domenica, ottobre 21, 2007

La casa energetica di Archimede Pitagorico (ovvero di Ugo Bardi)


Negli ultimi anni, casa mia è diventata piena di aggeggi strani: dai pannelli fotovoltaici, al motorino elettrico, con aggiunta di acqua sostenibile e pipistrelliere. Insomma, una specie di casa di Archimede Pitagorico, dove manca solo il fedele assistente "Lampadina".

Questa casa un po' particolare ha a che vedere con il modo in cui vedo il mondo. Da buon lettore di fantascienza, il futuro mi ha sempre interessato. Certo, il futuro è molto cambiato negli ultimi tempi; non è più come ce lo immaginavamo negli anni '60, quando mi divoravo i fascicoli di "Urania" comprati usati sulle bancarelle. Non si parla più di astronavi e picnic sulla Luna; diciamo che il futuro è diventato molto più quieto e respirabile.

Ma, nonostante tutto, il futuro rimane importantissimo: potrebbe essere un futuro molto difficile se non ci muoveremo in tempo per rimediare all'esaurimento del petrolio e al riscaldamento globale. Entrambe le cose sembrano viaggiare molto più in fretta di quanto vorremmo per poter stare tranquilli. E' bene cominciare a pensarci già da ora e prendere provvedimenti.

Allora, ho pensato di esplorare un po' il futuro così come lo vedo io, sperimentando a casa mia alcuni accorgimenti che ci potrebbero aiutare ad affrontare il futuro. Molti già montano doppi vetri, pannelli termici, isolamento e cose del genere. Io ho provato ad andare un po' più in là; verso un mondo dove il consumo di idrocarburi fossili potrebbe essere veramente zero. In particolare, io credo che nel futuro vedremo cose sporche e puzzolenti come il petrolio con la stessa sensazione di stupore con la quale pensiamo agli esquimesi che si riscaldavano bruciando grasso di foca. Il futuro sarà tutto elettrico; bruceremo sempre di meno, arriverà un giorno in cui non bruceremo più niente o quasi

Di mestiere, faccio il ricercatore; questo mi porta come atteggiamento a fare esperimenti. Si sa, però, che gli esperimenti non riescono sempre; d'altra parte è per questo che sono esperimenti. Per cui, in questa impresa ho cercato di fare in modo che questi esperimenti non fossero "campati in aria", ovvero fossero cose possibili e realizzabili a costi ragionevoli. In altre parole, non volevo andare in rovina per divertirmi a fare esperimenti a casa mia, considerando che già ne faccio a sufficienza all'università. Per questo, mi sono posto delle regole che sono che quello che sperimentavo doveva avere alcune caratteristiche, ovvero essere:

1. Acquistabile sul mercato, o perlomeno molto vicina ad essere acquistabile e che esista una possibilità concreta di manutenzione da parte del costruttore.
2. A prezzi che possono essere affrontati da una persona che vive dello stipendio di un impiegato statale, come me.
3. Tale da poter garantire un ritorno economico delle somme investite.
4. Tale da poter essere montato su un edificio esistente, senza bisogno di modifiche radicali.
5. Pensabile anche come sistema in grado di sopperire a un'emergenza, per esempio un black-out.

Queste regole escludono cose avveniristiche ma orribilmente costose, come per esempio l'idrogeno. Escludono sacrifici personali fatti in nome dell'ambiente; nessuno di noi è un santo! Escludono anche cose poco pratiche, anche se magari spettacolari, come montare un'aerogeneratore sul tetto. Invece, sono mirate a ottenere dei vantaggi reali; magari non immediati ma comunque concreti. Ciò detto, ecco come funziona casa mia.

- L'impianto fotovoltaico. E' il cuore del sistema, montato sul tetto ha una potenza di 2,6 kW di picco. Funziona dal Settembre del 2007 e alimenta direttamente l'impianto elettrico della casa, scambiando energia con la rete. Ovvero, l'eccesso di energia prodotta viene mandato sulla rete oppure, in caso contrario, l'impianto elettrico si alimenta dalla rete. Un impianto del genere costa intorno ai 15.000 euro ed è più che sufficiente a sopperire ai consumi di una famiglia di quattro persone, posto che stiano appena un po' attenti a non sprecare energia. Ovvero, è in grado di azzerare la bolletta elettrica per tutto il periodo della sua vita operativa, almeno 25 anni. A questo si aggiunge l'incentivo "conto energia" che da il governo. Avrei voluto un impianto in grado di dare anche una sicurezza anti-black out, ma è impossibile con le norme vigenti.

Il veicolo elettrico. Motorino da 1.8 kW di potenza, ce l'ho da due anni e mi porta da casa al lavoro e ritorno quasi tutti i giorni. Ho fatto già circa 8000 chilometri. Nuovo costa circa 3000 euro mentre una ricarica che ti permette di fare 30-40 km costa circa 20 centesimi. Se connesso all'impianto fotovoltaico, la ricarica costa zero e l'aggeggio è veramente a emissioni nulle non solo su strada ma anche alla fonte. Inoltre, è immune agli aumenti di prezzo del petrolio e a possibili code ai distributori che potremmo vedere nel prossimo futuro. Nella foto, il sottoscritto in sella.



