mercoledì, dicembre 05, 2007

Jeremy Rifkin: il Venditore ... (live)


Lunedì 3 dicembre si è tenuta al Teatro Regio di Torino l'inaugurazione dall'Anno Accademico. Tra i vari interventi c'è stato anche quello del famoso economista e scrittore Jeremy Rifkin:
"Introducing Research and Education as Key to a Sustainable Future".


Ho voluto andare all'evento proprio per poter vedere e seguire personalmente questo studioso, dall'indiscutibile impatto mediatico. Ho preso qualche appunto e ho registrato il discorso; ma mi sono sfuggiti dei passaggi dell' american english :-) e la qualità audio del mio telefonino era quella che era. Fortunatamente, in rete sono disponibili i file audio, ai link che seguono.

(intervento)

(conferenza stampa, solo per i giornalisti)

http://www.110.unito.it/podcast/001_Mercalli_1_2007_12_03.mp3
(commento di Luca Mercalli)

Vorrei spendere due parole sulla comunicazione non-verbale di Rifkin, prima ancora che sui contenuti: questi ultimi infatti ricalcano molto quelli del suo libro "Economia all'Idrogeno", che sono già stati discussi in un post.
Rifkin appare molto sicuro di sè. E' in grado di intrattenere per quasi un'ora la platea con uno stream di parole, praticamente senza mai esitare su un fonema, su un concetto. Si muove in continuazione, su e giù per il palco, tra il tavolo delle autorità accademiche e il pubblico. All'inizio, impone alcuni perentori "OUT !" a un cameraman che si era avvicinato "troppo" al palco (questo non lo troverete nel podcast).
A livello di contenuti, Rifkin propone una miscellanea esplosiva. La sua scaletta è di 4 punti:
1. Clima
2. Aumento della mortalità nei paesi poveri
3. Tensioni politiche nei paesi del Golfo
4. Fine dell'Era del Petrolio.
I 4 punti mi facevano ben sperare a un ordine logico nei concetti; l'oratore ha invece optato per un "jumping" piuttosto marcato. Ha parlato dell'importanza dei risultati dell'IPCC: +3 °C in un secolo, con un impatto enorme sulla sopravvivenza di flora e fauna. Ha affrontato il "sunset of fuels", e in particolare del Petrolio. Secondo la sua versione, i pessimisti prevedono il Peak Oil tra il 2010 e il 2020.
Rifkin, però, è fiducioso: ci sarà una 3° rivoluzione industriale, in cui scomparirà il concetto di produzione di Energia "centralizzata". Ogni utente potrà produrre Idrogeno con delle fuel cells, alimentandole con energia rinnovabile (sole, vento, maree, bacini, geo etc), stoccarlo, poi utilizzarlo o scambiarlo in una immensa rete neurale globalizzata. Per tutti i nostri bisogni, trasporti inclusi.
Non voglio demolire gratuitamente questa idea: ci saranno aspetti fattibili, e altri no. Ci sono in particolare alcune cose che mi lasciano perplesso:
- la tecnologia potrà essere applicata, e autosostenersi sui numeri globali? (800 milioni di veicoli; centinaia di milioni di abitazioni)
- l'Idrogeno è veramente il vettore di stoccaggio da preferire?
- Rifkin ha improntato il suo discorso sull' entusiasmo e sulla "vision" personale. Perchè non cita studi dettagliati e autorevoli di fattibilità tecnologica, confrontando l'Idrogeno con il resto del parco tecnologico?

Se in questa giornata Rifkin doveva essere un protagonista, l'obiettivo è stato raggiunto. Per la parte operativa, se ne riparlerà.

[I commentatori e i lettori che lo desiderano, possono inviare materiale che ritengono interessante per la discussione a franco.galvagno.3@alice.it. Esso potrà essere rielaborato oppure pubblicato tal quale (nel caso di post già pronti), sempre con il riferimento dell'autore/contributore]

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Rifkin giustamente dice:
"Ogni utente potrà produrre Idrogeno con delle fuel cells, alimentandole con energia rinnovabile (sole, vento, maree, bacini, geo etc)£ .
"Potrà"
E' possibile, ma bisogna vedere quando e se soprattutto sia conveniente. Le fuel cell rappresentano una tecnologia immatura, inaffidabile, facilmente degradabile se l'idrogeno non è puro al 99, 9 (9 periodico) quindi costoso da produrre in termini economici ed energetici, che utilizzano componenti rari. Gli stessi costruttori automotive dichiarano che ci vorranno almeno 30 anni per rendere commerciabili auto ad idrogeno. Bisogna creare impianti di produzione, stoccaggio, distribuzione sia per l'automotrive che lo stazionario. Una impresa questa non auspicabile e poco verosimile.
Massimo dc

Anonimo ha detto...

