertutto a parlare sempre di picco. Stavolta dice che il picco c'è stato davvero; vedremo se ha ragione.

Avremo poi un intervento di Debora Billi, la profetessa del petrolio, che appare raramente in pubblico e proprio per questo le sue riflessioni su pane nero e petrolio si prospettano estremamente interessanti

Segue Luca Chiari, dell'università di Trento, con la risposta alla domanda che vi siete sempre posti: ma il picco del petrolio ci potrebbe salvare dal cambiamento climatico? (la risposta è, purtroppo, no, ma vi racconterà lui i dettagli)

Abbiamo poi Luca Pardi, che riprende il suo tema preferito: crescita, economia e sovrappopolazione e per finire Pietro Cambi che ci parlerà di Kitegen e del suo piano diabolico di attaccare un aquilone al suo ormai mitico cinquino elettrico per renderlo addirittura volante.

Il giorno dopo, Sabato mattina, potete assistere al convegno sulla Sostenibilità organizzato dalla Regione Tosana con vari interventi fra i quali anche uno del (prezzemolo) Ugo Bardi.

Per finire, Sabato pomeriggio, prima ci sarà una breve assemblea dei soci ASPO-Italia e poi interventi e discussioni a ruota libera su argomenti a piacere. Questo incontro è riservato a soci e amici.


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Le ASPO-manifestazioni si svolgeranno presso la sala Mario Tobino della Provincia di Lucca, nel palazzo Ducale, Piazza Napoleone.

Il calendario è il seguente:

Venerdi' 23 Ottobre 2009 -

Ore 10-13
Incontro di ASPO-Italia con gli studenti delle scuole superiori

Introduce Ugo Bardi, conduce Mirco Rossi
(questo incontro è riservato agli studenti; altri ospiti possono assistere se c'è posto in sala)


Venerdi 23 Ottobre, ore 15:00-19:00

Convegno ASPO-Italia aperto al pubblico

15:00 – Saluti dell'assessore Eugenio Baronti, regione Toscana

15:15 – 15:30 Ugo Bardi, Presidente di ASPO-Italia. 2009, il primo anno dopo il picco?

15:30 – 16:00 Debora Billi(*), blog “Petrolio”, Pane nero, l'Italia post peak del 2030

16:00-16:30 Luca Chiari, Università di Trento. Il picco del petrolio ci salverà dal riscaldamento globale?

16:30-17:00 Luca Pardi, associazione “Rientro Dolce”. La fine del paradigma della crescita infinita: di Più non è Meglio.

17:00-17:30 Pietro Cambi, ASPO-Italia, Prospettive dell'eolico di alta quota, il kitegen.

17:30 – 19:00 Dibattito con il pubblico

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Sabato 24 Ottobre 2009

Convegno pubblico organizzato dalla regione Toscana e la provincia di Lucca: LA SOSTENIBILITA’ NEL VIVERE, ABITARE, PRODURRE E CONSUMARE

Ore 9,00 - Inizio dei lavori e saluti istituzionali (amministratori della Provincia e del Comune di Lucca)

ore 9,20 – Pietro Novelli- Responsabile Settore strumenti di valutazione integrata e sviluppo sostenibile Regione Toscana Crisi delle (e nelle) coabitazioni e convivenze ecologiche e soluzioni possibili

ore 9,40 – Giustino Trincia- Segretario generale Consumer’s forum Produttori e consumatori, da "fattori" critici ad attori della sostenibilità

ore 10,00 – Ugo Bardi- Associazione per lo studio del picco del petrolio ASPO-Italia, Università di Firenze Energia e limiti alla crescita

ore 10,20 –Giulio Marcon –Portavoce della campagna Sbilanciamoci!
La democrazia partecipativa per un modello di sviluppo sostenibile ore 10,40- Claudio Martini- Presidente Regione Toscana

Ore 11,00- Presentazione della Carta-Documento di Lucca
(sintesi dei risultati ottenuti e propositi usciti dalla manifestazione)

Sono stati invitati esponenti della Commissione e del Parlamento europeo

Ore 12,00- Conferenza stampa

Buffet organizzato con la partecipazione degli istituti alberghieri e preparato utilizzando prodotti tipici locali e materiali eco-compatibili