L'acqua fotovoltaica.
(qui dimostrata dalla mia gentile signora, Grazia). L'arnese che vedete produce acqua potabile condensandola dall'aria. Ovvero, ripete il processo naturale della pioggia, ma alimentandosi con energia fotovoltaica. In estate può produrre anche 20 litri al giorno di acqua purissima a costo zero dato che l'energia fotovoltaica è gratis. E' ancora un oggetto un po' prototipale, questo è fabbricato a Singapore da una ditta Americana. Consuma circa 800 Watt quando è in funzione e mi dicono che potrebbe essere venduto a circa 500 euro quando sarà sul mercato. E' una cosa molto interessante in caso di emergenza idrica e, come si dice, "sai cosa bevi".



La pipistrelliera.
Questo arnese non ha a che vedere con l'energia ma è un esempio della strategia che sto cercando di applicare. Dentro questa casetta attaccata al muro (mostrata dal mio amico Andrea Prosperi) vivono cinque pipistrelli che riducono considerevolmente le zanzare in estate. Ce ne sono due di queste casette a casa mia (l'altra la intravedete in alto nella foto), sono autocostruite con legno di recupero, non costano niente e riducono di molto la necessità di insetticidi e robacce del genere.




- Altri accorgimenti. La casa ha anche doppi vetri, isolamento termico, lampade a basso consumo, un caminetto, un compostatore da giardino con il cui terriccio coltiviamo pomodori e qualche altro ortaggio. Fotovoltaico o no, io e mia moglie non disdegnamo qualche cenetta romantica a casa a lume di candela, cosa sicuramente a basso consumo di energia.

Tutte queste cose sono in continua evoluzione. Non tutti gli esperimenti che faccio danno risultati positivi. Per esempio, qualche anno fa avevo provato a mettere un impianto a metano sulla macchina, ma il risultato è stato che l'arnese non è pratico per via della mancanza di distributori e la necessità di una manutenzione piuttosto complessa. Poi, il riscaldamento della casa dipende ancora dal metano. come pure l'acqua calda del bagno e la cucina. Qualcosa si può fare scaldandosi a legna e ho ancora posto sul tetto per un impianto termico. Ma scaldare tutta la casa con l'energia solare ai livelli che si ottengono con il riscaldamento centrale sarebbe praticamente impossibile. Ovvero, a meno di buttarla giù e rifarla nuova tipo "casa passiva" tedesca, ma questo costerebbe un pochino caro. Credo che nel futuro in inverno non mi resterà che abbassare il termostato e mettere due piumoni uno sull'altro sul letto. Comunque, tutto evolve e ho vari progetti per ulteriori test, per esempio un secondo impianto fotovoltaico "anti-blackout,"un veicolo elettrico a quattro ruote (tipo il mitico cinquino elettrico) e altre cose.


Ora, qualche parola di commento. Per prima cosa, vorrei dire che tutte queste cose NON hanno lo scopo di rendere la casa "autosufficiente". Non sarebbe possibile ma, soprattutto, non sarebbe nemmeno auspicabile. Nessuno vuole (e nemmeno può) avere l'unica casa con le luci elettriche accese mentre tutti gli altri sono al buio. Nemmeno potresti essere il solo che va in giro tranquillo col tuo mezzo elettrico mentre tutti gli altri sono fermi. Il concetto che sta alla base della produzione di energia fotovoltaica (o dell'acqua fotovoltaica) è quello dello scambio, ovvero la strategia "vinci-vinci". Quello che non mi serve dell'energia che produco lo mando sulla rete e così faccio un favore ai miei vicini oltre che a me stesso, non lo potrei fare se producessi invece acqua calda per la mia doccia. E' lo stesso concetto di tenere i pipistrelli: mangiano le zanzare e fanno un favore non soltanto a me ma anche ai miei vicini di casa.

La base della strategia "vinci-vinci" è che conviene a tutti e a tutti conviene che tutti gli altri la adottino. Spero e auspico che i miei vicini facciano le stesse cose che sto facendo io. Sarà un caso, ma nel borgo dove abito c'è un altro impianto fotovoltaico, a poca distanza da casa mia; sono gli unici due di tutto il mio comune! Parecchia gente in paese ha montato delle pipistrelliere, e il proprietario del mitico cinquino elettrico (Pietro Cambi) è, guarda caso, un mio vicino di casa (e ha montato una pipistrelliera anche lui!). E' l'esempio reciproco che incoraggia a fare certe cose.

Mi rendo conto che molta gente non ha la possibilità di imbarcarsi nelle stesse strategie che sto sperimentando io. Per il momento, tutta l'opera, essenzialmente fotovoltaico + veicolo elettrico, è costato circa 18,000 euro. Non è molto di più di una macchina di media cilindrata e - a differenza di una macchina di media cilindrata - è un investimento che ritorna. Ma non tutti se lo possono permettere. Su questo punto, esistono molte possibilità di finanziamenti da parte di banche o altri enti. La cosa è ancora embrionale, ma conviene senz'altro investigare. Indebitarsi di solito non è buona strategia, ma farlo per qualcosa che da un reddito sicuro, come la produzione di l'energia elettrica, è un investimento nel futuro.

