lunedì, ottobre 15, 2007

Il grande Superpicco



Esce oggi su "The Oil Drum" un articolo di Marco Pagani e del sottoscritto intitolato "il picco dei minerali".

E' successo poche settimane fa, di ritorno da ASPO-6 a Cork, che ho trovato nella mia casella postale un messaggio di Marco Pagani nel quale mi mostrava alcuni suoi calcoli che andavano a esaminare l'andamento della produzione di alcuni minerali. Coincidenza curiosa, dato che avevo passato tutto Agosto a esaminare lo stesso database dell'USGS per cercare quali minerali avevano piccato. Insomma, ci siamo messi a lavorare insieme e il risultato è questo articolo.

I risultati sono interessantissimi. Non solo il petrolio sta piccando, ma ci sono almeno 11 minerali importanti che hanno già piccato e molti altri che sono sulla via del picco. Tutta la società industriale è basata sull'estrazione dei minerali e sembra che stiamo arrivando a un "superpicco" di tutte le risorse che sta avvenendo proprio in questi anni.

Qualche altro commento in Italiano su questo articolo, potete leggerlo sul blog di Marco Pagani, "Ecoalfabeta"



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5 commenti:

Anonimo ha detto...

Sarebbe interessante confrontare i grafici della produzione dei minerali con quelli dei prezzi sul mercato globale.
Ad esempio, ultimamente si parla tanto della crescita del prezzo del rame che però, da quanto dite, sembra ancora lontano dal picco di produzione.
Inoltre, se il picco dell'energia da fonti fossili, almeno in parte, può essere mitigato con fonti rinnovabili, cosa si può fare nel caso dei minerali?

Ugo Bardi ha detto...

Stiamo esaminando i dati sui prezzi. In generale, aumentano dopo il picco, ma in modo piuttosto irregolare. Per mitigare il picco dei minerali, c'è poco da fare: si tratta di riciclare e conservare - e farlo seriamente

Frank Galvagno ha detto...

Complimenti a Ugo e a Marco per questo lavoro.

C'è molta carne al fuoco, tra tutti mi stupisce il mercurio cha ha piccato 40 anni fa, ma praticamente non ce ne siamo accorti! Hg è un importante elemento nei processi industriali, ma evidentemente non è così indispensabile, altrimenti il suo post-picco sarebbe stato molto grave.

Sono d'accordissimo nell'approccio del riciclo. La via più "saggia" è massimizzare il tempo di vita di materiali, dispositivi, apparecchiature e impianti; poi conviene ripararli; poi quando la corrosione regna sovrana conviene disassemblarli secondo procedure ben controllate, per non sprecare nulla. Naturalmente, tutto ciò è in contrasto con il BAU [Grrr].

Credo che il ripristino di materiali chimicamente degradati possa essere fatto con l'elettrochimica, specialità che secondo me avrà un ruolo fondamentale nel dopo peak oil. Naturalmente, a patto di avere disponibilità energetica rinnovabile di una certa intensità. Al limite arriviamo alla ri-estrazione dall'acqua di mare, ma credo che le energie disponibili saranno insufficienti a fare questi recuperi titanici.

Anonimo ha detto...

In questo quadro, la popolazione continua ad aumentare; se non allegramente, almeno "andante con moto".
La tecnologia ci salverà?!?!?!?

Ugo Bardi ha detto...

Tutti dicono che la popolazione sta esplodendo. Non è vero, semmai rischia di implodere (se lo volete prendere come satira un po' macabra, l'idea era quella....)