______________________________________________

Sabato 24 Ottobre - pomeriggio

dalle ore 14:00. Presso la sala del consiglio provinciale (Palazzo Ducale)

Assemblea dei soci ASPO-Italia.
A seguire: discussioni e presentazioni libere (questo incontro è riservato a soci ASPO-Italia e amici, ovvero, su invito di un socio ASPO-Italia)
__________________________________________

Ulteriori note:

- Al convegno di Venerdi' pomeriggio l'ingresso è libero e non c'è bisogno di prenotarsi. La sala del convegno ha una capienza di 180 posti e non dovrebbero esserci problemi di capienza.

- Sempre per Venerdi' pomeriggio, se qualcuno ha la possibilità di fare registrazioni video da pubblicare poi su internet e/o in diretta in streaming, è benvenuto.

- Per la sistemazione alberghiera, abbiamo un elenco di alberghi fornito dalla locale azienda per il turismo. Ci segnalano in particolare l' Hotel Ilaria e il San Luca Palace. Se volete l'elenco completo, chiedetelo nei commenti e ve lo mandiamo per email. Oppure chiedetelo direttamente a ugo.bardi chiocciola unifi.it

(*) novità dell'ultimo momento: ahimé, Debora Billi non potrà essere presente per motivi di famiglia. Lo sappiamo che senza la "nostra signora del petrolio" il convegno non sarà la stessa cosa, ma gli altri relatori proveranno a fare del loro meglio.

domenica, ottobre 18, 2009

Il terzo convegno ASPO-Italia a Lucca il 23-24 Ottobre 2009


2009: il terzo convegno


Quest'anno, il convegno dell'associazione ASPO-Italia si svolge in modo un po' diverso. Farà parte di un convegno più ampio organizzato dalla Regione Toscana e dalla Provincia di Lucca, che ringraziamo per il supporto alle nostre attività.

Abbiamo scelto un formato "leggero" con poche ma buone presentazioni. Per prima cosa, la mattina avremo un incontro con i ragazzi delle scuole, in omaggio al nostro impegno divulgativo. Ci penserà Mirco Rossi a spiegare i concetti di base della nostra visione ai ragazzi. Questo sarà un incontro riservato ai ragazzi, ma se qualcuno vuol venire ad assistere, va bene se c'è posto.

Il convegno vero e proprio comincia il pomeriggio con i saluti di Eugenio Baronti, assessore regionale, che gentilmente ci ha sponsorizzato. Seguirà un breve intervento di Ugo Bardi, che ormai comincia ad essere noto con il soprannome di "prezzemolo" perché c'è dappertutto a parlare sempre di picco. Stavolta dice che il picco c'è stato davvero; vedremo se ha ragione.

Avremo poi un intervento di Debora Billi, la profetessa del petrolio, che appare raramente in pubblico e proprio per questo le sue riflessioni su pane nero e petrolio si prospettano estremamente interessanti

Segue Luca Chiari, dell'università di Trento, con la risposta alla domanda che vi siete sempre posti: ma il picco del petrolio ci potrebbe salvare dal cambiamento climatico? (la risposta è, purtroppo, no, ma vi racconterà lui i dettagli)

Abbiamo poi Luca Pardi, che riprende il suo tema preferito: crescita, economia e sovrappopolazione e per finire Pietro Cambi che ci parlerà di Kitegen e del suo piano diabolico di attaccare un aquilone al suo ormai mitico cinquino elettrico per renderlo addirittura volante.

Il giorno dopo, Sabato mattina, potete assistere al convegno sulla Sostenibilità organizzato dalla Regione Tosana con vari interventi fra i quali anche uno del (prezzemolo) Ugo Bardi.

Per finire, Sabato pomeriggio, prima ci sarà una breve assemblea dei soci ASPO-Italia e poi interventi e discussioni a ruota libera su argomenti a piacere. Questo incontro è riservato a soci e amici.


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Le ASPO-manifestazioni si svolgeranno presso la sala Mario Tobino della Provincia di Lucca, nel palazzo Ducale, Piazza Napoleone.