Il problema più serio, purtroppo, è per quelli che abitano in un condominio o sono in affitto. Purtroppo, attualmente basta che un solo condomino non sia daccordo, e l'impianto fotovoltaico condominiale non si fa. Lo stesso vale per chi è in affitto se il proprietario non è daccordo E' successo e succede in continuazione. Casa mia, per inciso, è una villetta bifamiliare dove al piano di sotto vivono i miei genitori. Non so se siano del tutto convinti di quello che ho fatto sul tetto, ma comunque non mi avrebbero messo in minoranza all'assemblea condominiale! I problemi non ci sono solo per il fotovoltaico ma anche per i veicoli elettrici. Per caricare un veicolo elettrico ci vuole una rimessa o un cortile dove si possa accedere a una presa di corrente e questo non è sempre possibile. Insomma certe cose richiedono un minimo di spazio e di autonomia. Putroppo, ci si scontra con l'inerzia mentale della gente, non aiutano le leggi e la burocrazia che sembrano fatte apposta per scoraggiare i volonterosi.

Per risolvere questo problema, non c'è che sviluppare delle forme finanziarie di investimento specifiche per l'energia rinnovabile. Se sopra casa mia il fotovoltaico non lo posso mettere (per colpa di quello s****** del mio co-inquilino), posso finanziare i pannelli sopra la casa di un altro. Oppure, posso partecipare a un'azionariato popolare che gestisce un impianto più grande, magari eolico. Sono tutte cose ancora da sviluppare, ma che devono venir fuori prima o poi.

In sostanza, quello che sto facendo ha una logica in una visione post-picco che ritiene che andremo incontro a tempi duri ben presto e che sia necessario prepararsi a un mondo dove l'energia sarà molto costosa e, a volte, introvabile nelle forme alle quali siamo abituati. A quel punto, sarà necessario generare energia localmente e non basterà limitarsi a risparmiarla. Bisognerà anche cominciare a pensare in termini di aiuto reciproco all'interno di comunità locali secondo, per esempio, la concezione di "transition town" di Bob Hopkins. Se in paese è attrezzato con un certo numero di sistemi che possono produrre energia elettrica e acqua potabile, come casa mia, allora è ben attrezzato verso le emergenze e le penurie. Per ora non esiste un paese del genere, credo, in nessun posto in Italia, ma bisogna pure che qualcuno cominci!


Non credete a un futuro come quello per il quale mi sto preparando? Liberi di pensarla come volete, ma fateci sopra anche un pensierino....


La casa energetica di Archimede Pitagorico (ovvero di Ugo Bardi) si trova nella frazione di Pian del Mugnone del comune di Fiesole. Le coordinate sono 43° 49' 10.27" N e 11° 17' 49.44" (se guardate su google earth, i pannelli FV non si vedono perché la foto è di qualche anno fa)


...

47 commenti:

pietro cambi ha detto...

Uh, le coordinate non dovevi darle ugo...sai questi aspisti sono dei pazzi furiosi e pericolosi che fanno salire il prezzo del petrolio, peggio di quei medioorientali cattivi cattivi....

Frank Galvagno ha detto...

Bellissimo post.

Il mio sogno sarebbe poter abitare in una casa con accorgimenti simili ai vostri.

Ci sono molte cose che mi piacerebbe fare, ma so che non riuscirò a realizzarele tutte per motivi di costi o di tempo...

- energia elettrica: sul serio non c'è un modo per "svincolarsi" in caso di black out? Sarebbe stupendo avere delle batterie per la notte.
- solare termico: acqua calda gratis!
- Gas: visto il picco del gas mi piacerebbe riuscire a usare SOLO legna per il riscaldamento. Accoppierei anche una sonda geotermica. Con un isolamento tipo il tuo e una concezione tipo "passivehaus" i consumi si ridurrebbero alla grande.

chissà ...

Comunque, il concetto della strategia vinci-vinci su piccola scala sarà fondamentale... ad oggi siamo basati su una strategia vinci (nord) - perdi (sud) di una comunità globale, insostenibile nel tempo per la sua stessa costruzione.

Ugo Bardi ha detto...

Urca; hai ragione, Pietro. Magari Ahmedinejad mi spedisce un missile perché gli faccio concorrenza come produttore di energia... Mmmm, forse do anche le coordinate di casa tua, così magari il missile te lo manda la fiat!

Ugo Bardi ha detto...

Franco, sul discorso delle batterie ci sto lavorando sopra. I prezzi non sono stratosferici, con un migliaio di euro di batterie al piombo uno se la cava ad accumulare l'energia prodotta dall'impianto e utilizzarla quando serve. Le batterie durano 4-5 anni quindi, in teoria, non è una spesa impossibile. Però bisognerebbe trovare qualcosa di meglio. Poi, c'è il problema che le batterie sono incompatibili con quello che l'ENEL stabilisce. Quindi bisognerebbe che facessi un secondo impianto - sto considerando se farlo sul faldone di tetto esposto a ovest. Dovrebbe comunque rendere benino

Anonimo ha detto...

Mi ha incuriosito il dispositivo per condensare l'acqua. Ho capito che consuma 800W, ma per quanto tempo deve funzionare per produrre, ad esempio, un litro di acqua in una giornata invernale secca? Es: temperatura esterna 0°C umidità relativa 30% ? Inoltre non hai il timore che agenti inquinanti presenti nell'aria in forma molto diluita non possano essere ritrovati in concentrazioni più elevate nell'acqua di condensazione? Hai provato a mandare un campione in un laboratorio di analisi? Ciao e grazie in anticipo per la risposta, Michele.

Anonimo ha detto...

Forse vi salverete dai missili di Ahmadinejad, ma non dalle mie richieste di consigli, non appena mi deciderò a fare anch'io qualche bizzarra spesa.

Ugo Bardi ha detto...

