sabato, ottobre 20, 2007

Bush contro la pastasciutta


Su "Repubblica" del 20 Ottobre, l'imprenditore della pasta italiano, Guido Barilla concede una sorprendente intervista dove non risparmia critiche al presidente Bush per aver fatto il monumentale errore di incoraggiare la trasformazione di prodotti alimentari in biocarburanti. Questo sta portando a una salita verticale dei prezzi, soprattutto se si accoppia la sottrazione di materia prima dal mercato alimentare ai danni fatti dal cambiamento climatico. C'è solo un punto che Guido Barilla si dimentica di menzionare: il fatto che i fertilizzanti, i pesticidi, e i macchinari agricoli sono tutti basati sul petrolio. Perciò, l'aumento dei prezzi del petrolio si ripercuote sui prezzi dei generi alimentari.

Da segnalare la frase lapidaria di Guido Barilla "Quando vedo gli spot con gli agricoltori che dicono di essere fieri di coltivare energia mi vengono i brividi: non si possono usare materie prime sacre per sfamare i Suv."

Ecco alcuni stralci (selezionati da Terenzio Longobardi) dell'intervista fatta da Mario Calabresi a Guido Barilla. Ringrazio Giacomo Besio per la scansione dell'articolo.

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D. Partiamo da un dato non discutibile: i vostri listini sono cresciuti del 15% da dicembre scorso.
R. Bene, le rispondo con un altro dato inequivocabile: il prezzo del grano è raddoppiato negli ultimi dodici mesi.

D. Una parte degli analisti dice che è conseguenza della scelta di utilizzare i prodotti agricoli per produrre carburanti.
R. Anche, ma dietro un aumento così pesante ci sono più motivi, il primo è che gli ultimi due raccolti sono stati inferiori in volumi e di peggiore qualità e la colpa è stata del clima.

D. Teme sia un dato irreversibile?
R. Oggi non siamo in grado di dire se è un fenomeno strutturale, aspettiamo il prossimo racolto per capire, certo che a tutte le latitudini, in Australia o in Argentina ma anche in Italia il clima ha inciso pesantemente: poca acqua e nei momenti sbagliati.

D. La seconda ragione?
R. Ha un nome e un cognome: George Bush. La sua decisione di lanciare una politica di incentivi che prevede di sostituire il 20% del petrolio con biofuel in dieci anni ha scatenato una corsa a produrre mais e ha innescato una reazione a catena che ha aumentato i prezzi di tutte le materie prime agricole. E' un errore monumentale. Quando vedo gli spot con gli agricoltori che dicono di essere fieri di coltivare energia mi vengono i brividi: non si possono usare materie prime sacre per sfamare i Suv.

D. Lo sa che la sua posizione somiglia molto a quella di Fidel Castro?
R. Vorrà dire che in questo caso Castro ha ragione. Guardi che si tratta di una scelta demenziale sia dal punto di vista economico che da quello del buon sensa. Abbiamo problemi enormi per sfamare la popolazione mondiale e decidiamo di dedicare una parte importante del territorio, grandi risorse e enormi quantità di acqua per produrre energia per le automobili.




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2 commenti:

Fabio S. ha detto...

Credo che il Sig. Barilla si senta in qualche modo minacciato da questa forma di nuova "concorrenza" alla coltivazione del grano per usi alimentari e credo che abbia ragione. Lui la vedrà probabilmente secondo un'ottica aziendale, noi possiamo vederla secondo un'ottica etica e/o ambientalista, ma tutta questa importanza che si sta dando ai biocombustibili preoccupa un po' tutti. E poi il 20% dei consumi attuali di petrolio è un dato molto alto (perchè i consumi attuali non sono per nulla ottimizzati)

Anonimo ha detto...

Quando lo diceva Fidel Castro...
Annalisa Melandri