lunedì, marzo 26, 2007

Il grande ventaglio del futuro

Debora Billi, la "signora del petrolio" non è soltanto preparatissima sul suo argomento, ma è anche capace di intuizioni fulminanti che ti aprono tutto un mondo che non ti saresti neanche immaginato senza il suo aiuto.

Recentemente, Debora ha pubblicato un post eccezionalmente interessante intitolato "ma non avremo letto troppa fantascienza?" dove si domanda se ci sia un denominatore comune fra quelli che si interessano di picco del petrolio, i "picchisti," che permette loro di vedere cose che gli altri non vedono. Debora ritiene di averlo trovato da una sua inchiesta informale che ha fatto durante ASPOItalia-1. Sembrerebbe che questo elemento comune dei picchisti sia di essere, o essere stati, avidi lettori di fantascienza.

Debora potrebbe aver centrato qualcosa che va in profondità nel modo di pensare di alcuni di noi. Leggendo il suo post, mi è venuto quello che si dice il "flash" di comprensione, la classica lampadina che si accende quando i personaggi dei fumetti hanno un'idea.

Le idee, si sa, vengono quando si accostano cose apparentemente diverse, scoprendone le similarità e le relazioni. Questa è la definizione di creatività; le idee non ti arrivano dalle muse ma sono soggette anche loro a un feedback positivo, più idee accosti fra di loro, più te ne vengono. Allora, l'accostamento qui è fra il "corpus" della letteratura fantascientifica e la "pianificazione per scenari", un'idea che si fa risalire a Pierre Wack della Shell Oil che usò il metodo nei primi anni '70 per prevedere la grande crisi del petrolio che cominciò nel 1973. Si, la crisi che sorprese tutti a quel tempo in realtà era stata ampiamente prevista e qualcuno ci fece sopra anche dei bei soldi; ma questa è un'altra storia.

La pianificazione per scenario è la formalizzazione di un'idea molto vecchia che, in fondo, sta nella testa di tutti noi. Consiste nel preparare una serie di "storie" riguardo a quello che potrebbe succedere nel futuro. E' una cosa che facevamo da bambini ("facciamo finta che....") ma che si può fare sistematicamente. E' anche una cosa che fanno comunemente i militari per essere preparati di fronte agli eventi ed è stata la base dello studio del 1972 "I Limiti dello Sviluppo".

In sostanza, si tratta di creare un "ventaglio di scenari." Usando metodi matematici o pura intuizione si creano una serie di catene di eventi che ti portano in un futuro plausibile. Nessuno di questi futuri è una predizione, ancora di meno una profezia. E' semplicemente uno scenario che ti mette in grado di affrontare il futuro senza esserne sorpreso. Come si sa, la fortuna arride a chi è preparato.

Borges diceva che tutta la letteratura umana è un unico grande libro scritto a più mani. Potrebbe darsi che tutta la fantascienza sia un unico grande esercizio di pianificazione strategica scritto a più mani. La fantascienza risale come idea a più di un secolo fa, ma ha avuto la sua grande espansione a partire dagli anni '30 del ventesimo secolo, a partire dal momento in cui il progresso tecnologico diventava sempre di più parte della vita di tutti. Diventava vitale, a quel punto, prepararsi per il futuro. L'umanità ci ha messo a lavorare sopra un certo numero di menti brillanti e il risultato è stato un "corpus" di scenari che si sono evoluti per quasi un secolo e si stanno ancora evolvendo.

Alcuni di noi, sono vissuti con quegli scenari in mente. Nella nostra vita, abbiamo visto cambiare quegli scenari. Via via che l'umanità si muoveva verso il futuro, alcuni scenari diventavano sempre meno probabili e venivano abbandonati. L'idea che gli esseri umani avrebbero esplorato lo spazio e colonizzato i pianeti vicini è progressivamente scomparsa; mentre sono in ascesa le idee parallele dell'olocausto nucleare o batteriologico, oppure della presa del potere delle intelligenze artificiali. Il futuro è una destinazione che non raggiungiamo mai, ma verso la quale ci dirigiamo sempre.

Ora, l'atteggiamento verso il futuro dipende da come uno si è abituato a considerarlo. Per una certa frazione di umanità, il futuro è statico: è la profezia. Se leggete i vangeli o la Bibbia, vedrete che è comune la frase "e questo avvenne perché si avverasse la profezia...." Chi ragiona in questi termini vede il mondo come statico, determinato, prevedibile. E' un modo di vedere tipico di periodi in cui le cose non cambiavano molto in fretta. Per un'altra frazione di umanità, il futuro è dinamico, è il ventaglio degli scenari. Chi ragiona in questi termini vede il mondo come variabile, influenzabile, sempre diverso. E' il modo di vedere tipico dei nostri tempi, in cui le cose cambiano terribilmente in fretta.