In inverno, con l'aria secca; funziona decisamente maluccio. Abbiamo dei dati in un rapporto che abbiamo fatto per la commissione europea.

A proposito delle analisi, non per niente siamo un dipartimento di chimica. L'acqua l'abbiamo stra-analizzata in tutti i modi; anche per le nanoparticelle di Montanari e Gatti. Ma è veramente superpura. Anche troppo, stiamo studiando dei modi per rimineralizzarla un po'

stiopa ha detto...

Questo post mi ha coinvolto troppo e non posso esimermi da un commento. Sta di fatto che tra un paio di mesi dovrei entrare nella casa che sto ristrutturando ideata seguendo gli stessi principi. Fotovoltaico+solare termico+pompa di calore con sonda geotermica + cucina ad induzione: non c’è bisogno do gas/gpl cioè combustibili fossili. Isolamento con 10cm di cappoto esterno e sistema di ventilazione meccanica controllata, per ridurre il fabbisogno di energia termica.
Non vedo l’ora di andarci a vivere per verificare il bilancio energetico e veder quanto tutto ciò funzioni. Intanto ho accumulato circa 2000kWh di energia elettrica dal fotovoltaico, entrato in funzione a fine maggio, per cui nel 2008 non dovrei pagare nessuna bolletta.
Invece di un sistema a condensazione, c’è semplicemente il recupero dell’acqua piovana. Trovo un insulso al buon senso usare acqua potabile per lo sciacquone del gabinetto!
Invece dei pipistrelli (ma funzionano ?) pensavo ad una serie di piante antizanzara, ma non è escluso che le rubi l’idea.
Pensavo anche di montare un anemometro sul tetto. La casa è ai piedi delle colline e c’è una brezza persistente che vorrei quantificare, non si sa mai che una piccola turbina possa funzionare.
In futuro un piccolo ampliamento del fotovoltaico su un deposito attrezzi dovrebbe coincidere con la fine della mia piccola utilitaria a metano (ccpn 8 euro fa 250 km, niente problemi di manutenzione e il distributore è a 7 km) e vorrei convertirmi all’auto elettrica.
L’intervento sulla casa mi ha dissanguato economicamente, tant’è vero che se non funziona e mi toccherà pagare bollette come ora andrò in bancarotta

Ugo Bardi ha detto...

Sembra che certe idee si stiano diffondendo; congratulazioni, Stiopa. Dov'è casa tua?

A proposito dei pipistrelli, è difficile dare delle statistiche. DI certo, nella zona intorno a casa mia ci saà un milione di zanzare e i miei cinque pipistrelli non è che possano ammazzarle tutte. Per quel che posso dire, da quando il ho, mi è parso che ci fossero meno zanzare, ma non so se ci sono stati altri motivi per la riduzione. Forse potrei aggiungere le piante antizanzare - hai qualche dritta in proposito?

stiopa ha detto...

Sulla disffusione di certe idee:mentre in Italia sembra che l'ultimo prodigio della tecnica siano le caldaie a condensazione, nel nord eutopa le stanno rottamando a favore di pompe di calore e case passive.
La casa è in provincia di Treviso: è stato diffcile metterla in mano a progettista e manodopera competenti. L'impresario medio voleva convicermi che il cappotto è una spasa inutile, basta mettersi una caldaia un po più grande.
I pipistrelli sono animali notturni e le zanzare tigre scorazzano di giorno.
Per quanto riguarda la piante ho letto qualcosa in giro, ma mi devo ancora documentare seriamente. Mi ricordo che da bambino nel giardino di una mia zia, ci si metteva vicino ad un oleandro che le zanzare non si avvicinavano. Erano altri tempi, non c'erano le zanzare tigre e poi chissà che tipo di oleandro era.

Anonimo ha detto...

Bellissimo post. Io nel mio piccolo sto cercando di installare un impianto fotovoltaico sul tetto, vivo in un condominio ma all'assemblea non ci sono stati problemi. Per il momento il mio mezzo preferito è la bicicletta (anche per medie distanze fino a 20Km) così faccio anche un po' di esercizio. Ho anche una stufa a legna (alimentata a bancali usati così sono sicuro che non abbattono alberi) per scaldare la casa, ma secondo me in una situazione post-picco tutti si butterebbero sulla legna e non basterebbe più aumentando enormemente di prezzo. Interessante l'uso del condensatore, si riuscirebbe a fare con un deumidificatore? Immagino il problema sarebbe quello della qualità dell'acqua.

Anonimo ha detto...

complimenti...
una domanda sul produttore di acqua, se capisco bene fa acqua distillata, e non mi pare che faccia bene alla salute berla a lungo. o no?

Frank Galvagno ha detto...

Complimenti a Stiopa per la casa

e a Lorenzo per l'uso della bici!

Gianni Comoretto ha detto...

Sul FV antiblackout.
Un interruttore tra pannelli ed inverter, che li "dirotti" a un caricabatterie FV, e' davvero illegale? on che motivazioni? Mi sembra francamente assurdo, non ha nessun effetto sul lato ENEL dell'impianto, semplicemente quando e' "girato" i pannelli sono sconnessi, come di notte.

Come passo intermedio mi sembra utile farsi un sistema di accumulo alimentato a rete. Chiaramente durante il black-out i pannelli sono inattivi, ma intanto ci si fa pratica con batterie, inverter, ecc.
Il problema grosso sono le batterie, gli accumulatori da auto hanno poche decine di cicli di vita, e quelli da autotrazione poche centinaia. Occorrerebbe sperimentare batterie "esotiche", tipo quelle del blog "mondoelettrico"

Per Lorenzo: beato te, a me il condominio ha appena bocciato la proposta. O si divide il tetto in parti uguali (meno di un kWp a testa), anche se quasi nessuno poi li installera', o niente.

