Il blog di ASPO-Italia, sezione italiana dell'associazione internazionale per lo studio del picco del petrolio e del gas (ASPO)
martedì, ottobre 09, 2007
Bucherellare un pianeta: il Sulcis confrontato con la Germania
Posted by
Ugo Bardi
Google earth, oppure l'equivalente "live.com" vi offrono delle possibilità quasi incredibili di vedere cosa succede su questo pianeta. L'immagine qui sopra è della centrale a carbone di Frimmersdorf, in Germania, una delle più grandi del pianeta con i suoi 2.3 Gigawatt di potenza. Non vi fate impressionare dal fumo bianco, che è solo acqua di condensa delle torri di raffreddamento. Quello che fa danni è quello che non si vede, il biossido di carbonio.
Ancora più danni al pianeta li fa la miniera a cielo aperto di Garzweiler, che si trova a pochi chilometri dalla centrale e la rifornisce. Una sola immagine non riesce a dare l'idea dell'immensità di questo scavo. Se avete un momento, cercate "garzweiler" su google earth e zoomateci sopra; è una cosa immensa, lunga otto chilometri e mezzo e larga quattro. Più di 30 km2 di scavo. Ecco una foto di un pezzetto dell'arnese
Quei due strani cosi a forma di "T" che vedete sono le macchine che scavano e raccolgono il carbone. Misurati con il "ruler" di google, sono dei mostri meccanici di 120x120 metri.
Da Garzweiler si estrae lignite, il totale delle riserve è detto dell'ordine di un miliardo e trecento milioni di tonnellate. Non c'è male in termini assoluti, ma va anche detto che il totale del carbone estratto oggi in tutto il mondo è di circa 4 miliardi di tonnellate all'anno. Tutto l'immenso scasso di Garzweiler basterebbe al mondo solo per tre o quattro mesi di consumo.
A questo punto, ci potrebbe venire in mente di dare un'occhiata alle famose miniere del Sulcis, in Sardegna, di cui tanto si è parlato negli ultimi tempi. Se volete vederle con Google Earth, cercate "Carbonia", la città fondata da Mussolini nel 1938. A poca distanza dalla città, a sud ovest, troverete una piccola miniera a cielo aperto. Misurata con il ruler di google, è un affarino infinitesimale in confronto a Garzweiler, circa 500 metri per 200 metri. Come area, Garzweiler è circa 300 volte più grande! Da quello che si vede, la miniera di Carbonia sembrerebbe abbandonata e, effettivamente, le miniere della zona risultano chiuse dal 1970. Risultano altre miniere a pozzo, anche quelle abbandonate. Potete vedere le immagini di vecchie installazioni rugginose nelle foto di panoramio (a sinistra, miniera "grande" di Serbariu).
Confrontate con Garzweiler, queste immagini danno l'impressione di una miniera giocattolo. E, in effetti, le dimensioni sono quelle di un giocattolo. Se cercate su internet, troverete dei numeri fantastici per le riserve del Sulcis, si parla di 600 milioni di tonnellate di carbone, ovvero non tanto di meno di Garzweiler. Ma questo numero è un tantino (parecchio) ottimistico; secondo le statistiche dell' "Energy Information Administration" (EIA) del dipartimento dell'energia degli Stati Uniti, il carbone estraibile in tutta italia, ovvero quasi escusivamente dal Sulcis, ammonta a sole 37 milioni di tonnellate in tutto.
Chi ha ragione? Non è detto che i dati della IEA siano sempre giusti, ma sono perlomeno controllati e verificati per quanto possibile mentre quelli che girano a ruota libera su internet non si sa da dove arrivino e chi li abbia inventati. Sostanzialmente, comunque, è possibile che la discrepanza sia nella definizione. Può darsi che nella zona del Sulcis si possa stimare che esistano, in qualche forma, qualche centinaio di milioni di tonnellate di carbone. Ma quello che conta è la quantità estraibile, che deve avere certe caratteristiche. Un giacimento di carbone è fatto da uno strato (un "filone carbonifero") o più strati che devono avere una certa continuità e dimensioni, altrimenti non si può estrarre niente. Se ci fossero veramente 600 milioni di tonnellate di carbone in una forma estraibile, la gente non sarebbe a discutere se riaprire la miniera o no. Sarebbero tutti a scavare. Invece, la miniera è stata chiusa negli anni '70 perché, evidentemente, non valeva più la pena estrarre quel poco che restava. A costi altissimi, può darsi che si riesca a tirarne fuori ancora qualcosa, ma è anche possibile che la stima riportata dall EIA sia ottimistica - ovvero che le riserve della miniera del sulcis siano effettivamente zero.
