mercoledì, novembre 26, 2008

La grande discesa

Attenzione: questo è un post molto catastrofista.



A ogni viaggio in aereo, prima di decollare, la hostess si impegna in una piccola pantomima per spiegarti cosa fare in caso di emergenza. Dove sono le uscite di emergenza, cosa fare quando l'aereo si depressurizza, come indossare e gonfiare il salvagente. Quando ti dice che "un sentiero luminoso" ti guiderà verso la salvezza, la cosa comincia a essere preoccupante. Ti viene in mente il "tunnel di luce" che hanno visto quelli che sono stati a un passo dalla morte. La hostess è proprio una gran catastrofista.

Eppure, nonostante la hostess menagrama, vi posso dire che nella mia esperienza di tanti anni di centinaia e centinaia di voli, non mi mai capitato nemmeno del più minimo inconveniente tecnico. Gli aerei sono delle macchine meravigliose; non si guastano mai, o perlomeno così sembra. Però, alle volte, mentre stai in aereo a mangiare il tuo panino di gomma e a bere il tuo caffé al petrolio, non puoi fare a meno di pensare che sotto il tuo sedile c'è il vuoto; chilometri di sola aria e nuvole. Sei seduto, letteralmente, sul niente. Ti viene da pensare anche che, prima o poi, l'aereo dovrà toccare terra per forza e non è detto che lo faccia delicatamente sulla pista dell'aereoporto di destinazione. Forse è con questo pensiero in mente che i passeggeri applaudono quando l'aereo atterra (questo mi fa sempre venire in mente la battuta di non so più chi: "e se l'aereo casca, che fanno, fischiano?)

Qualche volta, purtroppo, qualcosa si rompe per davvero e l'aereo tocca terra secondo una delle tantissime possibili traiettorie che nessuno vorrebbe che seguisse. Mi sono spesso domandato come si sono dovuti sentire i passeggeri dei voli che effettivamente si sono schiantati, quando hanno visto i motori in fiamme, oppure hanno visto l'aereo cominciare a inclinarsi, lentamente e inesorabilmente, verso il basso. Cosa avranno pensato in quel momento? Paura? Rabbia? Incredulità? Mi immagino che uno si domandi "ma perché deve capitare a me, non è giusto!"

Ma, se ti capita una cosa del genere, non serve prenderserla con la hostess per il suo catastrofismo e nemmeno serve che i passeggeri formino un comitato e occupino la carlinga innalzando cartelli di protesta. Puoi solo cercare di ricordarti le istruzioni meglio che puoi e prepararti allo schianto.

Che un aereo in volo debba toccare terra in qualche modo prima è ovvio: il carburante che può imbarcare è in quantità finita. Quella catastrofista della hostess ci ricorda con la sua pantomima la realtà di questo principio fisico. E' per questo che si spendono soldi e sforzi per la sicurezza, per addestrare i piloti, per far si che gli aerei siano sicuri il più possibile. Viene da pensare, però, che se non cadesse un aereo ogni tanto, queste cose la gente finirebbe per dimenticarsele.

Certamente, di queste cose ce ne siamo dimenticati completamente a proposito del sistema finanziario e del "sistema mondo" in generale. Anche il sistema mondo, come un aereo, ha una quantità finita di carburante a disposizione e deve in qualche modo toccare terra, prima o poi. Le conseguenze di questo ritorno a terra potrebbero essere estremamente spiacevoli per i passeggeri del pianeta, ma non ci abbiamo pensato molto sopra. Abiamo costruito tutto come se fosse un aereo che può volare all'infinito; dicendolo esplicitamente e, forse, credendoci anche.

Adesso, con il crollo del sistema finanziario, ci stiamo accorgendo che stavamo seduti sospesi in aria, con chilometri di nulla sotto di noi. Ci stiamo accorgendo della nostra situazione che somiglia sempre di più a un aereo in emergenza; senza pilota e senza nemmeno la hostess che ti racconti del sentiero luminoso. Dove andremo ad atterrare? Speriamo bene e se avete una cintura, allacciatevela.


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Nota: negli anni '50 si progettavano aerei atomici che sarebbero potuti stare in aria per mesi o addirittura anni. C'era però qualche piccolo problema tecnico e di sicurezza con il fatto di portare un reattore atomico in quota e (per fortuna) non se ne è fatto di niente. Oggi, potremmo pensare a un aereo fotovoltaico che potrebbe effettivamente volare mesi, anni, o anche all'infinito. Però volerebbe molto lentamente e potrebbe portare poco carico. Mi è anche venuta in mente una soluzione tecnologica per far volare gli aerei attuali senza carburante. Eccola qua: portate un grande laser in orbita e alimentatelo con celle fotovoltaiche. Puntate il laser sulle turbine degli aerei in volo e scaldate l'aria in ingresso. Detto fatto, l'aereo vola all'infinito, o perlomeno finché è illuminato dal laser. Non so se l'ha già inventato qualcuno; probabilmente si. Perlomeno so che c'è già una proposta di un'astronave alimentata da un laser a distanza. Forse la cosa migliore di tutte è un dirigibile fotovoltaico. Vai piano e ti godi il panorama.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

… sì ma, prima dello schianto, al posto della gentile hostess "catastrofista" ci proietteranno una replica di Vespa alle prese col plastico di Cogne…

AZ ha detto...