Sull'acqua dall'aria. Un deumidificatore commerciale e' utilizabile o ci sono controindicazioni? Anche quello estrae acqua dall'aria, come scopo, e produce un bel po' di acqua nell'apposito contenitore.

Ugo Bardi ha detto...

Per Gianni: da quello che ho capito dalle regole borboniche dell'ENEL, è illegale qualsiasi cosa che loro non approvino esplicitamente. Ci sono degli inverter sul mercato che gestiscono sia un pacco batterie, sia lo scambio con la rete in perfetta sicurezza ma non sono approvati.

Per l'acqua dall'aria, il principio è lo stesso del deumidificatore, ma c'è un sistema di filtraggio che garantisce la purezza. Non è il caso di bere l'acqua del deumidificatore anche se ho il dubbio che sia migliore di quella del rubinetto. Ma non si sa mai.

Ugo Bardi ha detto...

Per Lorenzo: l'acqua che esce dalla macchina è sostanzialmente acqua distillata. Nella letteratura scientifica c'è qualche studio che dice che gente che beve solo acqua distillata per lunghi periodi (tipo gente che vive nelle stazioni di ricerca polari) ne ha avuto dei danni. Berne un bicchiere ogni tanto sicuramente non fa niente, ma comunque va rimineralizzata per sicurezza. Per questo, la macchina che ho è soltanto un prototipo che non rimineralizza automaticamente. Versioni commerciali dovrebbero rimineralizzare

Anonimo ha detto...

Un impianto da 2.6 kWp a 15000 euro mi sembra un buon affare con gli attuali prezzi di mercato (per la stessa taglia 18000-20000 euro).
Che ditta lo ha realizzato?

Ugo Bardi ha detto...

Mi è costato abbastanza poco perché ho comprato i pannelli l'anno scorso, quando costavano meno di ora. Adesso non so quanto venga un impianto del genere. Puoi sentire Fabrizio Scarselli, che lo ha realizzato, a fabscarselli@fabersol.it

Anonimo ha detto...

Egr. Prof Bardi,
durante una visita ad amici a Monaco di Baviera, mi sono accorto che quasi tutte le villette come la Sua dispongono di un sistema di circolazione forzata dell'aria con scambiatore di calore a flusso incrociato; immagino che lei sappia benissimo di cosa si tratta.. per risparmiare il metano, di cui lei lamenta giustamente il consumo per il riscaldamento, utilizzando un arnese del genere, tutto o quasi il calore dell'aria viziata viene recuperato e trasferito all'aria esterna in ingresso.
Tra l'altro il sistema è installabile anche all'interno dei condomini come, (aimè), il mio.
Infine, lo scambiatore non costa tantissimo e credo, si possa anche utilizzare la detrazione del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici !!
Complimenti per il suo blog !! Distinti saluti

Arturo Tauro
arturo.tauro@tesoro.it

Ugo Bardi ha detto...

Ah.... ho anche comprato l'inverter direttamente in Germania, risparmiando. (Buon consiglio di Fabrizio Scarselli)

Anonimo ha detto...

Buongiorno, anche io condivido in pieno gli "esperimenti" che sta conducendo.
E come lei, nella mia casa trifamiliare (fortunatamente)ho installato un impianto fotovoltaico da 2.8 kWp in funzione da luglio. Inoltre ho una raccolta di circa 15 metri cubi di acqua piovana per le necessità di orto e giardino, e mi sto adoperando per isolare al massimo l'abitazione. Ho avuto sul tetto anche un impianto solare termico autocostrutito per 20 anni che essendo arrivato a fine vita (ha fatto anche troppo per come era fatto) conto di rimpiazzare al più presto.
Devo dire che anche i miei esperimenti hanno suscitato interesse di vicini ed amici e più volte ho fatto visite guidate sul mio tetto e soffitta. Sto inoltre acquistando un Data-logger per mettere in rete in tempo reale la produzione del mio impianto fotovoltaico.
Per la pipistrelliera, dopo aver letto il suo articolo, ho provato a parlarne con mio padre ma non ha visto molto bene questa cosa dopo aver passato una vita a cercare di mandarli via perchè sporcavano :-)
Ultima cosa.. abito abbastanza vicino a lei, sempre nella provincia di Firenze, a Vicchio.
Saluti e continui negli esperimenti!!
Fabrizio Banchi

Ugo Bardi ha detto...

Bene, sto imparando un sacco di cose. Lo scambiatore di calore a flusso forzato è qualcosa di cui sapevo vagamente l'esistenza, ma credo che sia importante metterlo in pratica.

Per i pipistrelli che sporcano, povere bestie, fanno un po' di cacchette solide/pulverulente (sono più che altro la chitina degli insetti che mangiano) e basta un colpo di scopa per farle sparire.

Anonimo ha detto...

"..... Per ora non esiste un paese del genere, credo, in nessun posto in Italia, ma bisogna pure che qualcuno cominci!"

e se ci trasferissimo tutti lì intorno? Ci sono possibilità di creare questo "borgo nel futuro"?
;-)

Anonimo ha detto...

