lunedì, ottobre 01, 2007

Famiglia Cristiana, Battaglia e il Teologo saggio


Da pag. 26 a 30, sul n°39 di Famiglia Cristiana (l’ultimo), si parla di centrali nucleari.

Oltre all'immancabile intervento di Battaglia, che con gran sicurezza ostenta il suo solito "sì" al nucleare (e pubblicizza nuovamente il suo libro, con la presentazione di Berlusconi etc...), c'è quello del fisico Sergio Ugliati, che sostiene idee simili a quelle ASPO.

In ultimo, l'intervento di un teologo, il sacerdote Luigi Lorenzetti [www.luigilorenzetti.net].
Ora, io mi aspettavo (metaforicamente) una bella preghierina per il Nucleare e un Padre Nostro allo sviluppo infinito per tutti, invece ... SORPRESA!! Non riporto tutto, ma meritano i seguenti
- "non serve più Energia ma nuovi stili di vita"
- "meglio puntare sulle Rinnovabili"
- "Alti costi, scorie (non scorTe, vero Battaglia?) per migliaia di anni"
- "Crescita del divario tra ricchi e poveri"

In particolare mi colpisce l'ultimo punto. In effetti, il Nucleare andrebbe a rimpiazzare parzialmente gli Idrocarburi nella produzione di elettricità, ma le tecnologie sofisticate e l’accaparramento dei minerali (uranite etc…) sarebbero appannaggio degli Stati più forti.
La competizione per le Risorse Fossili non scomparirebbe, ma si trasferirebbe, continuando a crescere. E parallelamente, le tensioni politico-militari si intensificheranno.

Credo che questo pensiero di Lorenzetti potrebbe aprire la strada per una svolta epocale nella posizione della Chiesa Cattolica sul problema energetico. Finora sono prevalse tattiche attendiste, qualche frase ad effetto degli ultimi due Pontefici e qualche “sgridatella” al consumismo. Lorenzetti dimostra che è possibile andare alle radici profonde dei problemi!

3 commenti:

Ai@ce ha detto...

il nucleare è da sempre un energia poco democratica, nel senso che l'expertise tecnologica richiesta è così alta e specifica che può essere solo di pochi, ricchi, stati nazionali. Infatti non esistono o quasi società nuclari private (e non potranno esistere per gli elevati costi sociali e per la sostenibilità economica di un azienda che usi questa tecnologia). In questo senso il commento di FC è ovvio, se uno pensa alla Chiesa come paladino dei poveri e dei diseredati ha molto più senso insegnare a costruire piccoli sistemi locali: si pensi a tutte le rinnovabili (escluso il fotovoltaico che ha troppa tecnologia per essere prodotto in PVS) ed alla promessa del solare termodinamico. Ricordo che per la maggior parte dei PVS la biomassa è ancora la prima fonte di energia.

Anonimo ha detto...

L'uranio è in via di esaurimento e il suo prezzo sale sempre di più. Questo mi pare che tagli la testa al toro.

Bricke ha detto...

Serve tecnologia ed innovazione spinta anche per un uso massiccio delle rinnovabili, in ogni caso i poveri saranno sempre messi male. Con il nucleare ancora peggio, anzi con quest'ultimo, come già successo, diventerebbero gli spazzini delle scorie a basso costo.

Mi piacerebbe un cambio di rotta della chiesa cattolica.