Il calendario è il seguente:

Venerdi' 23 Ottobre 2009 -

Ore 10-13
Incontro di ASPO-Italia con gli studenti delle scuole superiori

Introduce Ugo Bardi, conduce Mirco Rossi
(questo incontro è riservato agli studenti; altri ospiti possono assistere se c'è posto in sala)


Venerdi 23 Ottobre, ore 15:00-19:00

Convegno ASPO-Italia aperto al pubblico

15:00 – Saluti dell'assessore Eugenio Baronti, regione Toscana

15:15 – 15:30 Ugo Bardi, Presidente di ASPO-Italia. 2009, il primo anno dopo il picco?

15:30 – 16:00 Debora Billi, blog “Petrolio”, Pane nero, l'Italia post peak del 2030

16:00-16:30 Luca Chiari, Università di Trento. Il picco del petrolio ci salverà dal riscaldamento globale?

16:30-17:00 Luca Pardi, associazione “Rientro Dolce”. La fine del paradigma della crescita infinita: di Più non è Meglio.

17:00-17:30 Pietro Cambi, ASPO-Italia, Prospettive dell'eolico di alta quota, il kitegen.

17:30 – 19:00 Dibattito con il pubblico

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Sabato 24 Ottobre 2009

Convegno pubblico organizzato dalla regione Toscana e la provincia di Lucca: LA SOSTENIBILITA’ NEL VIVERE, ABITARE, PRODURRE E CONSUMARE

Ore 9,00 - Inizio dei lavori e saluti istituzionali (amministratori della Provincia e del Comune di Lucca)

ore 9,20 – Pietro Novelli- Responsabile Settore strumenti di valutazione integrata e sviluppo sostenibile Regione Toscana Crisi delle (e nelle) coabitazioni e convivenze ecologiche e soluzioni possibili

ore 9,40 – Giustino Trincia- Segretario generale Consumer’s forum Produttori e consumatori, da "fattori" critici ad attori della sostenibilità

ore 10,00 – Ugo Bardi- Associazione per lo studio del picco del petrolio ASPO-Italia, Università di Firenze Energia e limiti alla crescita

ore 10,20 –Giulio Marcon –Portavoce della campagna Sbilanciamoci!
La democrazia partecipativa per un modello di sviluppo sostenibile ore 10,40- Claudio Martini- Presidente Regione Toscana

Ore 11,00- Presentazione della Carta-Documento di Lucca
(sintesi dei risultati ottenuti e propositi usciti dalla manifestazione)

Sono stati invitati esponenti della Commissione e del Parlamento europeo

Ore 12,00- Conferenza stampa

Buffet organizzato con la partecipazione degli istituti alberghieri e preparato utilizzando prodotti tipici locali e materiali eco-compatibili

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Sabato 24 Ottobre - pomeriggio

dalle ore 14:00. Presso la sala del consiglio provinciale (Palazzo Ducale)

Assemblea dei soci ASPO-Italia.
A seguire: discussioni e presentazioni libere (questo incontro è riservato a soci ASPO-Italia e amici, ovvero, su invito di un socio ASPO-Italia)
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Ulteriori note:

- Al convegno di Venerdi' pomeriggio l'ingresso è libero e non c'è bisogno di prenotarsi. La sala del convegno ha una capienza di 180 posti e non dovrebbero esserci problemi di capienza.

- Sempre per Venerdi' pomeriggio, se qualcuno ha la possibilità di fare registrazioni video da pubblicare poi su internet e/o in diretta in streaming, è benvenuto.

- Per la sistemazione alberghiera, abbiamo un elenco di alberghi fornito dalla locale azienda per il turismo. Ci segnalano in particolare l' Hotel Ilaria e il San Luca Palace. Se volete l'elenco completo, chiedetelo nei commenti e ve lo mandiamo per email. Oppure chiedetelo direttamente a ugo.bardi chiocciola unifi.it

lunedì, maggio 11, 2009

Come si finanzia ASPO-Italia


Non siamo arrivati veramente a considerare l'idea di rapinare le banche per mettere qualcosa nelle casse di ASPO-Italia, ma alle volte ci siamo andati vicini. Il finanziamento delle attività dell'associazione si è rivelato molto, molto difficile.