Prof. Bardi,
d'estate molti piccoli negozi buttano letteralmente per strada TANICHE d'acqua di condensa dei loro impianti di condizionamento dell'aria.

Lei è a conoscenza di un utilizzo migliore?
Ad esempio acqua potabile.

Grazie

Unknown ha detto...

ancora a proposito del produttore d'acqua: appunto, tutti i condizionatori buttano via l'acqua distillata prodotta, basterebbe recuperarla!
per quanto riguarda gli scambiatori a flussi incrociati: si usano in caso di "ventilazione meccanica controllata" molto usata ad esempio in francia... e nelle casa clima tipo bolzano, per intenderciùi due ventilatori consumano poca corrente e permettono soprattutto in inverno buoni risparmi, ma devom avere in casa lo spazio per installare le canalizzazioni dell'aria (l'ideale sarebbe un controsoffitto)
http://www.anit.it/PDF/presentazioni/ANCONA/aldes.pdf

Unknown ha detto...

http://www.anit.it/PDF
/presentazioni/ANCONA/aldes.pdf

il link era troppo lungo...

Anonimo ha detto...

Egregio Professore, non sa quanto la invidio! Sono infatti tra quegli sfortunati "vorrei ma non posso" che, come lei giustamente cita, vivono in un condominio, e che sono sostanzialmente esclusi dalla stragrande maggioranza di queste opportunità.
E'una grave ingiustizia, a mio avviso, ed anche una grave opportunità persa: nel mio condominio, su 22 appartamenti (di cui 10 uffici), ce ne sono 4 interessati ad un progetto che ho presentato in assemblea, ma, visto che "il tetto è di tutti" per legge, non è possibile attuarlo.
Purtroppo, la legge non aiuta i volenterosi, anzi, fa di tutto per opprimere le iniziative di chi prova a dare una svolta, nel suo piccolo. Tutto ciò è assurdo.

Anonimo ha detto...

Per chi e' interessato al dispositivo anti-black out:
http://www.studer-inno.com/SITESTUDER/flash/animation.html
ho giusto mandato una mail alla ditta per chiedere info sul prezzo. Anche senza comprare le batterie non trovo giusto che io non possa almeno utilizzare l'energia che il mio impianto sta' producendo in caso di blackout in pieno giorno, alla faccia dell'enel.Complimenti prof.Bardi, anch'io ho un fv da 2,2kwp ad inseguimento acquistato con il vecchio finanziamento e di cui sono pienamente soddisfatto, ottimo acquisto. Sto' aspettando turbina eolica ed impianto solare termico ordinati direttamente in Cina, anzi per ottimizzare il trasporto ne ho ordinati 4: 1 l'ho gia' piazzato a scatola chiusa, me ne restano 2 da sbolognare. Avanti cosi'!! LOL

Ugo Bardi ha detto...

C'è questo problema di gestire il fotovoltaico in condominio quando basta che uno solo dei condomini si opponga per impedirlo. E' un bell'esempio delle ferite che ci auto-infliggiamo per inerzia e stupidità. Tempo fa, avevo letto di una proposta di legge di iniziativa popolare per permettere di evitare questo blocco. QUalcuno ne sa qualcosa?

Ugo Bardi ha detto...

Il fatto che si butti via l'acqua generata dai condizionatori d'aria è un altro esempio dell'epoca dello spreco generalizzato in cui viviamo. Già trasformare il petrolio in acqua - come si fa in un condizionatore - è una follia. Poi buttarla anche via......

Ugo Bardi ha detto...

David, molto interessante il tuo aggeggio per evitare i black-out. Ma sei sicuro che l'ENEL non ti mandi a Guantanamo vestito di arancione se si accorgono che ce l'hai?

Anonimo ha detto...

Bè, comunque posso garantire che il costo dei moduli fotovoltaici è in calo costante, se ve li fanno pagare di più a distanza di tempo è perché ci stanno speculando!!!

Anonimo ha detto...

(anti black out) ...non ne ho idea...ma io non me ne curerei piu' di tanto,cosi' come non me ne curero' quando installero'alla chetichella il mio piccolo eolico (rispettando cmq le norme di sicurezza s'intende) utilizzando un piccolo inverter(A NORMA)che si collega direttamente alla presa elettrica. Per quanto riguarda il dispositivo anti-black out basta avere l'accortezza (ed il buon senso) di staccare i due contatori enel entrata/uscita. In questo modo oltre ad agire in piena sicurezza non c'e' modo per Enel di accorgersi di alcunche'.

Anonimo ha detto...