Rifkin dice:
"Ogni utente potrà produrre Idrogeno con delle fuel cells, alimentandole con energia rinnovabile (sole, vento, maree, bacini, geo etc), stoccarlo, poi utilizzarlo o scambiarlo in una immensa rete neurale globalizzata"
Ipotesi suggestiva ma con 2 pecche:
- La rete globale già esiste ed è quella elettrica. Farne una nuova x l'idrogeno è inutile, costosa e probabilmente economicamente non fattibile.
- Le case del futuro dovranno essere certamente autonome energeticamente usando le risorse naturali citate ma non avranno un gran kè da dare alle altre, viceversa il sistema elettrico esistente globale dovrà supplire alle mancanza di energia fornendo un contributo da fonti convenzionali o pur sempre rinnovabili ma accumulate appunto x le necessità e le emergenze.
Questa visione è implementabile e facilmente ed economicamente fattibile.
Tutto il resto è fuffa ... sempre ke qualcuno non tolga dal cilindro un bel coniglio bianco ;)

Ugo Bardi ha detto...

Da aggiungere che mi risulta che Rifkin chieda (e ottenga) 10.000 dollari per la sua performance. Sono abbastanza sicuro di questo numero perché l'anno scorso, quando organizzavamo ASPO-5, la regione Toscana organizzava in parallelo la sua manifestazione sull'energia e i funzionari impegnati mi hanno detto che, appunto, Rifkin gli aveva chiesto questa cifra e che loro avevano accettato. Forse ora chiede 10.000 euro! Rifkin, non c'è dubbio, almeno un miracolo tecnologico riesce a farlo: trasformare l'idrogeno in oro!

Frank Galvagno ha detto...

... e la cosa "bella" è che sono soldi pubblici (emblematico il caso dell'anno accademico: degli studenti!) che regaliamo a Rifkin perchè ci infonda sicurezza. Avesse almeno accennato a studi che segue, coordina, documenti di fattibilità ... SIGH

Anonimo ha detto...

Insomma ragazzi contentatevi !... Ora almeno Rifkin ammette che l'drogeno potrà essere disponibile grazie alle energie rinnovabili, mentre prima non le menzionava nemmeno.
Per uno che profetizzava l'ERA DELL'IDROGENO come panacea di tutti i problemi è un bel passo in avanti !

Saluti
Geatano M.

Anonimo ha detto...

Quoto:
"Perchè non cita studi dettagliati e autorevoli di fattibilità tecnologica, confrontando l'Idrogeno con il resto del parco tecnologico?"

Proporre idee senza indicare i modi concreti di realizzazione è la definizione del concetto di UTOPIA. Saluti e complimenti per il blog, fra.

Sandro kensan ha detto...

È OT ma mi pare interessante mostrare ciò che ho trovato con google/news. Infatti in questo caso quel che appare è che l'opinione di ASPO conferma quel che si sente in TV e cioè che il petrolio si esaurirà tra molti decenni. Il problema del picco non appare: peccato che in questa occasione l'impegno del presidente di ASPO italia non abbia portato a un report corretto su internet.

Ecco il testo:

Venerdì 23 Novembre ripresa dei lavori con la TAVOLA ROTONDA dal titolo: Petrolio a 100 Dollari. Quali implicazioni per il mercato delle Materie Prime e in particolare per l’ALLUMINIO?, con la partecipazione di Ugo Bardi (Presidente di Aspo Italia, l’Associazione che studia l’esaurimento delle riserve petrolifere) e dei rappresentanti di quattro produttori mondiali di alluminio: Spyros Economacos (Direttore commerciale di ADG), Carmine Nappi (Director of Industry Analysis di RIO TINTO PLC), Harald Ødegaard (Direttore Sales & Marketing Hydro Aluminium), Giuseppe Toia (Presidente e Amministratore Delegato Alcoa in Italia).

Il prof Bardi ha presentato la teoria sul Picco del Petrolio, che prevede aumento dei prezzi ed esaurimento delle riserve petrolifere entro i prossimi decenni. Il petrolio è senza dubbio uno dei fattori che influenza notevolmente i costi delle materie prime, l’alluminio in primis. I produttori di alluminio hanno dunque espresso le proprie considerazioni su questo tema e le loro prospettive di mercato per i prossimi anni, tenendo conto anche degli altri elementi che pesano nel sistema, es: costi di altre materie prime (allumina), concentrazione dei produttori, andamento del PIL e aumento del consumo pro-capite nei paesi emergenti (Cina, India).

Anonimo ha detto...

Mi chiedo, nel caso Rifkin avesse predicato la decrescita economico/energetica mediante risparmio ed energie rinnovabili, avrebbe avuto il grande impatto mediatico e gli inviti a destra e a sinistra, con tanti bei soldini, che ha?
Insomma, sembra che vendere favole renda molto più che esporre ipotesi realistiche sul ribasso del nostro tenore di vita per il futuro prossimo.
Avanti tutta con la disinformazione del popolo bue!

Paolo B.

Frank Galvagno ha detto...

Sì Paolo, condivido pienamente.

Il segreto di Rifkin potrebbe essere proprio quello di riuscire a raccontare quello che i politici vogliono sentirsi dire. Il tenore di vita non è messo in discussione. Il popolo bue non lo mette in discussione, per induzione (e a maggior ragione) nemmeno i politici. Inconsciamente, il popolo è disposto a guerreggiare per conservare il tenore di vita? "Bene", diranno i politici fra loro stessi, "se è questo che vogliono, implicitamente accetteranno anche un certo rischio".