In un post precedente vi ho raccontato qualcosa dell'attività di ASPO-Italia nei sei anni della sua esistenza. Penso che ora vi possa interessare qualche noticina sulla nostra situazione finanziaria - per vostra curiosità. Come facciamo a tener su siti e blog, fare convegni e tutto il resto?

Beh, su questo punto vi posso dire che la situazione finanziaria di ASPO viaggia sul tragico, anche se non ci ha ancora portato al suicidio collettivo. Non è soltanto ASPO-Italia ad essere in questa situazione; tutte le varie ASPO-Nazionali, da ASPO-Australia a ASPO-Kuwait, sono più o meno sulla stessa linea di grandi difficoltà ad ottenere risorse finanziarie. In pratica, tutti ci basiamo molto sulle quote associative, ma queste sono una risorsa assai limitata. Tutti i "capitoli" nazionali ASPO sono formati da un gruppetto di fondatori che sono tecnici o scienziati e poi qualche decina, al massimo intorno al centinaio, di soci più o meno impegnati nelle attività dell'associazione. Non mi dilungo troppo sulle ragioni del fatto che ASPO non è un'associazione di massa: i motivi mi sembrano ovvi. Questo comunque non ci permette di avere i tipi di introiti che arrivano ad associazioni ben più grandi come il WWF o Legambiente.

Quindi, ci dobbiamo basare principalmente sul lavoro volontario, ma anche qui ci sono dei problemi. Non so come va da voi, ma dalle mie parti il "volontariato" è in grave difficoltà, specialmente con i giovani. Probabilmente è un'evoluzione inevitabile. I volontari sono persone che hanno uno stipendio e un po' di tempo libero. Entrambe le condizioni si stanno facendo sempre più rare. Chi ha ancora un lavoro al call center o cose del genere fa straordinari, lavora come una bestia e quando torna a casa si stravacca davanti alla TV senza più il fiato di fare qualcosa. Chi il lavoro non ce l'ha più, non ha voglia di mettersi a lavorare gratis e - in più - gli pesano tutte quelle piccole cose che sono comunque necessarie, per esempio una connessione internet e un computer decente. Non so se avete notato che il numero di connessioni internet in Italia è in calo da quest'anno - mi sembra significativo anche se bisogna vedere se il trend si manterrà.

Quindi, il lavoro dei volontari è per sua natura piuttosto inefficiente anche se sorretto da tanta buona volontà. Questo ve lo posso dire per esperienza in altri gruppi volontari; nel passato sono stato anche presidente di uno che si occupava di orchidee spontanee. E' sempre la stessa cosa: ci sono dei momenti di grande entusiasmo ma se si guarda la continuità del lavoro, il volontariato non è decisamente il massimo. Qualche tipo di finanziamento, se non altro in forma di rimborso spese è necessario. Ma, ora, se invitate un membro di ASPO-Italia farvi una presentazione da qualche parte, lo fa quasi sempre viaggiando a proprie spese.

Quindi come finanziare ASPO-Italia? Beh, abbiamo provato un po' tutti i canali possibili e i risultati sono stati miserandi. Qualcosa ci arriva dall' ASPO-shop che vende gadget e pubblicazioni, ma pochi spiccioli. Poi, ovviamente, abbiamo pensato che noi siamo in gran parte ricercatori e che la ricerca, in teoria, viene finanziata dagli appropriati organi governativi. ASPO (sia in Italia sia in altri paesi) comprende dei buoni gruppetti di ricercatori impegnati in vari campi, non solo sul petrolio e i combustibili fossili, ma anche sulla sostenibilità e sull'innovazione "strategica" in generale. Abbiamo provato diverse volte con dei team comprendenti ricercatori ASPO di vari paesi a chiedere contratti nazionali e internazionali per fare ricerche sulle risorse petrolifere, per modellizzare il consumo delle stesse e cose del genere. Risultato: sempre no. Il motivo principale è probabilmente che l'atteggiamento della società "occidentale" nei riguardi dell'innovazione è probabilmente lo stesso di quello che aveva l'Unione Sovietica nei riguardi della dittatura del proletariato.