Salve,
pur apprezzando tantissimo i vostri sforzi per realizzare una casa ecologica, non condivido il fatto di impegnare 800 watt (quanti kWh per litro?) per produrre acqua (che, invece, andrebbe sicuramente sciupata e inquinata il meno possibile).
Con qualche piccola accortezza in mio appartamento in condominio consuma tra energia elettrica e gas per acqua calda meno di duecento euro all’anno (siamo tre persone) e quindi, probabilmente, non recupererei mai la spesa di un impianto fv.
Un impianto fv condominiale è improponibile (anche perché nel rifare i tetti hanno pensato bene di renderli non calpestabili), quando abbiamo rifatto le facciate e ho proposto un colore più chiaro (adesso sono color marrone) perché si sarebbe risparmiato nel raffrescamento estivo sono stato guardato come malato di mente…in compenso l’abitare in un condominio (quasi 100 famiglie!) mi impone di pagare (non intendo solo in termini monetari) un riscaldamento invernale che porta la temperatura dell’appartamento oltre i 25°C , pur avendo attivi 2 termosifoni su 7 (il più delle persone che accusa il caldo preferisce disperdere l’aria calda all’esterno, piuttosto che chiudere il rubinetto del termosifone,…tanto pagano comunque…).
Io penso che il modo più semplice, che ha meno bisogno di propaganda ed educazione, è tassare certe risorse ( e comincerei proprio da acqua, benzina e gasolio), con incrementi costanti ad intervalli programmati (per quanto possibile indipendenti dalla ‘logica’ dei mercati ). Se sapessi che nel giro di cinque anni il prezzo della benzina raddoppierà, al prossimo acquisto di auto mi preoccuperei di prenderne una che consuma poco, magari con impianto a gas, se sapessi che nel giro di due anni il costo dell’acqua raddoppierà, probabilmente avrei cura di sciuparne meno e al prossimo acquisto di lavatrice sceglierei quella che ne consuma meno.E così via.
Non è strano che proprio voi che abitate in abitazioni indipendenti possiate fare per l’ambiente più di quanto non possa fare un condominio di 100 famiglie? Non è strano che in Grecia un impianto solare termico costa un quinto di quanto costa in Italia?
Non vi sentite come Don Chisciotte di andare alla carica contro i mulini a vento?

In bocca al lupo !
Domenico Germinario, Vignate (MI).
d_germinario@libero.it

stiopa ha detto...

Ho letto Don Chisciotte (in lingua originale) e l'ho trovato il libro più coinvolgente, ironico, appassionante, drammatico di quelli fin me conosciuti fin'ora.
Con tutti i miei difetti, ma con fermi ideali in effetti forse sono un pò Don Chisciotte anch'io, e mi sta bene.

pietro cambi ha detto...

una nota importante:
MOLTO importante:
L'impianto sul tetto condominiale o lastrico solare E ' POSSIBILE ANCHE SENZA IL CONSENSO DEI CONDOMINI !!!
Ci sono attualmente solo un paio di vecchie sentenze della cassazione ( vecchie di quasi vent'anni) che pero' si basano sulla stessa "ratio" che poi è la ratio che si usa in generale sull'uso della cosa comune.
In sintesi è possibile installare un impianto sulla cosa comune a patto che questa non leda l'altrui diritto a fare altrettanto e/o l'altrui uso della cosa comune.
Insomma si puo' mettere il fotovoltaico sul tetto condominiale ANCHE se il condominio non e' d'accordo a patto di non coprire l'intera superficie. non è infatti rilevante che no vi sia spazio per OGNI condomino, dato che non è possibile conoscere tecnologie e volontà future dei condomini; basta che SE un altro condomino vuole fare lo stesso gli sia consentito e/o in alternativa gli sia consentito l'uso della cosa comune secondo i propri desideri.
C'e' tuttavia da combattere una battaglia e da fornire documentazione adeguata ai propri avvocati.
Sarebbe importante infatti creare precedenti che permettano ad altri di agganciarsi a quanto gia' deciso, la giurisprudenza prevalente appunto.

di seguito quanto da me raccolto
( lo mettero' in un post a parte)
Giurisprudenza sull’installazione dei pannelli solari sulla cosa comune
La giurisprudenza sostiene che per l’installazione di pannelli solari sul tetto comune non occorre l’autorizzazione dell’assemblea. “L’installazione da parte di un condomino di pannelli solari su parte comune dell’edificio condominiale (nella specie sul lastrico di copertura del vano scale), che non alteri la cosa comune e non impedisca agli altri comproprietari di farne parimenti uso secondo il loro diritto, non costituisce innovazione, né a norma dell’articolo 1120 c. c., né a norma del successivo art. 1121, ma legittimo uso della cosa comune”. Così ha stabilito la sentenza del tribunale civile di Salerno 16 marzo 1982 (in Arch. Loc e cond 1982, 269).

Il principio è stato poi ribadito dalla Corte d’Appello di Salerno (13 maggio 1983): è possibile installare pannelli solari sul tetto o sul lastrico solare comune di un edificio, se le loro dimensioni non sono ingombranti rispetto alla copertura dell’edificio e quindi non alterano il rapporto di equilibrio tra le facoltà di utilizzazione attuali e potenziali degli altri condomini. Anche in caso di dimensioni normali, però, si tratta di verificare se i pannelli possono alterare il decoro architettonico dell’edificio.
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La decisione di un singolo condomino di installare sul tetto dei pannelli solari potrebbe essere contestata da parte degli altri condomini?
[risponde l’avvocato Claudio Linzola]
L’installazione di pannelli solari ingombranti sulla copertura di un edificio condominiale, da parte del singolo condomino, riduce la possibilità di utilizzo della cosa comune, alterandone la possibilità di uso da parte degli altri condomini, oltre ad alterarne l’estetica.
Ne consegue che tale installazione può essere contestata, ma soltanto nel caso in cui venga modificata la sostanza dell’edificio, arrecando pregiudizio allo stesso o mutandone la destinazione.
Nell’ipotesi in cui i pannelli solari di proprietà di in singolo condomino rechino danni a terzi, la responsabilità, sia in ordine alla mancata eliminazione delle cause del danno, sia al risarcimento, è a carico esclusivamente del proprietario del pannello solare, non anche degli altri condomini.
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L'installazione da parte di un condomino di pannelli solari su parte comune dell'edificio condominiale (nella specie, sul lastrico di copertura del vano scale), che non alteri la cosa comune e non impedisca agli altri comproprietari di farne parimenti uso secondo il loro diritto, non costituisce innovazione, né a norma dell'art. 1120 cod. civ., né a norma del successivo art. 1121, ma legittimo uso della cosa comune.
* Trib. civ. Salerno, sez. II, 16 marzo 1982, D'Aniello c. Condominio di via A. Capone 9, Salerno, in Arch. loc. e cond. 1982, 269.