Comunque, dato per buono il dato dell'IEA, possiamo comparare la produzione possibile del Sulcis con i consumi in Italia. Sempre secondo l'EIA, l'Italia importa quasi 30 milioni di tonnellate di carbone all'anno. E, comunque, il carbone in Italia è soltanto una minima frazione dei combustibili usati per generare energia elettrica in italia, circa il 10%. Tutto il carbone del Sulcis basterebbe per un mesetto di consumo di energia elettrica in Italia.
Diciamo pure che "tutto fa" ma, onestamente, non è che il carbone del Sulcis sarebbe quella grande meraviglia che risolverebbe il problema energetico italiano.
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10 commenti:
Un post illuminante, che evidenzia limiti dei combustibili fossili.
Ma mi chiedo: i colossi dell'energia, che SANNO quali sono le reali riserve sfruttabili, cosa aspettano ad avviare la transizione alle rinnovabili?
Shell ha un ruolo dominante nel fotovoltaico; molto probabilmente, queste multinazionali ingloberanno le tecnologie rinnovabili tout-court.
Che cosa stiamo aspettando? Non segnali economici spero, perchè potrebbe essere tardi.
Oltre al problema quantitativo, per il Sulcis ne esiste uno qualitativo: si tratta di un carbone ricchissimo in zolfo, ed altamente inquinante (nonché di difficile impiego). Decisamente non è una manna, eppure i sardi stanno riprendendo a scavarlo.
Dato che l'EIA non fa altro che riportare numeri ricavati da altre fonti, sarei curioso di sapere dove si trova quel documento italiano nel quale le riserve accertate del Sulcis vengono stimate in 37 milioni di tonnellate.
Si potrebbero chiudere un sacco di discussioni avendo una stima diretta da parte dell'ENEL o dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, due fonti ufficiali indicate dall'EIA per l'Italia.
In generale, i siti in Italiano non quantificano le riserve, uno che ho trovato che lo fa le gonfia le riserve fino a 600 milioni di tonnellate, il link è nel testo. Qello in inglese della IEA è anche quello linkato. IN generale i dati della IEA sono perlomeno controllati e verificati per quanto possibile. Sostanzialmente la discrepanza è nella definizione. Può darsi che nella zona del Sulcis si possa stimare che esistano, in qualche forma, qualche centinaio di milioni di tonnellate di carbone. Ma quello che conta è la quantità estraibile, che deve avere certe caratteristiche. Un giacimento di carbone è fatto da uno strato (un "filone carbonifero") che deve avere una certa continuità e dimensioni, altrimenti non si può estrarre niente. Se ci fossero veramente 600 milioni di tonnellate di carbone in una forma estraibile, la gente non sarebbe a discutere se riaprire la miniera o no. Sarebbero tutti a scavare. Invece, la miniera è stata chiusa negli anni '70. A prezzi altissimi, può darsi che si riesca a tirarne fuori ancora qualcosa, ma è anche possibile che la stima riportata dall EIA sia ottimistica.
Ho aggiunto al testo del post qualche nota riguardo al commento di Hydraulics, grazie per per la nota
11:17 - Petrolio: Qatar, prezzo giusto "oltre 100 $", inflazione erode valore
(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Dubai, 09 ott - Il prezzo del petrolio e' eroso dall'inflazione e dovrebbe "superiore ai 100 dollari". Lo ha affermato Abdallah Ben Hamad Al-Attiyah, ministro per l'Energia del Qatar, spiegando che "se si tenesse conto dell'inflazione del 1972 a tutt'oggi, il prezzo reale e giusto del greggio dovrebbe essere piu' di 100 dollari" il barile. Il Ministro ha giustificato questa stima, oltre che con l'inflazione, col ribasso del potere d'acquisto e la debolezza del dollaro. Man- (RADIOCOR) 09-10-07 11:17
La Sardegna ha fatto una moratoria sull'eolico (e la Sardegna è una delle regioni più ventose d'Italia) perchè è "brutto", ma invece per il carbone va bene!!
Mi chiedo quali siano gli interessi economici dietro a questa assurdità!
Il carbone Sulcis viene estratto nella minera di Nuraxi Figus,nel territorio di Gonnesa. Le coordinate da voi indicate si riferiscono alla Grande Miniera di Serbariu,non più attiva, che l'Amministrazione Comunale di Carbonia ha avviato a bonifica, recupero e valorizzazione in termini turistici e culturali. Il 3novembre del 2006 è stato inaugurato il primo museo italiano del carbone. Alessandra
Perche non:)
leggere l'intero blog, pretty good
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