Anonimo ha detto...

Già, non so voi ma orami la mia fissa è tutta proiettata a come saranno i prossimi 5 anni; tensioni geopolitiche generate dal petrolio ci sono già e sono alla fonte di tutti i mali del nostro tempo. Orami sono giunto al punto di approntare un kit di sopravvivenza, acqua, cibo, attrezzature di emergenza varie.
Una cosa che si dovrebbe inculcare nella gente è di prepararsi al peggio, che come si sà non preavvisa, puo' essere domani come tra 10 anni.
Siamo cosi' fiduciosi che il "sistema" inteso come lo conosciamo adesso ci sarà di aiuto?
Io non molto e inizio a prepararmi al peggio, se poi le cose andranno cosi' brillantemente come predica il RIFIKINO beh allora non ci cro' rimesso molto.
Voi che dite ?

Anonimo ha detto...

Arriverà un momento in cui non ci sarà più spazio per le favole.
Però potranno creare dei colpevoli ad hoc, come la Cina per il prezzo elevato di alimenti, benzina e gasolio e il razionamento degli stessi carburanti, le varie filiere per l'esplosione(inevitabile) dell'inflazione, Bin Laden(come già è) e forse ASPO(?):-) per il prezzo astronomico del petrolio, il debito pubblico causa delle tasse sempre più elevate,ecc, così da nascondere alla gente, quella che non naviga in internet, la drammatica e unica verità, ovvero quella di un pianeta a corto conclamato di risorse...

Paolo B.

Anonimo ha detto...

Il gioco si svolge su un triangolo mediatico:
Zikikki il quale afferma che il GW non è dovuto all'azione dell'uomo, comunque bisogna puntare sul nucleare;
Rifkin afferma che bisogna puntare sull'idrogeno da rinnovabili;
FranKo Battaglia che affossa il FV e l'eolico e incensa il nucleare poichè avremo a disposizione l'uranio per decine di migliaia di anni (estraendolo dal mare con un EROEI da Star Treck).

Minimo comune multiplo o massimo comun divisore : avremo l'idrogeno dal nucleare.

Postilla . Il gioco delle tre carte lo vince chi ha in mano i media (il fratello o il suocero di).
Massimo dc

Anonimo ha detto...

Massimo, le celle a combustibile (che è l'italiano per fuel cells) sono una tecnologia degli anni '70 e se non fosse per gli equilibrismi politici legati al petrolio ci sarebbero già un paio di produttori (Daimler, con la Necar, per esempio) con i prototipi nel cassetto. Dieci anni fa erano allo studio metanolo e persino la benzina stessa, ma anche ammoniaca, come possibili fonti di idrogeno, da produrre in situ in un piccolo reattore catalitico in serie con la cella a combustibile (girare con le bombole d'idrogeno nel baule fa tanto Hindenburg, non è bello). Per il resto: chi vivrà vedrà, certo è che abbiamo bisogno del petrolio per altri utilizzi più importanti della combustione, quindi, o troviamo delle alternative, o tra qualche anno cominceremo ad avere serî problemi.

Anonimo ha detto...

far venire Rifkin all'inaugurazione dell'anno accademico è costato complessivamente 40.000 euro
(fonte senato degli student)

Anonimo ha detto...

Ringrazio Isadora. Vorrei aggiornarti un po' sullo stato dell'arte e sulla mia ... situazione. le fuel cell al metanolo non solo non sono allo stato prototipale la esistono in commercio per un utilizzo camperistico o nautico. Costano pochissimo. L'Apollo 17 è tornato in dietro senza atterrare sulla Luna proprio per un problemino alle bomole di ossigeno/idrogeno che si portavano dietro per la produzione di energia. Un paio di anni fa ho collaborato per la realizzazione di un bus elettrico con a bordo Fuel cell da 25 Kw. Attualmente posso vendere Stack e fuel cell insieme ai cannister agli idruri metallici per contenere l'idrogeno allo stato inerte. Inoltre ho un accordo con una azienda statunitense che ha motori e genset all'idrogeno.
Che vantaggi avrei a dire che l'idrogeno è una falsa religione?

Ciao
Massimo dc

Anonimo ha detto...

Non lo so che vantaggio hai, credevo che il primo commento "fuel cell tecnologia immatura" e così via fosse il tuo. Io poi non voglio difendere l'idrogeno ad ogni costo (tra l'altro, ripeto, non mi sentirei particolarmente tranquilla ad andare in giro con una bombola d'idrogeno in saccoccia, l'idrogeno è particolarmente infido, sia perché la fiamma è incolore, sia perché, un po' come l'elio, essendo una molecola piccola, diffonde velocemente, ma qui si va un po' fuori tema), ma obiettavo che le celle a combustibile non sono né una tecnologia nuova, né "impossibile" e che le difficoltà sono di natura politica e non tecnica. Comunque, a proposito "fattibilità" Schwarzenegger se ne va in giro con un Hummer a idrogeno.

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