martedì, maggio 01, 2007

A Crude Awakening


Ho appena finito di vedermi il film "A Crude Awakening" (grazie a Giampiero Pascali che me ne ha passato una copia). Il titolo si traduce, più o meno, "un duro risveglio" e si fa un ovvio gioco di parole con "crude" che vuol dire anche "greggio", ovvero "petrolio. Vi passo qualche impressione a caldo.

Personalmente, l'ho trovato interessante e ben fatto, anche se un po' lento come ritmo. Si vede la cura degli autori nel ricercare il loro materiale; il "footage" di vecchi notiziari e americani come pure di propaganda delle compagnie petrolifere ti lascia veramente stupito. Sembra impossibile che 20, 30, o 40 anni fa la gente digerisse veramente discorsi del genere sul fatto, per esempio, che andare in automobile fosse il massimo del progresso. Lascia di stucco vedere e sentire Richard Nixon che dice in completa serietà che "Le risorse americane sono sufficienti per garantire le nostre necessità per secoli a venire". Purtroppo, non è per questo che lo hanno buttato fuori.

A parte questo, la reazione a un film come questo dipende dalla personale visione delle cose. Per me, e presumo per molte persone che leggono questo blog o gravitano intorno al lavoro di ASPO, sono tutte cose ovvie. Per chi legge il giornale tutti i giorni o guarda la televisione, invece, accorgersi di botto che l'era del petrolio a buon mercato sta per finire può essere devastante. Eppure, c'è poco da fare. E' così che stanno le cose e c'è poco da guadagnarci a prendersela con gli autori del film per essere "catastrofisti".

C'è chi ha detto che gli autori sono stati troppo negativi nell'ultima parte del film quando parlano di energie rinnovabili. Può anche darsi, qui forse sono gli autori stessi ad aver dato spazio a questa critica. Ma, anche qui, qualcuno bisogna bene che dica che non troveremo distributori di idrogeno lungo le strade per i prossimi 30-40 anni (e questo solo se ci va veramente di lusso).

Insomma, un film che mette insieme tutti i fatti e le contraddizioni del momento, incluso far vedere come la gente può cadere in reazioni inconsulte a certe notizie; per esempio alcuni hanno detto che gli autori potevano includere una lametta per tagliarsi le vene insieme col CD! Da vedere.

Trovate il sito del film a questo indirizzo; purtroppo non mi risulta che esista in Italiano.



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13 commenti:

Anonimo ha detto...

Per chi dispone di un software P2P come e-mule, il film è scaricabile a questo link: ed2k://|file|[HBO.%E7%9F%B3%E6%B2%B9%E5%8D%B1%E6%9C%BA].A.Crude.Awakening.The.Oil.Crash.2006.DVDRip.XviD-HNR.avi|729872384|0B016B470E820E08F499CEA1D290382C|/

Anonimo ha detto...

non è in italiano immagino...si sa se esce in italia?

Ugo Bardi ha detto...

Tutto in inglese e senza sottotitoli. Non ho idea se uscirà mai in italiano

Francesco Aliprandi ha detto...

Mi sembra che il DVD sia regolarmente in vendita, non credo sia legale scaricarlo tramite una piattaforma P2P.

Anonimo ha detto...

Escaricare una copia mediante P2P, a leggere i giornali parrebbe che sia legale, secondo una recente sentenza della cassazione, ne piu' ne meno di quanto è legale farsene una copia per proprio uso e senza farne commercio.

Pietro C.

Francesco Aliprandi ha detto...

Le sentenze della Corte di Cassazione non sono legge, e i giornali cercano spesso di fare notizia per attirare lettori: bisognerebbe sapere esattamente cosa è stato scritto.

In ogni caso, la condivisione di materiale protetto da copyright (cosa che avviene obbligatoriamente in eMule quando si scarica qualcosa) è un reato PENALE.

Poi ognuno faccia come preferisce, ma almeno siano chiari i rischi che si corrono.

Anonimo ha detto...

Le sentenze della Corte di Cassazione creano un precedente che può avere gli stessi effetti della legge. Questo perchè almeno in teoria non siamo in una dittatura...

Anonimo ha detto...

Il P2P in quanto tale è perfettamente legale, e l'eventuale infrazione al copyright è perseguibile solo da parte dei titolari e a fronte della dimostrabilità dell'evento e secondo giurisdizioni nazionali definite, il che su internet è altamente dubitevole data la natura extraterritoriale dell'IT cooperativo. Invece interiorizzare metafisicamente l'immanenza del Potere delle Multinazionali è certamente cancerogeno, e il diritto alla salute è un diritto naturale prevalente sul servilismo leguleio inside, che a partire dal 4o giorno di blackout occidentale terminale non ti servirà a nulla; perirai sgozzato da una torma di rom interessati alla tua scorta di crackers senza neppure capire perchè sei comparso sul pianeta, e nessuno se ne accorgerà
Frate Indovino

Gianpiero P. ha detto...