Il modo di atteggiarsi verso la vita di queste due categorie di persone è completamente diverso. Il primo gruppo tende a forzare la realtà entro le proprie teorie, e se ci sono problemi, tanto peggio per la realtà. Il secondo varia continuamente le proprie teorie per adattarle alla realtà. I "picchisti" ne fanno parte in pieno. E' perfettamente possibile che la nostra esposizione alla letteratura fantascientifica ci abbia preparati a mantenere quella flessibilità mentale necessaria per andare controcorrente. Con questa flessibilità siamo arrivati a capire prima degli altri come la teoria del picco si adattava perfettamente a una realtà in movimento che non era più la realtà della crescita infinita che era (ed è tuttora) il paradigma generale.

In un mondo che cambia a velocità pazzesca, la flessibilità e la capacità di cambiare idea sono doti vitali - chi non è preparato per il futuro, lo subisce. I picchisti sono gente che quando arriva lo tsunami hanno una tavola da surf a portata di mano.

Mitica Debora!



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6 commenti:

Anonimo ha detto...

Eh solo la tavola da surf però.. Perchè, se non ci sarà un cambiamento paradigmatico in tempi brevi, anche voi "picchisti" temo non avrete molte opportunità in più nella società post-picco. Vi resterà solo il ruolo anticipatore delle cassandre di trurno...

Anonimo ha detto...

veramente noi " picchisti" non gradiamo affatto il ruolo della " cassandra di turno" sia perchè non ci ritroviamo nelle vesti nere e stracciate, sia perchè Cassandra si portava dietro anche la maledizione di non esser creduta ( oltre a quella di prevedere il futuro solo se terribile e luttuoso).
Per quanto è possibile ci piacerebbe o essere confutati una volta e per tutte ( vivremmo piu' sereni e tranquilli) o essere ascoltati in modo da dare un colpo di timone al Titanic...
La similitudine si tiene sotto molti aspetti tra i quali quello ( sostenuto da alcuni picchisti) che un bell'impatto frontale con la realtà/iceberg farebbe meno danno di un impatto sommerso e silenzioso ma proprio per questo letale.
Viene il dubbio a leggere certi lanci di agenzia che ci sia chi sta lavorando attivamente a questo impatto " frontale" e, già che c'e', ad una buona scusa/spiegazione del come e del perchè del botto medesimo.
Quando?
C'e' chi dice il 6 Aprile prossimo venturo.
Ovviamente è fantascienza.
fantascienza a brevissimo raggio ma fantascienza.

Pietro Cambi

Anonimo ha detto...

Io mi ritengo un "picchista", nel senso che sono convinto che nel prossimo decennio (orizzonte 2020)ci saranno importanti cambiamenti legati (specie indirettamente) alla diminuzione dei flussi petroliferi.

Alimentazione, abitazioni, infrastrutture, trasporti, produzione, terziario, giurisprudenza, società, divertimenti.

Purtroppo, almeno al momento, l'essere un "picchista" non mi fa sentire un granchè più sicuro... se non da un punto di vista puramente psicologico ("sapevo" cosa ci aspettava quindi...).

Continuo a credere che dobbiamo coinvolgere sempre più gente come informazione... questo sito ASPO + altri amici (Petrolio ...)sono ad oggi dei leader ma i numeri sono ancora piccoli.

Credo che abbiamo bisogno di un ENORME lavoro dal basso per creare la giusta "spinta di domanda" (anche, di non-domanda)...

Dall'altro verso, occorrerà un piccolo gruppo politico "temerario", recettivo, che si attivi "dall'alto" per gestire le risorse in un certo modo. Non si dovrà far riferimento nè a destra nè a sinistra (nel post picco saranno concetti obsoleti), le decisioni giuste sono appannaggio DI TUTTI e non possono che provenire da studi tecnici e scientifici.

Che Al Gore possa diventare il capostipite di una nuova Politica?

Anonimo ha detto...

.....
Immeritata definizione, Ugo, di petrolio so niente confronto a voi.

Poi, se fossi davvero "la signora del petrolio", me ne starei da un pezzo al sole delle Cayman!!! :D

Dan ha detto...

A proposito di peak oil, fantascienza e letteratura...

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Published on 25 Mar 2007 by Energy Bulletin. Archived on 25 Mar 2007.
Peak oil thriller hits German best-seller list

by Staff

A peak oil thriller from a popular German novelist has hit the best-seller lists. The 750-page novel is written in a style like that of Michael Crichton's techno-thrillers, and covers many of the themes discussed in the peak oil community.

Ausgebrannt ("Burned Out" in English) was published in February and reached #7 on the Spiegel best-seller list (it's now #10).

German author Andreas Eschbach has written over a dozen novels, including several best-sellers. He is widely known as a German science fiction writer. Several of his books have been translated into English.

There is almost nothing written about Ausgrebrannt in English, and I've seen no mention of an English translation.
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...il resto dell'articolo su
http://www.energybulletin.net/27769.html

Saluti

Ugo Bardi ha detto...

Cassandra aveva ragione!!!