giovedì, maggio 10, 2007

Il rapporto della commissione interministeriale rifiuti

E' on line su www. aspoitalia.net il rapporto della commissione interministeriale per le migliori tecnologie per la gestione e lo smaltimento dei rifiuti.

Il rapporto distilla parecchie giornate di lavoro e (per la cronaca, a titolo gratuito) da parte dei quattro membri della commissione, - in ordine alfabetico - Ugo Bardi dell'Università di Firenze, Antonio Cavaliere dell'Università Federico II di Napoli, Fabrizio Fabbri del Ministero dell'Ambiente e Ennio Macchi del Politecnico di Milano.

L'argomento rifiuti, come tutte le cose importanti negli ultimi tempi, è altamente interdisciplinare. Purtroppo, al momento in cui avremmo tragicamente bisogno di una visione interdisciplinare di questa e di altre cose, come il cambiamento climatico o l'esaurimento delle risorse, ci troviamo ad avere a che fare con un sistema accademico che scoraggia attivamente l'interdisciplinarietà (provare per credere). Quindi, è raro trovare un momento in cui ci si può ritrovare con dei colleghi di altre discipline a discutere e a trovare un accordo su un argomento che ognuno vede da un punto di vista diverso. Può essere, e in questo caso è stata, un'esperienza interessantissima.

Il documento che trovate su ASPO-Italia è il risultato di quello che chiamerei un "compromesso creativo", in cui tutti i membri della commissione hanno ceduto qualcosa sulle loro posizioni, spesso leggermente più polarizzate sui vari argomenti, ma che hanno comunque trovato un accordo sui punti che giudicavano importanti.

Il risultato è un documento che giudico molto interessante - appunto - per il suo carattere interdisciplinare. E' un tentativo di affrontare la questione rifiuti in un modo che va ben oltre il modo in cui viene posta spesso nei dibattiti politici e sulla stampa. Ovvero, non è solo questione di bruciare o non bruciare, è questione di gestire i rifiuti. Per gestire i rifiuti, bisogna gestire tutta la catena del processo che va dalla produzione allo smaltimento finale; tenendo anche conto della necessità, che nel futuro si farà vitale, di recuperare il massimo possibile di risorse minerali che si stanno facendo sempre più rare.

Così, il documento contiene un gran numero di idee e di suggerimenti su argomenti come la riduzione alla fonte, la raccolta differenziata e tecniche nuove di trattamento a bassa temperature. Tutte cose che spero i politici non ignoreranno. Ringrazio i colleghi per la collaborazione e per la possibilità che mi hanno dato di imparare un sacco di cose che non sapevo.

Il documento è stato reso pubblico il 24 Aprile dal ministro dell'ambiente Pecoraro Scanio. Qui, la versione completa.


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1 commento:

Frank Galvagno ha detto...

Complimenti per lo studio, l'ho letto rapidamente ma ci voglio tornare con calma perchè merita ben più tempo.

Meno male che oltre alle esortazioni di Napolitano e agli auspici di alcuni "onorevoli" (a proposito della rogna rifiuti in Campania) affinchè "il problema sia di tutti" e "tutti siano sensibilizzati e facciano quello che devono"...

ci sono persone che propongono modi CONCRETI per affrontare il problema.

L'idea porta a porta è vincente, lo dimostrano i fatti di alcuni piccoli comuni che si sono lanciati.

Interessantissima l'idea di modificare profondamente il concetto anacronistico di "tassa rifiuti".

Chissà se un giorno non si riuscirà a gestire tutto via software... con ogni cittadino "chippato"... che paga solo in base alla massa reale che invia alle discariche... e con il compostaggio obbligatorio, se gli incentivi non bastano ...