Per la miseria, mi aspettavo di leggere commenti sul Film, non su se è legale o meno scaricarlo da Internet.

Vabbè, visto che ho aiutato io Ugo Bardi a scaricarlo, Vi descrivo come e se è possibile qui in Svizzera, dove risiedo. In Italia la leglislazione non la conosco in dettaglio, ma è probabilmente simile.

È legale, scaricare un film, una canzone eccetera SOLO per uso personale a patto che sia senza scopo di lucro. In parole povere se io me lo scarico per vederlo in privato o anche se ne faccio un paio di copie e lo regalo a amici e conoscenti NON commetto reato.
Diverso è il discorso se lo carico su Internet (come automaticamente tanti P2P fanno). In questo caso sarebbe illegale la condivisione, ma fin'ora non è stata MAI attuata alcuna azione contro piccoli privati ma solo qualcuna contro i grandi possessori di potenti servers in Internet.
Gianpiero Pascali

Anonimo ha detto...

Eureka! Ho trovato il film su Rapidshare ed esattamente qua:
http://rapidshare.com/users/PWMFGL

Anonimo ha detto...

Dimenticavo la parola d'ordine senza la quale non si può aprire i files. Dunque, nel forum dove ho trovato il film è questa: "Peak-Oil" (senza virgolette e con la P e la O maiuscole).

Tutti i files sono su:
http://rapidshare.com/users/PWMFGL

Francesco Aliprandi ha detto...

Penso che il documentario si possa definire "realistico".

Della prima parte, che è un riassunto della storia fino ad oggi, mi hanno colpito in particolare gli spezzoni di filmati in bianco e nero, alcuni con messaggi così altisonanti da sembrare ridicoli; non fa per niente ridere però pensare che al tempo molti, se non tutti, ci abbiano creduto.

Una volta stabilito che abbiamo bisogno di un sacco di energia che al momento ricaviamo dal petrolio, nella seconda parte viene esposta in modo abbastanza equilibrato la situazione attuale sulle energie alternative, ma il modo in cui queste alternative vengono scartate una dopo l'altra in rapida successione mi fa pensare che l'effetto sia stato voluto per accentuare lo shock, in modo da "tagliare le gambe" a chiunque pensi che abbiamo altre possibilità da esplorare e che esista qualcosa in grado di garantirci uno stile di vita pari a quello attuale.

La terza ed ultima parte tratta brevemente del futuro, e ad una persona che non conosca il problema che dobbiamo affrontare la fine risulterà decisamente sgradevole. Anche qui, però, penso che la presentazione sia piuttosto equilibrata: pensando alla situazione mondiale sarebbe bastato poco per dipingere scenari foschi.

Una cosa che non è stata sufficientemente evidenziata, a mio parere, è il fatto che l'intera economia si basa sulla certezza che sarà possibile continuare a crescere in futuro, ovvero consumare sempre di più. E' vero che se ne parla, ma avrei voluto un maggiore approfondimento. Anche perché è da certe parti del mondo economico che verrà suggerito di rimandare il più possibile l'ammissione del superamento del picco, e questo non farà che rendere ancora più ripida la fase discendente della curva. Un ideale complemento a questa parte del documentario è "The corporation", che si trova anche in italiano.

Molto belle le riprese dei giacimenti esauriti di McCamey, Maracaibo e Baku.

Da ricordare la frase di Colin Campbell, quando parla delle trivellazioni nel mare del Nord e di come le compagnie petrolifere abbiano estratto greggio quanto più velocemente potevano: "l'ironia sta nel fatto che quanto meglio si fa il proprio lavoro, tanto prima finirà".

Infine, mi scuso per aver tirato in ballo l'aspetto legale del download: non credevo di sollevare un tale polverone.

Anonimo ha detto...

Salve, ho acquistato l'edizione Italiana di Crude Awakening tradotto come "Un futuro inquietante" distribuita dalla EXA Cinema, volevo segnalare che l'edizione ITALIANA E' CENSURATA o meglio mancano diversi minuti di film, infatti il documentario in questa edizione dura solo 53 minuti.

Manca la parte dove viene evidenziato che in tutti questi anni non si è speso un microsecondo di tempo per pensare ad energie alternative al petrolio, manca la parte dove parla degli emirati e di altri paesi ricchi di petrolio dove viene detto senza troppi fronzoli che questi paesi non ha interesse al futuro a pensare a cosa succederà fra 20-30 anni spendendo razionalmente o irrazionalmente tutta la ricchezza che ricevono in cambio del prezioso oro nero.

Confrontate pure la versione inglese distribuita dalla HBO a quella Italiana.