Così, è abbastanza facile ottenere risorse per far ricerca su cose alla moda, come l'idrogeno o il sequestro geologico del biossido di carbonio, che hanno il vantaggio che si sa benissimo che a) sono troppo costose per essere messe in pratica e b) anche se le si mettessero in pratica per davvero, non produrrebbero cambiamenti importanti nelle rendite di posizione delle lobby che governano il pianeta. La ricerca veramente innovativa è normalmente penalizzata da un sistema che privilegia le mode del momento e l'ossessiva ricerca di risultati quantificabili in tempi brevi.

Siamo riusciti comunque a far finanziare qualche progetto dalla commissione europea, per esempio il progetto RAMSES (quello sul trattore elettrico). E' un progetto che abbiamo concepito io e Toufic el Asmar sulla base del lavoro fatto in ASPO e che ha beneficiato della consulenza di vari soci ASPO (per esempio, il gruppo di EUROZEV, Massimo de Carlo, Pietro Cambi, Corrado Petri e altri). Un'altro esempio è il progetto AQUASOLIS sull'acqua rinnovabile; anche quello risultato della collaborazione fra me e Toufic. Ma in tutte le proposte per questi progetti siamo stati molto attenti a evitare di apparire catastrofisti. Nessuno ti finanzia per trovare problemi, solo per trovare soluzioni, anche se non si sa esattamente per quale problema.

A proposito dello spreco di risorse per la ricerca pubblica, vi segnalo una cosa che ho saputo di recente. L'IIASA, un prestigioso think tank che sta a Vienna, ha messo insieme oltre 20 milioni di Euro per studiare la consistenza delle ricerche petrolifere mondiali in un progetto che partirà a breve. Come hanno fatto? Beh, il coordinatore del progetto è un signore che si chiama Rogner che è un notorio abbondantista. Poi, ovviamente, quelli che fanno capo ad ASPO non sono stati nemmeno consultati. Magari non stanno simpatici a tutti ma, insomma, qualche espertuccio internazionale da non buttare via ASPO ce lo avrebbe anche. Ma si sarebbe rischiato che i risultati finali fossero venati da un inopportuno catastrofismo poco. He, he......

Allora, rimangono i finanziamenti istituzionali e privati. Per quanto riguarda le istitutuzioni, siamo riusciti diverse volte ad avere dei finanziamenti mirati ad organizzare dei congressi. Solo così siamo riusciti a realizzare i due convegni nazionali e quello internazionale che abbiamo organizzato. Anche qui, i contributi sono sempre arrivati col contagocce e organizzare convegni del genere con budget di poche migliaia di euro è un'acrobazia finanziaria da non dirsi.

Per quanto riguarda i privati, abbiamo ottenuto qualcosa per il convegno internazionale ASPO-5, che era piuttosto prestigioso e arrivava in un momento in cui l'industria non era nella crisi profonda in cui è adesso. Oggi, ottenere finanziamenti dalle industrie è come andare a chiedere l'elemosina ai Rom (che probabilmente te la darebbero più facilmente). Ci sono eccezioni, però. L'industria petrolifera è andata molto bene fino ad ora, ma sono poco interessati a finanziare ASPO, per ovvie ragioni. Ci sono poi delle industrie impegnate nel campo dell'energia rinnovabile che sono ancora in espansione e che potrebbero trovare utile il nostro aiuto. Anche loro, tuttavia, di solito ci trovano un po' troppo catastrofisti per i loro gusti.

Si tratta allora di esporre quella faccia più ottimista di ASPO che si occupa di energie rinnovabili e che, per il momento, si esprime nel blog "nuove tecnologie rinnovabili" (NTE). Su questo punto, ho buone speranze di coinvolgere ASPO nella "rivoluzione delle rinnovabili" che è già iniziata in Germania e che sta per iniziare in Italia, alla faccia di tutti i gufi che non hanno niente di meglio da fare che passare il tempo a parlar male delle rinnovabili. Per il momento, rimaniamo su quello che gli americani chiamano "shoestring budget". Ma, del resto, anche Apple ha cominciato in un garage.