Art. 1102(Uso della cosa comune)
Ciascun partecipante può servirsi della cosa comune, purché non ne alteri la destinazione e non impedisca agli altri partecipanti di farne parimenti uso secondo il loro diritto. A tal fine può apportare a proprie spese le modificazioni necessarie per il miglior godimento della cosa. Il partecipante non può estendere il suo diritto sulla cosa comune in danno degli altri partecipanti, se non compie atti idonei a mutare il titolo del suo possesso.

Anonimo ha detto...

Salve, ipotizzando che un impianto da 1 kw di picco costa 6000 euro e che a Roma si riescano a produrre 1600 kwh elettrici annui (che, comprati dall’Enel costano 300 euro) non mi ritrovo coi tempi di rientro dell’investimento. Anche ipotizzando che l’Enel la compri a 0,40 euro a kwh. Mi sapreste indicare dov’è che sbaglio?
Grazie.
d_germinario@libero.it.

Ugo Bardi ha detto...

Per il calcolo attuariale dei ritorni degli investimento, ti conviene dare un'occhiata agli articoli di Terenzio Longobardi su www.aspoitalia.net.

Anonimo ha detto...

Piccola precisazione: le attuali norme tecniche (CEI 11-20) prevedono l'alimentazione in isola, ma l'impianto diventa complicato e più costoso.
Negli impianti che si realizzano normalmente l'inverter si stacca durante i blackout perchè si deve evitare di immettere potenza in rete (pensate ai chi fa la manutenzione per ripristinare la linea!).

Anonimo ha detto...

Salve professore,
intanto la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza con tutti (inevitabile in una strategia win-win!!!)
Mi trovo a studiare queste tematiche (e se avessi una casa di proprietà e soprattutto un po' di soldi, la imiterei senz'altro!!!), dal punto di vista, però, di chi i conflitti dovrebbe cercare di "risolverli"!
Riguardo al "paese del futuro" volevo postare una notizia riguardante il comune di Peccioli, in provincia di Pisa: sembra infatti che sia stato realizzato un "parco eolico" che dovrebbe alimentare tutto il comune... Non so se ve ne sono altri, ma non mi sembra male come inizio!!!

Una domanda poi: ma la macchina che produce acqua tramite condensazione, agendo in pratica come un de-umidificatore, potrebbe risolvere o migliorare anche i problemi generati dall'utilizzo di impianti di isolamento termico (come i doppi vetri), che in inverno in alcuni appartamenti (tipo il mio, sigh!) impediscono il ricambio di aria, generando muffe?! Perchè sarebbe fantastico!
Grazie mille!
Rachele

Ugo Bardi ha detto...

Per Rachele. Mi risulta che a Peccioli stiano mettendo in piedi un parco fotovoltaico, ma può darsi che stiano lavorando anche sull'eolico; perchè no?

Il fatto che la macchina dell'acqua agisca come un deumidificatore, effettivamente può migliorare il microclima casalingo. Rimane il fatto che va usata in congiunzione con il fotovoltaico, altrimenti è uno spreco.

Incidentalmente e in anteprima, la mia casa di Archimede Pitagorico ha appena ottenuto un riconoscimento nell'ambito del programma "Toscana Ecoefficiente"; lo racconterò in un nuovo post, appena posso.

gianni ha detto...

Leggere delle sue esperienze in campo energetico è un piacere, applicare buonsenso per sostenere delle buone idee ed inoltre avere un ritorno economico è semplicemente quello che dovrebbero fare molti politici invece di "scaldare" inutilmente le loro sedie... Sto cercando delle idee per isolare termicamente il mio lastrico solare, conosce qualche suggerimento/persona che le abbia mai parlato di una simile esigenza? cordialmente giovanni

Ugo Bardi ha detto...

Gianni, ti suggerisco di iscriverti al forum di discussione "nuove tecnologie energetiche" dove puoi porre la questione

http://it.groups.yahoo.com/group/nuovetecnologieenergetiche/

Anonimo ha detto...

Bellissimo tutto. Mi interessa molto la storia dell'acqua dall'aria, visto che promuoviamo progetti di cooperazione internazionale con energie rinnovabili e tecnologie appropriate (www.spegnilospreco.org) in particolare, ci tengo a consigliarvi la cucina solare, eccezionale per risparmiare l'uso del gas. mercedes mas

Ugo Bardi ha detto...

Caro ANdrea, avevo proposto a qualche editore l'idea di un libro dove ci fossero nozioni pratiche sull'argomento, ma nessuno ha mostrato interesse. Quindi, non resta che documentarsi su internet, al meglio possibile. Per quanto riguarda i pipistrelli, sono totalmente autonomi. Saluti e buon lavoro

Anonimo ha detto...

Ma il blog http://www.aspoitalia.it/blog/nte è chiuso? Non riesco a capire come inserirci commenti!

Ugo Bardi ha detto...

Si, è chiuso, spiacente. Tutto è in flusso.....