Mi sembra che nell' attuale collasso (delle borse e) del sistema economico le hostess c' erano, ma quelli che stavano rubando il cherosene dai serbatoi sono riusciti a passare l' idea che erano hostess catastrofiste. Le hostess erano ASPO e tanti altri....

Anonimo ha detto...

Assolutamente no. Tutti diranno "io l'ho sempre detto!"

Post molto azzeccato, complimenti.
JAS

Anonimo ha detto...

Una situazione di emergenza l'ho vissuta diversi anni fa - tornando con un Jumbo da New York e atterrando a Francoforte. Molto suggestive le riflessioni dell' articolo e mi fa venire in mente quell' episodio.
Le hostess dopo più di un' ora di volo intorno a Francoforte senza fare accenni a voler' scendere definitivamente si sono molto trasformate. Una saliva su un sedile vuoto in forma scimmiesca e spigava quello che c'era da fare una volta raggiunto il terreno. Niente corridoio luminoso - lasciare tutto e raggiungere con calma ma senza esitazioni l'uscita e scivolare fuori dall' aero. Non usciva il carrello quindi l'atterraggio
era previsto poco sereno.
C'era silenzio totale. Una piccola voce dietro di me - piangeva - ma un pianto molto molto trattenuto. E silenzio. Grande grande silenzio. Mi sono messa a respirare - profondamente - il più profondo possibile. Sapevo che favorivo la calma in questo modo....
Non racconto tutto. Siamo atterati con il carello miracolosmante uscito ma con un ala spezzata.
Oggi non sento questa situazione - sento piuttosto di aver' creata una situazione molto ma molto squillibrata sul nostro pianeta.Tanti ancora non capiscono e cercano di andare avanti come sempre - e non per ultimi i vari governi. Ma sarà un riflesso della coscienza o incoscienza di massa?
E necessario un doloroso risveglio soprattutto per chi resta ancorato ad un vecchio modo di pensare.Il pianeta è stressato in maniera insostenibile e richiede un cambiamento forte.
Alcuni hanno visto prima e hanno lavorato su risposte e forme che oggi possono tracciare corridoi luminosi. Bisogna focalizzare questi. In quel senso torna l'immagine proposto all' inizio dell' articolo.
Certo tanti non ce la fanno - già da tanto tempo. Questa visione del non- futuro che vaste aree nel mondo ha dovuto vivere da tempo è arrivata anche da noi ....e gli extracomunitari erano testimonianze di questa realtà.
Avremmo da fare ....da imparare .. e da rinascere.

Anonimo ha detto...

Intanto si è schiantato il petrolio

Anonimo ha detto...

Ottimo post, complimenti !

Una domanda che te ne fai di un aereo che vola per sempre ?
:-))

Comunque l'idea del laser andrebbe se non ci fossero nuvole.

Ciao

Anonimo ha detto...

il dirigibile e' la cosa migliore.
resta da capire come usare bene l'elio...forse bisognerebbe anche scaldarlo e raffreddarlo, alla bisogna.
L'idrogeno invece lo si produce e lo si usa per mandare il tutto...e farlo galleggiare.circondato di elio, ovviamente. del resto anche l'hindemburg era progettato per essere gonfiato ad elio...poi gli usa non lo dettero per motivi di embargo e sappiamo come e' andata

pietro

Anonimo ha detto...

Proprio lo schianto della finanza, del petrolio soprattutto, insegna che per quest'ultimo occorrerà un certo numero di anni di riaccumulazione, prima di poter vedere nuovamente prezzi al rialzo.
Quindi, la fascia 50-70, può essere mantenuta almeno fino al 2012

Ugo Bardi ha detto...

Si, il laser difficilmente potrebbe far decollare l'aereo; troppe nuvole e foschia. Però, quando l'aereo è in quota è ben al di sopra delle nuvole.

Anonimo ha detto...

... ah bene , finalmente qualcuno che sogna aeri puliti! Speriamo che altri seguono.

Anonimo ha detto...

Mi sembra un post sconnesso, illogico. La vita va avanti, se domani non ci sarà più petrolio (e prima o dopo questo succederà) la gente si adatterà ad usare qualcos'altro. Ci sarà comunque una transizione smooth (non uno schianto improvviso) e che avvenga un po' prima o un po' dopo conta assai poco.

Anonimo ha detto...

http://www.forestepersempre.org/

Marco Pagani ha detto...

Chi l'ha detto che è un post catastrofista? Tutto sommato a me sembra piuttosto moderato...
@Giovanni
(1) La vita andrà avanti, non c'è dubbio, ma forse non tutti tra i presenti potranno godersi il sequel
(2) Ci sarà comunque una "transizione smooth". Mai sentito parlare di fenomeni non lineari e di catastrofi?
Non sempre la neve scivola dolcemente: se si verificano certe condizioni fisiche e climatiche può anche precipitare a valanga. E le condizioni di questi nostri tempi fanno davvero presagire la "tempesta perfetta".

roberto ha detto...

guarda che tu sei ottimista quando dici che hai fatto centinaia di voli e tutto e' andato sempre liscio.
lo sai che le statistiche le fanno sui kilometri percorsi e non sulle ore volate? sull'aereo ci stai poco in realta' e se lo confrontassi con le ore passate in auto ti accorgeresti che non e' vero che l'automobile e' piu' pericolosa dell'aereo. di questo passo il mezzo piu' sicuro e' l'astronave .
roberto de falco

roberto ha detto...
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